ARRAYAN PATH – Orgogliosi della nostra musica

Pubblicato il 22/02/2023 da

Gli Arrayan Path hanno pubblicato di recente l’album “Thus Always To Tyrants”, probabilmente uno dei loro migliori lavori di sempre, con un concept d’ispirazione storica, nel quale hanno saputo infondere tutti gli elementi che caratterizzano la loro produzione: musica potente, squisite melodie, magnifiche orchestrazioni e cori imponenti. Abbiamo sentito il cantante e leader della band cipriota, Nicholas Leptos, al quale abbiamo posto diverse domande relative appunto all’album, ma che nel finale dedica anche un ricordo al grande William Tsamis, scomparso nel 2021, chitarrista dei Warlord, band di cui proprio Nicholas è stato l’ultimo cantante.

IL VOSTRO NUOVO ALBUM, “THUS ALWAYS TO TYRANTS” E’ UN CONCEPT ISPIRATO ALLA FIGURA DEL RE EVAGORA (RE CIPRIOTA VISSUTO TRA IL V ED IL IV SECOLO A.C., NDR): COME MAI AVETE SCELTO DI FOCALIZZARE IL VOSTRO ALBUM SU QUESTO PERSONAGGIO STORICO?
– Abbiamo deciso di parlare del re Evagora perchè è parte di un’importante epoca nella storia del nostro paese. Infatti, è stato il più importante re nel periodo arcaico e ha difeso i diritti del suo regno più di ogni altro re. La sua storia è ricca di colpi di scena, con manovre politiche, guerre, diplomazia e sfortunatamente un finale tragico: tutto questo la rende una grande storia.

LA FORMAZIONE DELLA BAND HA VISTO QUALCHE CAMBIO, CON IL RITORNO ALLA BATTERIA DI STEFAN DITTRICH: SUONERA’ CON VOI ANCHE DAL VIVO?
– Stefan è un turnista che avrebbe potuto essere un membro permanente della band. Purtroppo, la distanza gioca un ruolo importante per il buon andamento di una band e il fatto che viva in Germania rende difficile averlo nei nostri show dal vivo.

QUALI SONO A TUO AVVISO LE PRINCIPALI QUALITA’ DELL’ALBUM? C’E’ QUALCHE DIFFERENZA CHE MERITA DI ESSERE SOTTOLINEATA RISPETTO AI VOSTRI ALBUM PRECEDENTI?
– Penso che le canzoni parlino da sé. Non c’è un ingrediente segreto o un elisir che rende grande un album. Dipende tutto dal songwriting e voglio pensare che abbiamo fatto un buon lavoro. Forse le orchestrazioni – perchè no?  – direi che stavolta sono ad un livello superiore. Lo stesso vale per gli assoli. Parlando in generale, però, la differenza la fa il songwriting.

DA COSA PARTI QUANDO COMINCI A SCRIVERE UNA CANZONE?
– Inizio con le melodie vocali. Poi con l’aiuto della band, iniziamo ad aggiungere riff, orchestrazioni e gli arrangiamenti delle canzoni. Di solito i testi arrivano alla fine.

NELL’ALBUM, COME HAI SOTTOLINEATO, POSSIAMO ASCOLTARE SPLENDIDE ORCHESTRAZIONI E ANCHE MAGNIFICI CORI; COME AVETE LAVORATO PER LA LORO REALIZZAZIONE?
– Ci siamo affidati alle mani sapienti di Huseyin Kirmizi e Geoge Kallis, che sono molto professionali in quello che fanno e stavolta hanno davvero elevato le canzoni ad altezze incredibili. Entrambi hanno registrato con la band per anni e ora sono come dei fratelli per noi.

AVETE ANCHE ALCUNI OSPITI, PUOI PARLARCI DI QUESTE COLLABORAZIONI?
– Ho incontrato Gary (Wehrkamp, ndr) e Paolo (Viani, ndr) durante il tour dei Warlord. Sono entrambi grandiosi e ho sempre voluto collaborare con loro, gli Shadow Gallery sono una delle mie band preferite degli anni ’90. Enzo Donnarumma mi ha restituito un favore perchè io ho partecipato a tutti i suoi album come cantante ospite; ci rispettiamo molto. Louis Syrimis, Harry Pari e Christina Polycarpou sono buoni amici della band, mentre Slava Selin e Simone Mularoni sono rispettivamente l’ingegnere e il mixer dell’album. E’ stato bello lavorare con tutti loro, sono persone impeccabili ed è stato un grande piacere averli sull’album. A dire il vero, abbiamo deciso che stavolta avremmo voluto lavorare solo con buoni amici o con persone con cui era facile lavorare. No primedonne o gente odiosa!

LA CANZONE “ARMY OF THE MYRMIDONES – RETURN TO TROY”, E’ INTITOLATA COME ‘PARTE II’, MA A QUALE PARTE I SI RIFERISCE?
– Si trova nel nostro album di debutto del 2004. Le radici della nostra storia riprendono la storia di quella canzone.

LA VERSIONE CD INCLUDE DUE BONUS TRACK: DI CHE CANZONI SI TRATTA? FANNO PARTE DEL CONCEPT ANCHE LORO?
– Soltanto la prima. “Ancient Winds” era stata pubblicata come singolo due anni fa e offerta come prodotto per il download digitale. I proventi della canzone sono stati devoluti alle persone che avevano perso le proprie case a causa degli incendi in Grecia, qualche anno fa.

PENSANDO ALLA TUA CARRIERA, QUAL E’ STATO IL TUO PIU’ GRANDE RIMPIANTO E QUALE RISULTATO CHE TI RENDE PIU’ ORGOGLIOSO?
– Ottima domanda. Non credo di avere seri rimpianti. Forse avremmo potuto fare qualcosa in più come band nei nostri primi anni. Siamo rimasti in pausa per un po’ e questo ci ha in qualche modo rallentati. Il risultato? Beh, i nostri album. Il fatto che lasceremo un’orgogliosa eredità è il nostro risultato. Potrei menzionare collaborazioni, menzioni speciali da parte di gente famosa, ecc., ma la cosa più importante per me è la musica.

HAI COLLABORATO CON WILLIAM TSAMIS, CHE E’ PREMATURAMENTE SCOMPARSO LO SCORSO ANNO (L’INTERVISTA E’ DI FINE 2022, NDR): C’E’ QUALCHE RICORDO DI LUI CHE VORRESTI CONDIVIDERE CON I NOSTRI LETTORI?
– Bill è sempre stato un brav’uomo. Questo è quello che conservo di lui. Ha creduto in me. Se William Tsamis crede in te, cosa ti può davvero interessare di quello che un tizio a caso potrà dire su internet? Quando è morto lui mi ha lasciato delle ali e queste ali mi supportano e mi sollevano ogni volta che qualcuno cerca di tirarmi giù. Mi ha lasciato un’arma per affrontare la mia strada nella vita. Questo era Bill.

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