ARKHON INFAUSTUS – Intervista a Sado Evangelist Torturer

Pubblicato il 27/03/2003 da

Gli Arkhon Infaustus sono giunti soltanto al loro secondo full lenght, ma sono già diventati uno dei gruppi più seguiti in ambito estremo. Estrema la musica, estrema l’attitudine e le lyric. La band francese, dopo il convincente debut “Hell Injection”, un’overdose di black metal sparatissimo e violento contaminato da un death metal davvero maligno, ha maturato una svolta verso il death metal, lasciando la matrice black in sordina e ottenendo risultati un po’ deludenti. Il nuovo “Filth Catalyst” pur non essendo il capolavoro tanto atteso, rimane una delle uscite più estreme dell’ultim’ora nate dalla sempre più rigogliosa scena francese. Gli Arkhon Infaustus sono sempre e comunque una band che ha qualcosa da dire al di là della musica, basti sentire le affermazioni di Sado Evangelist Torturer…

QUESTA E’ LA VOSTRA SECONDA RELEASE ED IL SUONO E’ MIGLIORATO RISPETTO AL DEBUT; CIO’ E’ IL FRUTTO DELL’ESPERIENZA MATURATA IN STUDIO O COSA? SO CHE ORA AVETE DAVID DECOBERT COME SUPERVISORE…
“Sì, ora lavoriamo con David Decobert che ha fatto un mucchio di tour come tecnico del suono a gente come Immortal, Dark Funeral, Nile, Marduk… e dal tour con i Mortician lui sa quale sia il tipo di sound che vogliamo ed è capace di trasformare le nostre idee nel suono desiderato. Sono passati inoltre due anni tra il nostro debut e questo secondo album, con in mezzo molti tour e l’arrivo di due nuovi membri; siamo maturati e ora riusciamo a incanalare la violenza in un qualcosa di più maligno e perverso”.

QUALI SONO LE MAGGIORI DIFFERENZE TRA I DUE ALBUM? SECONDO ME ORA IL VOSTRO SOUND E’ PIU’ DEATH-ORIENTED…
“Il fatto è che non ci sentiamo parte di un determinato genere di musica. Non ci siamo mai detti ‘facciamo una canzone più death o una più black’, noi suoniamo e basta, ed in modo spontaneo… è sempre musica fatta dagli Arkhon Infaustus. Noi ci sentiamo maggiormente legati nel Satanic DM che nella violenza dedicata al black metal. Noi ci sentiamo parte di ciò che noi intendiamo per musica satanica”.

CREDO CHE IN “FILTH CATALYST” SI POSSANO RITROVARE ALCUNE INFLUENZE DEI CARCASS, CONDIVIDI QUESTA MIA IMPRESSIONE?
“Be’, alcune persone me l’hanno fatto notare, spesso ciò è dovuto al doppio uso della voce; anche se noi rispettiamo molto i Carcass del primo periodo, non credo loro siano da annoverare tra le nostre influenze”.

QUALI SONO I GRUPPI CHE PIU’ HANNO INFLUENZATO LA VOSTRA BAND QUANDO ERAVATE ANCORA AGLI INIZI?
“Ti dico i Beherit, i primi Darkthrone, Blasphemy, Incantation, i primi Morbid Angel, primi Sepultura, primi Bolt Thrower, Profanatica…”.

CI ILLUMINI SUI TESTI DEL NUOVO ALBUM?
“I testi sono una parte importante degli Arkhon Infaustus e credo sia davvero difficile spiegare questo album con poche parole. Posso iniziare a parlarti di due canzoni: “Criminal Deities” è basata su una nostra visione/comprensione del concetto del tempo. Tu hai molti messaggi negli Arkhon Infaustus formulati in modi diversi; per esempio, in questa canzone il ritornello è “Sorrow bore Whore” che al rovescio fa “Ouroboros”…l’umanità crea essa stessa miseria e frustrazione collocate attraverso i tempi. Ogni singolo secondo va ricercato, ogni singolo atto diviene polvere durante il corso della storia e soltanto il male rimane: è un cancro che cambia di continuo adattandosi alle situazioni e alterandole, è un qualcosa che libera. Il concetto del tempo ha rotto con le religioni, con la concezione di una fine. Senza tempo non c’è dio. Gli uomini non possono controllare il tempo, così essi cambiano la loro visione del mondo per cercare di sentirsi in grado di controllarlo e facendo ciò dimenticano le loro paure sulla morte. Questo è quello che noi descriviamo come un peccato del tempo che nega il bisogno per l’inferno. Questo tentativo inutile di afferrare l’eternità è un tentativo di assaggiare la mela. Invece noi, le deità criminali, non siamo fatte di tempo e ciò vale per tutti i secoli. La canzone “Words Of Flesh” è incentrata sulle lingue e sulla biblica metafora della divisione. In poche parole: gli uomini un tempo parlavano un’unica lingua e insieme costruirono la torre di Babele per raggiungere dio; egli si adirò, distrusse la torre e divise le lingue in modo che gli uomini non fossero più in grado di lavorare insieme e di unirsi contro di lui. Abbiamo scelto la storia di un prete olandese che voleva preservare sua figlia da tutte le attuali deformate lingue e la isolò nella sua gioventù. Così facendo egli credeva che tenendola al riparo da qualsiasi contatto con il mondo esterno ella avrebbe parlato nuovamente la pseudo naturale lingua di dio: la lingua dell’unità dell’Eden. La canzone ruota attorno ai due concetti di procreatore e progenitore”.

LE ULTIME DUE CANZONI SUONANO PIU’ BLACK METAL E SONO MAGGIORMENTE EVOCATIVE; QUALE FILONE DEL GENERE ESTREMO CREDI SEGUIRA’ IL VOSTRO MODO DI COMPORRE MUSICA?
“Tra poco inizieremo a comporre nuovo materiale, e per la prima volta lo comporremo con il nostro nuovo batterista, che è arrivato in tempo per le registrazioni di questo nuovo album. Vediamo gli Arkhon Infaustus come uno specchio di noi stessi e della nostra evoluzione. Così la gente dovrà aspettarsi più perversione e teologia allo stesso tempo! Questa è la nostra naturale decandenza…”.

QUAL E’ IL SIGNIFICATO DELLA COPERTINA DELL’ALBUM? SEMBRA UN RITUALE…
“E’ la visione moderna della raccapricciante nascita di Cristo. Le ali della Vergine macchiata vogliono/abbisognano di raggiungere un livello superiore ma le catene (la religione) sono attaccate ad una concezione terrena, lei sta sanguinando dal suo seno per un bambino che è già una parte morta del futuro. Noi tutti mangiammo quando eravano piccoli quello di cui avevamo bisogno e questa è una metafora del ‘latte’ rancido che ha creato la schiavitù della mortalità. Noi cerchiamo sempre di fare cover diverse l’una dall’altra. Stavolta abbiamo lavorato con un fotografo francese che ha fatto la foto che volevamo. Poi il grande disegnatore italiano Neon Trinity ha ritoccato il lavoro. Questa è la cover esatta che noi volevamo per questo album”.

FARETE USO DI SUONI ELETTRONICI IN FUTURO PER DARE UN TOCCO GELIDO ALLE ATMOSFERE? MOLTE BAND SEMBRANO PROIETTATE VERSO QUESTA SCELTA.
“Nel prossimo album sarà fatto quello che sentiremo di creare. Non siamo contrari all’uso di tastiere o quant’altro, basta che siano portate al giusto approccio a Satana. Odio quelle schifose tastierine che servono per fare suoni soft e melodici. Noi abbiamo usato synth, ma alla maniera degli Arkhon Infaustus. Noi abbiamo ascoltato alcuni gruppi come Mysticum e Aborym che sono molto devoti a Satana, il loro modo di suonare non è il nostro, ma il fine è lo stesso: Satana!”.

COS’E’ SECONDO TE L’ATTITUDINE ESTREMA NELLA MUSICA? “Credo non ci sia una singola definizione di attitudine estrema, essa è unica e multipla allo stesso tempo. La gente dovrebbe diventare estrema nella musica quando è animata dentro da feeling estremi. Quando sentii “Show No Mercy” degli Slayer o il debut dei Deicide capii che era quello che stavo cercando”.

COS’E’ PIU’ IMPORTANTE PER UNA BAND: LA PRODUZIONE DI ALBUM IN STUDIO OPPURE L’ATTIVITA’ LIVE?
“Per noi sono importanti tutte e due le esperienze e le viviamo in modi differenti. Le registrazioni hanno un feeling religioso speciale, mentre dal vivo cerchiamo di dare il massimo in termini di violenza”.

GLI ARKHON INFAUSTUS OFFRONO AL PUBBLICO UN SET SPECIALE DAL VIVO?
“Credo sia davvero difficile parlare di un ‘tipico’ concerto degli Arkhon Infaustus, ci sono molti tipi di spettacolo che facciamo. In passato abbiamo fatto spettacoli con scene di sesso estremo o una miscela violenta di black e death. Ora proviamo senza avere scene di sesso sul palco ma soltanto la nostra musica, per essere più diretti”.

GRAZIE PER L’INTERVISTA, IL VOSTRO ULTIMO MESSAGGIO…
“Il Signore è venuto in gloria, il suo nome è Satana!”.

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