“Fatal Power Of Death” è stato uno dei dischi di metal estremo più brillanti del 2013, un concentrato di immonda sporcizia e maleficio ricondotto a una forma sonica esuberante e contorta, uno scontro e riunificazione sotto il comune denominatore del genio abietto di death/black apocalittico, thrash lercissimo e doom catacombale. Nascondendo le proprie identità dietro le rispettive iniziali e non dando alcuna informazione di sé tramite un proprio sito personale o i social network, canali di comunicazione di cui si avvalgono anche i musicisti più ostentatamente misantropi e gelosi della propria solitudine, i Beyond rappresentano un oggetto misterioso e prezioso della scena continentale, una delle propaggini più morbosamente irresistibili dell’underground death metal, negli ultimi anni ricco di proposte originali e degne di paragoni con le opere supreme dei primi anni ’90. Eccovi allora una chiacchierata con gli oscuri tedeschi, nella persona di R., cantante/chitarrista della formazione teutonica, non esattamente prodigo di informazioni ma netto e determinato nel comunicare la propria visione musicale.
QUAL È IL SIGNIFICATO DI UN TITOLO COME “FATAL POWER OF DEATH”?
“E’ l’implacabile vortice dell’abominio che arriva dall’Aldilà in tutta la sua trascendenza”.
SIETE SICURAMENTE UNA BAND MISTERIOSA: NON AVETE UN SITO INTERNET, NON CIRCOLANO VOSTRE FOTO PROMOZIONALI IN CUI VI SI VEDA NITIDAMENTE, NON SI CONOSCONO I VOSTRI NOMI. MOLTE BAND UNDERGROUND MOSTRANO QUESTA TENDENZA A NON RIVELARE NULLA DI SÉ E VOI NON FATE ECCEZIONE. PERCHÉ TENETE QUESTO COMPORTAMENTO? QUALI SONO LE RAGIONI PER LE QUALI AVETE DECISO DI RESTARE NELL’OMBRA?
“A dire il vero avevamo una pagina Facebook, ma ci è stata chiusa perché praticamente non veniva mai utilizzata. Non viviamo fuori dal mondo, sappiamo benissimo di vivere nel ventunesimo secolo e siamo consapevoli di come il World Wide Web abbia mutato radicalmente le nostre vite. Mi piace però l’idea che ci siano delle band che vivano nel mistero, che abbiano attorno un’aura mistica e comunichino un’idea di inaccessibilità. A parte questo, siamo troppo pigri per seguire queste cose legate a Facebook e a internet in generale, crediamo inoltre che sia la musica a dover essere messa in risalto, non le persone che ci stanno dietro. E’ in ogni caso attiva una fan page dedicata ai Beyond, la segue un ragazzo vicino alla band”.
LE CAOTICHE FIGURE SULLA COPERTINA DI “FATAL POWER OF DEATH” EVOCANO UN IMMAGINARIO LOVECRAFTIANO. NEI VOSTRI TESTI SI PARLA DI ARGOMENTI CONNESSI A QUELLI TRATTATI DAL FAMOSO SCRITTORE AMERICANO? COSA VOLEVATE RAPPRESENTARE NELL’IMMAGINE DI COPERTINA E PERCHÉ È COSÌ CONFUSA E INDEFINITA?
“Adoriamo Lovecraft ma non ne siamo molto influenzati quando si tratta di scegliere la copertina degli album e i temi delle liriche. Il dipinto rappresenta semplicemente una massa di demoni, una visione diretta degli orribili abissi mentali dentro ciascuno di noi. L’autore è Manuel Tinnemans (artista di notevole talento, citiamo tra le sue creazioni recenti l’artwork di ‘Mundus Numen’ degli Essenz e di ‘The Regal Pulse Of Lucifer’ dei Thou Art Lord, ndR), crediamo abbia fatto un lavoro eccellente”.
DOVE STA ANDANDO SECONDO VOI LA SCENA UNDERGROUND DEATH METAL? QUALI SONO LE CORRENTI PIÙ INTERESSANTI DI QUESTO MOVIMENTO?
“Parlo per me: la vita privata mi impone molte restrizioni che non mi consentono di seguire attentamente tutto quello che esce oggigiorno. Di quello che ho sentito negli ultimi anni, molta roba fa davvero schifo, tanti gruppi suonano in maniera troppo ‘normale’, senza mettere assieme suoni conosciuti con qualcosa di bizzarro e mai fatto prima. Vorrei essere spazzato via da qualcosa di nuovo, ritrovarmi steso davanti allo stereo mentre ascolto qualcosa davvero di valore, come mi è accaduto con gli Immolation di fine anni ’90 e i Necrovore molto tempo addietro. Insomma, negli ultimi tempi non mi è accaduto di ascoltare nulla di così esaltante da essere paragonato ai classici del genere. Dammi pure dell’ignorante, ma è così, mentirei affermando il contrario”.
L’ULTIMA GENERAZIONE DI DEATH METAL BAND HA MOLTI PUNTI DI CONTATTO CON IL BLACK METAL PIÙ RUVIDO E IL THRASH IN CHIAVE ESTREMA. IMMAGINO ABBIATE UN VENTAGLIO DI ASCOLTI MOLTO AMPIO ALL’INTERNO DI QUESTI GENERI, VOLEVAMO QUINDI SAPERE SE SIETE STATI INFLUENZATI DA GRUPPI MOLTO UNDERGROUND E CHE SONO STATI UN PO’ SOTTOVALUTATI RISPETTO AI NOMI NOTI.
“E’ difficile da spiegare. Personalmente sono stato molto influenzato da un certo tipo di death/black che è stato praticamente dimenticato dopo la fine degli anni ’80. Il problema di fondo è che molte persone considerano il death/black metal più cupo un genere a se stante. Più divento vecchio, e più mi faccio l’idea che questo tipo di musica debba diventare una droga che altera la mente, da ascoltarsi al buio. Dovrebbero esserci più progressioni ipnotiche e tonalità non musicali nel death metal e anche scioccanti effetti disarmonici che suonino come se provenissero da un’altra dimensione. Ciò dovrebbe succedere non alla maniera dei vecchi gruppi black norvegesi (che comunque adoro per come riuscivano a suonare freddi e malvagi), ma come se fosse qualcosa di sovrannaturale, così da manipolare chi ascolta, mutargli la percezione sensoriale. Immagina di trovarti paralizzato, nel sonno, con allucinazioni in cui vedi sangue dappertutto sulle pareti e ombre che si muovono tutte attorno a te. Quale sarebbe la strada migliore per descrivere un tipo di possessione della mente come questo? Ci deve essere qualcosa di completamente deviato, accordi e arrangiamenti caotici e ripetitivi ma suonati con grande abilità, per descrivere l’estrema pericolosità del death/black metal. Mi piace anche usare dei riff che suonano sbagliati a metronomo, ma che combinati assieme acquistano di significato. Sfortunatamente, il 95% delle band non applica nulla di quanto appena detto, rispetto alla maggioranza dei gruppi estremi mi sento una sorta di freak, perché la vedo in maniera diversa dagli altri. Il primo album dei Beyond è easy listening rispetto a ciò su cui stiamo lavorando ora. Questo probabilmente non piacerà a chi preferisce sentire riff e strutture ordinarie, come il lato A di ‘Fatal Power Of Death’, ma per tutti gli altri credo ne varrà la pena, vedrete”.
AVETE DELLE SIMILITUDINI CON GRUPPI ANTI-MELODICI E BASTARDISSIMI COME REVENGE, PROCLAMATION, DIOCLETIAN, BLASPHEMY, MA RISPETTO A COSTORO SIETE DECISAMENTE PIÙ TECNICI, MEGLIO FOCALIZZATI SULLA CONCATENAZIONE DI PARTI LENTE E VELOCI E NEL PROPORRE ACCELERAZIONI INASPETTATE. CREDI CHE COME DESCRIZIONE SOMMARIA DELLA VOSTRA MUSICA CI POSSA STARE? SIETE RIUSCITI A REALIZZARE IL SUONO IDEALE CHE AVEVATE IN MENTE?
“A dire il vero non credo che il paragone regga molto, secondo me non abbiamo nulla a che fare con le band che hai nominato. Ovviamente, se questo serve a diffondere il nostro nome e a far capire a qualcun altro come suoniamo, ben venga. Devo però riconoscere che la presenza nella nostra musica di ritmi ultraveloci e violentissimi ci rende in qualche modo accostabili al cosiddetto war metal, su questo posso essere d’accordo”.
QUALI SONO LE TEMATICHE DEI VOSTRI TESTI?
“Violenza estrema, oscurità, attività paranormale, la fine del mondo, caotica malevolenza, disordini psicotici”.
ABBIAMO APPREZZATO MOLTO LA PRODUZIONE, EVOCA PERFETTAMENTE UN’IDEA DI CAOS, DI DEMONI CHE STRITOLANO L’UMANITÀ E L’ANNICHILISCONO. LA REGISTRAZIONE È GREZZA SENZA SACRIFICARE LA FORZA DEGLI STRUMENTI, IL SUONO DI CHITARRA È BRUTALE E MALVAGIO COME SU POCHI ALTRI DISCHI IN CIRCOLAZIONE. COME SIETE APPRODATI A QUESTO RISULTATO? CI SONO ALCUNI ACCORGIMENTI TECNICI CHE AVETE UTILIZZATO IN STUDIO PER ARRIVARE A UN RISULTATO DEL GENERE?
“Le sessioni di registrazione in sé e per sé hanno sofferto di parecchi problemi, dovuti in parte alla natura caotica delle canzoni e in parte alle circostanze in cui ci siamo trovati a registrare. Quello che puoi sentire è il risultato di tutta l’energia vomitata fuori dai nostri strumenti, da chitarre, basso e batteria completamente naturali, e quello che ne è venuto fuori in forma grezza è stato poi editato, mixato e masterizzato da Patrick Engel (produttore piuttosto rinomato nell’underground, tra le varie collaborazioni ricordiamo che ha messo le mani su buona parte del materiale edito dagli Heaven Shall Burn, ndR). Le canzoni sono state suonate senza usare il metronomo, è per questo che arrivano così dritte in faccia e ti ribaltano dalla sedia quando le ascolti”.
QUALI SONO LE BAND DELL’ATTUALE SCENA ESTREMA CHE SENTITE PIÙ VICINE PER SONORITÀ E TEMATICHE?
“Lascio che siano i fan a deciderlo”.
QUAL È LA MIGLIORE DESCRIZIONE DELLA VOSTRA MUSICA CHE AVETE LETTO IN UNA RECENSIONE?
“Death metal”.
QUALI SONO I VOSTRI PROGRAMMI PER IL 2014? VI VEDREMO SUONARE IN QUALCHE FESTIVAL QUEST’ANNO?
“Ci occuperemo di scrivere del nuovo materiale e faremo qualche data con la nuova line-up. E’ già confermata la nostra presenza al Party San, ci sono altre cose in ballo ma al momento è ancora tutto da definire”.