Dopo aver finalmente raggiunto un livello mediamente più che discreto, la scena extreme metal italiana ha la forza di proporre soluzioni inedite o quantomeno rare. E’ questo il caso dei goriziani Azrath 11, nuova realtà death metal da tenere senza dubbio sotto un occhio di riguardo. Già nomi illustri hanno associato la violenza del death metal a culti misterici dell’antichità, gli Azrath 11 sono riusciti a evocare ancora una volta quei rituali avvolti nel mistero e a farli rivivere in tutta la loro brutalità grazie ad una commistione di death/black metal ed altre soluzioni interessanti. Il loro album d’esordio pone già le basi su future, interessantissime prospettive verso le quali il mutevole songwriting di questa band potrebbe dirigersi. Approfittiamo della disponibilità del bravo batterista Asmodevs D.D. per conoscere meglio il gruppo…
BENVENUTI SU METALITALIA.COM! SIETE LA DIMOSTRAZIONE CHE LA SCENA EXTREME METAL ITALIANA STA CRESCENDO NOTEVOLMENTE IN QUESTI ULTIMI ANNI…
“Ciao Paolo, come stai? Qui Asmodevs D.D., fondatore degli Azrath 11 nonché batterista. Innanzitutto parto con il ringraziarti per lo spazio concessoci, per noi è davvero importante e vitale. Passando alla tua domanda, ti dico che la nostra nazione negli ultimi anni ha sfornato delle realtà davvero molto competitive a livello internazionale, realtà che si sono imposte anche in modo parecchio determinante all’interno del circuito del music business e noi siamo lusingati di far parte di quella cerchia di band che in qualche modo sta portando il marchio Made In Italy in giro per il globo!”.
VOLETE ESSERE VOI A DESCRIVERE IL NUOVO ALBUM AI NOSTRI LETTORI?
“L’album ‘The Shrine Ov All Hallucinations’ è un concentrato di energie differenti perfettamente miscelate e finalizzate alla creazione d’una formula singolare ed il più possibile personale, cercando in maniera coscienziosa di reinterpretare un certo sound insegnatoci dai grandi maestri del genere, senza però ricopiarne lo stile ma rielaborandolo sapientemente!”.
PER ESSERE UNA DEATH METAL BAND SIETE PIUTTOSTO ANOMALI: GRANDI ATMOSFERE OCCULTE, USO DI SYNTH E QUALCHE RIFF BLACK METAL!
“Per quanto riguarda il sound siamo abbastanza singolari, adoriamo il tipico groove ed impatto granitico del death metal, ma anche le oscure atmosfere di un certo black metal; abbiamo lavorato sodo al fine d’ottenere un songwriting omogeneo e al tempo stesso bizzarro. L’uso dei synth è stato quasi un passo obbligato, perché volevamo donare maggiore enfasi e pathos ai nostri brani, e grazie all’aiuto del mio amico Claudio Stor, pianista di gran talento, siamo riusciti ad ottenere risultati davvero soddisfacenti. Da parte mia badavo più alla ricerca sonora e poi all’arrangiamento, e questo processo ha conformato la struttura dei brani in maniera da renderli ricchi d’energia!”.
COMPLIMENTI PER LA PRODUZIONE, DAVVERO PERFETTA PER IL VOSTRO SOUND. AVETE FATTO TUTTO DA SOLI?
“Grazie mille per il complimento, Paolo! A dirti la verità, con il senno di poi, la produzione non mi soddisfa granché, in quanto avremmo potuto sicuramente fare meglio ma, per quanto riguarda ‘The Shrine Ov All Hallucinations’, diciamo che ci siamo dovuti accontentare, abbiamo fatto tutto da soli con l’ausilio di due studi differenti: gli Audiomark Studio (chitarre, basso e batteria) e i Dargoath’s Dungeon Sound Laboratories (voci e synth), mentre il mastering è avvenuto agli Imperial Mastering Studio in California, a cura di Colin Davis, chitarrista dei seminali Vile. La produzione ha richiesto due anni di lavorazione (aprile 2009-aprile 2011) causa vari problemi in seno alla band, tra i quali la defezione del singer originale poco prima di entrare in studio a registrare. Infatti le parti sull’album sono completamente cantate da me! Per quanto riguarda la produzione esecutiva l’ho curata in prima persona, dai suoni a certi arrangiamenti, al concept! Insomma, dopo tanti sforzi e dolori, ‘The Shrine…’ è stato rilasciato da Slava Satan Records nel luglio 2011!”.
UN PLAUSO VA FATTO ALLA TUA PRESTAZIONE, UNO DEI PUNTI DI FORZA DEL SOUND AZRATH 11…
“Ti ringrazio nuovamente per le lusinghe, personalmente cerco di evolvermi e crescere con il mio strumento; mi piace molto ricercare nuove soluzioni in modo da non esser mai troppo banale e sull’album ho utilizzato molte formule alquanto inusuali e distintive, così da dare un’impronta unica e personale al sound generale dei brani!”.
DA DOVE NASCE L’IDEA DI CHIAMARVI AZRATH 11?
“Be’, la verità che risiede dietro la scelta del nostro nome è semplice quanto strana: inizialmente, quando ci formammo nel 2007, ci chiamavamo Azerate 218, ma tempo dopo ci accorgemmo che quel nome era sotto copyright. L’Ordine religioso americano M.L.O deteneva i diritti d’autore del ‘Book Of The Black Light’, dove appunto compariva il monicker. Quindi, senza dover troppo snaturare o cambiare, abbiamo deciso di rendere il nome più ‘anglofono’ e sommare i numeri, e da lì nacque appunto Azrath 11, che a mio parere suona meglio!”.
DAI TITOLI DELLE CANZONI SEMBRA DI DOVER ASCOLTARE UN ALBUM DI BAND QUALI ABSU O MELECHESH. SEMBRATE AFFASCINATI DALLE STESSE TEMATICHE…
“Per quanto riguarda il concept mi son ispirato a vari argomenti strettamente correlati tra loro, partendo dal mio interesse per gli scritti di Lovecraft, passando per vari trattati di magia, religioni antiche e misticismo. Dovetti scrivere il concept dell’album in tempi brevi: nel 2010, in circa un mese, scrissi ed arrangiai tutti i testi, spesso facendo notti insonni al fine d’ottenere i risultati sperati. I Melechesh sono una band davvero interessante ed unica, gli Absu non li ho mai considerati troppo, ma ti direi che c’è un sottile filo conduttore tra noi e loro, anche se puramente casuale. Son comunque davvero felice ed entusiasta che tu ci abbia avvicinato a tali nomi!”.
QUAL E’ IL VOSTRO APPROCCIO ALLE TEMATICHE TRATTATE SUL NUOVO ALBUM?
“Come già anticipato nella domanda precedente, il concept trattato nelle liriche è una miscela di diverse argomentazioni tutte inanellate da un unico comune denominatore, che sfocia poi in una sorta di ‘rituale’ fatto di parole, che messe in un certo ordine numerico preciso riescono a dare una somma che poi si manifesta nella trascendenza. Il mio approccio alla scrittura dei temi trattati su ‘The Shrine…’ è rituale, ogni testo preso singolarmente è un’evocazione atta a risvegliare i grandi spiriti antichi”.
CHE COSA SI NASCONDE NEL ‘TEMPIO DI TUTTE LE ALLUCINAZIONI’?
“Il Tempio di Tutte Le Allucinazioni è un viaggio tra realtà e visioni, tra coscienza ed incoscienza, tra passato e futuro, un luogo senza tempo dominato da entità dalla millenaria saggezza alla costante ricerca di creature (gli esseri umani) capaci di ascoltare il loro richiamo ancestrale, trasmettendo a costoro le memorie perse nei secoli e coperte dalle sabbie dei deserti cremisi!”.
UNA CANZONE IN PARTICOLARE MI HA DAVVERO IMPRESSIONATO, OVVERO LA TITLE-TRACK. EPPURE NON E’ ASSOLUTAMENTE IL BRANO PIU’ RAPPRESENTATIVO DEL VOSTRO TRADEMARK…
“La titletrack fu creata per essere un canovaccio di un certo tipo di black metal, una corrente avanguardistica coadiuvata da un death metal old school; la particolarità forse risiede nella scelta dei tempi musicali e nelle soluzioni vocali e tastieristiche, non la definisco troppo rappresentativa nemmeno io, ma son certo che si tratta di un ottimo brano dalla resa live impressionante!”.
CI SONO GRUPPI CHE HANNO ISPIRATO IL VOSTRO ALBUM DI DEBUTTO? NILE E BEHEMOTH POTREBBERO ESSERE TRA QUESTI?
“Behemoth e Nile sono due band che sono state determinanti nella nostra formazione, sia in seno ad Azrath-11 che negli ascolti personali d’ogni singolo membro. Potrei dirti anche che i vecchi Morbid Angel, Dodheimsgard, Akercocke, Dark Funeral, Deathspell Omega e molti altri, sono stati una forte ispirazione in fase di songwriting, senza contare le correnti musicali estranee al metal, come ad esempio la musica classica ed elettronica”.
SUONATE ANCHE IN ALTRE BAND? GLI AZRATH 11 SONO UNA PRIORITA’ OPPURE UN PROGETTO DA PORTARE AVANTI NEI RITAGLI DI TEMPO?
“Azrath-11 è una band a tutti gli effetti e per quanto mi riguarda sono la mia priorità, sebbene io suoni in altre due band: i greci Naer Mataron e gli sloveni Slavocracy! Anche gli altri membri degli Azrath-11 sono coinvolti in altri progetti, per esempio Antheres Atras Exitvm, il nostro cantante, suona il basso nei Karnak e negli Slavocracy, mentre Dioskouroi Deimos Faol, al basso, suona nei suoi Black Rave, però per noi tutti Azrath-11 è una seria priorità che affrontiamo con tutte le energie!”.
STATE GIA’ PENSANDO AL NUOVO ALBUM? CI SARANNO DELLE SVOLTE DAL PUNTO DI VISTA STILISTICO? QUALI?
“Stiamo attualmente lavorando al nuovo album, le registrazioni cominceranno verso maggio 2012 e segneranno una svolta e crescita in termini stilistici; il sound si è orientato molto su un certo death metal, mantenendo l’alone oscuro tipico del black ma massimizzando il groove e arrangiando meglio i brani, curando in maniera maniacale i dettagli di ogni singolo pezzo! Vi terremo aggiornati sugli eventuali sviluppi”.
SE NON ERRO ORA SIETE UN DUO, MA SE FARETE USO DI QUALCHE SESSION SARA’ POSSIBILE VEDERVI SUONARE DAL VIVO IN FUTURO?
“Azrath-11 son sempre stati un trio in termini di lavorazione, ma ora metà della line up è cambiata dopo le registrazioni di ‘The Shrine…’: l’ex singer Svarog ed il chitarrista Absu T.D. hanno lasciato la band e al posto loro son entrati rispettivamente Antheres Atras Exitvm alla voce e Siderevs Ocvlvs Mvndi alle chitarre. Abbiamo già suonato dal vivo con questa formazione parecchie volte e per il prossimo futuro pianificheremo una tournée europea”.
GRAZIE PER LA DISPONIBILITA’. UN VOSTRO SALUTO AI LETTORI DI METALITALIA.COM!
“Voglio ringraziare in primis te da parte di tutta la band per la disponibilità e cortesia e per averci dato la possibilità di comparire qui su Metalitalia.com! Inoltre colgo l’occasione per ringraziare coloro che credono in Azrath-11 e chiunque impiegherà del tempo per leggere questa intervista! Seguiteci sui vari canali web o semplicemente digitando AZRATH-11. Presto ci sentirete nuovamente parlare in occasione del nostro nuovo album in arrivo. Let The Realms Rise!”.