BECOMING THE ARCHETYPE – Fuochi divini

Pubblicato il 08/09/2007 da
 
 
 
 
Fra le leve più interessanti del giovane, nuovo metallo americano, ci sono certamente i Becoming The Archetype, formazione trasversale che mescola metal-core, thrash, brutal e prog in modo intelligente e accattivante. Tratto distintivo della band, però, è la sua Cristianità, mai nascosta nei testi delle canzoni, così come nel significato del monicker e nell’approccio verso l’heavy metal, comunemente etichettato come ‘la musica di Satana’. In questo purtroppo breve botta-e-risposta, il cantante e bassista Jason Wisdom ci presenta meglio il mondo dei BTA, peraltro non proprio nuovo ai più attenti lettori di Metalitalia.com…

 
 
 
 
CIAO JASON! PRIMA DI PARLARE RIGUARDO AL NUOVO “THE PHYSICS OF FIRE”, TI VA DI FARCI UN BILANCIO DELLA PUBBLICAZIONE DI “TERMINATE DAMNATION”? SON PASSATI BEN DUE ANNI, ORMAI…
“Sì, è passato un bel po’ di tempo…e noi siamo ancora soddisfatti di come quel disco sia venuto fuori! Rappresenta appieno ciò che la band era nel 2005. Dopo la sua uscita, ci siamo presto accorti che avevamo la necessità di far maturare ulteriormente il nostro sound e ci siamo subito messi al lavoro per far sì che il terzo platter risultasse migliore e più particolare (ricordiamo che i BTA hanno pubblicato, nel 2004, un disco sotto il monicker The Remnants; ecco perché Jason considera il nuovo album il terzo della formazione, ndR)”.

UN NOTEVOLE CAMBIO DI LINE-UP CARATTERIZZA I NUOVI BECOMING THE ARCHETYPE: ALEX KENIS, IN VESTE DI CHITARRISTA E CLEAN VOCALIST, HA SOSTITUITO BEN DUE GUITAR-PLAYER! COME SI E’ SVOLTO IL TUTTO?
“In modo assolutamente amichevole. Semplici scelte di vita: Jon (Star, ndR) si è sposato e non avrebbe potuto stare in tour per molto tempo di seguito, quindi ha preferito abbandonare il gruppo; Sean (Cunningham, ndR) invece ha deciso di ri-iscriversi al college e ora lavora pure a tempo pieno… Anche per lui nulla da fare!”.

L’INGRESSO DI ALEX VI HA PORTATO IN DOTE LA SOLUZIONE DELLE CLEAN VOCALS. AVETE SCELTO APPOSTA UN SOSTITUTO CHE SAPESSE ANCHE CANTARE, OPPURE AVETE SCOPERTO SOLO DOPO LE SUE CAPACITA’?
“No, in realtà è stato scelto per le sue doti di chitarrista, poi è ‘comparso’ l’aspetto vocale. Il songwriting è un po’ cambiato, ovviamente, ma neanche tanto. Non abbiamo certo stravolto il nostro stile per far sì che le voci pulite si inserissero meglio, ma le abbiamo usate solo quando e dove ci sembrava stessero meglio dei miei growl. Elementare, non trovi?”.

ECCO, ENTRANDO IN MERITO A “THE PHYSICS OF FIRE”, PUOI SPIEGARCI IL SIGNIFICATO DEL TITOLO E DELL’IMMAGINE DI COPERTINA?
“Uhm…ci vorrebbe troppo tempo per approfondire significati ed argomenti, anche perché ci sono ben quattro tracce che come sottotitolo riportano ‘The Physics Of Fire’, ed ovviamente sono unite fra loro. In generale, ti posso dire che si tratta della lotta tra il Bene ed il Male, in questa situazione rappresentati dal Ghiaccio e dal Fuoco”.

COME SONO ANDATE LE REGISTRAZIONI? CHI HA COMPOSTO IL VOSTRO OTTIMO MATERIALE?
“Come una band seria, tutti quanti noi partecipiamo alla stesura dei brani: ad esempio, io mi occupo di tutte le lyrics e delle linee vocali, mentre Brent (Duckett, ndR) scrive tutte le partiture di batteria. La maggior parte della musica è però stata scritta da Seth (Hecox, chitarra/tastiere, ndR) e Alex”.

DIREI CHE IL NUOVO ALBUM E’ PIU’ MATURO, COMPLESSO E PROG-ORIENTED RISPETTO A “TERMINATE DAMNATION”; ALLO STESSO TEMPO, RISULTA ANCHE MENO CATCHY E PIU’ BISOGNOSO DI ASCOLTI PER ESSERE APPREZZATO. SEI D’ACCORDO?
“Sì, direi di sì. Volevamo comporre certamente qualcosa di più maturo e complesso, per cui è probabile che risulti anche meno immediato. E’ quello che avevamo intenzione di ottenere”.

LE PARTI DI TASTIERA SONO MOLTO BEN CONCEPITE E PIU’ PRESENTI RISPETTO AL PASSATO. COSA MI PUOI DIRE DI QUESTO ASPETTO DELLA VOSTRA MUSICA?
“Guarda, è molto semplice: abbiamo avuto più tempo a disposizione in studio per arrangiare e sviluppare meglio i suoni delle keyboards! Per tale motivo, siamo riusciti a ricavare idee e soluzioni più originali anche per questa sezione della nostra musica”.

PARLANDO ORA DEI TESTI, VOI SIETE BEN CONOSCIUTI PER ESSERE UNA BAND DI STAMPO CRISTIANO. COME CI SI SENTE A DIFFONDERE MESSAGGI CRISTIANI IN UN MONDO (L’UNIVERSO METAL) SPESSISSIMO TACCIATO DI SATANISMO O COMUNQUE ANTI-RELIGIOSITA’? NON VI SENTITE FENOMENI DA CIRCO?
“Assolutamente no! Noi siamo sempre e comunque una band metal e la gente che apprezza il buon metallo pesante non si lascia solitamente condizionare troppo dall’approccio lirico di un gruppo. Se piace la musica, quasi sempre i testi passano in secondo piano. Ed infatti la gente ci fa critiche e complimenti soprattutto riguardo il genere che facciamo, non per il fatto di essere Cristiani o meno…”.

C’E’ QUALCHE SPECIFICA MIRA NELLE VOSTRE LYRICS? ESPRIMERE LE VOSTRE OPINIONI, FAR PENSARE LA GENTE, OSANNARE IL DIO IN CUI CREDETE…
“In realtà, quello che ci preme fare è sfidare e punzecchiare la gente a esaminare se stessi e identificare ciò in cui si crede, qualsiasi cosa sia. Allo stesso tempo, ci piace diffondere messaggi di speranza in un mondo che sempre più spesso appare proprio senza alcuna speranza di sopravvivenza”.

AVETE MAI RICEVUTO RESPONSI NEGATIVI DOVUTI AL FATTO CHE SIETE CRISTIANI? CI SONO PREGIUDIZI TRA I FAN E/O LA STAMPA?
“Diciamo che non ci sono molte vie di mezzo: la nostra Cristianità spesso ci rende difficili le cose, soprattutto nel tentativo di guadagnare credibilità all’interno del metal-biz, mentre altre volte è qualcosa che ci apre delle porte alternative!”.

UNA SEMPLICE CURIOSITA’, ORA: COME MAI SETH E’ SOPRANNOMINATO ‘IL CONTE’?
“A semplice curiosità, un’altra semplice risposta: è lui che vuole essere chiamato così!! E perché no, in fondo?”.

PER QUANTO RIGUARDA L’ATTIVITA’ LIVE: ESSENDO UNA BAND AMERICANA, SUPPONGO SARETE COSTANTEMENTE IN TOUR… NON VI SENTITE MAI STRESSATI O STANCHI DI ESSERE SEMPRE IN VIAGGIO?
“Durante gli ultimi due anni e mezzo, i Becoming The Archetype sono stati lontani da casa effettivamente un sacco di tempo, ma ora possiamo usufruire di una piccola pausa! E comunque sì, è molto facile cadere preda della solitudine, della stanchezza e della frustrazione, quando c’è da vivere mesi su di un tourbus…”.

BENE, JASON…GRAZIE DELLA DISPONIBILITA’! A TE LA CHIUSURA…
“Grazie a voi! Consiglio a chiunque abbia letto questa intervista una visitina dal proprio negoziante di fiducia. ‘The Physics Of Fire’ vi aspetta!”.

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