BORKNAGAR – Nel Vortice Del Tempo

Pubblicato il 23/05/2012 da

“Urd”, il nuovo album dei norvegesi Borknagar, è un tuffo nel passato che però non ha la forza di riportare la band ai livelli e alle atmosfere dei primi, epici album. Ma la vera novità è rappresentata dal ritorno di ICS Vortex, rimpianto cantante/bassista che ha lasciato un segno indelebile nella storia della band. In questa intervista, il sempre disponibilissimo leader dei Borknagar, Øystein G. Brun, ci svela alcuni equilibri interni al gruppo che spiegano diverse scelte stilistiche presenti sul nuovo album, un lavoro che riesce contemporaneamente a guardare al passato e al futuro. Buona lettura!

 

 

BENTORNATI BORKNAGAR! CONGRATULAZIONI PER IL NUOVO ALBUM “URD”, UN BUON ALBUM CON UN GRANDE FEELING, ANCHE SE DAL TITOLO MI ASPETTAVO FOSSE PIÙ EPICO...
“Grazie tante! Epico…be’, veramente non volevamo fare qualcosa di dozzinale (ride…ma speriamo si tratti semplicemente di una battuta, perché sentirsi rispondere così da chi ha composto album come ‘The Olden Domain’ e ‘The Archaic Course’ è un po’ avvilente, ndR)!”.

QUALI SONO A TUO AVVISO, ØYSTEIN, LE PRINCIPALI DIFFERENZE TRA “UNIVERSAL” E “URD”?
“Le differenze sono semplicemente due: le dinamiche e la produzione. Per la prima volta siamo stati capaci di fare una produzione funzionale alla buona musica. Prima ero sempre stato dell’avviso che le nostre produzioni in qualche modo non fossero abbastanza buone per la nostra musica. Avere nuovamente con noi Vortex ha contribuito anche in questo senso ad avere un album più completo rispetto al passato”.

APPUNTO. LA NOTIZIA PIÙ IMPORTANTE È SENZA DUBBIO IL RITORNO NEI BORKNAGAR DI ICS VORTEX: VUOI SPIEGARCI COM’È NATA LA VOGLIA DI TORNARE A SUONARE ASSIEME?
“Vortex è sempre rimasto un nostro ottimo amico anche dopo la sua dipartita dalla band nel 2000 e ho sempre saputo che un giorno le nostre strade si sarebbero nuovamente incrociate. E così è stato. Tutto è cominciato con la sua collaborazione sul precedente album ‘Universal’, come cantante nel brano ‘My Domain’. Appena registrato il brano, entrambi capimmo che nell’aria c’era qualcosa di magico e da quel momento la situazione si è evoluta fino a concludersi con il suo ritorno nei Borknagar. Stavamo anche per fare un tour in Sud America con la formazione che aveva suonato su ‘The Archaic Course’, ma sfortunatamente il tour venne cancellato. Ormai però avevamo cominciato a suonare con l’idea che Vortex era di nuovo un membro effettivo dei Borknagar. Ascoltò allora alcune preproduzioni che feci dell’album ‘Urd’ e ne fu entusiasta, ed ora eccoci qua tutti assieme”.

ADESSO I BORKNAGAR HANNO DUE OTTIMI CANTANTI: PENSI CHE IN FUTURO QUESTA SITUAZIONE POSSA RAPPRESENTARE UN PROBLEMA?
“No, non credo! Su questo album questa situazione è stata ottima per la band e spero continui in futuro, in effetti non vedo perché debba cambiare, non ne vedo le ragioni. Volendo, possiamo includere anche Lazare come nostro terzo cantante. Il bello di avere due o tre cantanti in gruppo è che tutti quanti sono in perfetta armonia tra loro e con la nostra musica”.

QUALI SONO LE SENSAZIONI E LE ASPETTATIVE CHE AVETE PER L’USCITA DI “URD”?
“Per prima cosa posso dirti che siamo davvero orgogliosi del nuovo album e anche molto soddisfatti. E questa credo sia la cosa più importante. Anche i riscontri sono stati davvero fantastici, abbiamo ottenuto il titolo di Album del Mese su molti importanti giornali. Tutto sembra andare davvero a gonfie vele, anche se non ci aspettiamo di diventare famosi o ricchi. Ad ogni modo credo che ‘Urd’ sia il nostro album migliore (permettimi di dissentire, ndR) e anche i giudizi ricevuti sembrano confermarlo. Tutto lascia supporre che avremo successo… staremo a vedere”.

VEDO “URD” COME UN TENTATIVO DI UNIRE IL VOSTRO STILE SPERIMENTALE ATTUALE ALLE ATMOSFERE EPICHE EVOCATE DAL TITOLO DELL’ALBUM. E’ QUESTO IL VERO SCOPO DI “URD”?
“Il nostro obiettivo è quello di fare sempre un passo avanti nell’evoluzione della nostra proposta, anche se è importante preservare le radici musicali che hanno reso la band così com’è oggi. Di norma seguiamo il nostro istinto quando scriviamo nuova musica, non pianifichiamo molto questo processo, proprio per non imbrigliare la mia fantasia. Il nostro approccio musicale, però, è ovviamente diverso, amiamo incorporare stili diversi, vogliamo che la nostra musica sia selvaggia, semplice e diretta. Credo che la buona musica si crei dai contrasti e dalle tensioni ed è questo ciò che noi cerchiamo di fare”.

ASCOLTANDO IL VOSTRO ALBUM, IN ALCUNI MOMENTI MI RITORNANO IN MENTE ALCUNE PARTI ED ATMOSFERE DI “QUINTESSENCE” (E FORSE IL RITORNO DI ICS VORTEX NON È UN CASO); INVECE LE VOCI DI VINTERSORG RAPPRESENTANO, A MIO PARERE, LA PARTE PIÙ SPERIMENTALE DEL SOUND SUL VOSTRO NUOVO ALBUM…
“Forse hai ragione, forse no. Sia Vortex che Vintersorg hanno nel proprio background degli elementi progressive, ma in modo diverso. E non dimentichiamoci di Lazare, che è di gran lunga il membro del gruppo più orientato al progressive. Ad essere sincero, alla tua osservazione non avevo ancora pensato; ad ogni modo è davvero interessante come tu associ Vortex al nostro periodo meno progressive, mentre il periodo più sperimentale coincide con la presenza di Vintersorg nella band. Ad essere sincero, a me non interessa molto questa distinzione, entrambi hanno fatto grandi cose ed è questo ciò che conta di più per i Borknagar”.

A COSA SI ISPIRA IL BRANO “THE BEAUTY OF DEAD CITIES”? HO TROVATO QUESTO PEZZO MOLTO PARTICOLARE, MI RICORDA ALCUNI LAVORI DEVIATI DEI SOLEFALD DEL PERIODO DI “NEONISM” E SOPRATTUTTO IL CANTATO, ASSIEME ALLE PARTI DEI SYNTH, E’ MOLTO ATIPICO PER UNA BAND DI METAL ESTREMO. AVETE VOLUTO CREARE QUALCOSA DI DIVERSO CHE SI ALLONTANASSE DAI CLASSICI CANONI DEL MONDO METAL? E’ STATO LAZARE A SCRIVERE QUESTO BRANO?
“Yeah, hai ragione, è stato Lazare a scrivere la canzone ‘The Beauty Of Dead Cities’. Lui contribuisce sempre con una canzone per dare un tocco diverso alla dimensione della nostra musica. Credo che stavolta abbia fatto un ottimo lavoro, in modo naturale senza sedersi attorno ad un tavolo e pianificare tutto. Anche l’ispirazione è qualcosa che viene in maniera spontanea, anche se non abbiamo mai nascosto di essere innamorati delle atmosfere anni ’70. C’è in quel brano una genuina atmosfera che deriva da quel periodo e ci fa piacere sia presente nella nostra musica”.

HO TROVATO MOLTO INTERESSANTE L’USO DEI SYNTH SUL NUOVO ALBUM. LE TASTIERE SONO MENO SPERIMENTALI, MA PIÙ INCISIVE, SPECIALMENTE COME QUANDO, SUL BRANO D’APERTURA, ATTACCANO CONTEMPORANEAMENTE ASSIEME ALLA VOCE DI VINTERSORG…
“Lazare ha fatto un lavoro fantastico su questo album. Credo che un suo obiettivo fosse quello di creare con le tastiere molte atmosfere e dare emozioni, piuttosto che fare le solite scale come fanno la maggior parte dei tastieristi. Ha usato molti sample e suoni che si integrano molto bene con il nostro stile. Adoro il suo lavoro su ‘Urd’!”.

POSSIAMO DIVIDERE LO STILE CHE AVETE AVUTO IN QUESTI ANNI IN DUE PARTI: LA PRIMA VA DAGLI INIZI A “QUINTESSENCE” E LA SECONDA DA “EMPIRICISM” AL NUOVO “URD”. SEI D’ACCORDO?
“Be’, ‘Urd’ è il nostro nono album e come sai non mi piace fare delle distinzioni o classifiche, o dare delle etichette ai miei lavori. Ogni album che i Borknagar hanno fatto fa parte di un nostro percorso ed è stato fatto con le convinzioni che avevamo in quel determinato periodo. Piuttosto guardo alla carriera come una sorta di storia della nostra musica, in cui si vedono i cambi di direzione intrapresi. Ad ogni modo, forse si potrebbe dividere la nostra carriera nel periodo con Garm alla voce, quella con Vortex, quella con Vintersorg e quella con la doppia V, Vintersorg – Vortex. Ma per me che faccio parte del gruppo, tale distinzione non ha alcun senso, ogni album ha una sua storia individuale”.

AVETE DEDICATO IL NUOVO ALBUM AD UNA DELLE NORNE. COSA NE PENSATE DEL FATO? CREDETE CHE TUTTO SIA GIÀ STATO DECISO, CHE L’UOMO NON ABBIA ALCUN ARBITRIO SUL PROPRIO DESTINO?
“Sono un ateo convinto, quindi il concetto del destino lo vedo come una costruzione umana. Non credo infatti nel destino nel senso religioso del termine, che ci sia un piano celeste dietro ad ogni cosa. Non credo nemmeno al libero arbitrio: siamo dotati di una sorta di libertà nella scelta del nostro destino, ma è limitata alle nostre potenzialità sia fisiche che mentali. Su questo argomento vorrei consigliarti l’ultimo libro di Sam Harris: ‘Free Will Is An Illusion’”.

SE I FAN DI VECCHIA DATA DEI BORKNAGAR SPERANO CHE “URD” SIA LA SECONDA PARTE DI “THE OLDEN DOMAIN” RIMARRANNO PARECCHIO DELUSI, PERCHÉ IL NUOVO ALBUM È UN PO’ EPICO, E’ VERO, MA OGGI IL VOSTRO STILE NON È PIÙ LO STESSO DI QUELLO CHE AVEVATE NEGLI ANNI ’90…
“Amiamo i nostri fan, ma ripetere le stesse cose è fuori discussione. Se cercassi di riciclare ‘The Olden Domain’ potrei mettere via la chitarra per sempre. La cosa non ha senso, è come se uno scrittore riscrivesse un suo libro per la seconda volta. Ai tempi di ‘The Olden Domain’ avevo ventidue anni, ora ne ho quasi trentasette, i fan non mi possono chiedere di fare ancora le stesse cose”.

QUALI SONO I TEMI DELLA MITOLOGIA NORDICA CHE ANCORA TI INTERESSANO E CHE TI PIACEREBBE INTRODURRE NEI FUTURI TESTI DEI BORKNAGAR?
“Lo sai, non voglio che i Borknagar vengano etichettati come una classica viking metal band. Noi semplicemente riprendiamo una certa mentalità di quel periodo. Sebbene la Norvegia sia stato un paese cristiano per mille anni, la cultura del nostro paese è ancora fortemente influenzata dalla precedente era pagana. Tutto, dai nomi di persone a quelli delle strade a quelli delle tradizioni culturali, deriva dai tempi pre-cristiani, anche se i ragazzi di oggi non fanno caso a questa situazione. Per questo motivo vogliamo preservare queste tradizioni che fanno parte del nostro retaggio, e per noi farlo è un gesto davvero spontaneo e naturale. Si potrebbe dire che la mitologia nordica è un punto centrale sia per la nostra musica che per i nostri testi, anche se noi la esaminiamo sotto prospettive diverse. E sarà così anche per i futuri album”.

CI VUOI SVELARE QUALCOSA DI PIÙ SULLE DUE CANZONI CHE TROVEREMO COME BONUS NELLA VERSIONE DIGIPACK DEL NUOVO CD?
“La canzone ‘Age Of Creation’ fa parte della sessione dei brani di ‘Urd’. A causa della lunghezza di tutto il materiale abbiamo dovuto tagliare una traccia e non inserirla nell’edizione normale dell’album. Si tratta di un brano molto bello ed abbiamo deciso di includerlo come bonus per l’edizione limitata del disco. ‘My Friend Of Misery’, invece, è naturalmente una cover dei Metallica tratta dal loro Black Album. In origine l’idea è partita dal management dei Metallica assieme al Metal Hammer tedesco: volevano registrare nuovamente l’album con vari artisti, in sostanza un album di cover per celebrare i vent’anni di anniversario dall’uscita. Credo che il risultato sia molto buono e per questo motivo abbiamo alla fine deciso di includere anche questo brano nella nostra versione limitata”.

LO STILE DEL BATTERISTA KINKADE SUL NUOVO ALBUM È DAVVERO EFFICACE, MA SE NON ERRO LUI VIVE NEGLI USA. COME FATE, DAL PUNTO DI VISTA ORGANIZZATIVO, A SUPERARE L’OSTACOLO DELLA DISTANZA?
“A dire il vero David Kinkade non fa più parte della band sin da quando ha finito le registrazioni di batteria per il nuovo album. Sarebbe stata la fine dei Borknagar avere un batterista negli Stati Uniti. David provò più di qualche volta a venire in Norvegia, ma c’erano dei problemi a causa delle leggi sull’immigrazione. Credo sia stato meglio per tutti dividere le proprie strade. Sulle parti di batteria siamo piuttosto precisi, lui invece ha cambiato qualche parte rispetto a ciò che era stato programmato. Ma in definitiva hai ragione tu, David alla batteria su questo album ha fatto un ottimo lavoro!”.

CI SONO ALTRI GRUPPI NORVEGESI DI MUSICA METAL CHE SECONDO TE HANNO AVUTO UN’EVOLUZIONE SONORA SIMILE ALLA VOSTRA? PER CERTI VERSI SI POTREBBERO CITARE GLI ENSLAVED?
“Guarda, in realtà è dai tempi dell’album ‘Frost’ che non ascolto gli Enslaved e sinceramente non so quale sia il loro sound odierno. Ora che ci penso, alcuni anni fa avevo ascoltato alcuni brani di un loro recente album, ma non mi piacquero. Invece adoro gli Ulver. La loro musica ovviamente è assai diversa dalla nostra, ma per certi versi abbiamo lo stesso spirito, cosa per me più importante rispetto alle similitudini musicali”.

SPERO DI VEDERVI PRESTO IN TOUR NELL’EUROPA DEL SUD. VI PIACE SUONARE IN ITALIA? QUI AVETE MOLTI ESTIMATORI…
“Sarebbe un sogno suonare in Italia! Mi ricordo di alcuni grandi show che tenemmo da voi molti anni fa. Al momento purtroppo non abbiamo niente in programma, ma spero che in futuro prima o poi torneremo!”.

GRAZIE PER LA TUA DISPONIBILITÀ, TERMINA PURE L’INTERVISTA COME MEGLIO PREFERISCI…
“Grazie per il supporto! Vi invito tutti ad ascoltare il nostro nuovo album, spero vi piaccia! All the best to all of you, take care!”.

 

 
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