CIAO JONAS, COME VA?
“Tutto bene, grazie! Sono molto impegnato nel promuovere questo nuovo album…”.
“NIGHTMARES MADE FLESH” HA DUNQUE AVUTO UN BUON IMPATTO SUI MEDIA?
“Oh, sì! Sono letteralmente sommerso da interviste da fare, per fortuna che Dan ultimamente mi sta dando una mano in questo! Poi ho iniziato a leggere le prime recensioni e tutte sono molto positive, ne siamo felici”.
SIETE SODDISFATTI DI COME E’ VENUTO IL DISCO?
“Sì, davvero molto. Tutti pensiamo che sia decisamente migliore di ‘Resurrection Through Carnage’: è un album più pesante, veloce e vario. Il fatto che sia stato composto equamente da tre diverse persone credo che sia uno dei suoi punti di forza, i brani non si assomigliano tutti e hanno sempre una forte identità”.
“NIGHTMARES…” E’ SECONDO ME ANCHE UN PO’ PIU’ TECNICO DEL SUO PREDECESSORE…
“Sì, mi trovi d’accordo, abbiamo voluto rendere certi passaggi un po’ più complicati e il fatto di avere in lineup un nuovo bravissimo drummer ci ha soltanto aiutati”.
TE LO STAVO PER CHIEDERE… VOGLIAMO PARLARE DEI RECENTI CAMBI DI LINEUP?
“Certo. Il nostro nuovo batterista si chiama Martin Axenrot e proviene dagli Witchery. E’ un musicista molto tecnico che è anche abituato a suonare metal estremo. Ha preso il posto di Dan, il quale è passato alla chitarra, proprio per questo: Dan è un buon drummer ma non sarebbe stato in grado di eseguire i passaggi che avevamo in mente. Poi abbiamo anche cambiato cantante: Mikael degli Opeth ha lasciato la band perché non era affatto interessato a questa musica. Al suo posto è arrivato Peter degli Hypocrisy, il quale ha accettato di buon grado l’invito fattogli da Dan. Loro si conoscono da anni e sono ottimi amici… e per la prima volta si trovano a suonare nella stessa band”.
E’ STATA QUINDI UN’IDEA DI DAN QUELLA DI CHIAMARE PETER TAGTGREN?
“Sì, e noi ovviamente non abbiamo avuto nulla da obiettare: è un grande cantante e un grande musicista… ha esperienza da vendere! In verità mi sarebbe piaciuto contattare David Vincent dei Morbid Angel ma sarebbe stato un casino raggiungerlo… e non so neanche se sarebbe stato interessato alla cosa”.
PETER COMUNQUE NON HA PRESO PARTE AL SONGWRITING PER IL DISCO, GIUSTO?
“Esatto, lui è arrivato quando tutto il materiale era già stato scritto. ‘Nightmares Made Flesh’ contiene dodici brani: quattro sono stati scritti da me, quattro da Anders e quattro da Dan”.
QUALI BAND VI HANNO ISPIRATO DURANTE IL SONGWRITING PER QUESTO NUOVO ALBUM?
“Le leggende di questo genere musicale, ovvero Morbid Angel, Carnage, Entombed, Pestilence e Autopsy ma anche formazioni più giovani come ad esempio i Nile… loro soprattutto per quei tecnicismi di cui ti parlavo. Io e Anders continuiamo a seguire con interesse gli sviluppi del death metal e non ci dispiacciono queste nuove band. Lo puoi sentire anche dai pezzi che abbiamo composto, i nostri sono un poco più articolati di quelli di Dan, che invece è davvero legatissimo alla scena old school e tende a comporre pezzi più semplici”.
PENSO CHE CON “NIGHTMARES…” SIATE RIUSCITI A SCROLLARVI DI DOSSO L’ETICHETTA DI “BAND TRIBUTO ALL’OLD SCHOOL DEATH METAL”!
“Grazie, anch’io la penso così! ‘Nightmares…’ in effetti non è un semplice disco di old school death metal fatto per divertimento, ci abbiamo lavorato sodo, abbiamo curato ogni minimo dettaglio e, scusami se ti sembrerò arrogante, credo che sia un prodotto estremamente valido, tra i lavori migliori usciti recentemente in questa categoria”.
CON QUESTA NUOVA LINEUP AVETE FORSE IN MENTE DI SUONARE ANCHE DAL VIVO?
“Ci piacerebbe molto e ne stiamo discutendo in questo periodo. Visti i nostri impegni con le nostre band principali credo che ci sarà impossibile partire per un tour ma forse riusciremo a prendere parte ai prossimi festival estivi. Penso che quella sarebbe la soluzione ideale per noi”.
MA ORA POSSIAMO CONSIDERARE I BLOODBATH UNA VERA BAND O SEMPRE E SOLO UN SIDE PROJECT?
“Mentirei se ti dicessi che i Katatonia non continuano ad essere la mia priorità, nonché quella di Anders, però è anche vero che i Bloodbath stanno man mano diventando sempre più importanti per noi. Iniziamo a vederci come una vera band e personalmente non vedo l’ora di dare un seguito a questo album”.
CHE SENSAZIONI TI TRASMETTE SUONARE QUESTO TIPO DI MUSICA?
“E’ la musica con cui sono cresciuto e che amo tutt’ora ascoltare, mi diverte molto e mi fa sfogare. I Katatonia all’inizio erano una death metal band ma quando venimmo a conoscenza della musica dei Paradise Lost e successivamente di certe formazioni dark e post rock optammo per dare al gruppo una direzione musicale diversa, quei tipi di sound ci fecero letteralmente impazzire e ovviamente ancora oggi rappresentano la percentuale più alta dei nostri ascolti quotidiani. La passione per il death metal comunque non ci è mai passata e per anni abbiamo coltivato il progetto di mettere in piedi una band devota a questo stile. L’opportunità si è presentata pochi anni fa a casa di Dan, quando abbiamo preso in mano gli strumenti e in poche ore abbiamo scritto il mini ‘Breeding Death’. Da lì io e Anders non abbiamo più voluto fermarci… e alla fine abbiamo convinto pure Dan”.
IL NOME BLOODBATH LO AVETE TRATTO DALL’OMONIMO PEZZO DEGLI UNLEASHED?
“No, dal pezzo dei Cancer! Io e Anders abbiamo sempre adorato quella canzone e quando si è trattato di scegliere il moniker per il gruppo non ci abbiamo pensato su due volte!”.
OK JONAS, PRIMA DI LASCIARTI ANDARE NON POSSO PROPRIO NON CHIEDERTI QUALCOSA SUI PIANI DEI KATATONIA!
“No problem! I Katatonia stanno lavorando al loro prossimo disco, io e Anders ci incontreremo a breve per ascoltare i riff che abbiamo preparato negli ultimi tempi e poi credo che inizieremo ad assemblarli. Non so dirti come suonerà il materiale, se sarà diverso o meno da quello contenuto in ‘Viva Emptiness’, ma certamente non farai fatica a riconoscerci i Katatonia. Il songwriting andrà avanti per tutto l’inverno, quindi credo che il disco uscirà attorno alla prossima primavera”.
OTTIMO! GRAZIE DAVVERO JONAS…
“Grazie a te per questa intervista. Grazie anche ai fan italiani, supportate il death metal e la buona musica in generale”.