Gli Arsis, pur avendo alle spalle due lavori prima dell’ultimo “We Are The Nightmare”, erano pressochè sconosciuti in terra italica; eppure il loro esordio “A Celebration Of Guilt” è stato uno straordinario manifesto di tecnica, melodia e ferocia. Ora, grazie ad un nuovo ed importante contratto e ad una line up stabile e coesa, gli americani sono pronti a spaccare anche al di qua dell’oceano. Data la qualità piutosto alta degli album della band ed approfittando dell’uscita di “We Are The Nightmare”, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il leader James Malone che ci racconta storia, aneddoti, retroscena, sogni e speranze di un combo che, salvo imprevedibili scivoloni, è destinato a lasciare il segno all’interno della scena melo death internazionale.
INNANZITUTTO RACCONTACI UN PO’ COME E’ NATA E COME SI E’ EVOLUTA LA BAND.
“Gli Arsis si sono formati nel gennaio del 2003, quando il nostro primo batterista Mike Van Dyne si è trasferito da Boston a Virginia Beach. In precedenza Mike ed io avevamo registrato due demo durante le vacanze di natale ai tempi del college; nulla di serio, ma ci è comunque piaciuto presentarli come lavori degli Arsis. Dopo il trasferimento di Mike abbiamo reclutato Chris Jones alla chitarra e Mike Mullen al basso ed abbiamo iniziato a suonare live. Dopo soli cinque show siamo stati contattati dalla Willowtip Records per un contratto discografico: le cose si evolvevano rapidamente. Appena prima dell’inizio delle registrazioni di ‘A Celebration Of Guilt’ Chris e Mike Mullen lasciarono la band. Come conseguenza di ciò, mi sono assunto l’onere di registrare io stesso tutti gli strumenti sull’album, eccetto la batteria. Questo modo di lavorare ci andava bene, tanto che abbiamo registrato i nostri primi tre lavori come un duo”.
PERCHE’ MIKE VAN DYNE HA LASCIATO LA BAND?
“Penso che Mike fosse indeciso: non sapeva se era il caso di dedicarsi alla band a tempo pieno oppure no. Qualche settimana dopo la firma del contratto con la Nuclear Blast ha deciso di tornare a scuola. Penso che sia interessato ad un tipo di carriera e di lavoro più tradizionali”.
A QUESTO PUNTO PUOI PRESENTARCI IL NUOVO BATTERISTA?
“Avevamo meno di due settimane per trovare un nuovo batterista e scrivere i brani. Abbiamo scelto Darren Cesca dei Goratory come sostituto. Conoscevo già Darren in quanto le nostre band hanno suonato insieme in passato e frequentavamo anche lo stesso college. Penso che Darren sia uno dei migliori batteristi che ci sia sulla scena, in virtù della sua abilità tecnica e della sua creatività. Credo che chi ascolti il suo lavoro su ‘We Are The Nightmare’ non possa che rimanerne impressionato”.
COME SI E’ SVOLTA LA FASE DI SONGWRITING?
“Tutti i membri degli Arsis vivono dispersi lungo la East Coast, quindi internet è stata fondamentale per la stesura di ‘We Are The Nightmare’. Ryan e io abbiamo scritto tutte le musiche e Darren ha buttato giù le sue linee di batteria. Di solito Ryan e io registriamo le nostre idee ed inviamo i file a Darren che ci registra sopra le parti di batteria. Ci rimanda il lavoro indietro e da lì si costruisce la canzone. Alla fine credo che il metodo funzioni bene, data la nostra situazione logistica”.
COME MAI AVETE DECISO DI LAVORARE CON ZEUSS?
“Non volevamo una tipica produzione da album death metal. Volevamo che il suono fosse pulito come quello di un album hard rock. Dopo avere ascoltato quello che Zeuss ha fatto in passato, ci è apparso subito chiaro che lui sarebbe stata la persona giusta”.
CHE DIFFERENZE CI SONO TRA “WE ARE THE NIGHTMARE” E I VOSTRI LAVORI PRECEDENTI?
“Innanzitutto la produzione è incredibilmente migliore di qualsiasi cosa abbiamo fatto in passato. Per quanto riguarda il contenuto, le partiture sono più tecniche ma il risultato finale è meno dispersivo e più catchy in questo lavoro”.
DI COSA TRATTANO I TESTI?
“I testi hanno a che fare con le mie esperienze personali, le relazioni e via dicendo. Credo che l’unica metodo che ho di cantare con convinzione sia proprio questo, ovverosia di scrivere cose che mi riguardino direttamente o che comunque mi tocchino molto da vicino”.
HAI NOTATO CHE NELLA VOSTRA MUSICA C’E’ UNA GRANDE COMPONENTE CHE RIMANDA AI RACER X, SOPRATTUTTO A LIVELLO CHITARRISTICO?
“Ero un grandissimo fan dei Racer X anni fa. Per lunghissimo tempo ho suonato anche con la chitarra rosa. Credo che tutti gli anni passati ad ascoltarli abbiano giocoforza influenzato la musica degli Arsis”.
HAI AVUTO ALTRE INFLUENZE IMPORTANTI NELLA TUA CRESCITA COME MUSICISTA?
“La maggior parte della musica che ascoltavo era metal ottantiano; adoravo i Mercyful Fate e King Diamond ma anche Leatherwolf e Banshee. Nella mia adolescenza onestamente non ho mai ascoltato molto death metal”.
NEL VOSTRO SOUND CONTA DI PIU’ LA MELODIA O LA COMPLESSITA’ RITMICA?
“La melodia sicuramente! E’ la cosa più importante. La tecnica è utilizzata solo per aiutare a creare melodie interessanti all’interno della musica”.
GUARDANDO INDIETRO, SEI SODDISFATTO DI “A CELEBRATION OF GUILT” E DI “UNITED IN REGRET”?
“Sono molto soddisfatto di ‘A Celebration Of Guilt’. Mike ed io abbiamo composto e suonato l’album con un budget ridottissimo e senza aspettative. Ai tempi frequentavo il college a tempo pieno e quando abbiamo registrato non credevo che qualcuno avrebbe ascoltato l’album e che quattro anni dopo sarei stato ancora qui con la band. E’ stato un periodo fantastico. Invece sono molto contrariato con me stesso per come è uscito ‘United In Regret’. Non gli ho dedicato il necessario tempo e la necessaria attenzione”.
MESI FA ERAVATE IN TOUR CON GLI EXODUS MA AVETE DOVUTO ABBANDONARE: COME MAI?
“Sinceramente durante quel tour abbiamo avuto così tanti problemi finanziari che siamo stati costretti ad abbandonarlo in anticipo. Riguardando indietro avrei davvero voluto finirlo, ma al momento non vedevamo davvero nessuna alternativa”.
ORA SIETE IN TOUR CON I KATAKLYSM NEGLI STATI UNITI: RIUSCIREMO A VEDERVI ANCHE IN EUROPA?
“Yeah! Saremo in Europa in autunno per supportare ‘We Are The Nightmare’. Se poi l’album andrà particolarmente bene, magari riusciremo a venire anche prima!”.
COSA STAI ASCOLTANDO IN QUESTO PERIODO?
“Solo Edguy!”.
SIETE PIUTTOSTO ATTIVI SU MYSPACE: NON TROVATE CHE ORMAI QUESTI MEZZI DI SOCIAL NETWORKING SOSTITUISCANO LE PROMOZIONI VERE E PROPRIE?
“Internet è diventata cruciale per promuovere un album, tanto è vero che molte band sono in grado di autopromuoversi ed organizzare tour senza l’aiuto di un’etichetta discografica”.
HAI ALTRI PROGETTI O SEI COMPLETAMENTE CONCENTRATO SUGLI ARSIS?
“Al momento non ho altri progetti al di fuori degli Arsis, che occupano quasi tutto il mio tempo”.