ASTARTE SYRIACA – Quando il Metal incontra l’Arte

Pubblicato il 07/09/2008 da
 
Lo scorso mese di giugno è uscito nei negozi specializzatil’album d’esordio di un’interessante band romana dedita ad unparticolare genere di progressive metal che ha subito catturatol’interesse di pubblico e critica. Noi di Metalitalia.com non ci siamofatti scappare l’occasione di intervistare questa nuova importanterealtà italiana, scoprendo un modo diverso di fare musica, conun background caratterizzato dalle più disparate influenze sonore, ma anche una grande conoscenza dei diversi ambiti artisticiche hanno contraddistinto il Novecento italiano. Ecco a voi chi sono gliAstarte Syriaca.

 

 

NEL PANORAMA METAL NAZIONALE SIETE UNA NOVITA’: VI POTETE PRESENTARE AI NOSTRI LETTORI?
“Siamo gli Astarte Syriaca, una band di Roma, ed è appena uscito ‘Darkened Light’, il nostro disco di esordio. La nostra musica è un prog metal più prog che metal, anche se a noi non piacciono molto le categorie. Comunque spetta all’ascoltatore definire la nostra musica”.

COME MAI AVETE SCELTO UN NOME COSI’ PARTICOLARE?
“Astarte Syriaca è il nome della Venere fenicia, ma è anche il titolo del quadro più famoso di Dante Gabriel Rossetti. Per il pittore, Astarte Syriaca rappresenta le quattro ossessioni dell’artista: arte, religione, amore e leggenda. Ovviamente una premessa simile non poteva che stuzzicarci e così l’abbiamo scelto. A onor di cronaca, ci teniamo a precisare che la proposta del nome venne dal primo cantante Daniele Corsi, che salutiamo e ringraziamo per l’apporto dato alla band dal 2003 fino alla fine del 2005”.

ASCOLTANDO L’ALBUM HO TROVATO NUMEROSI RICHIAMI A BAND COME DREAM THEATER, SYMPHONY X, DEEP PURPLE E ADDIRITTURA YES; QUALI SONO LE INFLUENZE MUSICALI A CUI VI ISPIRATE?
“Questa è sempre una domanda difficile perché ognuno di noi ha un background musicale differente. Valentino, per esempio, ha una cultura più metal, ma ha anche un autentico amore per la psichedelia anni ’70. Alessio è cresciuto a pane e Frank Zappa, poi, frequentando il Conservatorio, ha sviluppato anche una conoscenza classica e ha approfondito l’elettronica. Insomma, a noi la musica ci piace tutta e, insieme, riusciamo ad avere idee molto diverse su come arrangiare ogni singolo passaggio di una canzone, il che è positivo perché ci dà più mezzi per proporre qualcosa di nuovo”.

QUANTO E’ STATO IMPORTANTE AVERE NELLA LINE UP UN MUSICISTA ESPERTO COME GABRIELE VALERIO?
“Gabriele ha suonato con noi un anno ed è stato molto importante per svariati motivi: primo fra tutti, la maturità artistica. Con lui abbiamo capito la strada che dovevamo intraprendere e come intraprenderla. Gabriele Valerio è stata la prima persona che è entrata nella band suonando, ma anche ascoltando con orecchio esperto, e con lui abbiamo mosso i primi passi: demo, video, agenzia promozionale, etc.”.

HO LETTO DEI VOSTRI SPETTACOLI IN CUI CONIUGATE DIVERSI AMBITI ARTISTICI E MI E’ SEMBRATO DI RIVEDERE ALCUNE PERFORMANCE TIPICHE DELLE AVANGUARDIE ARTISTICHE DEL NOVECENTO. VI SONO ALCUNI PUNTI IN COMUNE CON QUEGLI SPETTACOLI? E POI, COME MAI QUESTA SCELTA COSI’ PARTICOLARE?
“Sicuramente ci sono punti in comune, infatti l’ispirazione ci è venuta proprio dalle avanguardie del Novecento e dagli happening degli anni ’60-’70. Quando Stazione Birra ci propose di organizzare un evento progressive nel loro locale, abbiamo pensato di coinvolgere un’altra band e di fare un concerto a due gruppi, intervallando la musica con la recitazione di poesie affidata a Barbara Alesse. Durante la performance, venivano proiettati alcuni video realizzati da noi e nel locale era stata allestita una mostra di pittura. Insomma, un lavorone che è stato ripetuto in questa forma solo un’altra volta, sempre a Stazione Birra. In seguito abbiamo eliminato lo spettacolo a due band e la mostra, concentrandoci sul concept musica + recitazione. Abbiamo anche scritto uno spettacolo completo basato tutto sulle musiche di ‘Darkened Light’, ma è difficile da mettere in scena e servirebbero molto più tempo e molti più soldi per le scenografie e le luci. Con l’uscita del disco ci siamo concentrati su una forma di live più classica che sia utilizzabile anche in locali più piccoli”.

CI POTETE PARLARE DELLA VOSTRA PROG-OPERA “JESUS CHRIST SUPERSTAR”?
“Non paghi della fatica spesa nell’allestire così tante cose contemporaneamente, abbiamo pensato bene di cominciare l’avventura JCSOP. Abbiamo provinato i cantanti che si sono aggiunti a Valentino e abbiamo commissionato la regia a Barbara Alesse. In realtà, tutto è cominciato dalla necessità di inserire qualche cover in scaletta. A noi non piacciono le cose facili, quindi abbiamo voluto prendere un paio di pezzi del Jesus e riarrangiarli a modo nostro, come se li avessimo composti noi, ma lasciando inalterate le linee vocali. Completati i primi due brani, ci abbiamo preso gusto e abbiamo continuato. Il risultato è una sorta di terzo teatro applicato al musical. Le musiche, a differenza dell’originale, piacciono anche all’ascoltatore più metal e i nostalgici restano contenti perché le linee melodiche sono identiche e quindi cantabilissime”.

VI SIETE CIMENTATI ANCHE NEL CAMPO DELLE COLONNE MUSICALI CINEMATOGRAFICHE; DI COSA SI TRATTA PRECISAMENTE?
“‘Green’ è un cortometraggio scritto e diretto da Carlo Fineschi con Alessio Di Clemente e Marco Venienti. E’ un noir, in giro non troverete nulla perchè stanno finendo la post produzione quindi deve ancora uscire. Per il film abbiamo scritto un pezzo nuovo e, partendo dal brano, abbiamo sviluppato la colonna sonora strumentale che accompagna lo svolgimento della trama. E’ stato un lavoro molto appassionante, se poi aggiungi anche il fatto che abbiamo trovato il pretesto per scrivere nuova musica, non può che essere stata un’esperienza positiva. Il brano presente nel film è il primo pezzo scritto dalla nuova formazione ed è stato un vero e proprio lavoro di squadra: c’è un amalgama molto interessante ed è molto diverso dalle song di ‘Darkened Light’; ma non voglio anticipare troppo”.

AVETE INTENZIONE DI INTRAPRENDERE UN TOUR DI SUPPORTO A “DARKENED LIGHT”?
“Magari!!! Stiamo aspettando di vedere come va il disco anche all’estero, poi ci daremo da fare insieme alla Lost Sound e alla Alkemist Fanatix Europe. Neanche a dirlo, noi vorremmo essere in tour tutto l’anno, amiamo suonare live e c’è una bellissima atmosfera all’interno della band”.

COSA NE PENSATE DELL’ATTUALE SCENA METAL ITALIANA, ULTIMAMENTE CARATTERIZZATA DA GRANDI FERMENTI?
“Si sta muovendo qualcosa ma è difficile uscire dall’anonimato. Questo non è un problema solo italiano ma, da noi, si
vende veramente troppo poco e ci sono poche occasioni dove farsi sentire. Artisticamente ci sono molte novità e noi
speriamo di essere una di queste”.

VI LASCIO CAMPO LIBERO PER I VOSTRI FANS DI METALITALIA.COM…
“Grazie a tutti, mi raccomando seguiteci sul nostro sito www.astartesyriaca.com e sul nostro MySpace www.myspace.com/astartesyriaca dove potrete ascoltare alcuni brani del nostro CD. Se volete, su YouTube potete guardarvi alcuni estratti live del Jesus e di altri nostri concerti. A presto e grazie a Metalitalia.com per l’attenzione concessaci. Stay Metal!!!”.

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