BLUES PILLS – Quando il rock è magia

Pubblicato il 20/08/2014 da

Grazie all’EP “Devil Man” e ad un’intensa attività live, i Blues Pills si stanno imponendo come new sensation del cosiddetto retro rock. Nuclear Blast ha fiutato bene ed ha messo sotto contratto una formazione tra le più interessanti in circolazione che, grazie al disco di debutto “Blues Pills”, non farà che consolidare ulteriormente il proprio status. Gran parte del merito di questo successo è da attribuire alla giovane cantante Elin Larsson, una fuoriclasse che con la sua voce riesce a donare ai brani un tocco di magia senza tempo. Non a caso è stata paragonata a vere e proprie stelle del firmamento del rock. Ed è proprio la voce dei Blues Pills a concedersi per questa intervista e a dimostrare una grande umiltà, nonché la consapevolezza di essere solo all’inizio di una carriera, speriamo, ricca di molte soddisfazioni.

Blues Pills - Band - 2014

NELL’ULTIMO PAIO D’ANNI I BLUES PILLS HANNO CATALIZZATO L’INTERESSE DI PUBBLICO E MEDIA, TANTO CHE OGGI SIETE SULLA BOCCA DI TUTTI.
“Credimi, è una cosa davvero incredibile, noi stessi tuttora stentiamo a crederci! La cosa ancor più strana è che tutta questa attenzione è arrivata nonostante fino ad oggi non avessimo un disco da promuovere. Il nostro ep ci ha permesso di andare in tour e farci conoscere in giro per il mondo, sin dai nostri primi show il pubblico si è dimostrato molto caldo nei nostri confronti. Anche la stampa finora ci ha sempre trattato bene. In pochi mesi si è formato uno zoccolo duro di fan che non ha mai smesso di supportarci ed io non posso che ringraziare tutte queste persone”.

TU E GLI ALTRI RAGAZZI DELLA BAND PROVENITE DA PAESI DIVERSI, ALL’INIZIO NON DEVE ESSERE STATO FACILE METTERE IN PIEDI UNA BAND E PORTARLA AVANTI.
“Ci siamo conosciuti in California , io e Zack all’inizio abbiamo iniziato a suonare insieme dei brani in acustico e tenuto alcuni show. Quando sono tornata in Svezia, abbiamo continuato a portare avanti la band inviandoci materiale e canzoni via internet, ma non abbiamo mai pensato di scioglierci. Abbiamo poi realizzato il nostro primo demo e, successivamente, conosciuto Dorian, il nostro chitarrista. Suonare insieme ci ha subito permesso di capire che fra noi si stava instaurando un’ottima alchimia, ci capivamo al volo nel momento di scrivere musica. Ora il problema delle distanze è superato e abbiamo più possibilità di stare insieme e portare avanti l’attività della band”.

DALL’AMERICA SEI TORNATA A VIVERE IN SVEZIA, UN GROSSO CAMBIAMENTO…
“In effetti non mi piace tanto il freddo della Svezia (ride, ndR). Seriamente, sono molto contenta di essere tornata perché la città in cui vivo è perfetta dal punto di vista musicale, la scena brulica di gruppi e musicisti molto validi, c’è un grande interesse per la musica. Ogni week end nei locali suonano un sacco di band e si può assistere a concerti davvero ottimi”.

ELIN, PARLAMI ORA DEL NUOVO “BLUES PILLS”, CON CHE APPROCCIO SIETE ENTRATI IN STUDIO?
“Questa volta i lavori si sono svolti in modo molto diverso rispetto al precedente ep, diciamo che siamo stati più professionali. I lavori precedenti ce li siamo in pratica registrati da soli con l’aiuto di alcuni amici perché eravamo senza un soldo in tasca, mentre questa volta abbiamo lavorato in un vero studio, con un ingegnere del suono ed un produttore al nostro servizio. Basso e batteria sono stati registrati praticamente dal vivo, in presa diretta, poi abbiamo aggiunto le chitarre e, infine, la mia voce. Le registrazioni sono durate un paio di mesi, di cui uno solo per le chitarre. Siamo molto soddisfatti del lavoro svolto, ‘Blues Pills’ possiede un sound molto genuino, lontano dalle produzioni iper-pompate dei giorni nostri. Questa per noi è stata un’esperienza molto importante, la prossima volta torneremo in studio con un grosso bagaglio di esperienza e potremo fare ancora meglio”.

NONOSTANTE SIATE ANCORA MOLTO GIOVANI, LE VOSTRE CANZONI PARLANO DI ODIO, POVERTA’ E TEMATICHE DI VITA QUOTIDIANA MOLTO SERIE. SEMBRA TU SIA MOLTO PESSIMISTA NEI CONFRONTI DELLA SOCIETA’ ATTUALE…
“Lo sono eccome. Il mondo è pieno di odio, povertà e violenza, è inutile negarlo. Cerco di raccontare le mie sensazioni in musica. Ormai nel mondo la ricchezza ed il potere sono concentrati in mano ad un numero ristretto di individui, mentre la maggior parte della gente soffre, questo non lo trovo giusto! Non vogliamo dare chissà quali messaggi o far riflettere, semplicemente ci tengo ad esprimere i miei pensieri”.

IL SOUND DEI BLUES PILLS ATTINGE A PIENE MANI DAGLI ANNI SETTANTA, DAL ROCK E DAL BLUES. DA DEI RAGAZZI GIOVANI COME VOI CI SI ASPETTEREBBE QUALCOSA DI PIU’ MODERNO, NON TROVI?
“Sai, mio padre è un grande amante della musica e possiede tantissimi dischi. Grazie a lui ho potuto ascoltare sin da piccola i grandi del rock e del blues. Per me è stato come amore a prima vista, ho subito fatto mie queste sonorità che mi hanno accompagnato durante la crescita. Inoltre molti miei amici sono musicisti, grazie a loro ho potuto confrontarmi e scoprire tante band, tanti stili ed influenze. Sono stata fortunata a trovare i ragazzi che suonano con me nei Blues Pills, perché siamo tutti accomunati dalla stessa passione per la musica. Ancora oggi tra di noi ci scambiamo molta musica, gruppi che ci piacciono, artisti che scopriamo ed in questo modo possiamo noi stessi crescere come musicisti”.

QUESTE SONORITA’ SONO TORNATE MOLTO IN AUGE NEGLI ULTIMI ANNI, NON TROVI?
“Sicuramente ciò che dici è vero, ma in realtà penso che l’amore per il rock non sia mai morto. Anche se adesso band come Kadavar, Orchid, Rival Sons e molti altri stanno finendo sotto i riflettori, in passato c’è sempre stato un movimento underground di formazioni che portavano avanti quello che oggi chiamano retro rock, ma che a conti fatti altro non è che semplice e puro rock”.

ELIN, NONOSTANTE TU ABBIA INIZIATO DA POCO L’AVVENTURA CON I BLUES PILLS, VIENI GIA’ PARAGONATA A LEGGENDE COME JANIS JOPLIN GRAZIE ALLA TUA VOCE PORTENTOSA. COSA PROVI AD ESSERE ACCOSTATA A QUESTI MITI DEL ROCK?
“Rimango senza parole ogni volta che leggo recensioni in cui vengo paragonata ad artisti di questo calibro. Janis Joplin è una delle mie cantanti preferite di sempre, non posso che essere onorata se qualcuno mi paragona a lei. Mi rendo conto che magari certi paragoni nascono a causa di un entusiasmo forse un po’ esagerato, sono conscia che ho ancora molta strada da fare, ma cerco sempre di dare il meglio, imparare e crescere. Finora ho ricevuto moltissimi complimenti e parole che mi hanno reso davvero felice, ora cercherò di non montarmi la testa (ride, ndR)”.

QUANDO HAI REALIZZATO DI VOLER DIVENTARE UNA CANTANTE?
“Ho sempre amato cantare ed ho iniziato molto presto, prima ancora di trasferirmi in America. Poter vivere di musica ed andare in tour è sempre stato un mio grande sogno, ma onestamente non mi aspettavo di realizzarlo”.

IMMAGINO CHE, VISTA LA VOSTRA GIOVANE ETA’, IN TOUR VI PIACCIA FARE PARECCHIO MACELLO…
“Purtroppo devo deluderti, perché non siamo così selvaggi. Certo, mi piace bere qualche birra, ma non molta perché personalmente non reggo l’alcol. Durante la vita on the road capita spesso che ci venga offerta qualche sostanza non proprio legale, ma, credimi, rifiutiamo sempre. Siamo tutti molto concentrati sulla nostra musica e ci piace rimanere sobri per poter offrire la miglior performance possibile. Sappiamo di essere giovani, ma proprio per questo pensiamo solo a migliorare, siamo consci di avere poca esperienza”.

RIUSCITE GIA’ A VIVERE DI MUSICA O E’ ANCORA DIFFICILE PER VOI?
“Per tutti noi della band è molto difficile, viviamo in un periodo in cui le persone comprano sempre meno dischi perché preferiscono scaricarli gratis da internet. Questo fenomeno purtroppo non si può fermare. Io ad esempio, quando non sono in tour, ho altri tre lavori che mi servono per vivere. Recentemente ho iniziato a lavorare in un bar da un amico che mi permette senza troppi problemi di assentarmi durante il periodo in cui sono impegnata con i concerti della band. Speriamo in futuro di poterci dedicare completamente ai Blues Pills… staremo a vedere”.

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