BACKYARD BABIES – MILLION DOLLAR BABIES

Pubblicato il 26/09/2008 da
 
Ormai prossimi a raggiungere come band il traguardo delle venti candeline, i Backayard Babies si apprestano a festeggiare regalandosi e regalandoci un sesto album omonimo che ce li restituisce più in forma che mai: abbiamo dunque raggiunto telefonicamente il sempre loquace Dregen per fare insieme il punto della situazione sul nuovo lavoro e sugli altri progetti che vedono coinvolto il minuto chitarrista…
 
 

 
CIAO DREGEN, BENVENUTO! INIZIAMO PARLANDO DEL NUOVO DISCO: COME SONO ANDATE STAVOLTA LE REGISTRAZIONI?
“Abbiamo iniziato a registrare i nuovi pezzi intorno a Natale dell’anno scorso: dopo aver buttato giù un po’ di idee ci siamo guardati in giro alla ricerca di un produttore e la nostra scelta è caduta questa volta su Jacob Hellner. Come saprai Jacob in passato ha sempre lavorato con band molto lontane dalla nostra come i Rammstein o gli Apocalyptica, ma fin dal nostro primo incontro siamo subito entrati in sintonia ed abbiamo avuto modo di apprezzare il suo modo di lavorare, al punto che mi piacerebbe poter collaborare ancora con lui in futuro. Tornando al processo di registrazione, una volta buttate giù le idee ci sono voluti circa tre mesi per registrare e mixare il tutto, un tempo abbastanza ridotto se pensi che in passato ci è capitato d’impiegare anche un semestre”.

A PROPOSITO DI PRODUCER, IN SEI DISCHI NE AVETE GIA’ CAMBIATI CINQUE: E’ UN SEGNO DELLA VOSTRA VOGLIA DI SPERIMENTARE OPPURE UN SEMPLICE FRUTTO DEL CASO?
“Sì, fondamentalmente è dovuto al fatto che lavorare ad ogni album con gente diversa ti porta a sperimentare a tua volta qualcosa di nuovo, ma come ti dicevo ci siamo trovati talmente bene con Jacob che non escludo possa esserci di nuovo lui dietro al mixer nel nostro prossimo disco”.

QUANDO UNA BAND NON ESORDIENTE INTITOLA IL NUOVO DISCO CON IL PROPRIO NOME E’ GENERALMENTE SINTOMATICO DI UNA SORTA DI “RINASCITA”: E’ COSI’ ANCHE NEL VOSTRO CASO?
“Più che una rinascita diciamo che vuole essere una sorta di celebrazione: dopo aver registrato le nuove canzoni ci siamo accorti di come esse fossero ‘110% Backyard Babies’, al punto che ci è sembrato giusto sottolineare questo aspetto nella scelta del titolo riportando semplicemente il nostro monicker. Inoltre l’anno prossimo festeggeremo il nostro ventesimo anniversario come band, quindi la scelta di un album auto-intitolato vuole essere anche una sorta di omaggio al nostro nome, per celebrare i nostri primi vent’anni trascorsi insieme sempre con la stessa line-up”.

DA DOVE NASCE INVECE L’IDEA DEL COVER ARTWORK ISPIRATO ALLA FAMOSA FOTO DEGLI OPERAI RITRATTI DURANTE LA PAUSA PRANZO SUL GRATTACIELO DEL ROCKFELLER CENTER?
“Be’, mi è capitato di vederla in un sacco di pizzerie qui a Stoccolma e non solo, e mi sono sempre chiesto come mai nessuno ci avesse mai pensato per farne la copertina di un disco…così abbiamo colto l’occasione e ci abbiamo pensato noi! Inoltre anche dal punto di vista simbolico rende bene l’idea, è come se volessimo dire ‘Siamo qui, sul tetto del mondo’, consapevoli che potremmo cadere mettendo anche un solo piede in fallo…ma almeno saremo caduti dall’alto!”.

IN OCCASIONE DEL NUOVO DISCO AVETE ANCHE CAMBIATO NUOVAMENTE LABEL… 
“Sì, questa è la prima volta che registriamo per la nostra etichetta – la Billion Dollar Babies – appoggiandoci solo a delle distribuzioni locali; è veramente una bella sensazione quella di poter disporre liberamente dei nostri master, anche perché non possiamo sapere dove ci porterà il mercato discografico da qui ai prossimi anni, quindi preferiamo avere il pieno controllo della nostra musica: tra l’altro in questo modo abbiamo una maggiore libertà artistica, che per esempio ci ha permesso di rilasciare come primo singolo una canzone con un titolo ‘forte’ come ‘Fuck Off And Die’ (risate, ndR)”.

AVETE ANCHE INTENZIONE DI AFFACCIARVI SUL MERCATO DISCOGRAFICO PROMUOVENDO NUOVE REALTA’ CON LA VOSTRA ETICHETTA?
“Per il momento l’intenzione è solo quella di pubblicare il nostro materiale, ma se ci dovesse capitare di ascoltare qualcosa di buono sicuramente potrebbe essere un’idea…”.

A PROPOSITO DI “FUCK OFF AND DIE”…COSA CI PUOI SVELARE SUL SIGNIFICATO DEL TITOLO? E’ DEDICATA A QUALCUNO IN PARTICOLARE?
“No, nessun destinatario in particolare, anzi il testo della canzone è abbastanza positivo e personale, per non dire terapeutico…sono infatti convinto che ogni essere umano abbia all’interno della propria personalità una sorta di lato oscuro che a volte rischia di prendere il sopravvento: è proprio quello che è successo a me quando mi sono trovato a scrivere le lyrics della canzone, e quindi è come se avessi detto al mio ‘evil side’ di andare a farsi fottere e morire. Il significato della canzone è anche ben rappresentato dal relativo video: le ombre che si vedono non sono infatti altro se non il lato oscuro di cui parlavo prima”.

IL “LATO OSCURO” NON PUO’ NON RICORDARE LA FAMOSISSIMA SAGA DI “STAR WARS”…CONSIDERATO CHE SU “MAKIN’ ENEMIES IS GOOD” HAI CANTATO LA CANZONE “STAR WAR” SAREI CURIOSO DI SAPERE SE NON SEI PER CASO UN FAN DEI FILM DI LUCAS…
“No, direi proprio di no (risate, ndR)! Nicky è un grande fan della saga di Star Wars, personalmente posso dire che non è proprio il mio genere…”.

VERSANTE LIVE: CHE PROGETTI AVETE PER PROMUOVERE IL NUOVO LAVORO?
“Stiamo per imbarcarci in un tour di un anno e mezzo, nel corso del quale andremo prima di tutto in Europa Occidentale con le Crucied Barbara, poi abbiamo in programma di visitare Giappone, Australia, Sudamerica, Russia ed infine America, prima di tornare in Europa per i prossimi festival estivi”.

SEI FIDANZATO CON PERNILLA ANDERSSON, ICONA DELLA MUSICA POP SVEDESE…VISTO IL BACKGROUND MUSICALE DECISAMENTE DIFFERENTE, COSA NE PENSA LEI DELLA MUSICA CHE SUONI CON I BABIES? E DOBBIAMO PER CASO ASPETTARCI QUALCHE COLLABORAZIONE IN FUTURO?
“Sì…(visibilmente imbarazzato, ndR), apprezzo molto la musica di Pernilla e allo stesso modo anche a lei piace la musica più pesante che suoniamo noi. Per quanto riguarda un’eventuale collaborazione è probabile che faremo qualcosa insieme sul suo nuovo album, ma è ancora presto per dirlo”.

PARLIAMO UN ATTIMO DEI SUPERSHITTY 666: CI SONO SPERANZE DI SENTIRE QUALCOSA DI NUOVO SU QUESTO FRONTE?
“Sarebbe fantastico poter comporre qualcosa di nuovo con loro, ma sarà anche molto difficile: siamo tutti troppo presi con le rispettive band, Ginger con i Wildhearts, io con i Babies, eccetera…credo che dovremo aspettare ancora un po’ per poter sentire ancora parlare dei Supershitty 666”.

UN DISCO, UN FILM E UN LIBRO CHE CI CONSIGLIERESTI?
“Come disco direi ‘Kiss Alive I’, così come’Kiss Alive Forever’ è il mio libro preferito, anche se per la verità leggo soprattutto fumetti; per quanto riguarda il film invece direi ‘Scarface’, un vero e proprio classico senza tempo”.

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