BEHEMOTH – Natural born philosophers

Pubblicato il 15/11/2004 da
 
Un’intervista ai Behemoth a questo punto della loro carriera era d’obbligo! La band polacca ha cambiato lineup, ha trovato una nuova label (la svedese Regain Records), ha pubblicato il suo primo dvd ufficiale, “Crush.Fukk.Create”, e soprattutto un nuovo full length album, “Demigod”, successore del notevole “Zos Kia Cultus”. I Behemoth sembrano dunque sul punto di esplodere definitivamente e proprio per questo il chitarrista/cantante Nergal non si è affatto tirato indietro nell’intervista telefonica che lo ha visto protagonista…
 
 

CIAO NERGAL, PER COMINCIARE DIREI DI FAR LUCE SUGLI ULTIMI CAMBIAMENTI AVVENUTI IN CASA BEHEMOTH: PRIMA DI TUTTO LA NUOVA LINEUP…
“Sì, anche se per me non è più molto nuova, è quasi un anno che suono con questi ragazzi (ride, nda)! Allora, oltre a me a Inferno fanno parte della lineup il bassista Orion e il chitarrista Seth, quest’ultimo solamente per i live show. Orion ha sostituito Novy, il quale ha deciso di abbandonarci per suonare nei Vader, band che gli garantiva maggior voce in capitolo a livello decisionale. Nei Behemoth Novy è sempre stato un semplice esecutore qundi posso capire la sua decisione”.

AVETE ANCHE UNA NUOVA LABEL! SIETE PASSATI DALLA AVANTGARDE MUSIC ALLA REGAIN RECORDS…
“Sì, i tipi della Regain erano interessati a noi già da qualche anno e una volta scaduto il contratto con la Avantgarde si sono fatti avanti. E’ una label che sta crescendo molto, ha ottime band sotto contratto e una buona distribuzione. Pensiamo quindi di aver fatto la scelta giusta. Con la Avantgarde le cose non andavano male ma ho sempre trovato che potessero fare di più di quello che stavano facendo per noi… alla fine sembrava uno di quei vecchi matrimoni in cui marito e moglie non hanno più nulla da dirsi e vanno avanti per inerzia. E’ stato giusto cambiare, il contratto con la Regain ci ricaricati alla grande”.

OK, PARLIAMO DI “DEMIGOD” ADESSO, MAGARI PARTENDO DAL TITOLO…
“Trovo che ‘Demigod’ sia un ottimo titolo per il nostro nuovo disco, non a caso ce l’avevo in mente da più di un anno! Credo che riassuma benissimo il contenuto lirico e musicale dell’album, è una parola ricercata e forte, carica di significato. Poi è una parola che conoscono tutti, non sarò più costretto a rispondere a domande tipo ‘Che cosa vuol dire Zos Kia Cultus’?? (ride, ndR)”.

A LIVELLO MUSICALE CHE DIFFERENZE CI SONO SECONDO TE TRA “ZOS KIA CULTUS” E “DEMIGOD”?
“‘Zos Kia Cultus’ era un lavoro più oscuro e incentrato sulla potenza, questo invece è più diretto e veloce… ma anche più melodico! Credo che a livello di arrangiamenti ci siamo veramente superati, ‘Demigod’ è un disco molto complesso, con delle trovate assolutamente geniali. E poi contiene musica che è davvero molto divertente da suonare dal vivo, ve ne accorgerete ai concerti”.

PER LA PRODUZIONE VI SIETE AVVALSI DEL NOTO DANIEL BERGSTRAND…
“Daniel è un grandissimo professionista, lavorare con lui è stato molto interessante e istruttivo. Ha conferito all’album un sound micidiale e mi ha dato un sacco di idee per vivacizzare i pezzi. E’ una persona di grande esperienza, il suo apporto è stato determinante e ha contribuito a rendere i Behemoth un gruppo ancora più professionale”.

PERSONALMENTE TROVO CHE “DEMIGOD” SIA MUSICALMENTE MOLTO PIU’ VICINO A “THELEMA.6” CHE A “ZOS KIA CULTUS”. TU CHE NE PENSI?
“E’ vero che certe parti sono più dirette e veloci ma per me ‘Demigod’ rappresenta la naturale evoluzione di ‘Zos Kia Cultus’, siamo una band che si muove in avanti, non indietro. Comunque rispetto la tua opinione, ‘Thelema.6’ è pur sempre un disco che abbiamo scritto noi quindi è normale che tu ci possa trovare delle affinità con quanto fatto ultimamente”.

SECONDO ME UNO DEI PUNTI FORTI DELLA VOSTRA PROPOSTA E’ RAPPRESENTATO DAL SALTUARIO UTILIZZO DI CHITARRE ACUSTICHE…
“Sono d’accordo, le chitarre acustiche danno senz’altro qualcosa in più ai brani, li rendono più freschi ed interessanti. Nel metal oggi è difficile fare qualcosa di originale ma io penso che grazie a questa e ad altre trovate i Behemoth possano essere considerati un gruppo personale. Credo che faremo sempre del nostro meglio per differenziarci dalla massa, cercheremo sempre di trovare soluzioni nuove. Senza esagerare però, non vogliamo diventare certo come Pestilence o Atheist (ride, ndR)!”.

QUALI SONO I BRANI CHE TI SODDISFANO MAGGIORMENTE TRA QUELLI CONTENUTI IN “DEMIGOD”?
“Ti dico ‘XUL’, il brano in cui suona Karl Sanders dei Nile, e ‘The Reign Ov Shemsu-Hor’, probabilmente il pezzo più epico della nostra storia. Il primo lo apprezzo molto proprio per la presenza di Karl, il suo assolo è semplicemente fantastico, il secondo perché è qualcosa di atipico per noi. Non lo suoneremo però mai dal vivo, mi annoio sempre quando proponiamo live pezzi lenti (ride, ndR)!”.

I BEHEMOTH ERANO INIZIALMENTE UNA BLACK METAL BAND, POI DA “SATANICA” SIETE DIVENUTI UN COMBO DEATH METAL. PER QUALE MOTIVO?
“Questa domanda me la fanno in tanti e io non so mai cosa rispondere di preciso. Si è trattato di una naturale evoluzione, ho fondato la band quando ero un adolescente e sapevo a malapena suonare la chitarra. Crescendo i miei gusti sono cambiati e anche il mio modo di suonare: ho migliorato la mia tecnica e sono stato in grado di comporre cose nuove, più complesse, cose che trovavo più interessanti. Non mi sono mai chiesto se la mia musica fosse black o death metal… era musica dei Behemoth, tutto qui! Comunque il feeling credo che nel complesso possa ancora essere definito black metal ma la musica dei Behemoth oggi non so proprio come chiamarla, per me non è black, né death, né thrash… racchiude tanti elementi diversi. Per me Suffocation e Cannibal Corpse sono gruppi death metal, non certo i Behemoth, abbiamo poco in comune con queste formazioni”.

CON I MORBID ANGEL PERO’ DIREI DI SI’…
“Sì, sono d’accordo, entrambi abbiamo un approccio molto spirituale, il nostro metal estremo ha lo stesso feeling e su ‘Zos Kia Cultus’ puoi sentire alcuni passaggi ispirati a loro. Sono uno dei miei gruppi preferiti, sia a livello musicale che lirico”.

QUALI PENSI CHE SIANO LE PRINCIPALI CARATTERISTICHE DELLA MUSICA DEI BEHEMOTH? QUALI SONO GLI ELEMENTI A CUI PROPRIO NON PUOI RINUNCIARE?
“La musica dei Behemoth innanzitutto deve essere estrema ma nonostante questo deve possedere anche una certa carica emotiva a livello melodico e lirico. Deve essere tecnica ma non troppo, non deve essere solo uno sfoggio di scale o cose simili. E infine deve assolutamente essere sincera”.

I VOSTRI TESTI SONO DA SEMPRE MOLTO PARTICOLARI, CE NE VUOI PARLARE?
“I Behemoth sono una band pagana nel senso più ampio del termine. Parliamo ad esempio di filosofia o dei miti egizi, di quelli greci o romani, li mixiamo, li rielaboriamo e li inseriamo nella nostra musica. E il tema su cui ci soffermiamo più spesso è la natura umana. La cosa che mi affascina del paganesimo è che si può parlare di ciò che si vuole, non si hanno regole, c’è totale libertà d’espressione”.

COSA RICORDI DEL PRIMO PERIODO DELLA BAND?
“Tutto era molto selvaggio, avevo quindici anni quando ho fondato i Behemoth e allora non stavo certo a preoccuparmi delle cose di cui mi preoccupo oggi! Seguivo il mio istinto e suonavo semplicemente il tipo di musica che all’epoca mi piaceva: non mi importava dei fan o della casa discografica… non mi interessava nemmeno passare troppo tempo in studio! Oggi è l’esatto contrario ma credo sia una cosa comune a tanti musicisti, quando sei giovane commetti tanti errori e raramente ti fermi a pensare… anzi, non pensi affatto!”.

AVETE RECENTEMENTE PUBBLICATO UN DVD, UN LAVORO ASSAI CURATO, COMPLIMENTI!
“Ti ringrazio, effettivamente ‘Crush.Fukk.Create’ è stato realizzato per demolire la concorrenza, sul mercato ce ne sono pochi di prodotti su quel livello (ok, ma menarsela di meno no? ndR)! Contiene due interi concerti, una lunga intervista, un sacco di immagini girate in posti diversi… e la confezione è fantastica. I fan dei Behemoth devono possederlo (ride, ndR)!”.

LA SCENA DEATH METAL POLACCA ULTIMAMENTE STA SPOPOLANDO… COSA NE PENSI?
“La nostra scena è senza dubbio molto forte, escono continuamente ottime band. Trovo tuttavia che debba ancora essere fatto un vero e proprio salto di qualità: molti dei gruppi sono bravi ma non hanno intorno persone fidate che lavorino per loro, mancano manager professionali, label grosse che facciano arrivare tutti i dischi fuori dai nostri confini. La qualità da noi non manca ma spesso non si riesce a raggiungere gli altri paesi europei… è già tanto se il disco viene pubblicato all’estero mesi e mesi dopo grazie all’interessamento di qualche piccola label che lo prende in licenza. C’è bisogno di maggiore professionalità a livello manageriale da parte di case discografiche e gruppi… ad esempio molti di questi ultimi non parlano una parola di inglese e nel 2004 questo è un grosso problema”.
 
OK NERGAL, IO HO FINITO LE DOMANDE!
“Grazie per il supporto, amico, l’ho apprezzato molto! Invito i fan italiani ad ascoltare il nostro nuovo album e a venirci a vedere con Krisiun e Incantation, un vero killer package! Il 2005 sarà l’anno dei Behemoth, preparatevi a grandi cose!”.

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