BATTLEROAR – L’epicità ruggisce!

Pubblicato il 11/10/2018 da

Grecia ed epicità sono due termini che vanno a braccetto da sempre, il che ha reso ancora più prevedibile la possibilità che, da quelle terre, potesse emergere un nutrito numero di band intente a ricreare le atmosfere più battagliere e coinvolgenti, all’interno di una proposta musicale a base di purissimo acciaio forgiato nelle fiamme più incandescenti. Gli ateniesi Battleroar sono una tra le entità più note del panorama in questione, e col loro recente lavoro “Codex Epicus” sono stati in grado di mettere ulteriormente d’accordo critica e pubblico sulle sopraffine capacità di trasportare l’ascoltatore all’ombra delle colonne di un tempio greco, mentre poco più in là sta entrando in azione la cosiddetta falange oplitica. Per questo, abbiamo voluto andare direttamente alla fonte, in modo da permettere ai diretti interessati di narrarci le cronache che stanno alla base della loro attività musicale, tanto amata da una discreta nicchia di estimatori del metallo vecchia scuola. Buona lettura!

CIAO RAGAZZI! COME DI CERTO SAPRETE BENE, IL NUOVO ALBUM “CODEX EPICUS” STA RISCUOTENDO UN NOTEVOLE NUMERO DI CONSENSI DALLA STAMPA E DAL PUBBLICO: A QUATTRO ANNI DI DISTANZA, ABBIAMO NOTATO ALCUNE DIFFERENZE TRA L’ALBUM PRECEDENTE E QUEST’ULTIMO, SOPRATTUTTO PER QUANTO RIGUARDA IL SOUND I VARI ELEMENTI CHE SI POSSONO CARPIRE. QUALI ERANO I VOSTRI PIANI PER IL NUOVO LAVORO?
Ciao a tutti! Sicuramente ci sono alcune differenze tra i due lavori, dal momento che, come vi siete accorti, abbiamo voluto inserire molti arricchimenti in modo da rendere il lavoro ancora più evocativo. Tuttavia, a parer nostro, ci sono molte più analogie di quanto si potrebbe pensare: diciamo che i due album si potrebbero quasi considerare come interconnessi tra loro, anche se è innegabile che alla fine sia solo un fatto di punti di vista, interpretazioni e scelte personali. La cosa più importante è che il prodotto nel suo complesso sia stato in grado di soddisfare chi lo ha ascoltato e, ovviamente, anche noi che lo abbiamo composto.

CI SONO GIÀ, PER CASO, DELLE IDEE PER IL POTENZIALE SUCCESSORE DI “CODEX EPICUS”?
Sinceramente riteniamo tutti che sia ancora troppo presto, sicuramente abbiamo ancora qualche idea inespressa che potremmo eventualmente utilizzare, ma chiaramente se ne parlerà a tempo debito.

MUSICALMENTE PARLANDO, COME DETTO ANCHE IN PRECEDENZA, CI SONO NUMEROSI PARTICOLARI IDENTIFICABILI ALL’INTERNO DELLE COMPOSIZIONI DEL NUOVO ALBUM. COME È SOPRAGGIUNTA L’ISPIRAZIONE PER PERMETTERE A TUTTI GLI ELEMENTI DI FUNZIONARE INSIEME ALLA PERFEZIONE?
– Bisogna ammettere che l’ispirazione può arrivare a colpire da molteplici direzioni, in svariate situazioni diverse: in particolar modo in “Codex Epicus” abbiamo voluto inserire molti riferimenti a nostre personali sensazioni e/o fantasie, così come anche molte deviazioni sulla mitologia e persino fatti storici realmente accaduti, tra cui anche un paio di tragici incidenti. Tutto ciò si è prestato per fungere da fonte di ispirazione per musica, testi e particolari di contorno.

DI RECENTE, BEN TRE NUOVI MEMBRI SI SONO UNITI TRA LE SCHIERE DEI BATTLEROAR. IN CHE MODO SI È CONCRETIZZATO IL LORO CONTRIBUTO ALL’INTERNO DEL NUOVO PRODOTTO?
– Sì, nel nuovo album abbiamo avuto modo di fare sfoggio di una formazione rinnovata. Credo che la motivazione principale sia da ricercare nella musica in sé, così come nel modo di applicarsi nei confronti di quest’ultima; chiaramente gli è stato dato modo di contribuire concretamente alla riuscita del nuovo lavoro, dando sfoggio delle loro personali doti tecniche, nonché del loro stile e delle eventuali idee compositive.

AVETE IN PROGRAMMA MAGARI UN TOUR O QUALCHE DATA SINGOLA PER LA PROMOZIONE DI “CODEX EPICUS”?
– Ci piace moltissimo suonare dal vivo, senza ombra di dubbio! Tuttavia, come penso avrete avuto modo di notare, non siamo propriamente una band che fa della attività live una priorità, anche se chiaramente la voglia di promuovere il nuovo materiale in giro è tanta, per questo siamo intenzionati a tenere qualche concerto qui e là con il passare dei mesi. Ovviamente invitiamo chiunque fosse interessato a tenere d’occhio i nostri contatti per qualsiasi aggiornamento.

È PASSATO UN ANNO DAL RILASCIO DELLO SPLIT ALBUM IN COLLABORAZIONE CON I VOSTRI COLLEGHI OMEN. QUALI SONO LE VOSTRE SENSAZIONI SULL’ESPERIENZA IN QUESTIONE?
– Poter collaborare con il nostro amico Kenny Powell e la sua band ha rappresentato davvero una fantastica esperienza per noi come band, soprattutto tenendo conto del fatto che alcuni di noi sono cresciuti ascoltando la loro musica. Dal momento che ci si conosce da ormai quasi sedici anni, abbiamo ritenuto di comune accordo che sarebbe stato piuttosto interessante proporre della nuova musica insieme, e uno split album non poteva che essere la scelta più ovvia ed azzeccata.

TERRESTE IN CONSIDERAZIONE L’IDEA DI FARE QUALCOSA DI SIMILE ANCHE CON QUALCHE BAND PIÙ GIOVANE? CON GLI ITALIANI DOOMSWORD AD ESEMPIO.
– Beh, perché no? Potrebbe essere un’altra esperienza molto interessante e stimolante, soprattutto tenendo conto del fatto che molti membri presenti e passati della band da voi nominata sono nostri amici, il che renderebbe ancora più appetitosa la possibilità di rilasciare del materiale inedito in collaborazione. In futuro, se ci sarà occasione, si vedrà.

È RISAPUTO CHE LA SCENA METAL IN GRECIA, PER QUANTO RIGUARDA BAND ED ESTIMATORI, È PIUTTOSTO AFFINE A TUTTO CIÒ CHE RUOTA ATTORNO ALLE PROPOSTE PIÙ TENDENTI ALL’EPICO. RITENETE CHE LA VOSTRA STORIA, LA VOSTRA CULTURA, NONCHÉ IL VOSTRO RUOLO PER RENDERE IL CONCETTO DI ‘EPICITÀ’ QUELLO CHE È ORA, ABBIANO GIOCATO UN RUOLO IMPORTANTE IN QUESTO?
– Molto probabilmente sì! Come giustamente fatto notare, la storia della Grecia è costellata di numerosi momenti divenuti materia di studio, nonché di sviluppo di numerosi prodotti potenzialmente commerciali ad essa riferiti. Va quindi da sé che chi ama ascoltare la musica, tenda a preferire quella che ricalca in parte certe caratteristiche divenute parte integrante della nostra cultura e di ciò che il mondo intero conosce di noi.

METTENDO DA PARTE LA VOSTRA FASCINAZIONE PER L’EPICITÀ. COME DESCRIVERESTE ATTUALMENTE LA SCENA METAL GRECA?
– Per quanto abbiamo modo di saperne, ultimamente dalle nostre parti si possono trovare svariate band dedite alle proposte più disparate, ma tutte accomunate dalla voglia di fare del proprio meglio; per fare un esempio, il black metal greco ultimamente sta emergendo bene all’interno del mercato internazionale. Inoltre, anche alcune band progressive stanno ottenendo sempre più notorietà grazie alla fatica e al loro buon lavoro. Quindi, potremmo dire che, seppur nel nostro piccolo, in Grecia si possa trovare musica metal interessante per tutti i gusti.

BASANDOVI SULLE VOSTRE ESPERIENZE, QUAL’È IL VOSTRO PARERE SULLA SCENA ITALIANA? TROVATE ALCUNE SOMIGLIANZE O DIFFERENZE DI SORTA?
– Sebbene non possiamo decisamente ritenerci degli esperti della scena italiana, dobbiamo riconoscere che alcune delle band preferite di alcuni di noi, soprattutto per quanto riguarda il filone epic/power, vengono proprio da lì. Nonostante le due scene siano diverse, non è semplice trovare molte differenze particolari; da ambe le parti emerge continuamente tanta bella musica, e questo è importante. Se proprio ci concedete di fare un’affermazione relativamente forte, potremmo dire che al giorno d’oggi la scena greca sembra essere più appassionata e determinata, ma come detto in precedenza, non conosciamo abbastanza la controparte per poterne essere certi.

A VOSTRO PARERE, DI COSA HA BISOGNA L’HEAVY METAL AL MOMENTO PER POTER ANDARE INCONTRO A UN FUTURO PROMETTENTE?
– Innanzitutto è importante dare importanza a originalità e, soprattutto, determinazione: ogni band deve essere in grado di seguire la propria visione e le proprie ispirazioni, trasmettendo le proprie idee ed emozioni attraverso la musica al meglio delle loro capacità; non c’è spazio per l’esitazione o per la pura e semplice imitazione, ma solo per la vera musica proveniente dal cuore! Se le persone interessate ci tengono davvero, devono comprendere questo e decidersi a supportare la propria musica e quella degli altri.

 

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