ARMORY – A spasso nel cosmo

Pubblicato il 14/11/2018 da

Lo speed metal non è morto. I sopravvissuti sono pochi, ma ci sono, e combattono con tutta l’energia che hanno in corpo. Gli Armory con “The Search” hanno bissato le ottime impressioni lasciate con “World Peace… Cosmic War”, spingendo ancora di più il piede sull’acceleratore e investendoci con una tracklist che è quanto di più estremo possa oggi offrire l’heavy metal classico. Scorre una violenza irrequieta in brani come “Hisingen Warriors” o “Hyperion”, manifesti di passione, convinzione e studio approfondito del metal vecchia maniera. Non una formazione per tutti, gli svedesi, votati a formule incendiarie che definire parossistiche è poco, avare di momenti di calma e ritmi ordinati. Tocca al bassista Jesper introdurci al mondo Armory, un universo dove fantascienza e metal verace sembrano essere le uniche cose che contano veramente.

“WORLD PEACE… COSMIC WAR” È ARRIVATO A QUATTRO ANNI DI DISTANZA DALLA FORMAZIONE DELLA BAND. COME SONO NATI GLI ARMORY E COME SIETE ARRIVATI A CONCEPITE LO STILE MUSICALE UDIBILE NEL VOSTRO DEBUT ALBUM?
– Abbiamo iniziato a suonare assieme nel 2012, con l’obiettivo di combinare l’heavy metal classico, come quello della NWOBHM, con il primo debut album, quello dei primi Slayer e Metallica. Negli anni abbiamo iniziato a conoscere e apprezzare gruppi che avevano questo tipo di commistione, come Agent Steel, Savage Grace, Helstar e abbiamo iniziato ad essere influenzati anche da loro. Nel nostro secondo demo “S.M.I.” puoi già sentire il nostro stile attuale, successivamente abbiamo portato nel nostro sound tutto quello che poteva sembrarci adatto, ma senza snaturarci né stravolgere le idee di partenza.

IL VOSTRO STILE CONCENTRA INFLUENZE SPEED, CLASSIC E THRASH METAL, RICHIAMANDO MOLTE BAND SENZA CITARNE ALCUNA COME UNICO TERMINE DI PARAGONE. QUALI ERANO I VOSTRI OBIETTIVI DURANTE IL PROCESSO DI COMPOSIZIONE? AVEVATE IL TIMORE DI ESSERE TROPPO SIMILI ALLE BAND A CUI VI ISPIRATE?
– No, questa preoccupazione non ci è venuta. Abbiamo messo assieme i riff che ci piacevano e che mettevano d’accordo tutti quanti nella band, da lì siamo partiti per creare le singole canzoni. Abbiamo preso parte tutti al processo di registrazione, le influenze che puoi sentire dipendono da chi ha scritto una determinata parte. Questo permette di accostare cose molto diverse, credo sia un nostro tratto distintivo.

IN MOLTI PUNTI DEI VOSTRI DUE ALBUM RIECHEGGIANO ECHI DEI PRIMI HELLOWEEN, QUELLI DELL’EP E DI “WALLS OF JERICHO”. NON UN FATTO COSÌ COMUNE DI QUESTI TEMPI: CHE COSA RAPPRESENTA PER VOI QUESTA BAND E PERCHÉ SECONDO VOI SI POSSONO SENTIRE TUTTI QUESTI PUNTI IN COMUNE FRA GLI HELLOWEEN E I CONTENUTI DI “WORLD PEACE… COSMIC WAR” E “THE SEARCH”?
– I primi lavori degli Helloween hanno certamente lasciato un’influenza molto forte sull’intera scena metal, fin dai suoi inizi. Non mi sorprende che tu rilevi tutte queste somiglianze con gli Helloween nella musica degli Armory! Prendiamo molto dalla scena speed metal tedesca, quella dei primi dischi, questa credo sia la ragione delle similitudini fra noi e gli Helloween dell’era Kai Hansen.

CHE COSA RAPPRESENTA PER VOI SUONARE IN UN GRUPPO HEAVY METAL NEL 2018? SENTITE LA RESPONSABILITÀ DI CONTINUARE NEL SOLCO DELLA TRADIZIONE, QUANDO NELLA SCENA METAL CONTEMPORANEA NASCONO NUOVI TREND E APPROCCI MODERNI GUADAGNANO PIÙ SUCCESSO E ATTENZIONE DA PARTE DEI FAN?
– Siamo orgogliosi di essere parte del movimento heavy metal, ma non sentiamo alcun tipo di responsabilità, non cerchiamo di scrivere musica ‘alla moda’, né di fare apposta a suonare qualcosa che stia lontano dai suoni più seguiti al momento. Suoniamo canzoni che piacciono prima di tutto a noi stessi, che vorremmo sentire e ci diverte suonare. E così andremo avanti anche in futuro con gli Armory.

DA DOVE NASCE IL VOSTRO INTERESSE PER LO SPAZIO E LA FANTASCIENZA? COME SI COLLEGANO LIRICHE E MUSICA NEGLI ARMORY?
– Siamo dei nerd, c’è poco da fare! Ci piacciono i libri, fumetti, film di fantascienza. Inoltre, oltre alla finzione, ci piace capire come funzionino davvero le cose nell’universo, abbiamo un interesse per la scienza vera e propria. Credo ci siamo orientati su liriche legate allo spazio e alla fantascienza da quando abbiamo iniziato ad ascoltare gli Agent Steel, quando li abbiamo conosciuti e letto i testi abbiamo pensato che fosse l’argomento più interessante di cui occuparci. Non siamo ossessionati dal creare a tutti i costi uno stretto collegamento fra musica e parole, anche se poniamo attenzione ad avere atmosfere cupe che possano indurre le persone a pensare alle profondità oscure del cosmo, e al vortice impenetrabile di un buco nero.

UNO DEI MIGLIORI ASPETTI DEI VOSTRI DISCHI È IL CANTATO ACUTO E TAGLIENTE DI KONSTAPEL P. È ESTREMO, INCONTROLLATO, ENERGICO, CARISMATICO: COME HA LAVORATO SULLE SUE LINEE VOCALI E COME L’HA AIUTATO IL RESTO DELLA BAND, NEL PERSEGUIRE QUESTO TIPO DI LINEE VOCALI?
– Non ci sono troppi calcoli dietro a una voce come la sua. Non prende lezioni di canto, non c’è alcuna strategia predefinita, le sue vocals sono un semplice concentrato di aggressività e volontà. Certo, con il tempi ha imparato ad affinare la tecnica e a ricercare le linee melodiche migliori, ma all’inizio ha solo cercato di urlare più forte che potesse e di essere quanto più feroce riuscisse.

COME ACCADUTO NEL PRIMO ALBUM CON PEZZI COME “WITHOUT DAYS, WITHOUT YEARS” E “PHANTOM WARRIOR”, “THE SEARCH” È PIENO DI INNI HEAVY METAL. MI RIFERISCO IN PARTICOLARE A “HYPERION”, “HEAVY METAL IMPACT” E “HISINGEN WARRIOR”. DI COSA PARLANO? COME SIETE ARRIVATI A COMPORRE QUESTI BRANI, VELOCE E SELVAGGI, DOTATI DI GRANDI ASSOLI MELODICI E REFRAIN KILLER?
– “Hisingen Warriors” parla di un locale chiamato Truckstop Alaska, un posto cui siamo molto legati e crediamo sia la miglior venue del mondo! La canzone è venuta fuori durante una delle sessioni di registrazione di “World Peace… Cosmic War”. G.G. Sundin (uno dei due chitarristi, ndR) e Konstapel P stavano mettendo assieme qualche riff per puro divertimento, risentendoli si sono accorti che ne poteva venire fuori un gran bell’anthem! “Heavy Metal Impact” è nata in modo simile, il nostro cantante aveva da parte alcuni vecchi riff, che ha voluto anticipare con un’intro molto calma, così da indurre l’ascoltatore a credere che sia una ballad, prima di scaricare forza furibonda nel resto del brano. Per “Hyperion”, confesso che non ricordo esattamente come sia nata!

UN’ALTRA INFLUENZA MOLTO IMPORTANTE SEMBRA ESSERE QUELLA DEI PRIMI IRON MAIDEN, QUELLI CON PAUL DI’ ANNO ALLA VOCE. QUANTO È STATO IMPORTANTE QUEL MATERIALE NEL FORGIARE IL SOUND DEGLI ARMORY?
– Gli Iron Maiden sono la band più influente nel mondo dell’heavy metal, non è strano quindi che anche noi abbiamo attinto molto da loro. Specialmente per le linee vocali, Konstapel P cerca di essere un via di mezzo fra un singer punk e uno classic metal con tonalità molto alte, un misto di Paul Di’ Anno, appunto, e il Tom Araya di “Show No Mercy”.

COME GIUDICHI LA SITUAZIONE DELL’HEAVY METAL CLASSICO IN EUROPA E IN SVEZIA IN PARTICOLARE? NEGLI ULTIMI ANNI SI SONO FATTE CONOSCERE ALCUNE GIOVANI BAND MOLTO INTERESSANTI, MA È DIFFICILE PER LORO AVERE ATTENZIONI DA PARTE DI UN VASTO PUBBLICO, PERCHÉ LE BAND CON PIÙ STORIA ALLE SPALLE TENDONO A MONOPOLIZZARE L’ATTENZIONE.
– La Svezia da questo punto di vista non è differente dal resto d’Europa. Gente come Iron Maiden, Judas Priest e Manowar attirano grosse audience, come meritano del resto. I gruppi minori hanno la chance di suonare a festival di piccole dimensioni, e in alcune venue sparse per la Svezia, ma è una situazione dura, i locali sono pochi e le band che ci vogliono suonare tantissime! Tanti metalhead sono attivi e hanno dei loro gruppi, però i proprietari dei locali chiedono serate che producano profitto, non ci sono spazi dove si possa semplicemente puntare ad avere una line-up di ottime band, servono suoni che attirino le persone. Di club dedicati al metal ce ne sono pochi, posti del genere esistono per fortuna, ma sono una nicchia e non bastano a dare spazio a tutti coloro che lo meriterebbero.

QUALI SONO GLI INGREDIENTI CHE UNA SPEED METAL BAND DEVE POSSEDERE PER ESSERE INSERITA IN QUESTA CATEGORIA? CHE COSA SIGNIFICA PER VOI IL TERMINE ‘SPEED METAL’?
– Ci sono un paio di definizioni che contraddistinguono oggigiorno lo speed metal, per come la intendo io lo speed metal rappresenta ciò che sta l’heavy metal e il thrash. Più veloce ed aggressivo dell’heavy metal, ma senza i tipici riff thrash. Penso che molte compagini thrash, ai loro inizi, suonassero quello che io considero speed metal. Pensa ad esempio al debutto degli Anthrax, corrisponde appieno alla definizione del genere.

IMMAGINO CHE OGNUNO DI VOI NELLA BAND ABBIA A CUORE QUALCHE DISCO HEAVY METAL DEL PASSATO POCO CONSIDERATO DAL GRANDE PUBBLICO. VORREI SAPERE QUAL È PER VOI IL DISCO PIÙ SOTTOVALUTATO E TRASCURATO NELLA STORIA DELL’HEAVY METAL.
– Nominarne uno solo è difficile: ti indicherei “City Ad Mortis” dei Defender. È solo un EP, ma che importa? Amo il riffing di quell’EP, come si combinano le parti melodiche veloci con quelle più dark. Il cantante non è il migliore del mondo ma è adattissimo a quel tipo di musica. Anche il loro singolo dell’’89, “Journey To The Unexpected”, è degno di nota, una vera gemma speed metal!

QUALI SONO I VOSTRI SOGNI E OBIETTIVI COME ARMORY?
– Scrivere il miglior album heavy metal del secolo!

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