AUTOPSY – Macabra ossessione

Pubblicato il 12/10/2022 da

“Morbidity Triumphant” è l’ennesima dimostrazione di come gli Autopsy e la loro proposta musicale stiano invecchiando bene. Gli anni passano inesorabilmente, ma Chris Reifert e compagni, ben dosando le energie, stanno riuscendo a portare avanti il loro discorso senza scadere nel patetico. Anzi, dagli storici death metaller californiani ci vengono puntualmente offerte nuove uscite che vanno ben oltre il dignitoso, con canzoni che, pur rispettando tutti i volgari canoni Autopsy in termini di impatto e resa sonora, mantengono sempre una indubbia freschezza e cura per i dettagli. “Morbidity Triumphant”, ennesimo full-length di una carriera ormai epocale (e il primo con il nuovo bassista Greg Wilkinson), ci ha fornito una nuova scusa per intavolare una breve chiacchierata con il leggendario batterista/cantante della formazione: partendo dall’ultima fatica in studio, siamo passati per il grande classico “Mental Funeral”, il quale ha da poco compiuto trent’anni.

BENTORNATI! CI SONO VOLUTI SETTE ANNI PER VEDERVI ARRIVARE CON UN NUOVO ALBUM, ANCHE SE AVETE PUBBLICATO UN EP E ALTRE COSE NEL MEZZO. COME AVETE TRASCORSO IL TEMPO DURANTE IL COVID? “MORBIDITY TRIUMPHANT” È UN PRODOTTO DI QUEL PERIODO?
– Ciao e grazie! Devo dire che durante il Covid gli Autopsy sono praticamente stati posti in ibernazione. Siamo andati in letargo e abbiamo dovuto cancellare tutti i nostri piani per quasi due anni, proprio come la maggior parte delle band sul pianeta terra. Non potevamo fare altro che aspettare e da gennaio di quest’anno siamo finalmente tornati in azione. “Morbidity Triumphant” è un prodotto di ciò che è successo dopo i vari lockdown e tutte quelle cose. Un nuovo orribile inizio per la nostra band!

DOVE SI COLLOCA QUESTO ALBUM NELLA VOSTRA DISCOGRAFIA, A LIVELLO STILISTICO? DIRESTI CHE VI È UN PO’ DI VECCHIO E QUALCOSA DI NUOVO? ORA AVETE GREG AL BASSO, COSA HA PORTATO IN SENO AL GRUPPO?
– Si colloca subito dopo il nostro ultimo live album “Live in Chicago” e subito prima del prossimo album, quando arriveremo ad esso, a meno che non debba mettermi a ordinare gli album per titolo in ordine alfabetico: nel qual caso, questo andrebbe da qualche parte al centro. Sì, lo so che è una risposta stupida, ma non ho resistito (ride, ndR)! In ogni caso, questo è un disco tipicamente Autopsy… Roba veloce che ti sfregia, roba lenta che opprime e che fa venire i brividi, più molto altro nel mezzo. Greg si adatta perfettamente alla band e se ascolti il suo basso puoi sentire un’altra nuova dimensione: ha senz’altro aggiunto qualcosa alle nostre trame strumentali.

SECONDO TE VI SONO DEGLI ELEMENTI ALL’INTERNO DI “MORBIDITY TRIUMPHANT” CHE POTREBBERO NON ESSERE PRESENTI IN NESSUNO DEGLI ALTRI ALBUM, AL DI LÀ DEL BASSO DI GREG?
– Credo di no. Intendiamoci, sono tutte canzoni nuove, nessuna ripetizione, ma rimaniamo pur sempre fedeli al nostro stile. Non sentiamo mai il bisogno di cambiarlo troppo, sai? La nostra musica va mantenuta Autopsy.

L’ALBUM ESCE TRAMITE PEACEVILLE RECORDS, COME AL SOLITO. DICCI PER FAVORE IL SEGRETO DIETRO QUESTA PARTNERSHIP DI LUNGHISSIMA DATA.
– Sì, il tutto ha preso una piega incredibile… Hanno iniziato nel 1987, così come noi. Abbiamo firmato con loro nel 1988 e dopo tutto questo tempo siamo ancora insieme. Non ho idea di dove siano volati tutti questi anni. Decisamente sbalorditivo. Ad ogni modo, ci hanno sempre trattato in modo onesto e lavoriamo bene insieme, quindi il segreto sta tutto lì.

L’ANNO SCORSO “MENTAL FUNERAL” HA COMPIUTO TRENT’ANNI. COME VEDI QUEL DISCO OGGIGIORNO? COSA PENSI CHE LO RENDA UN TALE CLASSICO?
– Beh, ovviamente sono contento che le persone lo apprezzino ancora e vogliano ascoltarlo. È stupefacente. Non so cosa lo renda ciò che è agli occhi di tanti nostri fan e appassionati di death metal. Forse il suono unico? Sicuramente non volevamo suonare come nessun altro e penso che abbiamo raggiunto quell’obiettivo, anche se il tutto è avvenuto spontaneamente. È un album particolare, questo è certo!

COSA AMI/ODI DI “MENTAL FUNERAL”? NON PENSI CHE A VOLTE POSSA QUASI DIVENTARE UNA SORTA DI OSTACOLO PER VOI, DAL MOMENTO CHE MOLTE PERSONE CONSIDERANO QUELL’ALBUM E IL DEBUTTO I VOSTRI LAVORI PIÙ VALIDI? NON È UN PO’ FRUSTRANTE VEDERE GLI ALTRI ALBUM RESTARE SEMPRE ALL’OMBRA DI UN ‘GIGANTE’, PER COSÌ DIRE?
– Capisco quello che intendi, ma la cosa non mi tocca granché. Dovrei essere felice di questo affetto per i nostri esordi, suppongo (ride, ndR)! Non c’è nessuna frustrazione di sorta. Possiamo solo essere onorati che alla gente piaccia quanto abbiamo realizzato ormai tanti anni fa. Alla fine continueremo a fare nuovi dischi ugualmente e credo che ci sarà sempre una certa fetta di fan che sarà interessata ad ascoltarli. Per tutti gli altri, resteranno sempre i classici, quindi a ognuno il suo. Vinciamo tutti!

CIÒ CHE RENDE “MENTAL FUNERAL” COSÌ SPECIALE RISPETTO A MOLTI ALTRI ALBUM DEATH METAL DEI PRIMI ANNI ’90 È IL SUO SUONO RUVIDISSIMO E L’APPROCCIO CRUDO E PRIMITIVO. MENTRE ALTRE BAND SI DIRIGEVANO VERSO SUONI PIÙ TECNICI E RAFFINATI, VOI OPTASTE PER LA MASSIMA VOLGARITÀ.
– È una lettura corretta. Abbiamo sicuramente visto una sorta di trend in come suonavano le altre band a seconda di dove provenivano o registravano i loro dischi e, per quanto grande fosse e sia tuttora quella roba, noi volevamo distinguerci tra la massa. Un po’ come ribellarsi alla scena thrash locale quando abbiamo iniziato. Non volevamo adattarci. Stessa cosa con tutti i nostri dischi successivi. Dobbiamo sempre essere i pazzi di turno (ride, ndR)!

ANCORA OGGI, LA FORTE ATMOSFERA MACABRA DEL NUOVO DISCO È PARTICOLARMENTE RILEVANTE SE LA SI CONFRONTA CON LE RECENTI USCITE DI VARI VOSTRI COLLEGHI E COETANEI. COSA VI SPINGE REGOLARMENTE A CREARE UNA MUSICA COSÌ CUPA E BRUTALE? CHE SENSAZIONE VOLETE TRASMETTERE CON IL DISCO?
– Grazie, è bello sapere che i nostri sforzi vengano tanto compresi e apprezzati! Come ho detto prima, in realtà la ricetta è restare noi stessi, assicurandoci che gli Autopsy suonino sempre come gli Autopsy. Per quanto riguarda il feeling: la morte totale e un’atmosfera doom sono ciò che immaginiamo quando si tratta di comporre nuova musica. Abbiamo queste immagini fisse nelle nostre menti e il resto viene da solo.

AVETE PUBBLICATO DIVERSI ALBUM DALLA REUNION NEL 2009. COME ACCENNATO, SONO SICURO CHE MOLTI DEI VOSTRI FAN TENDANO PERÒ A CONCENTRARSI SULLE PRIME USCITE. PENSI CHE CI SIA UN ALBUM ‘RECENTE’ CHE È STATO PARTICOLARMENTE TRASCURATO E CHE SECONDO TE MERITEREBBE PIÙ ATTENZIONE?
– No, non credo vi sia un caso particolarmente eclatante in quel senso. Devi sempre ricordarti che i nostri primi album sono in circolazione da trent’anni o più, quindi hanno avuto molto tempo per venire assorbiti ed esaminati. Quelli del secondo capitolo della band sono molto più attuali e non hanno avuto ancora lo stesso tempo per radicarsi nelle orecchie e nel cervello delle persone. Ad ogni modo, sono certo che in tanti vogliono ancora ascoltare cose nuove da noi, oltre a quelle vecchie, quindi, di nuovo, è una situazione vantaggiosa per tutti. Le persone che amano soltanto i nostri primi dischi non verranno mai considerati degli stolti (ride, ndR)!

QUANDO AVETE INIZIATO, IL TAPE TRADING, LO SCAMBIO DI CASSETTE, ERA PROBABILMENTE UNO DEI VOSTRI MODI PRINCIPALI PER SCOPRIRE NUOVA MUSICA. OGGIGIORNO QUAL È IL TUO MODO PREFERITO PER SCOPRIRE NUOVE BAND E DISCHI?
– Compro ancora album, che si tratti di CD, vinile o altro, e sono sempre alla ricerca di nuovi suoni, siano essi nuovi di zecca o qualcosa di vecchio che mi ero perso prima. Non utilizzo affatto piattaforme streaming: ascolto solamente edizioni fisiche, in modo da poterle tenere in mano, sfogliare il libretto, leggere le note e godermi tutte quelle cose che derivano da quell’esperienza. Poi vado ancora a tanti concerti, anche se raramente scopro nuove band in questo modo, poiché se compro un biglietto per uno show, voglio andarci già preparato su chi si esibirà.

QUALI SONO ALCUNE DELLE TUE MIGLIORI SCOPERTE DEGLI ULTIMI DUE ANNI? QUAL È L’ULTIMO ALBUM CHE HAI COMPRATO?
– Gli ultimi album che ho comprato provengono da un negozio di dischi che abbiamo trovato a Londra qualche settimana fa. Sono dischi di Flat Earth Society, McCully Workshop e Steeleye Span. Album fantastici che ho trovato a buon prezzo. Per quanto riguarda le scoperte recenti, troppe per elencarle qui. La mia è una ricerca senza fine.

0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.