Da quando si sono formati i Bal Sagoth spaccano il pubblico trachi li odia e chi li adora. Sicuramente l’ultimo album “The ChthonicChronicles” farà la felicità di questi ultimi. In questa intervista ilsinger Byron Roberts ci parla dell’album, della band, della passioneper tutto ciò che è fantasy e, sul finale, getta un’ombra sinistra sulfuturo della band. Chi vivrà vedrà.
CIAO BYRON, INNANZITUTTO CI PUOI DIRE COSA AVETE COMBINATO IN TUTTO QUESTI ANNI?
“Certo! Non siamo stati di certo con le mani in mano: abbiamo suonatodal vivo per promuovere ‘Atlantis Ascendant’, poi purtroppo abbiamoavuto problemi di line up e abbiamo dovuto cercarci un nuovobatterista. Nel frattempo la fase di composizione di quello che sarebbepoi diventato ‘The Chthonic Chronicles’ avanzava, soprattutto a livellolirico. Il vero motivo di questo lungo stop comunque risiede nel fattoche non eravamo pienamente soddisfatti delle produzioni dei nostrialbum, così ci siamo presi il nostro tempo e siamo entrati nel mondodelle tecnologie digitali, un territorio che come band dovevamo ancorascoprire, ma nel quale ci siamo trovati benissimo. Il risultatoottenuto per la produzione del nostro ultimo album è decisamentesuperiore a quanto fatto in precedenza e questo ci soddisfa ampiamente”.
A PROPOSITO DI CAMBI DI LINE UP: COME MAI C’E’ STATO L’ALLONTANAMENTO DI DAVE MACKINTOSH?
“Dave non è stato allontanato, ha deciso lui di andarsene ed è finito asuonare nei Dragonforce. Al suo posto abbiamo chiamato l’ottimo DanMullins, davvero un batterista perfetto per la band. Oltre all’aspettotecnico era importantissimo trovare una persona che ben si inserissenel concetto che sta alla base del progetto Bal Sagoth: noi siamoinsieme da moltissimi anni, siamo un gruppo affiatato con dellefortissime passioni che ci accomunano. Dan in questo senso ha tutte lecarte in regola per rimanere con noi per parecchio tempo, consoddisfazione reciproca. Ci tengo a precisare che nonostante lo split,lo spirito dei Bal Sagoth è rimasto immutato rispetto a quindici annifa”.
A QUESTO PUNTO RACCONTACI QUALCOSA DEL NUOVO ALBUM.
“Ok: il processo di songwriting è rimasto più o meno lo stessoutilizzato per comporre i suoi predecessori. Le liriche vengono primadi tutto, le musiche vengono generalmente scritte per riflettere ilsignificato della storia. Comunque mai come questa volta tutto è statomolto importante: l’insieme suona infatti più oscuro, più potente esostanzialmente migliore delle nostre ultime uscite. Io e Jonny cisentiamo costantemente mentre l’album sta nascendo, per confrontare lenostre idee e per vedere se la musica combacia e riesce a catturarequello che ho scritto. Vi sono tracce piuttosto complesse e dettagliatea livello testuale e non sempre è semplice tradurre in musica tutte lesfumature, così io gli consiglio dove inserire parti aggressive, doveaggiungere tastiere, dove c’è bisogno di partiture ambient e viadicendo…ci siamo sempre comportati in questo modo sin dal nostroprimo album”.
E ALLORA INTRODUCICI NELLE LIRICHE DELL’ALBUM…
“Come avrai capito, i testi sono fondamentali per la nostra band.L’essenza di ‘The Chthonic Chronicles’ va riscontrata in tutti gliepisodi della nostra discografia che lo hanno preceduto e quindi lastoria che è in esso contenuta è la conseguente continuazione di quantotrattato in ‘Atlantis Ascendant’: per meglio comprendere il concept diquesto album sarebbe quindi opportuno conoscere almeno il capitoloprecedente. Comunque sia, l’essenza di tutto ruota intorno a degliantichi grimori, come ad esempio ‘The Chthonic chronicles’ appunto. Lastoria narra del viaggio nelle pagine di questo antico testo apocrifo.A costo di ripetermi però, dico che i testi acquistano senso compiutosolo nella propria interezza, in quanto alcuni accadimenti presenti adesempio in ‘The Obsidian Crown Unbound’ vengono direttamente dal 1996,da ‘Starfire Burning…’ e fanno tutti parte di una grande saga”.
NELLA BIO ALLEGATA AL PROMO, LA NUCLEAR BLAST DESCRIVE “THE CHTHONICCHRONICLES” COME L’ULTIMO CAPITOLO DI UN’ESALOGIA? E’ UNA DEFINIZIONECORRETTA?
“Più o meno sì, sicuramente la nostra intera discografia è un grandeconcept. Non abbiamo ancora deciso però se questo sarà il capitoloconclusivo della saga, per quello c’è ancora tempo. Probabilmente visaranno altri capitoli nel corso degli anni: abbiamo materiale inabbondanza, tante buone storie che potremmo già comporre i sei albumsuccessivi”.
CHE DIFFERENZE CI SONO TRA L’ULTIMO LAVORO E QUELLI PRECEDENTI?
“Credo che la gente si accorga che il nuovo materiale è un po’ piùoscuro, più estremo ed aggressivo. E’ molto importante per me chequesta differenza si senta, così come si dovrebbe sentire che le partiorchestrali sono più barocche del solito. Tutto il lavoro risulta insostanza più dark dei suoi predecessori. Abbiamo ottenuto anche unaproduzione migliore, mi piace molto, è decisamente ‘raw’: nel mixingabbiamo dato più spazio alle chitarre e l’effetto ottenuto è davverosuperiore alle aspettative”.
VI CONSIDERATE UNA BLACK METAL BAND?
“Direi che certamente il black metal è ancora una componente importantedi ciò che facciamo, è il genere musicale dal quale siamo partiti erimane una base per le composizioni attuali. Il death e il black, miegrandi passioni tanti anni fa, quando iniziammo a suonare con la band,rimangono sempre nel mio cuore. La nostra musica però si è evoluta, nonsi può più descrivere solo come black metal: vi sono parti sinfoniche,orchestrali, perfino ambient. Tutto ciò influenza il nostro lavoro inmaniera considerevole. Mi piace l’idea di essere considerati comequalcosa di più di una black metal band”.
A QUESTO PUNTO COME DESCRIVERESTI IL TIPO DI METAL CHE SUONATE?
“Credo proprio che la definizione più adatta sia ‘symphonic baroquemetal’. Mi piace, si adatta bene alle componenti del nostro sound dicui ti parlavo prima. Comunque vedo che molta gente ha delle difficoltàa descrivere a parole la nostra proposta: c’è chi dice che facciamoblack metal, che dice battle metal, addirittura ci definisconobarbarian metal! Questo vuol dire che è difficile incapsularci in undato genere e ciò mi sembra assolutamente positivo ed eccitante”.
AVETE GIA’ PIANIFICATO UN TOUR?
“Al momento non c’è nulla di preparato. Sicuramente faremo qualcosad’estate, qualche festival, ma non abbiamo intenzione di imbarcarci inlunghi tour. Più probabilmente organizzeremo pochi show in occasione diappuntamenti importanti. In passato siamo stati in giro con gente delcalibro di Dark Funeral, Emperor e Marduk, ma la nostra intenzione almomento attuale è di fare poche date ma di qualità”.
NON AVETE MAI PENSATO ALL’IDEA DI FARE UN TOUR CON L’ORCHESTRA DI SUPPORTO? LA VOSTRA MUSICA SI ADATTEREBBE ALLA PERFEZIONE…
“Sì, sarebbe una cosa eccellente da fare, il nostro materiale è moltosinfonico e adatto ad essere eseguito da un’orchestra. Sarebbe il passopiù logico da fare, giunti a questo punto della nostra carriera. Giàalcune band hanno provato in passato questo connubio e non tutte hannoavuto successo. Il problema principale della cosa è che è davverotroppo costoso, anche se alla nostra etichetta, la Nuclear Blast,l’idea non dispiacerebbe. Chi lo sa? Magari in un futuro in cui i soldinon mancheranno si potrebbe fare, è una buona idea”.
NEI VOSTRI ALBUM, SPECIALMENTE IN QUEST’ULTIMO, OLTRE ALLACOMPONENTE FANTASY E FANTASCIENTIFICA, E’ SEMPRE PRESENTE UN RETROGUSTOLOVECRAFTIANO: SUPPONGO CHE SIA TU L’APPASSIONATO DELLO SCRITTORE…
“Assolutamente sì! Lovecraft è sempre stato uno dei miei autoripreferiti, insieme a Robert E. Howard. Generalmente quel tipo diletteratura fantasy horror degli anni Trenta è una grande fonte diispirazione per me, forse addirittura la più grande, insieme ai lavoridi Borroughs. Concordo pienamente che l’ultimo album trabocca diriferimenti a Lovecraft, l’idea stessa dell’antico grimorio che è labase di tutta la storia deriva chiaramente dal Necronomicon. Volevamoassolutamente omaggiare Lovecraft raccontando la storia di questo libroche si suppone immaginario ma che è stato scritto e tradotto in cosìtante lingue ed è presente in così tante storie da farlo risultarereale. La storia oltretutto si prestava ad essere inseritanell’universo dei Bal Sagoth. Ho cercato di scrivere in modo che lostesso album potesse essere esattamente come il grimorio: una cosa chenon esiste ma di cui comunque si avverte la presenza”.
LA VOSTRA PROPOSTA TRAE ISPIRAZIONE SICURAMENTE DALLA MUSICA E DALLA LETTERATURA FANTASY: SIETE INFLUENZATI ANCHE DAL CINEMA?
“Le ispirazioni sono molteplici: fantasy, science fiction, fumetti eanche il cinema. Ci piacciono molto i film fantasy e i telefilm difantascienza. Anche i cartoni animati e i videogiochi ci sono utili.L’importante è filtrare tutti questi input nell’ottica della band edella storia che andremo a raccontare”.
IBAL SAGOTH SONO AMATI DAI PROPRI FAN MA ANCHE DETESTATI DA UNACONSISTENTE FETTA DI PUBBLICO: PERCHE’ SECONDO TE SI E’ CREATA QUESTASITUAZIONE?
“Abbiamo il nostro sound ben definito, ci rifiutiamo di cambiare pervenire incontro alle esigenze di coloro che non apprezzano la nostramusica. Sentiamo anche noi che scateniamo nelle persone sentimentiestremi di amore o odio. Credo che questo derivi dal fatto chedesideriamo rimanere fedeli a noi stessi; il nostro concetto di band èsempre stato lo stesso e molta gente sin dall’inizio ci diceva che nonavremmo avuto successo, che l’idea alla base dei Bal Sagoth non potevafunzionare. Tredici anni e sei album più tardi si può onestamente direche quella gente aveva sbagliato. Quindi non ascolteremo nessunacritica negativa e nessun incoraggiamento al cambiamento. Questa band èciò in cui crediamo fortemente, dentro ci siamo noi con le nostre idee,quindi chi ci ama continuerà a farlo e non faremo nulla per farcambiare idea a chi ci disprezza. Scriviamo canzoni principalmente pernoi stessi e il fatto che anche ad altre persone la nostra musicapiaccia è come un bonus”.
NEL 1999 AVETE FIRMATO IL CONTRATTO CON LA NUCLEAR BLAST CHEPREVEDEVA TRE ALBUM. ORA CHE IL TERZO ALBUM E’ SUL MERCATO COSA FARETE?ANDRETE AVANTI CON LORO O CERCHERETE NUOVI PARTNER?
“Non sappiamo ancora cosa faremo. La Nuclear Blast è un’ottimaetichetta che ci ha sempre trattato bene, magari continueremo con loro.Potremmo anche scegliere di spostarci o addirittura di non pubblicarepiù nessun album. E’ una cosa che andrà vista nei prossimi mesi. Nelcaso decidessimo di non pubblicare più nulla a livello musicale, i BalSagoth continueranno a vivere tramite delle storie inerentiall’universo creato in questi anni, oppure attraverso delle graphicnovel. Se a livello musicale ci fermeremo, l’esperienza Bal Sagothcontinuerà sotto altre forme”.
ABBIAMO FINITO, CONCLUDI PURE…
“Bene, ringrazio tutti coloro che durante gli anni ci hanno supportatoed hanno creduto in noi ed in particolare i nostri fan che hanno avutola pazienza di aspettare cinque anni per il nuovo album e tutti coloroche, in un modo o nell’altro, sono stati coinvolti nella creazione di’The Chthonic Chronicles’. Grazie a tutti e a presto”.