BLIND GUARDIAN – Imaginations From The Past

Pubblicato il 08/02/2012 da

A 25 anni dall’inizio della carriera, i Blind Guardian pubblicano la loro prima raccolta, intitolata “Memories Of A Time To Come” (recensione). Non solo un collage di brani pescati da ogni album, ma una collezione di pezzi che per l’occasione sono stati in gran parte migliorati nell’audio grazie ad un rimixaggio completo e in certi casi anche del tutto riregistrati. Una “ristrutturazione” che. come sempre in questi cas,i ha i suoi pro e i suoi contro, ma che ad ogni modo, grazie anche alla presenza di vecchie demo della primissima era in cui la band si chiamava Lucifer’s Heritage, rende la pubblicazione più appetibile di un normale greatest hits. Abbiamo parlato con il frontman Hansi Kursch di questa nuova uscita e anche di quello che ci attende in futuro: dallo show in programma al Metalfest italiano, ai due nuovi album in lavorazione, alla collaborazione con Jon Schaffer degli Iced Earth, fino ad arrivare ad una curiosità circa il logo della band che soprattutto i nuovi fan forse ancora non avranno notato…

BENE HANSI, LA PRIMA DOMANDA È OVVIAMENTE COME MAI AVETE DECISO DI PUBBLICARE QUESTA NUOVA RACCOLTA, INTITOLATA “MEMORIES OF A TIME TO COME”.
“Sostanzialmente è stata la EMI, la nostra vecchia etichetta, a chiederci due o tre anni fa se avessimo voluto fare questo best of. A noi l’idea piaceva ma semplicemente non avevamo il tempo necessario per fare una cosa del genere. Decidemmo quindi di rimanere in contatto con i ragazzi della EMI e attendere che arrivasse il momento giusto. Infine nell’ultimo anno abbiamo trovato il tempo per fare questa cosa come si deve, riregistrando alcuni pezzi. Nel 2012 inoltre i Blind Guardian compiono venticinque anni e dunque ci è sembrato il momento migliore per pubblicare una raccolta”.

IL VOSTRO RAPPORTO CON NUCLEAR BLAST RECORDS RESTA LO STESSO?
“Sì certo, siamo sempre una band Nuclear Blast. Lasciammo la EMI dopo la pubblicazione del DVD ‘Imaginations Through The Looking Glass’ ma rimanemmo in buoni rapporti, quindi abbiamo potuto tranquillamente fare questo nuovo lavoro per loro”.

ONESTAMENTE AVEVO PENSATO A QUESTO BEST OF COME UNA SORTA DI REGOLAMENTO DI UN PRECEDENTE ACCORDO CON VIRGIN/EMI…
“No, assolutamente. Quando ce ne  andammo da EMI, il contratto era perfettamente chiuso senza alcuna pendenza. Si è trattato solo di una loro richiesta che ci siamo sentiti di esaudire”.

PER QUESTA RACCOLTA AVETE RIREGISTRATO “THE BARD’S SONG (THE HOBBIT)”, “THE BARD’S SONG (IN THE FOREST)”, “VALHALLA” E QUEL MOSTRO CHE RISPONDE AL NOME DI “AND THEN THERE WAS SILENCE”. VOI STESSI ALL’EPOCA IN CUI USCÌ “A NIGHT AT THE OPERA” DESCRIVESTE “AND THEN THERE WAS SILENCE” COME UN PEZZO MOLTO COMPLESSO SIA DA SCRIVERE CHE DA REGISTRARE. COME MAI AVETE DECISO DI RIREGISTRARE PROPRIO QUESTO BRANO?
“Perchè avevamo una serie di idee da sviluppare su questo pezzo che nella prima versione, ma anche in questa, non erano state sviluppate. Inoltre volevamo ripresentare questo brano in una veste un po’ più semplice. A dir la verità credevamo fosse più facile e quindi di metterci di meno. Poi come al solito ci abbiamo perso un sacco di tempo e la versione nuova non è poi così diversa dall’altra (risate, ndr)”.

QUINDI È STATO DI NUOVO DIFFICILE LAVORARE A QUESTO PEZZO?
“Molto difficile. Per Fredrik (Ehmke, batteria – ndr) era la prima volta ma se l’è cavata alla grande e abbastanza velocemente. Per gli altri è stato lo stesso dell’altra volta… Io volevo semplificare un po’ la linea vocale, un po’ come sulle versioni dal vivo. Se per certe parti questo è stato possibile, per altre abbiamo preferito attenerci all’idea originale, per non perdere quell’intensità che è così importante per il brano”.

AVETE UTILIZZATO QUALCHE ACCORGIMENTO TECNOLOGICO DIFERENTE PER QUESTA NUOVA VERSIONE?
“Avremmo voluto utilizzare l’orchestra ma era economicamente impossibile… saremmo dovuti andare a Praga, registrare con l’orchestra, tornare indietro e via dicendo. Abbiamo dunque preferito concentrarci sugli arrangiamenti di tastiera e programming. Da questo punto di vista il pezzo suona più professionale rispetto alla versione di dieci anni fa, sebbene le tecnologie impiegate siano praticamente quasi le stesse”.

SULLA VERSIONE SPECIALE IN 3 CD DELLA RACCOLTA C’È UNA SERIE DI VECCHISSIME DEMO RISALENTI AL PERIODO IN CUI LA BAND SI CHIAMAVA ANCORA LUCIFER’S HERITAGE. CHE SENSAZIONI PROVI QUANDO ASCOLTI QUESTI BRANI, COSÌ ACERBI RISPETTO ALLO STILE CHE POI AVETE SVILUPPATO NEGLI ANNI?
“È stato grandioso rivivere l’innocenza di quei primissimi tempi. Ci sono diversi punti di vista nella band circa il materiale di quelle demo. Io credo che il songwriting era ottimo mentre la tencica esecutiva era mediocre, Andrè (Olbrich, chitarra – ndr) invece ritiene che il songwriting era buono e la tecnica ottima per quei tempi… differnti punti di vista come vedi. Quello che però secondo me si può notare chiaramente è la dedizione e l’impegno che ogni membro della band mise nella realizzazione di quei brani per cercare di dar vita a qualcosa di speciale”.

CAMBIANDO ARGOMENTO E GUARDANDO AL FUTURO, VUOI DIRCI COME PROCEDE IL VOSTRO PROGETTO ORCHESTRALE?
“Procede lentamente… come dico ormai da anni! (risate, ndr). Dalla scorsa estate quando ne parlammo a Wacken (intervista a questo indirizzo, ndr) non è cambiato praticamente nulla. Abbiamo registrato le parti orchestrali  di cinque o sei pezzi a Praga, io ho registrato le demo di alcune parti vocali e abbiamo fatto altra pre-produzione ma siamo ancora lontani dal completare il lavoro. Abbiamo anche iniziato a comporre il nuovo album ufficiale dei Blind Guardian e al momento non sappiamo quale dei due uscirà prima. Credo che uno dei due uscirà nel 2013 e l’altro l’anno successivo”.

A GIUGNO SUONERETE AL METALFEST QUI IN ITALIA A MONZA. CHE TIPO DI SETLIST DOBBIAMO ASPETTARCI? IN LINEA CON IL NUOVO BEST-OF?
“Noi facciamo sempre una sorta di best-of show. Questa volta inseriremo magari qualche altro pezzo che non suoniamo di solito, come ‘Follow The Blind’ o ‘Somewhere Far Beyond’, e la setlist sarà diversa dall’ultima volta che abbiamo suonato in Italia. Ovviamente ci saranno comunque i classici che puoi trovare anche sul nuovo best-of”.

QUALCHE SETTIMANA FA TU E JON SCHAFFER DEGLI ICED EARTH AVETE DIFFUSO UN VIDEO MESSAGGIO IN CUI ANNUNCIAVATE UN PO’ SCHERZOSAMENTE CHE AVRESTE FATTO UN NUOVO ALBUM, PRESUMO DEI DEMONS & WIZARDS. SCHERZAVATE O PARLAVATE SUL SERIO?
“L’intenzione c’è, solo che come per anche altre cose riguardanti i Blind Guardian, devo continuare a rimandare per via dei molti impegni. Io e Jon ci siamo trovati parecchie volte negli ultimi dodici mesi. Il nostro problema maggiore è che dobbiamo trovare il tempo per comporre i pezzi assieme. Questo è importante perchè i pezzi migliori dei Demons & Wizards sono usciti proprio quando abbiamo potuto comporre assieme e questa volta vogliamo farlo per tutto l’album, non solo per alcuni brani. Inoltre dobbiamo avere anche il tempo per fare un minimo di tour in Europa e America dopo pa pubblicazione del disco. Credo che se tutto questo accadrà, sarà tra il 2013 e il 2015”.

IN UN’ INTERVISTA DI POCHI MESI FA PROPRIO CON JON ABBIAMO PARLATO ANCHE DI QUESTA CRISI FINANZIARIA. IN CHE MODO STA INFLUENZANDO LA SCENA METAL TEDESCA ED EUROPEA DAL TUO PUNTO DI VISTA?
“È una cosa che sta coinvolgendo tutto e tutti. Io però non credo che i politici e le autorità se ne stiano fregando completamente. Credo che ci sia comunque qualcuno che vuole sistemare, e in effetti sta cercando di sistemare, le cose. Certo la gente sta soffrendo e anche nella musica si sentono gli effetti. La musica però in un certo senso è quasi come una religione: i fan dedicano buona parte della loro vita ad essa e dunque non vedo grossi problemi per la scena metal europea. Chiaramente ci sarà chi dovrà scegliere una volta di più se comprare questo o quel CD o questa o quella maglietta e forse questo genere di cose ne risentirà, ma credo che la scena sopravviverà perchè c’è un forte spirito che la muove. Penso che le cose miglioreranno col tempo”.

C’È ANCHE CHI DICE CHE IL CD STANDARD È DESTINATO A SPARIRE E IPOTIZZA CHE VERRANNO UTILIZZATI ALTRI SUPPORTI COME AD ESEMPIO LE CLASSICHE CHIAVETTE USB O I FORMATI DIGITALI ONLINE…
“Ma forse accadrà anche, come successe per i vinili quando uscì il CD. Io però credo che il  CD continuerà a vendere anche se forse non ai livelli attuali. Gran parte dei fan preferisce il formato fisico, qualcosa che si possa tenere in mano anzichè qualcosa di completamente virtuale. Ad ogni modo se si andrà in quella direzione, ci adegueremo, perchè non si può fermare la progressione di certe cose. Certo le case discografiche a quel punto perderebbero molta della loro importanza ma non credo accadrà da qui a dieci anni”.

UNA CORIOSITA’: ANNI FA FA, MENTRE GUARDAVO I VINILI DI MIO PADRE, NOTAI UN VECCHIO ALBUM DEI BEE GEES CON UN LOGO DELLA BAND PRATICAMENTE IDENTICO AL VOSTRO… COME SPIEGHI QUESTA COSA?
“Hmmm…. ho qualche problema a spiegare questa cosa, perchè ce ne accorgemmo anche noi… circa 10 o 15 anni fa, non ti so dire con precisione. È una cosa veramente strana… Credo che il disegnatore che realizzò il logo nel 1986, semplicemente lo rubò ai Bee Gees. Ce ne rendemmo conto solo anni dopo quando una persona me lo fece notare. Diciamo che ‘ha tratto una forte ispirazione dai Bee Gees’… mettiamola così, dai. (risate, ndr). Credo che le iniziali ‘B’ e ‘G’  in particolare piacevano al designer, ma non ce ne eravamo mai accorti. C’è anche un album dei Bee Gees, credo sia ‘Tragedy’, sul quale il logo è di color oro… molto simile al nostro. Ad ogni modo che possiamo farci ora? I Bee Gees sono la storia e non si sono mai lamentati di questo, anche se ripeto, non ce ne eravamo accorti (risate, ndr)!”.

COME ULTIMA DOMANDA VOGLIO CHIEDERTI SE SEI ANCORA IN CONTATTO CON THOMEN (THOMAS STAUCH, BATTERISTA STORICO DELLA BAND, ndr).
“Sì, è appena diventato padre per la seconda volta e al momento sta facendo musica qui nella zona. Lo vedo raramente perchè raramente siamo a Krefeld e se siamo qui, passiamo il tempo soprattutto con le nostre famiglie. Ad ogni modo quando saremo di nuovo impegnati nel songwriting, ci sarà modo di incontrarci e bere un caffè assieme”.

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