BLACK STONE CHERRY – In cima alla montagna

Pubblicato il 02/05/2014 da

Anno dopo anno, i Black Stone Cherry si stanno imponendo come una delle più promettenti realtà in ambito rock. Non solo grazie a dischi di grande valore, ma soprattutto per la loro capacità di farsi apprezzare da un vasto pubblico comprendente non solo rocker e metallari, ma tutti gli amanti della buona musica. La formazione del Kentucky sta vivendo un grande periodo ed oggi è pronta a confermare il suo ottimo stato di salute con il nuovo disco “Magic Mountain”. Il bassista della band, Jon Lawhon, fa il punto della situazione ai nostri microfoni.

Black Stone Cherry - band - 2014

JON, PER IL NUOVO “MAGIC MOUNTAIN” AVETE SCELTO DI LAVORARE TORNANDO ALLE VOSTRE ORIGINI. CI RACCONTI COME SI SONO SVOLTI I LAVORI?
“Per registrare il nuovo disco abbiamo scelto di tornare ad un approccio old school, proprio come abbiamo fatto per il nostro esordio.  Durante gli anni abbiamo sempre cambiato e fatto sperimentazioni, con ‘Folklore And Superstitious’ ci siamo affidati a Bob Marlette, mentre per l’ultimo ‘Between The Devil And The Deep Blue Sea’ abbiamo assoldato Howard Benson Ed abbiamo collaborato con altri songwriter. Tutto ciò che puoi ascoltare ‘Magic Mountain’ è invece frutto dei quattro ragazzi che suonano su disco, abbiamo scritto tutto noi ed insieme a Joe Barresi abbiamo dato vita ad un disco che possiede una forte attitudine live. Durante le registrazioni sono state scelte soluzioni di tipo analogico, suonavamo e registravamo, si sente che dietro tutto al lavoro c’è una live band solida. Considero ‘Magic Mountain’ un grande disco, molto onesto, fatto tutto da noi”.

AVETE SCELTO DI NON AFFIDARVI A COMPOSITORI ESTERNI PERCHE’ SU “BETWEEN THE DEVIL AND THE BLUE SEA” NON ERAVATE SODDISFATTI DI QUALCHE ASPETTO IN PARTICOLARE?
“Non esattamente, siamo tutti soddisfatti ancora oggi di quel disco, il punto è un altro. I Black Stone Cherry si sono formati nel 2001, ormai tredici anni fa, abbiamo pubblicato quattro grandi dischi e negli anni siamo cresciuti molto come band. Il grande lavoro che abbiamo fatto e l’intensa attività live sostenuta ci ha permesso di crescere molto e di divenire molto più consapevoli delle nostre possibilità. A questo punto della nostra carriera siamo abbastanza grandi per prendere le redini di tutte le decisioni più importanti, a partire dalla composizione dei brani. Sentivamo che era giunto il momento di tornare alle origini, di rimetterci a suonare in studio e di scrivere un disco alla vecchia maniera, come si facevano una volta”.

IL VOSTRO PRODUTTORE JOE BARRESI E’ FAMOSO PER AVER LAVORATO INSIEME A BAND COME QUEENS OF THE STONE AGE E SOUNDGARDEN. COME VI SIETE TROVATI INSIEME A LUI?
“Joe Barresi è il produttore più brillante con cui abbiamo avuto a che fare sino ad oggi. In studio ha instaurato un ottimo feeling e ha dimostrato di avere le idee molto chiare. Siamo entrati in sintonia con lui sin dai primi giorni. Abbiamo scelto Joe per provare qualcosa di nuovo, adoriamo ciò che ha fatto in passato e la nostra scelta si è dimostrata vincente perché su ‘Magic Mountain’ ha fatto davvero un gran lavoro. Anche se è famoso per aver lavorato con band dallo stile molto diverso dal nostro, Joe ha la musica nel sangue e non ha mostrato grandi difficoltà ad entrare nella nostra filosofia.  Inoltre, cosa non da poco, è una gran brava persona, siamo diventati grandi amici e mi auguro di lavorare ancora con lui in futuro”.

COME NASCE IL TITOLO “MAGIC MOUNTAIN”?
“Non ci sono tanti segreti o storie  da raccontare, ‘Magic Mountain’ è semplicemente il nome della title track, secondo noi stava molto bene come titolo del disco e l’abbiamo scelto. Questa canzone la trovo molto originale e nello stesso tempo racchiude tutte le sfaccettature del sound dei Black Stone Cherry. Possiede una forte attitudine live,  si tratta di rock classico, ma presentato in modo moderno, attuale ed al passo con i tempi”.

QUAL E’ IL TUO PEZZO PREFERITO DI “MAGIC MOUNTAIN”?
“Sembrerà una risposta scontata, ma mi piace tutto il disco, sono molto soddisfatto di come è venuto. Se dovessi scegliere una canzone ti direi ‘Runaway’. Non so perché, ma mi piace molto, possiede un’ottima struttura, contiene grandi melodie ed una forte attitudine live”.

A GIUGNO SUONERETE IN ITALIA INSIEME AD IRON MAIDEN, ALTER BRIDGE E OPETH, TUTTE BAND MOLTO DIFFERENTI COME SOUND.
“Sarà un gran festival, perché le band presenti sono tutte di prim’ordine. Suonare con gli Iron Maiden è sempre una grande sfida, non vediamo l’ora di calcare il palco e suonare. L’Italia è un paese che ci piace molto, siamo molto felici di tornare a suonare da voi”.

UNA DELLE COSE CHE PIU’ VI RENDONO SPECIALI E’ LA VOSTRA CAPACITA’ DI RACCOGLIERE I CONSENSI SIA DA CHI ASCOLTA IL ROCK, SOUTHERN, BLUES SIA DEI FAN PIU’ VICINI ALL’HEAVY METAL. CONCORDI?
“Sì, sono d’accordo, questa cosa mi rende molto felice perché quando abbiamo messo insieme i Black Stone Cherry non abbiamo pensato di diventare una band rock, hard rock o heavy metal. Il nostro unico intento era di scrivere buone canzoni. Nei nostri dischi i fan possono trovare brani più rock, altri più heavy, altri ancora più tradizionali. Credo che chi ascolta rock in generale, di fronte ad un buon pezzo, non potrà che apprezzarlo indipendentemente dal genere proposto. Noi siamo molto fieri di vedere ai nostri concerti persone che ascoltano musica tanto diversa, perché è segno che piacciamo. Il loro supporto ci dà una grande carica per continuare su questa strada, perché vuol dire che stiamo andando nella giusta direzione”.

IN QUESTI ANNI STIAMO VIVENDO UN PERIODO MOLTO FIORENTE DI BAND CHE SUONANO ROCK CLASSICO, OLTRE A VOI MI RIFERISCO A FORMAZIONI COME RIVAL SONS, BLACKBERRY SMOKE, THE TEMPERANCE MOVEMENT.
“Onestamente non so spiegarmi il perché, sono solo molto contento di questa riscoperta per certe sonorità. Quando abbiamo iniziato noi, in America le classifiche erano dominate da band di genere totalmente opposto al nostro ed ogni piccolo traguardo abbiamo dovuto conquistarlo con molto lavoro. In Europa abbiamo visto da subito un maggior interesse verso il rock classico, siamo sempre stati accolti benissimo da un grande numero di fan. Sono curioso di vedere in Italia come saremo accolti al nostro ritorno on stage, di sicuro daremo il massimo per offrire il miglior concerto possibile. In fondo, si tratta di rock’n’roll, ed il rock non muore mai”.

IN TREDICI ANNI DI CARRIERA, LA LINE-UP DEI BLACK STONE CHERRY NON E’ MAI CAMBIATA. QUANTO E’ IMPORTANTE ESSERE AMICI ALL’INTERNO DI UNA BAND PER ANDARE AVANTI INSIEME?
“L’amicizia è molto importante e nonostante si vedano molte band scoppiare dall’interno, per noi non è assolutamente difficile convivere insieme. Suoniamo insieme da ormai tredici anni, siamo amici fin da quando eravamo giovanissimi e mettiamo sempre la nostra amicizia al primo posto. Ci conosciamo, sappiamo come parlarci, come stare insieme e siamo molto legati”.

NONOSTANTE TANTI ANNI DI CARRIERA, SIETE ANCORA GIOVANI. IMMAGINO CHE VI PIACCIA DIVERTIRVI, POI NEL ROCK LE LEGGENDE SUI VIZI ON THE ROAD SI SPRECANO…
“Mi dispiace deluderti, ma questo non è il nostro caso. Io e Chris Robertson siamo sposati, abbiamo bambini, gli altri sono fidanzati e fedeli. Ci piace suonare, ogni sera dopo i concerti parliamo con i fan, stiamo insieme, ci beviamo qualche birra, ma ci teniamo sobri e tranquilli. Vogliamo sempre dare il massimo e per suonare tutte le sere al meglio ci piace tenerci sobri e non devastarci”.

SEI SODDISFATTO DI QUESTA PRIMA FASE DELLA VOSTRA CARRIERA?
“Sì, sono molto soddisfatto e non cambierei nulla. Forse l’unica cosa che avrei preferito andasse in modo diverso è l’accoglienza che abbiamo avuto in America, dove abbiamo dovuto lottare duramente per crescere, passo dopo passo. In Europa siamo stati capiti prima, sin dall’inizio l’interesse per noi è stato moto più forte. Adesso per fortuna le cose sono cambiate”.

AVETE SUONATO CON GRANDISSIME BAND COME IRON MAIDEN, CHICKENFOOT, LYNYRD SKYNYRD. QUAL E’ STATO IL MOMENTO CHE PIU’ RICORDI?
“Questa è davvero una domanda difficile, abbiamo vissuto dei momenti fantastici e suonato con grandissime band. Ricordo con piacere i ragazzi di Whitesnake e Def Leppard, due grandissime band con cui abbiamo suonato e con cui abbiamo potuto stringere una bella amicizia. Citare un solo momento sarebbe davvero riduttivo”.

2 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.