Zakk Wylde è uno dei guitar hero più amati degli ultimi anni, tra i pochi a passare indenne a mode e tendenze continuando per la propria strada senza svendersi. L’ultimo anno si è però rivelato molto difficile per il chitarrista del New Jersey, prima a causa di seri problemi di salute, poi per la controversa decisione del suo “mentore” Ozzy Osbourne che ha interrotto la collaborazione dopo un sodalizio lungo un ventennio. A discapito delle avversità, i Black Label Society hanno dato vita ad un disco portentoso e dannatamente energico, “Order Of The Black”, con cui Wylde si conferma ancora uno dei migliori musicisti in circolazione. Di poche parole, ma concreto, il buon Zakk non spreca fiato durante la nostra chiacchierata. Soltanto nel momento di parlare di Ozzy ci è parso di sentire risposte esageratamente secche e diplomatiche.
ZAKK, RECENTEMENTE HAI AVUTO DEI PROBLEMI DI SALUTE, CON ALCUNI TROMBI E RICOVERO IN OSPEDALE. ORA STAI MEGLIO?
“Assolutamente sì, è stato un periodo difficile, ma mi sono sottoposto a tutte le cure necessarie ed ora sono guarito. Oggi sto bene e sono molto felice di essere di nuovo on the road a suonare in giro con la band”.
HAI MAI TEMUTO DI DOVERTI FERMARE PER MOLTO TEMPO A CAUSA DI QUESTI DISTURBI?
“Non ci ho mai pensato. Ho continuato a suonare e ad allenarmi con la chitarra. Quei giorni non sono stati molo rilassanti, ma confidavo di guarire il prima possibile. Ciò che importa è che ora sono di nuovo in salute, suono e vado in tour, le attività con la band sono riprese a pieno ritmo, grazie al nuovo album in uscita. Ho anche dovuto smettere di bere, il mio medico mi ha detto che continuando così avrei avuto seri problemi e avrei rischiato di non arrivare ai cinquant’anni. Mi sono detto che è meglio rimanere al mondo, così ho smesso di bere”.
PARLIAMO ORA DEL NUOVO “ORDER OF THE BLACK”.
“Il disco, tra song writing e registrazioni mi ha portato via poco più di tre mesi. Ho registrato nel mio studio in tutta tranquillità, senza troppe pressioni o schedulazioni folli. Quando ero ispirato registravo, altrimenti mi rilassavo con una birra insieme ai ragazzi della band, diciamo che ho vissuto un po’ alla giornata, senza programmare il da farsi ogni singolo giorno. Sono molto contento del risultato finale, ‘Order Of The Black’ è un disco che mi soddisfa molto”.
IMMAGINO SIA MOLTO COMODO ANCHE LAVORARE NEL PROPRIO STUDIO PERSONALE, SENZA PROBLEMI DI TEMPO.
“Indubbiamente è un bel vantaggio poter usufruire di uno studio quando si vuole, senza dover prenotare o essere costretti a rispettare determinati orari. Però devo dire che io non so utilizzare tutta la strumentazione del mio studio, quindi per incidere era necessaria la presenza del nostro produttore. ‘Order Of The Black’ possiede il miglior sound che i Black Label Society abbiano mai avuto su disco e gran parte del merito va a produttore ed ingegnere del suono. Oltre allo studio, è il team vincente che ha lavorato con noi ad aver fatto la differenza”.
DI COSA PARLI NELLE NUOVE CANZONI?
“Principalmente di ciò che mi accade intorno. Sul disco troverai testi che parlano della guerra così come di eventi della vita quotidiana che possono essere accaduti a me o a persone che mi sono vicine. Certi titoli ‘cool’ mi sono stati ispirati anche da film. Alcuni testi mi ricordano i primi lavori dei Black Label Society.”
ANCORA UNA VOLTA HAI DIMOSTRATO DI SAPER COMPORRE DELLE GRANDI BALLAD.
“Tra i miei musicisti preferiti ci sono Neil Young o gli Eagles, grandissimi compositori di brani acustici e ballad. Mi piace sedermi al piano nel mio studio e suonare melodie, l’ho sempre fatto anche nei miei dischi passati, per cui non ho particolari difficoltà”.
UNO DEI PEZZI PIU’ INCISIVI DEL DISCO E’ “SOUTHERN DISSOLUTION”. VUOI PARLARCI DI QUESTA CANZONE?
“’Southern Dissolution’ è un pezzo molto heavy che mi piace molto, perché è aggressivo e nasce da un bel riff di chitarra! Ho lavorato molto sull’approccio vocale a livello di armonie”.
QUANDO POTREMO VEDERTI IN ITALIA?
“Dopo lo show di luglio parteciperò all’Ozzfest e farò un tour in America. A Natale farò pausa e ad inizio del nuovo anno suonerò nel resto del mondo. Ho in programma di visitare un sacco di paesi, Europa, Russia, China , Giappone, Canada, Nuova Zelanda e molti altri”.
COME RICORDAVI, HAI SUONATO ALL’HIGH VOLTAGE FESTIVAL A LONDRA, DOVE SI E’ TENUTO L’ULTIMO CONCERTO DEGLI HEAVEN AND HELL IN MEMORIA DI RONNIE JAMES DIO…
“Conoscevo personalmente Ronnie e credo che lo show degli Heaven And Hell è stato un bel modo per ricordarlo. Era una persona straordinaria, Ronnie era amato da tutti, nessuno gli voleva male”.
C’E’ QUALCHE GIOVANE LEVA CHE ULTIMAMENTE TI HA IMPRESSIONATO?
“Da sempre considero Alexi Lahio dei Children Of Bodom un grande chitarrista. Come chitarristi, apprezzo i ragazzi dei Trivium, il chitarrista dei Dragonforce e gli Avenged Sevenfold. Credo abbiano fatto dei gran bei dischi rock”.
E QUALI SONO I TUOI DISCHI DI CUI SEI PIU’ FIERO?
“Sembrerà una risposta scontata, ma il mio disco preferito dei Black Label Society è il nuovo ‘Order OF The Black’. Sono anche molto fiero di due miei vecchi dischi, ‘Led Zeppelin IV’ e ‘Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band’! (scoppia a ridere, ovviamente si riferisce, scherzando, ai due capolavori di Led Zeppelin e Beatles, ndR)”.
RIASCOLTI MAI I TUOI VECCHI LAVORI DEI PRIDE & GLORY O BOOK OF SHADOWS?
“Sì, ogni tanto mi capita di riascoltarli e sono ancora molto fiero di quei dischi. Il bello della musica è che ascoltando vecchi dischi si possono sempre provare grandi emozioni. Oggi il mio sound è diverso, sono cambiato, ma il mio passato non si può cancellare, è una parte di me, me la porto stretta!”.
ONESTAMENTE, COS’HAI PROVATO QUANDO OZZY OSBOURNE HA DECISO DI AVVALERSI DI UN NUOVO CHITARRISTA AL POSTO TUO?
“Ho rispettato e rispetto tutt’ora la sua decisione. I rapporti tra noi non sono cambiati, siamo rimasti amici come prima. Se Ozzy sentiva la voglia di cambiare, aveva il diritto di farlo. Io gli voglio molto bene, mi ha aiutato molto in passato e se sono qui, oggi, lo devo in gran parte a lui”.
HAI ASCOLTATO IL SUO NUOVO DISCO, “SCREAM”?
“Per ora ho ascoltato soltanto il nuovo singolo e credo sia venuto fuori veramente bene! Ha un sound tipicamente alla Ozzy, la band suona molto bene ed anche Gus G. ha fatto un ottimo lavoro”.
ANCHE PERCHE’ IN CERTI PUNTI PARE PROPRIO IMITARTI…
“Io credo che Gus abbia il proprio sound. Ha suonato bene”.
ALL’OZZFEST PENSI DI SUONARE QUALCOSA INSIEME AD OZZY?
“No, Gus G. è il chitarrista di Ozzy. Io suonerò solo con la mia band, i Black Label Society”.
C’E’ QUALCOSA CHE ODI NEL MUSIC BUSINESS?
“Come per ogni lavoro ci sono aspetti belli ed altri meno. Potrebbe darti la stessa risposta uno che lavora al McDonald. Io ho la fortuna di essere riuscito a trasformare la mia passione in lavoro, per cui metto tutto me stesso in ciò che faccio. Credo in ciò che faccio e cerco sempre di migliorarmi, indipendentemente dagli aspetti meno felici del business. E’ la musica che conta”.