Lavorando sodo e concedendosi pochissime pause, i Before The Dawn del polistrumentista Tuomas Saukkonen sono diventati negli ultimi tempi un punto di riferimento per i fan di quel death-doom metal finlandese sempre attento ad atmosfera e melodia. Dopo una lunga serie di full-length dalla qualità altalenante, i nostri hanno fatto centro con il recente “Soundscape Of Silence”, lavoro semplice, ma molto ispirato, che ha ottenuto ampi consensi in Finlandia e buona parte d’Europa. Dopo anni trascorsi a essere un puro progetto da studio, la band si sta ora preparando a suonare live e presto potrà essere vista sui palchi europei. In attesa di quel momento, abbiamo deciso di fare quattro chiacchiere via email con la mente dietro al progetto…
CONGRATULAZIONI PER “SOUNDSCAPE OF SILENCE”, TROVO CHE SIA IL VOSTRO MIGLIOR ALBUM PER ORA. QUALI ERANO I VOSTRI OBIETTIVI MENTRE LO COMPONEVATE?
“Grazie per i complimenti! Il mio obiettivo era quello di scrivere un album molto vario, ma, tutto sommato, ho cercato di non forzare troppo le cose. Alla fine ho scritto come al solito, lasciandomi trasportare dalle sensazioni del momento. È un lavoro esclusivamente basato sul feeling… è come se si fosse scritto da solo”.
COME BAND AVETE SEMPRE CERCATO DI ESSERE INTENSI ED HEAVY DA UN LATO E ATMOSFERICI E MELODICI DALL’ALTRO. È SEMPRE FACILE TROVARE IL GIUSTO COMPROMESSO?
“Solitamente sì, tutto avviene in maniera assai spontanea. Mi piacciono i contrasti forti, amo rendere le parti heavy molto brutali e quelle lente ancora più malinconiche. Questa è sicuramente una delle nostre caratteristiche principali”.
ANCHE LE LINEE VOCALI SEGUONO LO STESSO PROCEDIMENTO: COME DECIDI COSA CANTARE IN GROWL E COSA IN PULITO?
“Non penso alle linee vocali prima di avere un brano del tutto finito, con tanto di testi. Mentre scrivo questi ultimi, penso sempre all’abbinamento con la musica e al ritmo che devono avere. Poi, assieme a Lars, il bassista/cantante, decidiamo come interpretare il tutto”.
SIETE SOLITI PUBBLICARE UN ALBUM OGNI ANNO. COME RIUSCITE A COMPORRE COSÌ TANTO MATERIALE A SCADENZE REGOLARI?
“Ho sempre trovato molto facile comporre nuova musica. Negli ultimi tre anni ho confezionato tre album dei Before The Dawn, ma anche un album dei Dawn Of Solace, uno dei The Final Harvest e uno dei Black Sun Aeon… fanno sei album! Ci aiuta anche il fatto che io e Juho, il chitarrista solista, lavoriamo attivamente nel music business. Juho è un ingegnere del suono – ha registrato gli ultimi due dischi dei Before The Dawn – mentre io ho la mia casa discografica e lavoro per una booking agency. Non siamo musicisti professionisti nel senso stretto del termine, ma ci andiamo vicini”.
PENSATE DI AVER TROVATO LA MANIERA PERFETTA PER ESPRIMERVI CON “SOUNDSCAPE OF SILENCE”? O AVETE IN MENTE UN’ULTERIORE EVOLUZIONE DEL SOUND?
“Indubbiamente con ‘Soundscape…’ siamo riusciti a raggiungere buoi risultati, ma non si sa che cosa potrà accadere con il prossimo album. In ogni caso, credo che se sentirò il desiderio di scrivere qualcosa di molto diverso, mi rivolgerò ai miei altri progetti… ai The Final Harvest o ai Black Sun Aeon…”.
I BEFORE THE DAWN SONO NATI COME UN PROGETTO SOLISTA, MA ULTIMAMENTE SEMBRANO ESSERE DIVENTATI UNA VERA BAND. CONFERMI?
“Sì, volevo che i Before The Dawn diventassero una valida live band e per ottenere buoni risultati è stato necessario allargare la lineup. Per quanto riguarda il songwriting, il metodo è però ancora lo stesso dai tempi del primo demo. Io scrivo tutto e poi curo le linee vocali con l’altro cantante. I Before The Dawn sono un progetto a me troppo caro, ci tengo a curare tutto. Anche se forse sul prossimo album ci saranno dei pezzi scritti da Juho o Lars… forse…”.
E DI COSA PARLANO I TUOI TESTI? QUANTO LI REPUTI IMPORTANTI?
“Parlano di mie esperienze personali… li uso per analizzare determinate situazioni da me vissute in prima persona. Sono importanti, ma non amo scendere troppo nei dettagli quando si tratta di spiegarli. Ognuno è libero di leggerli e di trarre le sue conclusioni”.
LA BAND HA RAGGIUNTO UN BUON LIVELLO DI POPOLARITÀ IN FINLANDIA E NORDEUROPA. SIETE SODDISFATTI DEI RISULTATI OTTENUTI?
“Siamo cresciuti con ogni pubblicazione e al momento la nostra situazione non è niente male, anche se c’è ancora parecchio da lavorare, soprattutto in certi territori. È difficile emergere in una scena come quella attuale, ma crediamo di essere sulla buona strada”.
LA SCENA FINLANDESE È MOLTO ATTIVA. C’È COMPETIZIONE FRA LE VARIE BAND?
“Sono in contatto con moltissimi gruppi e sicuramente c’è della competizione, ma il tutto avviene in toni amichevoli. L’atmosfera da queste parti è molto positiva… tutti vogliono suonare musica di qualità e diventare il più professionale possibile”.
AVETE DELLE DATE LIVE CONFERMATE? A QUANDO UN VERO E PROPRIO TOUR EUROPEO?
“Stiamo negoziando per un tour in questo periodo, ma non vi è ancora nulla di confermato. Per ora posso dirti che suoneremo senz’altro al Summer Breeze in Germania e ai più importanti festival estivi finlandesi”.