ASSEDIUM – Signori della Guerra e del Metallo!

Pubblicato il 09/11/2006 da
 
E’ una storia recente quella degli Assedium, una storia che vede, poco più di due anni fa, due ragazzi provenienti da due diverse parti d’Italia (Marche e Lombardia) incontrarsi, grazie ad un annuncio su internet, quasi per caso, entrambi accomunati dalla passione per l’heavy metal, ed entrambi decisi a formare un gruppo che rifletta la loro grandissima passione per la musica e la letteratura epica. Dopo così poco tempo e qualche peripezia, gli Assedium sono già una delle nuove leve della scena epic metal del nostro paese, e dopo l’innesto del bravo Luca ‘Fils’ Cicero alla voce ed una serie di concerti di supporto a storiche band della scena come Omen e Brocas Helm, hanno sicuramente un futuro roseo davanti a sé, che, viste le capacità, difficilmente si fermerà all’ottimo “Rise Of The Warlords”… ed allora lasciamo la parola a Guido, Fils e Chicco, in una singolarissima e goliardicissima intervista tutta da gustare!
 

CIAO RAGAZZI! INNANZI TUTTO RACCONTATE UN PO’ AI NOSTRI LETTORI LA VOSTRA STORIA, DATO CHE SIETE UN GRUPPO NATO DA POCO, MA IN UN PAIO D’ANNI SIETE GIA’ ARRIVATI ALLA REALIZZAZIONE DEL PRIMO FULL-LENGTH…
Guido: “Dunque, il gruppo si è formato agli inizi del 2004 per iniziativa del nostro bassista Drake che, appena uscito da un gruppo di cover heavy metal (Iced Earth, Nevermore) per il desiderio di suonare epic metal tradizionale nella vena dei primi Manowar, Manilla Road, ecc. ha messo un annuncio su un sito internet per cercare componenti per un gruppo simile. In quel periodo io mi ero appena trasferito a Milano, e cercavo per l’appunto un gruppo in questo stile: ho visto il suo annuncio, ci siamo incontrati ed abbiamo deciso di collaborare assieme alla costruzione di un gruppo. Assieme a noi c’era anche il vecchio cantante Marco, mentre il batterista era un amico di Drake, che inizialmente ci doveva solo dare una mano, e poi è entrato in via definitiva nella line-up della band in quanto è stato coinvolto parecchio dall’atmosfera che regnava nella band. Successivamente, sempre tramite un annuncio via internet, abbiamo conosciuto il nostro chitarrista ritmico Chicco, e questa è stata la scelta peggiore della nostra vita (ride, ndR)! A parte gli scherzi, ci serviva una chitarra ritmica – anche se desidererei che mi spalleggiasse in qualche solo, ma lui si vergogna – per completare il nostro sound. Con questa formazione abbiamo registrato il primo demo, ‘Far From The Light’, abbiamo suonato un po’ in giro, indi abbiamo trovato il contratto con la My Graveyard Records, grazie a Giuliano, un vero mito, che ci ha dato la possibilità di registrare il nostro primo album! A metà delle registrazioni del disco Marco se n’è andato per motivi personali, e così abbiamo contattato Luca ‘FILS’ Cicero, nostro vecchio conoscente, che è entrato nella line-up stabilmente, con l’apporto del quale abbiamo guadagnato molto in qualità, ma abbiamo perso in quantità di capelli (ride, ndR)!”.

MI HAI GIA’ PARLATO, GUIDO, DELLE INFLUENZE PRINCIPALI CHE ORIENTANO IL VOSTRO SOUND, UN CLASSICO EPIC METAL ANCORATO NEL SOUND CLASSICO DI META’ ANNI ’80 DI GRUPPI COME OMEN E MANILLA ROAD… ORA MI VOLETE DIRE SE, OLTRE A TALI INFLUENZE, SINGOLARMENTE COME MUSICISTI AVETE PORTATO INFLUSSI DI STAMPO DIFFERENTE NEL VOSTRO SOUND?
Guido: “Be’, Chicco suona anche in un gruppo punk, ma grazie a Dio – e ci tengo a sottolinearlo – niente di simile al punk rientra nel sound del gruppo, per quanto lui si ostini a proporre i suoi ‘riffettini giusti’… be’, a parte il fatto che non siamo certo dei virtuosi dello strumento, vi possiamo assicurare che influenze del genere non ce ne sono! Parlando di influenze che possono effettivamente rientrare nel songwriting del gruppo, è avvertibile qualcosa di doom (per esempio in “Messenger Of Chaos”, ndR), ma la cosa era molto più avvertibile agli albori della band, quando il sound non era ancora ben definito… in pratica avevamo semplicemente canzoni più lente ed oscure. Le influenze esterne all’epic che rientrano di più nel gruppo, invece, almeno per quanto mi riguarda, sono quelle del più classico U.S. metal, ma ad ogni modo si rimane sempre fermamente in ambito anni ’80”.

MI DITE QUALCOSA DEI VOSTRI TESTI?
Chicco: “Non capisco perché facciate parlare me, dato che non so l’inglese… ad ogni modo, i testi li scrivono solitamente Guido e Drake. Quando li scrive Drake Guido li corregge, e quando li scrive Guido se li corregge da solo. In breve, i testi parlano tutti di spade, barbari e mondi antichi…”.
Fils: “Forse è meglio che dica qualcosa io… guarda Lorenzo, scrivere testi epic metal è molto semplice, al contrario di quello che tutti credono: basta flipparsi e masturbarsi regolarmente davanti a mattoni di 2000 pagine che parlano di antichità, del suo modus vivendi, di spade, battaglie, conquiste, conquistatori, imperi, eccetera eccetera”.

VOI DOVETE CONFRONTARVI, OLTRE CHE COI TESTI DI LETTERATURA EPICA E CON IL SOUND DELLE BAND CHE VI HANNO INFLUENZATI, ANCHE A LIVELLO D’IMMAGINE COI VOSTRI BENIAMINI… PER ESEMPIO, PENSIAMO AD UN GRUPPO COME I MANOWAR, CHE HA UN’IMMAGINE IMPERIOSA DI SE’, DI GUERRIERI DAL FISICO AGILE E SCATTANTE… COME MAI, INVECE, VOI AVETE UN VESTIARIO COSI’ CASUAL E POCO CONSONO AD UNA BAND EPIC METAL, E DELLE PANCE DA COMPETIZIONE?
Fils: “Be’, perché noi andiamo controcorrente nel modo giusto! Dunque ci piace anteporre la nostra immagine fresca e gioviale, in questo modo un po’ inusuale se vogliamo per gli standard del genere, al look dei soliti vichinghi seri e statuari, che per questo motivo spesso sono anche oggetto delle caricature della stampa e del pubblico”.
Guido: “In realtà il punto è che nessuno di noi ha voglia di farie diete, andare in palestra e cose simili, eccetto Drake, la cui immagine si avvicina molto al classico guerriero, alto, muscoloso e sempre in movimento… io e i restanti membri del gruppo invece anteponiamo i piacere della buona tavola al sudare e faticare sotto tutti quei pesi per allenarci!”.

BE’, E’ ANCHE VERO CHE I MANOWAR DOPO I LORO CONCERTI POSSONO AVERE TUTTE LE DONNE CHE VOGLIONO,vALMENO A QUANTO DICONO… E VOI QUANTE POTETE AVERNE?
Guido: “Be’, noi abbiamo la media pro-capite bassina, alzata da Luca ‘Fils’ Cicero che incredibilmente è un grande playboy; comunque dopo i concerti sicuramente zero perché le donne, ovviamente, ai nostri concerti non vengono… e chissà perché! Forse perché alle donne di oggi piace l’uomo effeminato, a là Johnny Depp, per intenderci! Forse però questa domanda dovevi farla a Drake, che odia il 99% delle donne su questa terra (risate da parte di ogni membro del gruppo, ndR)!”.

A QUESTO PUNTO, OGNUNO DI VOI MI DEVE DIRE QUAL E’ IL SUO CIBO PREFERITO…
Fils: “Be’, io fino a tre anni fa pesavo duecento chili (ovviamente è un’iperbole, ndR), ma poi ho deciso di mettermi a dieta, perché ogni volta che facevo le scale a casa mi sembrava di fare la maratona di New York. Ero una buonissima forchetta ma lo sono tutt’ora, quando posso concedermi degli strappi ad una dieta che dopo avermi fatto perdere circa 40 chili sembra non finire mai, e proprio per questo mi riesce difficile dirti qual è il mio cibo preferito! Però indicativamente, in quanto sono un carnivoro, ti posso dire che adoro le tagliate con rucola e pomodorini, nonostante mio padre abbia un ristorante di pesce! Poi sono un fan delle lasagne pasticciate a più non posso!”.
Chicco: “Caffè, senza dubbio! Ne bevo minimo dieci al giorno! Ah già, il caffè è una bevanda! Allora… ti dico pizza margherita!”.
Guido: “Io, essendo marchigiano, sono un fan della frittura, tutto per me può essere fritto, e tutto ciò che è fritto per me è buono! In particolare cibi shock deliziosi come le zucchine fritte, la salvia fritta, i pomodori verdi fritti – nonostante non mi piaccia il film – e soprattutto la frittura mista di pesce dell’Adriatico, non per fare il campanilista… calamaretti, totanini… solo a parlarne ho l’acquolina in bocca”.

TORNIAMO SU BINARI PIU’ SERI… COME MAI AVETE SCELTO DI REGISTRARE UN DISCO CON UNA PRODUZIONE COSI’ SOFT?
Guido: “Ti dirò, a me la produzione piace! Preciso che io di registrazione non capisco nulla ed anche dopo aver registrato il disco continuerò a non capirci, ma semplicemente noi seguivamo le indicazioni del fonico al quale avevamo detto di volere una produzione vecchio stampo, con chitarre piuttosto oscure… semplicemente perché a noi piace così, e si confà al genere”.

PERCHE’ SECONDO TE ALLORA LA PRODUZIONE DI “RISE OF THE WARLORDS” E’ STATA COSI’ TANTO CRITICATA?
Guido: “Probabilmente perché hanno dei gusti diversi, che ti devo dire! Oppure magari perché non conoscono la vecchia scena epic metal… se ad un disco come ‘Rise Of The Warlords’ si mettesse una produzione perfetta, magari coi suoni un po’ al passo coi tempi, per me perderebbe tutta la sua intrinseca genuinità, alla quale invece noi teniamo davvero molto!”.

NEL BOOKLET DEL VOSTRO DISCO VOI DIFENDETE A SPADA TRATTA LA VOSTRA APPARTENENZA ALL’EPIC METAL PIU’ DI NICCHIA… NON AVETE PAURA DI SPARIRE IN BREVE, PERCHE’ RESTRINGETE LE VOSTRE POSSIBILITA’ E LA VOSTRA APERTURA DI MERCATO?
Guido: “E’ una bella domanda, ma d’altronde si sapeva che il nostro campo di vendita e promozione sarebbe stato ristretto, ed a noi va bene così…”.
Fils: “E’ il caso di spendere due parole sull’intento della nostra musica, che è quello di non essere distribuita a tutti, ma di essere limitata ad una stretta cerchia di fruitori ed appassionati di un certo genere, e quindi a noi non interessa assolutamente avere un mercato vasto, ma la nostra intenzione è solamente far sì che la gente che ascolti un certo tipo di musica capti il messaggio delle canzoni e possa esserne prima soddisfatta, e poi colpita in modo positivo”.

C’E’ ANCHE DA DIRE CHE L’ITALIA NON HA UNA TRADIZIONE EPIC METAL… NON PENSATE DI ESSERE IN TOTO DERIVATIVI?
Guido: “Be’, 100% magari no, ma un buon 90% di derivatività te lo concediamo (ride, ndR)! Comunque un minimo di scena c’è stata anche in Italia, basti ricordare gruppi come Dark Quarterer ed Adramelch, ed ora sono venute tutta una serie di band che la tradizione la stanno fondando, come i Rosae Crucis, che sono i miei preferiti in assoluto. Per quanto riguarda la derivazione, beh, ovviamente, come già spiegato, siamo influenzati dai soliti nomi che ormai ci siamo stancati di ripetere, anche perché li trovate tutti scritti nel booklet… Manilla Road, Omen, Cirith Ungol, Manowar, eccetera; poi ad ogni modo la gente sa a cosa va incontro comprando un disco come ‘Rise Of The Warlords'”.

CHE RAPPORTO AVETE CON LA SCENA ITALIANA EPIC METAL, E PERCHE’ SECONDO VOI IN ITALIA NON SI E’ GENERATO UNA SORTA DI NAZIONALISMO MUSICALE E DI FRATELLANZA IN AMBITO METAL, MENTRE C’E’ UN CERTO PROVINCIALISMO PER CUI LE BAND DI SOTTOGENERI DIVERSI SPESSISSIMO SI ODIANO?
Guido: “Comincio dalla seconda domanda, col dire che il provincialismo è sempre stato endemico all’interno del popolo italiano, basti pensare che fin dal Medioevo non abbiamo fatto altro che farci la guerra tra di noi, ed è ormai da una vita – ed ancora oggi – che in Italia ognuno bada al suo orticello denigrando quello degli altri… purtroppo dopo è dalla caduta dell’Impero Romano che siam messi male! Però tu dici che qui c’è fratellanza soltanto nell’epic metal… secondo me non è vero, perché a parte un paio di gruppi come ad esempio i Rhapsody, che per me suonano quello che gli pare e lo fanno anche bene, e nonostante possa essere contento per loro sono sicuro del fatto che non suonino heavy metal; ma generalmente parlando all’interno dell’heavy metal la fratellanza penso che ci sia, e per farti un esempio ti ricordo che siamo amici degli Hyades, che suonano thrash metal, o dei Rain, o dei Crying Steel, altri gruppi che con l’epic c’entrano poco. Per quanto riguarda la prima domanda, è naturale che, trattandosi di una scena ristretta, i musicisti sian pochi ed ormai ci si conosca tutti: la scena è piccola e ci si vuole tutti bene, come se fossimo veramente fratelli. E’ un po’ come a casa mia, nelle Marche!”.

VOI AVETE LAVORATO CON LA MY GRAVEYARD RECORDS, ETICHETTA NATA DA POCO, CHE STA SVOLGENDO UN BUON LAVORO IN MERITO ALLA PROMOZIONE DI GRUPPI UNDERGROUND; COME VI TROVATE CON LORO, E QUALE PENSATE SIA IL RUOLO DELLE ETICHETTE MINORI ALL’INTERNO DEL MERCATO?
Fils: “Innanzi tutto c’è da dire che il rapporto con Giuliano (il proprietario della label, ndR) è meraviglioso, perché lui è uno di noi: ha sempre seguito l’heavy metal, ha sempre comprato dischi, è sempre andato ai concerti; in pratica ha avuto il nostro stesso excursus esperienziale, ma invece di abbracciare uno strumento e cominciare a suonare, ha deciso di mettere a frutto la sua conoscenza e la sua passione in un’altra attività, ovverossia nel finanziamento di gruppi come noi! Per il resto del discorso, ti posso dire che la My Graveyard sta organizzando un sacco di concerti, ed ha messo sotto contratto gruppi storici piuttosto importanti, come i Crying Steel appena riformati, e quindi è un’etichetta piccola che sta pian piano riuscendo ad affermarsi, e che può fare proprio al caso nostro come a quello di tanti altri gruppi, e pian piano sta diventando una realtà veramente importante all’interno del panorama musicale epic metal. Quindi penso che etichette come la My Graveyard possono avere un ruolo essenziale nello sviluppo del mercato, e non siano da relegare in secondo piano come troppo spesso viene fatto”.

SECONDO VOI RISPETTO AGLI ANNI ’80 OGGI NON E’ TROPPO FACILE ARRIVARE A REGISTRARE UN DISCO?
Chicco: “Secondo me sì, perché ormai la scena heavy metal si sta diffondendo sempre di più e sta raggiungendo sempre più persone; oltretutto l’avvento di internet ha favorito un enorme diffusione del genere…”.

A PROPOSITO DI INTERNET, VISTO CHE CON L’AMPISSIMA DIFFUSIONE DEI PROGRAMMI DI SHARE IN RETE E COL RINCARO DEI PREZZI DEI CD ORMAI SONO SEMPRE IN MENO PERSONE A COMPRARE DISCHI, DATE UNA BUONA RAGIONE AI NOSTRI LETTORI PER ACQUISTARE “RISE OF THE WARLORDS”?
Chicco: “Ma difatti non ce n’è alcuna (ride, ndR)!”.
Fils: “Via Lorenzo, te la dico io… la ragione è che il nostro disco, rispetto a moltissime altre produzioni, è un disco in cui si avvertono la passione, il cuore, il sentimento; questa è una cosa che dicono in molti, ma vi assicuriamo che nel nostro disco il nostro coinvolgimento per l’heavy metal si sente davvero in maniera spropositata: inoltre noi non ci vergognamo delle nostre imperfezioni e lacune…”.
Guido: “In realtà l’unico che si vergogna è proprio Fils, che ha dei problemi col suo fisico, e si fa le paranoie di una quattordicenne… ma state tranquilli, musicalmente parlando è tutto a posto!”.

OK, L’INTERVISTA E’ FINITA… ANDATE IN PACE E CONCLUDETE COME PIU’ VI PIACE!
Guido: “Un saluto a tutti i lettori di Metalitalia.com, ed a tutti quelli che hanno comprato e compreranno il nostro disco e verranno a vederci ai concerti… grazie per il supporto, e stay heavy metal!”.

0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.