I Battle Beast sono una di quelle band che difficilmente lasciano indifferenti: o si amano o si odiano. Il gruppo finlandese, infatti, ha dimostrato di saper proporre della buona musica heavy, cercando però talvolta di spaziare a tutti i costi tra diversi generi, con risultati, come conferma il loro ultimo lavoro “Bringer Of Pain”, che potrebbero spiazzare e in qualche modo anche dividere. Ne sembra però pienamente consapevole la vocalist Noora Louhimo, sempre più splendida “guerriera” e “leonessa” pronta a ruggire tutta la sua grinta, con la quale abbiamo appunto affrontato la questione e con la quale abbiamo anche parlato dei significativi cambiamenti che la band ha affrontato in tempi recenti, riuscendo comunque a superare le difficoltà e ad andare avanti. Abbiamo poi ovviamente approfondito diversi temi relativi al nuovo disco e infine Noora ci ha parlato anche di quelli che sono i suoi obiettivi e i suoi progetti per il futuro.
DOPO L’ALBUM “UNHOLY SAVIOUR” LA BAND HA FATTO IL SUO PRIMO TOUR IN EUROPA DA HEADLINER: COSA PUOI DIRCI RIGUARDO QUEST’ESPERIENZA?
“È stata un’esperienza bella ed eccitante. Questa volta abbiamo visto per la prima volta quante persone vengono per noi agli show ed è stato un successo. Ci abbiamo preso gusto ed infatti faremo un secondo tour in Europa da headliner”.
VI SIETE SEPARATI DA ANTON KABANEN, COSA E’ SUCCESSO CON LUI?
“Avevamo troppe questioni con lui sia dal punto di vista artistico che sotto il profilo personale, che non abbiamo potuto risolvere dopo numerosi tentativi di far funzionare la nostra relazione”.
AVETE POI SOSTITUITO KABANEN CON JOONA BJÖRKROTH: SI TRATTA DEL FRATELLO DI JANNE (TASTIERISTA E PRODUTTORE DELLA BAND, ndR), PER CUI POSSIAMO DIRE CHE ERA QUESTA LA VOSTRA PRIMA E PIU’ OVVIA SCELTA?
“No, abbiamo considerato anche altre opzioni, ma alla fine abbiamo chiesto a lui di unirsi alla band perché ha dimostrato il giusto spirito e un’etica del lavoro che apprezziamo”.
IL VOSTRO NUOVO ALBUM S’INTITOLA “BRINGER OF PAIN”: COME MAI AVETE SCELTO QUESTO TITOLO?
“Perché spacca! È una frase che colpisce, ti si ficca in testa e ti fa pensare a ‘Painkiller’ dei Judas Priest. Infine, ma non meno importante, il personaggio nella canzone ‘Bringer Of Pain’ è una soldatessa”.
KABANEN ERA UNO DEI PRINCIPALI AUTORI, COSA E’ CAMBIATO DUNQUE NEL PROCESSO CREATIVO DELLA BAND?
“Questa volta l’intera band è stata coinvolta nel processo compositivo e nella realizzazione dell’album. È stata un’esperienza molto istruttiva e gratificante. Abbiamo imparato molto l’uno dall’altro come amici e come colleghi”.
SO CHE L’ALBUM E’ STATO REGISTRATO PRESSO I JKB STUDIOS DA JANNE BJÖRKROTH: COME SI SONO SVOLTE LE SESSIONI DI REGISTRAZIONE? HO VISTO UN VIDEO MOLTO DIVERTENTE SU YOUTUBE, MA SERIAMENTE, PENSO CHE IL FATTO DI REGISTRARE L’ALBUM PER CONTO VOSTRO, SENZA IL PARERE DI UNA TERZA PERSONA CHE LO ASCOLTI, POTREBBE COMPORTARE I SUOI VANTAGGI MA ANCHE ALCUNI SVANTAGGI: TU COME LA VEDI?
“Sono d’accordo in parte. Dipende con chi stai lavorando e qual è il tuo budget. Nel nostro caso Janne si è occupato delle registrazioni e della produzione, ma si è anche avvalso di qualche aiuto esterno, come menzionato nella sezione dei credit dell’album ‘Bringer Of Pain’. Naturalmente, la realizzazione del miglior album possibile coinvolge più di una persona o della sola band”.
AVETE ANCHE GIA’ REALIZZATO DUE VIDEO CLIP PER “KING FOR A DAY” E “FAMILIAR HELL”: COME E’ STATA QUEST’ESPERIENZA?
“Sono state belle esperienze. In ‘King For A Day’ abbiamo invitato i nostri fan a partecipare alle riprese del video e hanno potuto saltare e divertirsi per cinque ore. In ‘Familiar Hell’ c’era veramente freddo fuori durante le riprese, ma ne è valsa la pena. Abbiamo avuto anche grandi attori, uno staff per le riprese e la Routafilmi Ab che ha prodotto il video, così come il regista Markus Nieminen che ha realizzato il risultato finale. Le canzoni erano state scritte da Janne, così lui ha avuto la principale responsabilità per le idee, ma tutta la band ha dato il suo contributo e la Routafilmi Ab si è occupata della stesura definitiva del copione”.
A PROPOSITO DI “FAMILIAR HELL”, PUOI DIRCI QUALCOSA IN PIU’ RIGUARDO ALL’ARGOMENTO AFFRONTATO NELLA CANZONE?
“’Familiar Hell’ parla della paura di cambiare. Offre differenti interpretazioni del tema come la critica dei media, la situazione angosciante e compulsiva di sentirsi intrappolati e incapaci di progredire. La protagonista è confusa e smarrita e non ottiene le risposte alle domande che sono state poste, rimanendo bloccata nello stesso inferno familiare”.
A MIO PARERE “DANCING WITH THE BEAST” E’ UNA CANZONE STRANA PER UNA BAND METAL, DAVVERO VICINA ALLA MUSICA DANCE: COME MAI AVETE PENSATO D’INCLUDERLA NELL’ALBUM? CHE REAZIONI VI ASPETTATE?
“È nella natura della ‘bestia’ combinare molti stili differenti nella nostra musica. In questa canzone c’è più dance e allora balliamo (‘Let’s dance’, nella frase originale). In quest’album ci sono altre canzoni che ti fanno scuotere la testa (‘mosh and bang your head’). Non abbiamo aspettative a riguardo, ma speriamo per il meglio. Alcune persone l’ameranno, alcune altre la odieranno. Proprio come per noi. La cosa peggiore sarebbe che non ci calcolasse nessuno, nel bene o nel male”.
AD OGNI MODO, POTREMMO CITARE ANCHE UNA CANZONE COME “FAR FROM HEAVEN” CHE E’ VICINA ALL’AOR, COSI’ DEVO RICONOSCERE LA GRANDE VERSATILITA’ CHE DIMOSTRI NELLE TUE INTERPRETAZIONI: PUOI DAVVERO CANTARE QUALSIASI COSA?
“Il mio obiettivo personale come cantante è sempre stato quello di essere in grado di cantare qualsiasi cosa nel miglior modo possibile. Sono molto appassionata riguardo la voce umana e le possibilità di come usarla. Come interprete delle canzoni cerco sempre di riuscire a portare il giusto tipo di sonorità, intensità e mood alla performance vocale nella canzone”.
CON CHE MUSICA SEI CRESCIUTA? E COSA ASCOLTI ADESSO?
“Sono cresciuta ascoltando musica alquanto differente: AC/DC, Led Zeppelin, Tina Turner, Michael Jackson, Whitney Houston, Dio, Iron Maiden, Judas Priest, W.A.S.P., Queen, Madonna, ecc. Ascolto ancora generi di musica diversi, dipende dal mio umore. Ultimamente ho iniziato ad ascoltare gli A-Ha per trarne qualche ispirazione musicale e delle idee”.
QUALI SONO I TUOI PROGETTI PER IL FUTURO?
“Mi occupo di molti progetti come cantante, ma amo anche insegnare quello che so. Per questo motivo da anni insegno a cantare e a interpretare. Quest’anno pubblicherò una nuova clinic: ‘Sing Like A Beast’, che è un workshop per gruppi. Per maggiori info ti rimando al sito facebook.com/singinglikeabeast. Questo è un nuovo modo di cantare e di esibirsi con sicurezza e di lasciar ‘ruggire’ la voce (‘ let it roar’, ndR). Il mio obiettivo è di iniziare a fare dei tour anche con questa clinic in tutto il mondo e spiegare come ‘Sing Like A Beast’ (Noora usa diverse espressioni e giochi di parole per richiamare il nome della band, ndR). Come cantante ho la mia ‘therapy band’ NOEX e la Janis Is Alive Orchestra (Janis Joplin Tribute). Quando ho del tempo libero faccio anche queste cose”.