ARJEN ANTHONY LUCASSEN – L’Eremita

Pubblicato il 22/06/2012 da

La creatività di Arjen Lucassen è ormai proverbiale, considerando la mole di doppi album pubblicati negli ultimi anni, ma questa volta il compositore e polistrumentista olandese, pur non cambiando il formato della propria opera (doppio CD ovviamente), si presenta al proprio pubblico orfano della miriade di ospiti che prontamente invita nei suoi progetti. Sentiamo le impressioni del diretto interessato sulla nuova esperienza e su molto altro ancora…

INIZIAMO SUBITO DAL TUO NUOVO ALBUM “LOST IN THE NEW REAL”: PER LA PRIMA VOLTA TI SEI OCCUPATO INTERAMENTE ANCHE DELLE VOCALS. COSA PUOI DIRCI RIGUARDO QUEST’ESPERIENZA? NON TI SEI SENTITO UN PO’ SOLO?
“Oh no, io amo stare solo, sono un vero e proprio eremita! Dopo un paio di album oscuri con Ayreon, Guilt Machine e Star One, sentivo che era il momento per un album più elevato, un disco egoista puramente per me stesso, senza alcuna aspettativa dai fan. Volevo rinnovare il sentimento che avevo quando diedi vita ad Ayreon 20 anni orsono. Nessun limite, lasciandomi guidare solo dai sentimenti!”.

ASCOLTANDO IL DISCO TROVO CHE SUONI PIU’ VARIO DI OGNI TUO PROGETTO PASSATO, COSA NE PENSI?
“Sono d’accordo, questo deve essere il disco più eclettico che io abbia mai fatto. Ci sono molti stili differenti al suo interno e avrai bisogno di una mente aperta per apprezzarlo, ma penso che il concept compatti le canzoni discretamente”.

A MIO AVVISO IL FATTO DI AVERE UNA SOLA VOCE ALL’INTERNO DEL DISCO RENDE IL SONGWRITING PIU’ FLUIDO, COSA NE PENSI?
“Grazie! In effetti avevo un quadro molto chiaro nella mia testa quando ho scritto questi pezzi, perché li avrei cantate io stesso. Inoltre, ho potuto scrivere canzoni più corte ed immediate perché non avevo da inserire tutti i dialoghi canori dei vari ospiti”.

SONO MOLTO INCURIOSITO DAL BIZZARRO TITOLO DELLA CANZONE “PINK BEATLES IN A PURPLE ZEPPELIN”: POTRESTI ILLUMINARCI A RIGUARDO?
“Io penso che tra un paio di centinaia di anni da oggi sarà veramente dura scrivere musica originale… Ogni cosa è stata già fatta prima da loro. Penso che in futuro ci saranno dei programmi del computer che creeranno musica su misura. Basterà inserire il nome, o pensare al nome, della propria band preferita, tipo Pink Floyd, Beatles, Deep Purple o Led Zeppelin e il computer comporrà una canzone per te nello stile della band scelta, con gli stessi suoni, stesse voci… Era solo una supposizione!”.

POTRESTI RIASSUMERE BREVEMENTE LE TEMATICHE AFFRONTATE NEL CONCEPT DI “LOST IN THE NEW REAL”?
“Il nostro personaggio principale, Mr. L, è al presente vittima di una malattia terminale ed è stato criogenicamente conservato in modo che venga curato in futuro. Molti secoli dopo il desiderio di Mr. L viene esaudito e si sveglia accolto dal suo psichiatra personale,  Voight-Kampff, interpretato dall’incredibile Rutger Hauer, uno dei miei attori preferiti di sempre. Il lavoro dello psichiatra è quello di aiutare Mr. L alle prese con i drammatici cambiamenti che sono avvenuti dal 21esimo secolo. In questo mondo futuro il cancro e le altre malattie sono state eliminate e le popolazioni vivono molto più a lungo di prima. Anche il tessuto sociale dell’umanità è molto cambiato: i computer hanno sviluppato emozioni, molte interazioni sociali trovano posto nella realtà virtuale e sì, il Grande Fratello ti guarda! E’ diventato un mondo in cui la linea tra ciò che è reale e ciò che non lo è poco visibile”.

NEL SECONDO CD CI SONO DELLE CANZONI INTERESSANTI COME “SPACE HOTEL”: VANNO CONSIDERATE COME PARTE DELLA STORIA O SEMPLICEMENTE PEZZI CHE NON HANNO TROVATO POSTO NEL CONCEPT?
“Sono contento ti sia piaciuta ‘Space Hotel’, è anche una delle mie preferite. Le canzoni del secondo CD fanno parte del concept, in realtà; solo le abbiamo dovute inserire in un disco a parte per motivi di durata complessiva dell’opera, che altrimenti sarebbe risultata eccessiva”.

HAI ANCHE REGISTRATO DELLE COVER, INSERITE SEMPRE NEL SECONDO DISCO, A COSA E’ DOVUTA QUESTA SCELTA?
“Volevo delle cover che avessero in qualche modo a che fare con il tema del futuro, ma allo stesso tempo fossero anche importanti per me, per la mia crescita come musicista. Tutto qua”.

HAI ACCENNATO PRIMA ALLE PARTI NARRATE DALL’ATTORE RUTGER HAUER: COME SEI ENTRATO IN CONTATTO CON LUI?
“Per contattarlo è bastato mandargli una mail tramite il suo sito personale. Penso che lui abbia tramite internet raccolto semplicemente qualche informazione sul mio conto e sia rimasto interessato dal progetto. Sucessivamente siamo rimasti in contatto con skype per diverso tempo durante la fase di collaborazione. E’ uno dei miei attori preferiti da quando avevo dieci anni”.

SOMMANDO TUTTE LE ESPERIENZE DI AYREON, QUAL E’ IL CANTANTE CON IL QUALE PREFERISCI LAVORARE? IL PIU’ PERFEZIONISTA? E QUELLO CHE TI HA FATTO DIRE: “WOW, CE L’HO SUL MIO DISCO”?
“Tutti, veramente. Sono orgoglioso di tutti i cantanti con i quale ho lavorato, non potrei mai apprezzarne uno più di un altro. Ovviamente è stato pazzesco lavorare con alcuni eroi d’infanzia, ma collaborare con talenti un po’ meno noti è stato ugualmente grande!”.

POTREMMO FINALMENTE VEDERE ARJEN LUCASSEN DAL VIVO CON QUESTO CONCEPT?
“Io odio veramente suonare dal vivo, è il mio incubo peggiore. Io vedo me stesso come un compositore e produttore: è ciò che preferisco fare e che mi riesce meglio. Sono un vero eremita, non mi piace socializzare, non mi piace viaggiare e odio aspettare. Girare in tour è al 90% aspettare, non è produttivo né creativo. Preferisco essere creativo e lavorare su nuovo materiale piuttosto che suonare le stesse canzoni ogni notte. Semplicemente non fa per me, mi spiace”.

HAI GIA’ IN PROGRAMMA QUALCOSA A QUESTO PUNTO DOPO QUESTA DOPPIA RELEASE?
“Oh no, non ho ancora pianificato nulla, c’è un limite alla mia creatività. Lascerò che l’ispirazione mi guidi al prossimo progetto, qualunque essa sia. Sarà una sorpresa anche per me, dunque”.

IN CHIUSURA, VUOI LASCIARE UN MESSAGGIO AI NOSTRI LETTORI?
“Grazie per aver letto l’intervista e se non avete aspettative di una metal-rock opera in stile Ayreon e possedete una mentalità musicale aperta ad altri stili, potreste apprezzare questo avventuroso disco. Su, provatelo, so che lo volete. Ciao!”.

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