BEJELIT – Furore metallico di stampo tricolore!

Pubblicato il 24/03/2005 da


E’ venuto finalmente il tempo anche per i nostrani Bejelit di giungere al traguardo del primo disco con “Hellgate”, album che trasuda epicità, potenza e passione da tutti i pori, e che lancia la band tra le migliori new comer in ambito heavy metal dell’anno appena trascorso. Di questo, dei progetti successivi e di qualche immancabile curiosità abbiamo parlato con Giulio e Sandro, rispettivamente batterista e chitarrista della band, in quest’esauriente intervista. Buona lettura!


CIAO RAGAZZI, INNANZITUTTO, VISTO CHE “HELLGATE” RAPPRESENTA LA VOSTRA PRIMA USCITA DISCOGRAFICA UFFICIALE, RACCONTATE AI NOSTRI LETTORI QUALCOSA SULLA VOSTRA STORIA, DALLA NASCITA DEL PRIMO NUCLEO TARGATO BEJELIT ALLA REGISTRAZIONE DI QUESTO ULTIMO DISCO.

(Giulio) “Siamo uniti da due passioni in comune, la fonte da cui traiamo ispirazione, il fumetto di Berserk e ovviamente dal metal… ma questo mi sembra ovvio (ride, ndR)! In ogni caso la band è nata nel 2000 e di quella prima formazione che aveva il monicker Nightshade sono rimasti solo Sandro e Fabio che sono poi quelli che hanno dato via alla band. Nel 2001 sono entrati in pianta stabile il sottoscritto, fratello di Sandro alla batteria e tastiere e Giorgio al basso. Noi due, suonando insieme già da tempo, abbiamo dato una notevole spinta a livello ritmico alla band. Sempre in quell’anno abbiamo cambiato nome in Bejelit e abbiamo registrato il demo ‘Bloodsign’, mentre l’anno dopo abbiamo registrato altri tre brani che, uniti a quelli di ‘Bloodsign’, hanno formato il nostro primo e vero cd ovvero ‘Bones and Evil’. Abbiamo supportato questo promo cd abbastanza bene anche a livello live ed è servito per farci conoscere nel giro. Nel 2003 entra anche Daniele all’altra chitarra e la sua presenza ha potenziato ulteriormente il sound del gruppo. Sempre nel 2003 abbiamo registrato a spese nostre e nostra produzione ‘Hellgate’, e firmato un contratto con l’Underground Symphony, ma dopo più di un anno non eravamo ancora in commercio. Così nell’estate 2004 abbiamo rescisso il contratto amichevolmente e dopo un settimana abbiamo firmato per la Battle Hymns, che nel tempo record di quindici giorni ha fatto uscire ‘Hellgate’!”.

COME DESCRIVERESTE IL BEJELIT-SOUND, IN UN’EPOCA IN CUI SI FA MASSICCIO E SMISURATO USO DI ETICHETTE PER DESCRIVERSI? AVETE ANCHE VOI QUALCHE DEFINIZIONE PARTICOLARE O VI RITENETE SEMPLICEMENTE UNA BAND HEAVY METAL?
(Sandro) “In linea di massima ci consideriamo semplicemente una heavy hetal band! D’altro canto nelle recensioni ci hanno affibbiato delle etichette che vanno dal NWOBHM al power metal tedesco. Ecco, se io dovessi dare un’etichetta ai Bejelit proporrei ‘speed-metal tedesco’. In molti ci hanno dato anche l’etichetta ‘U.S.A. power metal’, che non ci sentiamo di abbracciare troppo visto che nessuno di noi è un fan sfegatato della scena americana. Per tagliare la testa al toro, direi semplicemente che facciamo musica onesta, senza troppi fronzoli ma sicuramente ricca di melodia e potenza. Se poi vi piace Berserk, allora siamo a posto (ridem ndR)!”.

DA DOVE TRAETE LE VOSTRE INFLUENZE? PERSONALMENTE, OLTRE ALLE PIU’ CLASSICHE INFLUENZE POWER ANNI ’90, HO SENTITO PARECCHIO HEAVY METAL DA CULTO ANNI ’80… MI RIFERISCO A GRUPPI COME OMEN, HEAVY LOAD… HO RAGIONE O LE VOSTRE INFLUENZE DERIVANO DA ALTRO?
(Sandro) “Questa domanda è un po’ il nostro tormentone (ride, ndR), tutti sentono queste influenze ottantiane nel nostro sound ma ti posso garantire che praticamente nessuno di noi ascolta quelle band. L’unico che le conosce alla fine è Daniele (chitarra) ma credo si possa dire che il Bejelit-sound era già abbastanza definito prima del suo ingresso ai tempi di ‘Bones and Evil’. Su questa cosa ci abbiamo riflettuto tutti. Probabilmente quelle che vengono prese per influenze ottantiane, sono semplicemnte un effetto del nostro modo di intendere la musica heavy metal e la sua composizione. Noi siamo spontanei, non passiamo secoli a riflettere su quel passaggio o su quell’altro assolo. Semplicemente scriviamo musica e, se ci piace, la sviluppiamo secondo il nostro gusto, cercando prima di tutto di divertirci. Forse è lo spirito ottantiano, questo, un modo di suonare ‘alla giornata’ per cosi’ dire… Come influenze, spaziamo dal classico Iron Maiden fino al power degli anni ’90 senza didsdegnare thrash e prog. Siamo all metal listener…”.

DITEMI QUALCOSA SUI TESTI DEL DISCO… C’E’ QUALCHE FILO IN COMUNE CHE LI LEGA, O SONO SLEGATI TRA LORO, PUR PRESENTANDO ALL’INCIRCA TUTTI GLI STESSI TEMI DEL GENERE?
(Giulio) “Come molti già sanno noi ci ispiriamo direttamente al noto cult manga di Kentaro Miura chiamato ‘Berserk’. Abbiamo deciso di abbracciare questo argomento dopo la stesura del brano ‘Bloodisgn’ visto che la cosa ci sembrava sia originale che adatta allo spirito del fumetto. In ‘Hellgate’ vi sono anche due brani che non sono direttamente imparentati con le vicende del fumetto: parlo di ‘Bejelith’ e di ‘The Haunter Of The Dark’. La prima è una storia scritta da noi nella quale immaginiamo una vicenda ambientata ai giorni nostri in cui il Bejelit esiste e permette, attraverso il sacrificio estremo, a due persone di vivere insieme. Queste due persone, chiaramente, hanno un abisso tra di loro e l’unica via per andare avanti è proprio l’estremo sacrificio! ‘The Haunter Of The Dark’, invece, è totalmente estranea a Berserk, infatti è basata su un racconto di H.P. Lovecraft dal titolo omonimo, ovvero ‘L’abitatore del buio’. Lovecraft è una delle nostre influenze letterarie principali e probabilmente anche nel prossimo cd inseriremo qualcosa di relativo…”.

QUAL E’ L’EPOCA CHE PER VOI RAPPRESENTA L’APICE RAGGIUNTO DALLA MUSICA HARD’N’HEAVY ATTUALE? INSOMMA, IL PERIODO MUSICALE A CUI VI SENTITE PIU’ LEGATI ED A CUI, SE AVESTE UNA MACCHINA DEL TEMPO, TORNERESTE PER RESTARCI IN ETERNO…
(Giulio) “Questa domanda è difficile… ognuno di noi ha gusti differenti quindi stabilire un periodo unico per tutti è praticamente impossibile. In linea di massima direi ‘fine anni Ottanta’, periodo che ritengo davvero pieno di perle dell’heavy metal che nessun heavy metal fan dovrebbe perdere! Personalmente sono legato alla metà degli anni ’90 per alcuni dischi che mi hanno fatto passare dal rock-hard rock al vero e proprio heavy metal…un momento per me davvero importante, come capirai”.

A COSA E’ DOVUTO, SECONDO VOI, IL FATTO CHE OGGI IN AMBITO DI USCITE METAL, RISPETTO AGLI ANNI ’80, SI PREFERISCA PUNTARE MAGGIORMENTE SULLA QUANTITA’ CHE SULLA QUALITA’ DI UN PRODOTTO?
(Giulio) “Dischi oramai ne spuntano ogni giorno, come funghi. Credo che il motivo principale sia la volontà da parte di chiunque di ‘fare il disco’ senza preoccuparsi troppo se il mercato richieda o meno quel prodotto. Chiaramente la musica dovrebbe comportarsi solo come Arte e quindi non cedere ai ‘ricatti’ dei mercati, ma agendo con il paraocchi su queste cose si affolla un mercato già ultra-inflazionato, con prodotti fatti ad uso e consumo dell’artista stesso. Inoltre questa corsa al massacro non fa altro che gettare sul mercato prodotti fatti di fretta, e sempre più spesso, ahimé, realizzati in maniera poco convincente anche sul piano tecnico. Con questo non voglio dire che i dischi che escono ora fanno tutti schifo, non mi permetterei mai: semplicemente con questa marea di dischi non si riesce a distinguere cosa c’è di buono realmente e magari un ottimo disco può essere sottovalutato ingiustamente. Negli anni ’80 le possibilità di arrivare al disco erano minori e la cosa portava automaticamente ad una selezione qualitativa sugli scaffali dei negozi. Ora bisogna sperare solo, NON che diminuisca questa quantità di uscite, ma che aumenti il numero di acquisti da parte dei metal fan (internet tanto aiuta la promozione allo stesso modo in cui abbatte le vendite). Trovo la pirateria un cancro quasi inestirpabile se non in un solo modo: ABBASSARE I PREZZI DEI CD! Guardate cosa hanno fatto i ragazzi della FX Entertainment con i giochi per PC di ottima qualità ed estremamente curati, venduti a prezzi ultra-low! La gente li compra originali proprio perché ad un prezzo civile ottiene un prodotto curato e alla fine nel maggior numero di vendite sia il produttore che il distributore guadagnano di più che nel vendere meno pezzi a costo superiore. La pirateria si combatte dando una valida alternativa ad essa…”.

COME SVOLGETE IL LAVORO DI SONGWRITING? PUO’ SEMBRARE UNA DOMANDA SCONTATA E DI RITO, MA PERSONALMENTE RITENGO CHE UNA DELLE CAUSE PRINCIPALI DEL FATTO CHE OGGI LA QUALITA’ DEI DISCHI SIA NETTAMENTE DIMINUITA RISPETTO A DUE DECADI FA SIA IL MODO DIVERSO DI AFFRONTARE LA FASE DI COMPOSIZIONE, INSIEME A CIO’ CHE CI INFLUENZA DALL’ESTERNO… SEI D’ACCORDO CON ME?
(Sandro) “Totalmente! Le band hanno troppi grilli per la testa! Troppa gente vuole assomigliare a qualche nome famoso per accaparrargli stessi fan mentre credo che sarebbe meglio creare qualcosa di personale. Attenzione, personale non significa originale. Te lo dico poiché tutti puntano il dito verso la scarsa originalità dei gruppi che fanno Heavy metal classico o power. Sviluppare un proprio sound personale è un conto, ed è la cosa che ti permette di distinguere una band da mille altre anche con le stesse capacità tecniche e con repertori molto ‘originali’. Hai presente i Dali’s Dilemma? Ottimi musicisti, composizioni molto articolate come vuole il prog ma purtroppo personalmente (ovviamente è un mio giudizio e basta) fatico a distinguerli da un sacco di altre band validissime che si rifanno ai Dream Theater di ‘Images and Words'”.

NELLA MUSICA METAL SEMBRA, ORMAI DA ANNI, CHE NON CI SIA PIU’ NULLA DI NUOVO DA SCOPRIRE. UN GRUPPO TUTTO SOMMATO TRADIZIONALISTA COME VOI RITIENE CHE SIA ANCORA POSSIBILE INVENTARE QUALCOSA DI NUOVO O CHE SI AVRANNO MAGGIORI POSSIBILITA’ DI CREARE QUALCOSA DI BUONO ED INTERESSANTE RECUPERANDO SCHEMI GIA’ USATI IN PASSATO E PUNTANDO A RIPRODURLI AD UN LIVELLO QUALITATIVO MIGLIORE POSSIBILE?
(Giulio) “L’idea di riproporre schemi passati in forma migliore non è da scartare ma io sono per una visione adespota della musica. Nessun preconcetto e addirittura non guardare se il proprio operato è simile a quella band o a quell’altra. Suoniamo quello che ci viene dal cuore mettendoci tutta l’energia che abbiamo. Noi suoniamo prima di tutto per noi stessi, i primi fan della nostra musica siamo proprio noi. Pensa che quando buttiamo giù un’idea nuova per un brano, si scatena come una slavina di idee in sala prove…sembriamo dei pazzi a volte per l’estremo entusiasmo che mettiamo in ciò che facciamo. Senza volerlo spostiamo sempre un po’ più in là il nostro limite tecnico e non ci tiriamo indietro dallo sperimentare nuove soluzioni. Più che inventare cose nuove, noi puntiamo a prendere quelle che abbiamo dentro e a miscelarle come ci soddisfano al meglio”.

QUANDO VEDREMO I BEJELIT IN TOUR?
(Sandro) “Be’, guarda, in realtà i Bejelit sono in tour da tre anni dato che siamo sempre attivi sul piano delle date dal vivo proprio poiché crediamo che un nostro punto forte siano i concerti. Inoltre crediamo che un concerto come lo facciamo noi, bello movimentato, valga più delle buone parole delle recensioni! Poi dal canto nostro cerchiamo di smuovere la scena italiana organizzando in prima persona festival metal soprattutto per band underground ma come capirai i mezzi sono sempre troppo limitati rispetto a quello che avremmo in mente”.

RAGAZZI, GRAZIE PER LA DISPONIBILITA’: CHIUDETE PURE L’INTERVISTA COME PIU’ VI GARBA: AVETE QUALCOSA IN PARTICOLARE DA COMUNICARE A CHI LEGGE?
(Giulio) “Grazie a te e a Metalitalia.com per la possibilità che ci avete dato e per l’ottima recensione! Vi invito tutti sul nostro sito www.bejelit.com per rimanere in contatto con noi e ad ascoltare gli mp3 presenti nel sito. Cosi’ potrete farvi un’idea della nostra proposta musicale! Grazie ancora e a presto!!! STAY HEAVY A TUTTI!”.

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