BARN BURNER – Giovani, Carini E Maleducati!

Pubblicato il 05/01/2012 da

Come abbiamo già chiarito sin dal titolo di questa intervista, i canadesi Barn Burner sono la tipica band giovane, carina e maleducata. Infatti l’età media dei quattro membri del gruppo è estremamente bassa; iconograficamente parlando non possono che fare la gioia degli old school metaller, grazie alla loro ostentazione di jeans and leather e di shirt raffiguranti eroi ottantiani. Infine, la loro musica è estremamente sboccata e cafona, una rivisitazione in chiave punk e stoner del metal classico dei primi eighties. La formula per fare bene è tutta qui, semplice ma estremamente efficace e divertente. La Metal Blade pare puntare forte su questi canadesi, fiutando aria da classifica se opportunamente pubblicizzati; loro però preferiscono la promozione dal basso, suonando live il più possibile e calcando anche i palchi più sudici e sgangherati in circolazione. Lasciamo volentieri la parola alla band, che nella persona del singer Kevin Keegan ci introduce a tutto ciò sta dietro ai Barn Burner!

PER PRIMA COSA POTRESTI INTRODURRE I BARN BURNER AL PUBBLICO ITALIANO?
“Siamo una band composta da quattro elementi: Taylor Freund, Cameron Noakes, Rick Ball e Kevin Keegan. Abbiamo iniziato a suonare insieme tre anni fa a Montréal con l’intento di proporre canzone che a noi sarebbe piaciuto ascoltare e con la speranza che non piacessero solo a noi”.

COME AVETE PROCEDUTO CON LA SCRITTURA DEL NUOVO ALBUM?
“Sull’ultimo album, così come sul precedente mi sono occupato io della stesura dei brani e degli arrangiamenti. Quando avevo tutto pronto ho proposto il materiale ai ragazzi ed insieme l’abbiamo sgrezzato. Solitamente mi piace scrivere tutto da solo”.

PER LE REGISTRAZIONI INVECE SIETE SOLITI LAVORARE CON ADRIAN POPOVICH: C’E’ UN MOTIVO PARTICOLARE PER LA VOSTRA SCELTA?
“Lavoriamo molto bene con Adrian. Solitamente ci incontriamo prima delle registrazioni e lui stesso ci aiuta e ci suggerisce delle piccole modifiche che rendono i brani più funzionali. Ha davvero un grande orecchio per queste cose e capisce al volo quello che vogliamo”.

DI COSA TRATTANO I VOSTRI TESTI?
“In questo secondo album utilizziamo in particolar modo delle tematiche antireligiose. Il tema comune che lega quasi tutti i brani tra di loro tratta della battaglia tra le religioni fondamentaliste da una parte e coloro che pensano solo a loro stessi dall’altra. Vengono trattati sia fatti personali che tematiche storiche”.

QUALI SONO LE DIFFERENZE TRA I VOSTRI DUE LAVORI UFFICIALI?
“Ci sono molte differenze a nostro modo di vedere. Il nuovo album è molto più oscuro sia come sonorità che come tematiche trattate. Abbiamo messo in campo un sound più pesante, veloce e complesso. Volevamo rimanere una band dall’approccio divertente, ma le cose hanno preso una piega piuttosto brutale”.

CHE ASPETTATIVE AVETE PER “SCUM OF THE EARTH”?
“Principalmente ci piacerebbe che questo nuovo album riesca ad offrirci maggiori opportunità di suonare dal vivo. Le reazioni per il lavoro sono state buone, ma tutto procede molto lentamente. Siamo ancora una piccola band e dobbiamo lavorare sodo soprattutto dal vivo per poter fare il salto di qualità”.

KEVIN, HAI DICHIARATO CHE IL NUOVO ALBUM ERA SOLO UNA SCUSA PER BERE BIRRA E SUONARE LIVE: CONFERMI QUESTA FILOSOFIA DI VITA?
“Assolutamente sì! Parlando piuttosto realisticamente, quelle erano le nostre prime ambizioni”.

HAI PARLATO MOLTO DELL’IMPORTANZA DI SUONARE LIVE: QUALI SARANNO I VOSTRI PROSSIMI PASSI IN QUESTO CONTESTO?
“Siamo pronti per affrontare un tour europeo di sei settimane. Poi purtroppo non abbiamo nulla di schedulato. Vedremo in futuro se riusciremo ad organizzare qualche altro tour”.

COSA DOBBIAMO ATTENDERCI DA UN LIVE DEI BARN BURNER?
“A dirti la verità, prendiamo le nostre performance live molto seriamente, cerchiamo di offrire al pubblico tutta l’energia di cui disponiamo”.

IN PASSATO AVETE GIRATO UN VIDEO PER “HALF PAST HAGGARD”. CHE TIPO DI ESPERIENZA E’ STATA? AVETE INTENZIONE DI FARE LO STESSO CON QUALCHE NUOVO BRANO?
“Sai, il video di ‘Half Past Haggard’ alla fine era composto di materiale live che abbiamo editato da soli, nulla di entusiasmante. Invece abbiamo passato un paio di giorni a New York per filmare un video per ‘Scum Of The Earth’ che posso dire che è davvero fantastico. Rimanete sintonizzati!”.

MOLTI VI DEFINISCONO UNA STONER BAND, MA PER NOI QUESTO VUOL DIRE SMINUIRE IL VOSTRO SOUND FATTO ANCHE DI HEAVY METAL, PUNK E HARD ROCK. SONO QUESTE LE VOSTRE INFLUENZE PRIMARIE A LIVELLO DI SOUND?
“Sono d’accordo con te, ci pare semplicistico ridurci al solo stoner rock. Ascoltiamo tantissimo heavy metal classico, che di questi tempi non è certo la musica più in voga. Vogliamo riproporre gli elementi classici della musica pesante e veloce in tutta la loro gloria”.

COSA RISPONDI INVECE A CHI VI ETICHETTA COME UNA PARTY BAND?
“Anche in questo caso ci pare riduttivo. Definirci una party band è soltanto un’approssimazione verso il basso di ciò che facciamo. Passiamo un sacco di tempo a scrivere ed arrangiare brani di una certa qualità e che ci soddisfino appieno. Se la gente li apprezza e li reputa un buon sottofondo per fare festa la reputiamo una cosa fantastica. Noi però proviamo a scrivere brani che si facciano ricordare anche per altri motivi oltre che per essere adatti ai party”.

COME SIETE ENTRATI IN CONTATTO CON LA METAL BLADE?
“Hanno visto quanto riuscivamo ad impegnarci dal vivo ed hanno iniziato ad interessarsi a noi. E’ stata solo una questione di buttarsi nella mischia e suonare duro”.

GRAZIE PER L’INTERVISTA. VUOI LASCIARE UN MESSAGGIO AI VOSTRI FAN ITALIANI?
“Grazie a voi, ci vediamo presto”.

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