“Ciao e scusa davvero per tutti gli imprevisti capitati, c’è stato un po’ di casino, ma ora è tutto ok!”. Queste sono le parole con cui Gavin Ward, chitarrista dei Bolt Thrower, sì è presentato, riferendosi al fatto che per ben tre volte non ci ha contattato per l’intervista all’orario programmato. Finite le solite presentazioni di rito Gavin è subito entrato nel vivo del discorso tutto incentrato sul nuovo “Honour-Valour-Pride”, disco che sta già mietendo successi un po’ ovunque. Lo spirito battagliero della band non è mutato in questi tre anni di silenzio e insieme abbiamo toccato anche il discorso guerra e relative filosofie di pensiero. I Bolt Thrower sono la prova vivente che il death metal epico e incontaminato è ancora vivo e ha tutte le carte in tavola per risorgere dalle proprie ceneri, parola di Gavin Ward!
SONO PASSATI CIRCA TRE ANNI DA “MERCENARY”: COSA AVETE COMBINATO IN TUTTO QUESTO TEMPO?
“Principalmente ci siamo concentrati sulla composizione di ‘Honour-Valour-Pride’. Abbiamo inoltre fatto un meraviglioso tour europeo che ci ha permesso di rivedere tutti quei fans che da sempre ci supportano. Un po’ di tempo lo abbiamo perso a causa di alcuni problemi di line-up, che hanno visto il ritorno di Martin Kearns dietro le pelli e l’inserimento di Dave Ingram, ex Benediction, alla voce. Risolti questi piccoli inconvenienti ci siamo buttati a capofitto nelle registrazioni del nuovo disco.”
SO CHE AVETE PASSATO UN SACCO DI TEMPO IN STUDIO…
“Sì, siamo rimasti in studio per circa quattro mesi e mezzo. Ci abbiamo messo tanto perché volevamo dar vita ad un prodotto perfetto sotto tutti i punti di vista. Da subito abbiamo dato vita ai riffs principali e alla parte ritmica del disco, poi abbiamo aggiunto le melodie e la voce, il tutto con un grande lavoro di squadra. Ognuno porta le proprie idee personali che insieme agli altri si sviluppano e prendono una forma concreta. Questo è il punto di forza di ‘Honour-Valour-Pride’.”
COME SEMPRE VI SIETE INCENTRATI SU TEMATICHE DI GUERRA, VERO?
“Esatto, abbiamo incentrato i nostri testi sulla guerra, e sulla cruda realtà! Sono tematiche tipicamente in stile death metal, inoltre ormai sono un nostro marchio di fabbrica, quindi credo fosse giusto continuare a portare avanti la nostra tradizione.”
E’ INTERESSANTE VEDERE COME IL TITOLO DEL VOSTRO NUOVO ALBUM SIA COMPOSTO DAI NOMI DI TRE VOSTRE CANZONI…
“E’ stato un qualcosa di voluto e ti spiego subito il perché: ritengo che l’unione dei tre pezzi ‘Honour’, ‘Valour’ e ‘Pride’ sia il punto focale del disco. Ci sono dei riffs molto validi e degli assoli potenti in questi tre pezzi, che messi insieme sono un po’ lo spirito, la struttura portante dell’intero album. Con questo però non voglio dire che gli altri pezzi siano scarsi: esempi come “Inside The Wire” mi piacciono molto, sono tutti brani in stile Bolt Thrower.”
SCRIVERE UN DISCO SULLA GUERRA IN QUESTO PERIODO E’ SEMPRE UNA FACCENDA DELICATA, CHE NE PENSI?
“Gia’, ormai in televisione e sui giornali non si vede altro che la parola guerra. I fatti avvenuti sono un qualcosa di veramente tragico e cerco di parlarne il meno possibile. Voglio solo dire che quando abbiamo finito di scrivere i testi di ‘Honour-Valour-Pride’, i drammatici eventi dell’11 Settembre non erano ancora accaduti. Il processo di song writing è finito parecchio tempo prima.”
VOI, COME ALTRE DEATH METAL BANDS, DA SEMPRE PARLATE DI GUERRA NEI VOSTRI DISCHI: COM’E’ LA TUA POSIZIONE IN PROPOSITO?
“Mi sembra ovvio, la guerra è un qualcosa di gravemente sbagliato! Hai detto giusto prima, quando ricordavi che molte death metal bands parlano di guerra, perché questa è una tematica tipica del nostro genere musicale. Pensa ai draghi e ai cavalieri dei Manowar o del power metal: vedrai che il 90% delle bands appartenenti a questo filone musicale parla sempre di magie, guerrieri e draghi nei loro brani. La tematica della guerra è tipica del death metal, tutto qui! Noi non siamo a favore della guerra, la riteniamo una gravissima macchia per il genere umano.”
TEMPO FA DICESTI CHE “MERCENARY” RAPPRESENTAVA IL VOSTRO ALBUM PREFERITO, ORA CHE E’ “HONOUR-VALOUR-PRIDE” COSA MI DICI?
“Eheh, vedi, non sta a noi dire quale sia il capolavoro dei Bolt Thrower, sono i nostri fans che devono dare un giudizio. Il nostro lavoro è impegnarci al massimo per comporre e suonare un buon disco, poi la parola finale spetta a chi spende i soldi per comprarlo! Tieni presente che siamo stati quasi cinque mesi in studio per registrare questo album, quindi ormai lo sentiamo 24 ore al giorno nella nostra testa. Detto questo è ovvio che siamo soddisfatti del lavoro svolto e riteniamo ‘Honour-Valour-Pride’ un disco che non ha nulla da invidiare ai nostri precedenti lavori.”
QUANDO PASSERETE DALLE NOSTRE PARTI A SUONARE?
“Se tutto va bene attorno a Febbraio 2002 saremo in Italia. Proprio oggi ho parlato con il nostro manager che ci sta organizzando il tour, ancora non so le date esatte, ma è quasi sicuro che suoneremo anche dalle vostre parti. Il pubblico italiano è molto caldo e riesce a trasmetterci un grande entusiasmo quando siamo sul palco, mi dispiacerebbe saltare il vostro paese e farò di tutto per suonare da voi.”
FINO AL DISCO “REALM OF CHAOS”, VOI COLLABORAVATE CON LA GAMES WORKSHOP (NOTA CASA PRODUTTRICE DI MINIATURE E GIOCHI DA TAVOLO NDJR) PER LA CREAZIONE DELLE VOSTRE COPERTINE: COSA HA DETERMINATO QUEST SPLIT?
“Come hai detto tu si tratta di storia vecchia, lavorare con una casa importante come la Games Workshop era molto limitante perché volevano il controllo totale sulle nostre copertine. Inoltre volevano essere pagati per ogni singolo stato in cui uscivano i nostri dischi! Capirai che lavorare in queste condizioni non era una cosa fattibile, quindi da allora ci siamo serviti sempre di artisti ‘liberi’ molto in gamba. Ogni tanto se ci ripenso mi viene da ridere: ti sembra giusto che una band non possa avere il minimo potere decisionale sulla cover del proprio album? Cose da pazzi…”
I BOLT THROWER SONO UNA DELLE POCHE BANDS SOPRAVVISSUTE AL MASSACRO DELLA SCENA DEATH METAL! COME VEDI IL FUTURO DI QUESTO GENERE?
“Domanda molto difficile…in giro sento i pareri più disparati: chi dice che la scena è morta, chi dice che è florida, altri dicono che ci sarà un ritorno di fuoco…non ci si capisce più niente eheh! Per me non è un problema, il nostro ultimo tour europeo ha fatto sold out in un sacco di posti, per noi non è cambiata una virgola rispetto al passato. Fortunatamente il pubblico ci ha sempre supportato e questo non può che farci piacere, anche perché, come dicevi tu prima, il death metal sta vivendo un periodo non troppo fortunato. Credo che piano piano le cose miglioreranno, ma solo i gruppi più validi sopravviveranno.”
TI PIACE LA CORRENTE DEATH MELODICA SVEDESE, INIZIATA DA BANDS COME IN FLAMES E DARK TRANQUILLITY?
“Mai sentiti…chi sono queste bands?? Io mi curo soltanto di fare la mia musica, il resto non conta! Il death metal è nato per essere qualcosa di brutale e violento, troppa melodia non può far altro che nuocere al genere.”
VOI SIETE TRA I POCHISSIMI CHE HANNO DECISO DI NON AVERE NU MANAGER E DI ORGANIZZARE DA SOLI IL PROPRIO MERCHANDISING. MI SPIEGHI I MOTIVI DI UNA SCELTA DEL GENERE?
“Semplice, non vogliamo che nessuno, a parte noi, possa controllare la band. E’ importantissimo poter lavorare e organizzarsi in tutta libertà, cosa che in passato non abbiamo potuto fare per una serie di motivi che ora non sto qui a spiegarti. Anche per quanto riguarda il merchandise vogliamo essere noi a organizzare il tutto, nessun esterno deve mettere le mani in mezzo al nostro lavoro. Abbiamo visto diversi gruppi diventare come marionette in mano a managers rinomati che si servivano degli artisti, li sbattevano qua e là per il mondo senza chiedere nemmeno il loro parere! Essendo manager di noi stessi, siamo sicuri che nessuno potrà fregarci.”
HAI TROVATO CAMBIAMENTI NEL MUSIC BUSINESS RISPETTO AI TUOI ESORDI?
“Sì, ora l’unica cosa che conta è che il disco venda e che i tuoi concerti siano pieni di gente. Se la band è di valore, ma vende poco, allora può preparare i bagagli e andarsene. Guarda quante reunion, tu credi davvero ci sia solo passione dietro tutto questo? E questa gran moltitudine di dischi degli anni ottanta che ultimamente vengono ristampati a basso prezzo? Quindici anni fa hanno fatto flop, ora il trend vuole che vengano venduti…c’è qualcosa che non funziona in tutto ciò.”
QUESTO VALE ANCHE PER METAL BLADE?
“No, ora siamo molto soddisfatti del lavoro che Metal Blade sta facendo per noi. In confronto alla Earache tutto è cambiato dal giorno alla notte! Metal Blade è molto più professionale e ha curato benissimo tutta la fase di promozione del nostro disco. Per il momento siamo soddisfatti…”
RIUSCITE A MANTENERVI SOLO CON LA VOSTRA MUSICA?
“Andiamo a periodi: a volte riusciamo a campare per diverso tempo grazie agli introiti della band, altre volte troviamo dei lavori temporanei che ci fanno avere qualche soldo in più e contemporaneamente ci lasciano tempo da dedicare alla band.”
GRAZIE GAVIN, SEI STATO MOLTO GENTILE, ALLA PROSSIMA!
“Grazie a te e a tutti i fans che ci hanno sempre supportato. Sono sicuro che ci vedremo l’anno prossimo in tour, sarà un massacro sonoro!”