BACKYARD BABIES – People likes babies!

Pubblicato il 05/05/2006 da
“People Like people…” è un lavoro che spiazza, ma il biondo frontman Nicke Borg dal vivo è proprio come ci si aspetta: s(tra)fatto. Cordialissimo e minuto, anche se non come il sex symbol Dregen ovviamente, Nicke racconta del nuovo album con quel sorriso compiaciuto di chi sa di averti preso per il naso ancora una volta con un disco inaspettato ma vincente. La faccia però è esaustiva: due occhiaie disumane su un volto pallidissimo raccontano come ha passato la notte il piccolo tatuatissimo nordico, che contemporaneamente cerca di essere più cordiale e disponibile possibile e di lottare con il sonno che lo devasta. La seduta finirà con Borg che crolla sul divano con la faccia nel cuscino… Ma non prima di aver risposto a tutte le nostre domande!

VUOI PARLARCI DEL NUOVO LAVORO “PEOPLE LIKE PEOPLE LIKE PEOPLE LIKE US”?
“Inizio a dirti che una delle registrazioni più rapide della mia carriera di musicista, se non la più veloce di sempre. Nicke Andersson ci ha seguiti in studio, contribuendo a rendere quest’album diverso ancora una volta dai suoi predecessori. Grazie al suo apporto abbiamo scoperto di non essere individualmente dei grandi musicisti, ma di avere un fortissimo spirito di gruppo anche nello scrivere canzoni, che sono venute in maniera splendida quando composte coralmente appunto. A volte ci si perde rischiando di generare song troppo costruite o elaborate o iperprodotte, tutte qualità che non fanno di una canzone una grande canzone. Nicke ci ha valorizzati come collettivo e ha colto la spontaneità dei Backyard Babies proprio nel momento della creazione. Abbiamo finito il missaggio un paio di settimane fa quindi non sono ancora abbastanza distaccato per dare un giudizio ora sul risultato finale, ma i pezzi sono dannatamente buoni e sono fottutamente fiero del lavoro svolto”.

DOVE AVETE REGISTRATO QUESTA VOLTA?
“Siamo restati a Stoccolma. E’ stata una decisione calcolata questa volta perchè volevamo registrare ‘in casa’ quindi lì abbiamo curato le registrazioni, il missaggio e tutto il resto. Si è preferito evitare grossi nomi americani alla produzione o studi fantascientifici, stare a Stoccolma ha accentuato quella intimità che si è creata in studio e credo che ciò che ne è uscito sia un perfetto quadro, soprattutto grazie al quinto elemento che abbiamo avuto la fortuna di avere con noi. Fanculo le merdose megaproduzioni, questo è reale”.

ANCHE LO STARE POCO TEMPO IN SALA E’ STATA UNA SCELTA PREDETERMINATA?
“Avremmo potuto passare più tempo se avessimo voluto, ma in tre settimane siamo riusciti a concludere il lavoro, così… E’ perfetto, perchè metterci mano inutilmente rovinando la spontaneità?”.

LA PRIMA IMPRESSIONE CHE HO AVUTO ASCOLTANDO “PEOPLE…” E’ CHE IL SOUND E’ NETTAMENTE PIU’ MELODICO, PIU’ EDUCATO IN UN CERTO SENSO. I BACKYARD BABIES HANNO PERSO LA RABBIA? SIETE UN’ALTRA BAND RISPETTO A ‘TOTAL13’
“Ho capito quello che intendi dire. Riascoltando quell’album emerge moltissima rabbia e frustrazione, ma ti dico una cosa: non puoi suonare così se non ti senti realmente in quello stato d’animo. Per cosa dovremmo essere arrabbiati al giorno d’oggi? Ai tempi c’era moltissima tensione e caos nella band. Manager, case discografiche, gente merdosa di cui non ce ne fregava un cazzo che ci gravitava attorno: abbiamo pisciato tutto dentro alle song dell’album ed è per questo che suonavamo in quel modo. Ora l’unica rabbia che avevamo dentro l’abbiamo inserita in ‘Dysfunctional Professional’, dedicata al nostro passato management. Di cosa dovrei essere incazzato oggi, delle vendite in crescita, del mio reddito decente? Spiegamelo. L’album è molto organico e spontaneo, e sono felice che sia uscito così”.

POSSIAMO ALLORA DEFINIRE L’ALBUM COME UNA FOTOGRAFIA DEI BACKYARD NEL 2006…
“Non strettamente del 2006 ma comunque del periodo recente, che va dagli ultimi due anni ad oggi possiamo dire, nel corso dei quali sono state composte le canzoni”.

COSA PENSI DEL VOSTRO PRODUTTORE NICKE, DAL PUNTO DI VISTA UMANO E DA QUELLO ARTISTICO?

“Lo considero un musicista realmente pieno di talento. A volte è quasi imbarazzante la disinvoltura con cui si muove in studio: come diavolo fa a sapere certe cose? Mettigli in mano una tromba e stai sicuro che in un ora ha imparato a suonarla e a tirarne fuori qualcosa di buono… E’ spaventoso cazzo!”.

IL NUOVO ALBUM E’ IL PRIMO ALBUM PUBBLICATO IN AMERICA DAL LONTANO 1997, QUANDO USCISTE CON ‘TOTAL 13′. COSA E’ SUCCESSO ESATTAMENTE NEL FRATTEMPO?
“Semplice, nessuno ha voluto pubblicare gli altri album. E’ per questo che abbiamo fatto uscire la raccolta Tinnitus ed è per questo che è così bello e rassicurante avere una nuova casa ora (su Century Media, ndR)”.

AVETE GIA’ GIRATO UN VIDEO PER IL NUOVO ALBUM?
“Abbiamo in programma di farlo a breve, la canzone prescelta è ‘The Message’. Ti confesso che abbiamo lasciato scegliere alla casa discografica in quanto non è che a noi importasse molto, piuttosto che litigare abbiamo lasciato carta bianca, in ogni caso penso che possa rappresentare l’album a dovere”.

NON TI NASCONDO INVECE CHE HO TROVATO DAVVERO BIZZARRA LA COVER DELL’ALBUM… DA DOVE DIAVOLO ARRIVA QUELLA FOTO?
“Posso capirti (ride, ndR)! Il nostro art director è un collezionista di album fotografici di famiglia antichi ed è lui che ci ha proposto quella foto. Non ti nascondo che anche io ero un poco scettico a riguardo, ma sono convinto che più la si guarda e più ci si convince che è perfetta per la cover di un album. E’ veramente strana, con quelle ragazzine che fumano in questo paesaggio anonimo. Nessuno sa dove è stata scattata, nessuno ne ha idea, può essere la Svezia come un paesaggio americano, magari qualcuno la vedrà in un negozio ed esclamerà ‘Hey, ma questa è mia nonna!’… Mi piace”.

I BACKYARD BABIES SONO UNA LIVE BAND SEMPRE IN TOUR. COSA TIENE ALTA LA MOTIVAZIONE PER ANDARE AVANTI A NON FERMARSI MAI?
“Non so, penso sia molto difficile da spiegare, se non impossibile. Andare in tour è l’unico motivo per cui faccio musica… Oggi, qui in promozione, mi manca tantissimo, tanto che solo pensare di tornare onstage a breve mi rende davvero eccitato, ora poi abbiamo davvero un buon live set con tutte le canzoni tra le quali possiamo scegliere. Partiremo ad Aprile e a Maggio saremo al Rainbow di Milano!”.

SO CHE E’ STATO PUBBLICATO UN DVD CHIAMATO ‘JET LAG’, COSA CONTIENE?
“Sono sedici anni di carriera incastrati in un ora, un documentario pieno delle nostre cazzate e dei nostri momenti di vita in tour, fatto per i nostri fan migliori…”.

…MA E’ DAVVERO DIFFICILE DA TROVARE IN COMMERCIO!
“E’ stato realizzato con un budget molto molto limitato quindi si è diffuso pochissimo, in madrepatria prevalentemente, e non tramite la nostra casa discografica. I fan ce l’hanno sempre chiesto, è nato così, spontaneamente”.

COSA NON HAI ANCORA SPERIMENTATO CHE VORRESTI SPERIMENTARE?
“Il motocross… Dev’essere figo…”.

…PARLAVO DI MUSICA VERAMENTE!
“Oh… Vorrei fare una disco tutto mio con molti musicisti come guest, roba differente dai Backyard Babies. Qualcosa orientato al reggae, qualcosa verso il country alla Johnny Cash, si vedrà, non c’è nulla di pronto nè nulla di concreto. Non aspettatevi qualcosa a breve”.

DACCI LA TUA OPINIONE DEL FENOMENO REUNION CHE STA COLPENDO UN PO’ TUTTI
“Dipende dalla band, spesso e volentieri sono delle gran cazzate…”.

…TI FACCIO DUE NOMI ALLORA: MOTLEY CRUE E GUNS N’ ROSES
“I Mötley Crüe li ho visti dal vivo ma non mi hanno impressionato granchè, penso sia una cosa fatta solo per i soldi. Per quanto riguarda i Guns… Bah prima di tutto quelli non sono i veri Guns N’ Roses e secondo Axl è un buffone, non mi stupirei se cancellasse tutte le date che ha previsto venisser annullate all’ultimo!”.

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