E’ sempre un piacere poter ascoltare del nuovo materiale targato Armored Saint. La band di John Bush e Joey Vera, nonostante ormai limiti tantissimo la propria presenza sul mercato (tre album in vent’anni!) rimane sinonimo di qualità assoluta. Il nuovo “La Raza” ci mostra il lato più hard rock del quintetto, quello più vicine alle loro influenze primarie, Thin Lizzy su tutte. Abbiamo discusso del lavoro e del rientro sulle scene della band con Joey Vera, bassista stratosferico noto anche per le sue infinite collaborazioni; Joey é apparso piuttosto stanco, ma comunque non ha esitato davanti alle nostre domande, rispondendo con una schiettezza che solamente chi é sulla scena da anni può permettersi. A lui la parola quindi.
SONO PASSATI DIECI ANNI DALL’USCITA DI “REVELATION”: COME MAI AVETE DECISO DI TORNARE IN PISTA PROPRIO ORA?
“Tutti noi sentivamo con tutto il cuore che avevamo ancora qualcosa da dire e quindi abbiamo deciso di comporre e suonare il nuovo materiale che è poi andato a finire su ‘La Raza’”.
“LA RAZA” E’ STATO REGISTRATO IN ANALOGICO: QUANTO AVETE IMPIEGATO PER TERMINARLO?
“Le sessioni di registrazione e mixing sono durate all’incirca cinque settimane. Considera però che per alcune tracce avevamo già dei demo che ci portavamo dietro da sessioni di registrazione che avevamo effettuato in precedenza, quindi non ti so quantificare il tempo che abbiamo impiegato globalmente”.
AVETE PREVISTO UN’USCITA IN VINILE PER IL NUOVO ALBUM? SAREBBE UN PECCATO NON SFRUTTARE QUESTO FORMATO PER ESALTARE IL SOUND ANALOGICO.
“Abbiamo già programmato il tutto. L’edizione in vinile del nuovo album uscirà in Gran Bretagna il 12 aprile (l’intervista si è svolta a fine marzo, ndR.). Credo però che qui da noi arriverà solo tramite import”.
DATO CHE SIETE LEGATI AD UN CONCETTO DI SOUND MOLTO OLD SCHOOL, COSA PENSI DELLE NUOVE TECNOLOGIE DI COMPRESSIONE CHE VENGONO UTILIZZATE PER GLI MP3 E PER LO SCAMBIO DI FILE?
“Il peer-to-peer non è una cosa che mi interessa particolarmente. Le nostre entrate non dipendono dalle vendite, quindi le eventuali perdite dovute al download non andranno ad incidere in maniera significativa su di noi. Detto questo, non sto dicendo che sono a favore, anzi la trovo una vera merda. Uscite di casa, comprate i dischi e supportate le vostre band preferite”.
COME MAI AVETE SCELTO UN TITOLO COME “LA RAZA”? E’ UN OMAGGIO AI VOSTRI FAN LATINI?
“Si tratta di una terminologia che fa parte del patrimonio ispanico e che significa lunga vita ai latini. John però ha scritto i testi non riferendosi solo ai chicanos, ma trattando tematiche che dovrebbero riguardare tutta l’umanità nella sua interezza. Le tematiche trattate nella totalità dei nostri brani sono universali”.
TI ABBIAMO CHIESTO IL SIGNIFICATO DELLA SCELTA DEL TITOLO IN QUANTO RECENTEMENTE ANCHE GLI HIRAX HANNO OPTATO PER LA LINGUA SPAGNOLA IN ONORE DEI LORO FAN LATINI…
“Tutti i fan, tutti i metallari sono speciali. Probabilmente se fossi stato francese avrei usato un titolo in francese”.
CHE ASPETTATIVE AVETE PER IL NUOVO ALBUM? VI SODDISFA PIENAMENTE?
“Onestamente non ho aspettative di nessun genere. Volevamo semplicemente far uscire un buon album e credo che ci siamo riusciti. D’altro canto devo dire che non sono mai soddisfatto al 100% di quello che faccio. Comunque direi che siamo riusciti a tradurre in musica praticamente tutte le nostre idee e le nostre aspettative”.
ASCOLTANDO “LA RAZA” APPAIONO ABBASTANZA CHIARAMENTE LE INFLUENZE DEGLI UFO E DEI THIN LIZZY, SEI D’ACCORDO?
“Sì, ma io sono sempre stato influenzato da quelle band, non ho cominciato ora ad apprezzarle. Stavolta però non abbiamo avuto paura di mostrarlo apertamente”.
I NUOVI BRANI SONO MOLTO PIU’ ORIENTATI VERSO L’HARD ROCK CHE NON IN PASSATO: E’ STATA UNA SCELTA RAGIONATA O VI E’ VENUTO SPONTANEO MUOVERVI IN QUELLA DIREZIONE?
“Non saprei, non ci abbiamo pensato molto. Semplicemente i brani sono usciti così e noi abbiamo fatto in modo di assecondarli, senza forzarli a prendere direzioni obbligate o a trasformarli in qualcos’altro”.
HAI ACCENNATO PRIMA AI TESTI, MA NEL DETTAGLIO DI COSA TRATTANO?
“Dei testi si è occupato John e li ha pensati in maniera molto personale ed intima. Molto ha a che vedere con i suoi personali punti di vista e di osservazioni che riguardano la sua vita. Chi li ascolta potrà farsi un’idea a tale riguardo, dato che John è solito lasciare porte aperte a beneficio di chi vorrà entrare nel suo mondo”.
E’ VERO CHE NON FARETE TOUR PER SOPRAGGIUNTE ESIGENZE FAMILIARI?
“Sì, più o meno è corretto. Abbiamo tutti famiglia ora e vorremmo stare con loro il più a lungo possibile. Abbiamo in programma un paio di show ma al momento attuale andare in tour non è una nostra priorità”.
USCENDO UN ATTIMO DAL SEMINATO, CI POTRESTI DARE DELLE INFORMAZIONI SU ANTHRAX E FATES WARNING?
“Allo stato attuale delle cose, John non è il cantante degli Anthrax: ha partecipato ad un paio di show ma la cosa si è conclusa li. I Fates Warning dovrebbero iniziare a registrare del nuovo materiale nel giro di un paio di mesi”.
GRAZIE PER L’INTERVISTA, JOEY: HAI ANCORA QUALCOSA CHE VORRESTI DIRE?
“Vorrei solo ringraziare una volta di più tutti i fan che ci hanno sostenuto lungo tutta la nostra carriera”.