Grandissima era la mia emozione ieri nel back-stage del Rolling Stone mentre aspettavo di intervistare Blaze Bayley, personaggio molto discusso, in particolare per la sua poco fortunata militanza negli Iron Maiden. Non credo che molti avrebbero scommesso una lira sul suo ritorno, lo si credeva un uomo praticamente finito, invece ”Silicon Messiah”, la sua prima fatica da solista, sembra aver convinto la maggioranza degli addetti ai lavori e non, forte anche di grandi esibizioni live cariche di feeling ed energia. Lo stesso Blaze, insieme ad un allegrissimo Steve Wray, ci fanno un bilancio di quest’ultimo anno.
ALLORA BLAZE, MI FARESTI UN RIASSUNTO DI QUESTO TUO PRIMO ANNO DA SOLISTA?
Blaze: “è stato sicuramente un anno molto intenso, ma anche ricchissimo di soddisfazioni: il pubblico è stato entusiasta del nostro lavoro e ovunque andiamo ci sono migliaia di kids che ci supportano. Sono molto soddisfatto di come stanno andando le cose. Siamo inoltre cambiati dal punto di vista “interno”. Io e gli altri ragazzi del gruppo siamo diventati una vera e propria band; il nome “Blaze” in copertina non rappresenta più il mio progetto, il ritorno dell’ex cantante degli Iron Maiden, ma connota una band completa, che collabora tutta insieme nella preparazione dei pezzi, nella produzione e nell’immagine.”
QUANTO LA MILITANZA NEGLI IRON MAIDEN TI HA AIUTATO A CRESCERE COME MUSICISTA?
Blaze: “io sto ancora crescendo come musicista! Certamente scrivere canzoni per una band di livello mondiale come gli Iron Maiden è stato di grande insegnamento per me, ci tengo a ringraziare Nicko, Dave, Janick e Steve per il loro aiuto. In “Silicon Messiah” il vero segreto è l’alchimia che si è instaurata con la band, l’essere consapevoli di dover ripartire da zero e di non avere un nome ‘sicuro’, come quello dei Maiden, alle spalle. Questa consapevolezza mi ha dato grandi stimoli e la voglia di perfezionarmi al massimo.”
Steve: “insieme abbiamo unito le nostre forze, sai io sono un grande amante del metal, adoro i black sabbath e gli Iron Maiden, ma anche Slayer, Machine Head e Alice In Chains quindi abbiamo amalgamato le nostre influenze per creare un album dal sound sicuramente heavy metal, ma con uno sguardo verso produzioni più moderne.”
VEDO CHE VOI DUE SIETE MOLTO AFFIATATI…
Blaze: “già, fin dalle audizioni Steve mi colpì molto per il suo stile. Quando andammo in studio da Andy Sneap per registrare il nostro primo demo, le mie sensazioni vennero confermate di nuovo: Steve era l’uomo che faceva per me!
Steve: “la registrazione del demo è stata fantastica, Andy mi ha dato molti consigli utili, eravamo tutte persone amanti del metal, credevamo, e crediamo ancora, in quel che facevamo! I risultati sono stati una conseguenza di questi fattori.”
AVETE GIA’ PRONTO DEL MATERIALE NUOVO?
Blaze: “Abbiamo già alcune idee, che realizzeremo non appena finiremo il tour in maggio, se non ricordo male. Entreremo nuovamente in studio per registrare e la nostra intenzione è di fare un album dall’approccio più diretto e metallico rispetto a “Silicon Messiah” (wow…non vedo l’ora! Nda). Aver fatto un lungo tour ci ha reso molto più spontanei, e i risultati si vedranno appunto sul nostro prossimo album.”
Steve: “aver suonato insieme così tanto tempo ci ha aiutato a capire come perfezionare il nostro suono, quali sono le cose da fare e quali sono quelle che non ci vengono poi benissimo ah ah (letteralmente spanciato dalle risate, nda). Scherzi a parte, sono tutte esperienze indispensabili per una band e che ci aiuteranno nella stesura dei pezzi nuovi.”
SU “SILICON MESSIAH” CI SONO CANZONI DIRETTE, TIPICAMENTE VECCHIO STILE, E ALTRE CHE DANNO UNO SGUARDO A PRODUZIONI PIU’ MODERNE. C’E’ QUALCHE MEMBRO IN PARTICOLARE CHE PORTA QUESTE INFLUENZE?
Blaze : “Non c’è una persona particolare, tutti siamo influenzati dai primi Black Sabbath, dai Judas Priest, da Ronnie James Dio e dalla New Wave Of British Heavy Metal (ragazzi, tutti in piedi con la mano sul cuore! nda).Steve e Rob (Naylor, il bassista) sono probabilmente quelli che adorano di più la scena metal moderna. Unendo la melodia del metal più classico, a certi suoni “new metal” abbiamo creato le nostre canzoni e, permettimi di dire, credo che siamo riusciti ad amalgamare bene tutti i nostri gusti. Il risultato, almeno per noi, è molto soddisfacente!”
Steve: “Condivido in pieno quel che ha detto Blaze! Io sono un grande fan degli anni 80, proprio Dio è uno dei miei cantanti preferiti, ma credo che un musicista completo debba anche strizzare un occhio verso altri tipi di proposte. Essendo un chitarrista mi piace sentire e studiare altri stili di suono, credo che gli Slayer e i Machine Head stiano facendo grandi cose. Non volevamo, Blaze in primis, comporre un album nostalgico, sarebbe stato un errore copiare gli Iron Maiden anche se per vendere qualche copia in più Blaze avrebbe potuto sfruttare la sua militanza da Steve Harris e soci. Siamo nel 2001, il metal è vivo nella sua matrice più classica ma anche in quella più innovativa. “Silicon Messiah” dovrebbe, almeno spero, accontentare tutti, eh eh!”
BLAZE, QUANDO SEI USCITO DAGLI IRON MAIDEN, PERCHE’ NON HAI VOLUTO RIFORMARE I WOLSBANE?
Blaze: “perché ho imparato molto nei Maiden e sono cresciuto tantissimo come musicista, facendomi un sacco di esperienza. Quando mi sono trovato a dover ricominciare, ho voluto a tutti i costi scrivere un nuovo capitolo della mia vita. Ho voluto fortemente una band con due chitarre, in modo da avere la melodia degli assoli supportata dai riffs rocciosi di un chitarrista ritmico. Io adoro il ‘fuckin’sound’ di Dave e Janick (ovviamente sapete a chi si riferisce. Nda)! Quando dovetti sostituire Bruce Dickinson i rapporti con i ragazzi dei Wolsbane si incrinarono, anche se dopo ci siamo chiariti, ma il vero problema era la mia voglia di suonare quello che il cuore mi diceva. Avevo tantissime idee in testa, ed era il mio cuore che me le dettava: da qui il bisogno di ripartire da zero, non si sono altri motivi.”
ESSENDO IN TOUR AVETE LA POSSIBILITA’ DI VISITARE DIVERSI APESI DEL MONDO: QUALE VI HA PARTICOLARMENTE COLPITO?
Blaze: “Ogni paese è speciale nella sua diversità. Ovunque il pubblico ci ha accolti calorosamente, ma in maniera diversa, a seconda del posto.”
Steve: “Tutti i fan cantavano le nostre canzoni, in alcuni paesi dall’inizio alla fine, e noi spesso rimanevamo stupiti da ciò.”
Blaze: “Verissimo! E’ una grande soddisfazione, a volte pensavo: ‘Wow ma è impossibile che sappiano già tutto il nostro disco a memoria’. Per farti un esempio, in Spagna, alla fine di ogni concerto, i fans ci facevano delle lunghissime ovazioni. Qui in Italia il pubblico è davvero matto eh eh! Canti, balli, head-banging, ragazzi non state mai fermi. Mi ricordo ancora, quando venni a Milano con i Maiden, il tripudio e l’esultanza di voi metal kids! Siete unici nel vostro genere, credo che qualunque musicista dovrebbe invidiare i metal fans!”
STEVE, TUTTI ABBIAMO POTUTO SENTIRE IL TUO GRANDE LAVORO DI CHITARRA SU SILICON MESSIAH: QUALI SONO I CHITARRISTI CHE TI HANNO INFLUENZATO?
Steve: “Come chitarra solista direi Randy Rhoads su tutti, e in genere tutti i chitarristi che hanno suonato con Ozzy Osbourne, ad esempio Zakk Wylde. Anche Paul Gilbert è un chitarrista che ammiro molto, sia nel periodo Mr. Big, sia ora con i Racer X. Per quanto riguarda la sezione ritmica, stravedo per James Hetfield e per i grandissimi riffs di Tony Iommi.”
QUANDO SUONASTI A MILANO CON GLI IRON MAIDEN, GLI HELLOWEN ERANO A VOSTRO SUPPORTO MENTRE ORA I RUOLI SI SONO INVERTITI…
Blaze: “già, ma non c’è davvero nessun problema. Sono molto grato agli Helloween per averci dato la possibilità di suonare con loro. Sono una band molto famosa in ambito metal, inoltre la loro proposta musicale è molto differente da quel che facciamo noi, quindi sono sicuro che la nostra sarà un’accoppiata vincente!”
AD UN ANNO DALL’USCITA DI “SILICON MESSIAH”, POTETE DIRMI UN SUO PREGIO E UN SUO DIFETTO?
Blaze: “Un grandissimo pregio dell’album è sicuramente la produzione, che rispecchia esattamente il modo in cui le canzoni suonavano nella mia testa quando le ho composte. Certi brani ci hanno portato via molto tempo in studio, ma sono sicuramente soddisfatto del risultato ottenuto. Un difetto invece sta nel booklet: io lo volevo molto più corposo e ricco di particolari, ma non c’era abbastanza tempo per fare ciò.”
Steve: “Quando sei così coinvolto a far ‘nascere’ un disco, alla fine lo consideri come un figlio. Sono soddisfatto dell’album in ogni suo particolare, mi va bene così.”
“LEARN TO BE SILENT. LET YOUR QUIET MIND LISTEN AND ABSORB”. QUESTA è UNA CITAZIONE DI PITAGORA PRESENTE SUL BOOKLET DELL’ALBUM: COSA VOLEVI DIRE?
Blaze: “Volevo mostrare alla gente che, nonostante l’avvento della tecnologia, nonostante il lavoro dell’uomo venga pian piano sostituito dalle macchine, l’esperienza umana, la visione umana è importante! Le macchine fanno calcoli alla velocità della luce, ma siano noi, con la nostra intelligenza a dare le istruzioni. L’uomo impara, ascolta, percepisce, ha emozioni. Il messaggio che voglio dare è di essere sempre sé stessi, di ascoltare il proprio cuore e di pensare con la propria testa. Niente mode! Il metal è sempre stato fuori falle mode: jeans strappati, capelli lunghi, magliette nere, chiodi, borchie, questo è il metal! Non è mai mutata questa concezione e mai muterà. I metal fans pensano, sono umani, molto più umani di quei ragazzi vittime di Mtv e delle mode.
BLAZE, TU SEI UN UOMO SPOSATO: IL MATRIMONIO COME TI HA CAMBIATO?
Blaze: “Ora ho molta più energia da spendere nella mia musica, molta più rispetto a quando mi divertivo con le cosidette groupies. Ora ho tutto il tempo per dedicarmi al 100% sulle mi canzoni eh eh!”
STEVE TOCCHERA’ A TE FAR FELICI LE FANS DI BLAZE ALLORA…
“Ah Ah infatti io sono scapolo e mi prendo pure la sua fetta! Hey io sono giovane, devo ancora divertirmi un po’!”
GRAZIE RAGAZZI, ALLA PROSSIMA!
Blaze e Steve: “Grazie a te per l’intervista! Ci vediamo per il concerto!”
BLAZE – Intervista al Messia
Pubblicato il 31/03/2001 da Andrea Raffaldini
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