BORKNAGAR – Un inverno senza fine

Pubblicato il 05/03/2016 da

E’ sempre un privilegio ed un’emozione intervistare una band del calibro dei Borknagar, una di quelle poche che è riuscita a scrivere un pezzo di storia del metal estremo proponendo una musica assolutamente unica ed inimitabile. Per celebrare i venti anni di attività, il gruppo guidato da Brun ha voluto donarci un capolavoro che racchiude tutte le sfumature di un sound inconfondibile. In “Winter Thrice” troverete tutti gli elementi che hanno fatto grandi i Borknagar in questi anni, potrete ascoltare nuovamente gli echi epici di “The Olden Domain” passando per le sperimentazioni progressive di “Epiricism” sino ad arrivare alla maturazione stilistica raggiunta dalla band in questo ultimo periodo. Di questo e di altre novità, come il ritorno su questo album di Garm, primo cantante della band, ce ne parla il simpatico e disponibile chitarrista Jens F. Ryland.

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CIAO JENS MI FA DAVVERO PIACERE INTERVISTARTI, SONO UN VOSTRO FAN SIN DAL VOSTRO PRIMO ALBUM! “WINTER THRICE” E’ UNA DELLE MIGLIORI RELEASE DELLA VOSTRA CARRIERA PERCHE’ SI FONDONO LE NUOVE SPERIMENTAZIONI ED IL VOSTRO VECCHIO STILE RAGGIUNGENDO ASSIEME UN EQUILIBRIO PERFETTO, PIUì CHE IN PASSATO. CREDI SIA PROPRIO QUESTA LA FORZA DEL NUOVO LAVORO?
“Sono contento di parlare con un fan del gruppo di vecchia data! Credo che sul nuovo album ci sia un grande equilibrio fra le varie componenti del nostro sound, il feeling è quello che ci contraddistingue, mentre il sound nasce come al solito dalla voglia di Brun e nostra di creare cose nuove. E’ il modo in cui i vari elementi si intersecano tra loro che rende stavolta il nostro nuovo album assai interessante. Non posso negare che ci sia un tocco old style al suo interno!”.

MOLTI FAN POTREBBERO ESSERE ATTRATTI DA QUESTO ALBUM PER VIA DELLA PRESENZA DI GARM IN VESTE DI SPECIAL GUEST. COME E’ NATA L’IDEA DI INVITARLO A CANTARE SU ALCUNI VOSTRI BRANI?
“Non so dirti come sia nata di preciso l’idea di suonare con Garm, ma è successo e basta. La cosa non deve sorprendere più di tanto perché siamo sempre stati in contatto ed in ottimi rapporti in tutti questi anni, nell’ultimo periodo un po’ più del solito e così da cosa nasce cosa e lui è venuto a cantare sul nostro nuovo album. Non credo che rimarrà assieme a noi, ma chi può dirlo? Ho imparato che nella vita non bisogna mai dire mai! Faremo un tour europeo, ma al momento non ti so dire con quale formazione, è ancora presto. Però, purtroppo, ho saputo che il nostro tour non toccherà il vostro paese, forse c’è stato qualche problema con gli organizzatori del posto. Quando l’ho saputo mi sono meravigliato perché ci piace tantissimo suonare in Italia. Chissà cosa è successo, mi dispiace davvero molto, sono sincero (noi in Italia invece sappiamo cosa succede con i tour internazionali purtroppo ndA)!”.

POCHI SONO I GRUPPI CHE POSSONO CONTARE AL LORO INTERNO DI COSI’ TANTI BRAVI CANTANTI. CI SONO STATI DI PROBLEMI PER DIVIDERE LE PARTI DA ASSEGNARE A CIASCUNO DI LORO?
“I cantanti su questo album sono effettivamente molti, quattro considerando Garm, Vintersorg, Vortex e Lazare! Anzi, cinque se calcoli Athera, il cantante presente nelle nostre date live, che è presente su un passaggio di ‘Erodent’. Non ci sono stati assolutamente problemi, ognuno sa benissimo qual è il suo ruolo all’interno della band, abbiamo collaborato tutti in maniera perfetta. Credo che per una band sia soltanto una fortuna poter contare su così tanti artisti in grado di cantare a questi livelli!”.

ASCOLTANDO IL BRANO “THE RHYMES OF THE MOUNTAIN” HO TROVATO DEI RIFERIMENTI AL VOSTRO GRANDE ALBUM “THE ARCAIC COURSE”, CHE E’ STATO IL PRIMO ALBUM IN CUI HAI SUONATO ASSIEME AI BORKNAGAR…
“Per certi versi hai ragione, dopotutto il modo di comporre di Brun è personale, quello di sempre. E’ il feeling stavolta a ricordare il nostro vecchio album, ma c’è anche tanto del nostro sound contemporaneo progressive perché non vogliamo riproporre sempre la stessa musica due volte”.

SIETE IN GIRO DA VENT’ANNI E ANCORA OGGI NON ESISTE UNA BAND CHE RIESCA A SUONARE COME VOI. QUAL E’ IL SEGRETO DELLA VOSTRA MUSICA DAVVERO UNICA?
“E’ vero quello che dici e sono proprio contento di questa tua affermazione, la considero un grande complimento. E’ da quando siamo nati, dalla scelta del monicker stesso, che non vogliamo essere parte di un qualcosa di precostituito, di una gabbia. Tutto nasce dalla voglia di Brun di fare le cose in modo particolare, andare alla ricerca del nuovo e del personale, non vogliamo suonare come gli altri e non vogliamo somigliare nemmeno a noi stessi, ma ci piace evolvere il nostro sound. Sempre. I Borknagar sono nati tra la prima e la seconda ondata black metal in Norvegia, in un periodo di transizione. Brun era ispirato dalle prime band, ma scelse un indirizzo musicale differente per i Borknagar, capì che bisognava uscire dagli schemi del black metal per poter creare qualcosa di nuovo, di più personale e progressive. A volte capita che ti ispiri ad un filone, ma poi con la tua band riesci a creare qualcosa di innovativo e diverso”.

ANCHE STAVOLTA AVETE SCELTO I FASCINATING STUDIO PER IL MIXAGGIO DEL NUOVO ALBUM. IL RISULTATO FINALE E’ OTTIMO ED IL SOUND E’ MIGLIORATO RISPETTO A QUELLO PRESENTE SU “URD”. CREDI CHE OGGI I BORKNAGAR ABBIANO RAGGIUNTO IL MIGLIOR SOUND DI SEMPRE? STAVOLTA IL SONGWRITING PROCESS E’ CAMBIATO OPPURE BRUN HA SCRITTO TUTTA LA MUSICA E VOI LO AVETE SOLTANTO ASSECONDATO?
“L’album è stato registrato in posti diversi ed in periodi differenti quindi non c’è stato un periodo in cui la band si è rinchiusa tutta assieme in uno studio di registrazione, ciò non accade ormai dai tempi di ‘Empiricism’, ognuno di noi registra le proprie parti nel suo studio personale. La canzoni sono state scritte in massima parte da Brun, ma stavolta anche Lars Nedland ha contribuito alla realizzazione dell’album scrivendo un brano. ICS Vortex, invece, non ha potuto prendere attivamente parte a questo processo perché era impegnato nello stesso periodo con gli Arcturus. Brun spesso ha del materiale sufficiente a scrivere più di un singolo album, è un pozzo inesauribile di idee. Stavolta ci ha inviato un demo pre-registrato con chitarre, batteria campionata, alcune parti di tastiera e basso. Ha in pratica fatto tutto da solo ed è, credo, la terza volta che ciò accade. Un tempo andavamo in sala di registrazione e suonavamo assieme, come si faceva tutti una volta, adesso invece lui ci manda il materiale e poi ci dice cosa vorrebbe da ciascuno di noi. Come puoi capire alla pre produzione dell’album non ho partecipato tanto. A differenza delle altre volte, per questa release volevamo una produzione davvero limpida e per questo motivo molte parti sono state tagliate, compresi alcuni miei assoli, perché l’importante era non sovraccaricare il sound di elementi superflui, non volevamo fare le stesse scelte fatte sul precedente ‘Urd’. I testi, invece, riguardano il rapporto tra l’uomo e la Natura, un rapporto che va letto tra le righe, non come un semplice antagonismo tra le parti, ma più come una rivolta vera e propria della Natura”.

SU QUEST’ALBUM C’E’ UN NUOVO BATTERISTA, DAVVERO GIOVANE: E’ MOLTO BRAVO E TALENTUOSO. E’ UNO CHE SI E’ MESSO IN MOSTRA SUONANDO LA BATTERIA PER LE STRADE DELLA NORVEGIA. COSA CI PUOI DIRE SU DI LUI?
“A dispetto della sua giovane età Baard ha moltissima esperienza, specialmente in sede live e per noi questo è molto importante. Ha capito subito lo spirito della band e ha fatto un lavoro davvero ottimo in studio!”.

IL VIDEO DI “WINTER THRICE” E’ STUPENDO, HA UN’ATMOSFERA INTENSA… SUONATE ALL’INTERNO DI UNA CASA DI LEGNO CON LA TEMPESTA DI NEVE TUTTO ATTORNO, POTREBBE ESSERE QUESTO UN TIPICO PARTY TRA AMICI, CON MUSICA, BIRRA E UN BEL FUOCO ATTORNO CUI STARE! TALVOLTA LE COSE SEMPLICI SONO LE MIGLIORI. VI SIETE DIVERTITI A GIRARE QUESTO VIDEO?
“E’ stata una bella esperienza, un modo per connetterci al mondo vichingo. Ci troviamo all’interno di una grande casa vichinga a forma di nave come vuole la nostra antica tradizione. Nel video si vede anche un cimitero vichingo innevato. Il pathos è stato senza dubbio molto forte. Purtroppo non ci capita mai di starcene tutti assieme attorno ad un fuoco, viviamo in paesi e città diverse e capita spesso che per tanto tempo tra di noi non ci vediamo, possono passare anche mesi o persino anni! Ad ogni modo credo che il video esprima bene il senso del brano”.

SICURAMENTE UNO DEI PIU’ BELLI BRANI DI QUESTO ALBUM, SE NON IL MIGLIORE…
“Assolutamente, dietro a questa canzone c’è un grande lavoro alla base ed il risultato credo si possa ascoltare senza difficoltà”.

QUALCOSA DI EXTRA MUSICALE: COME E’ NATA L’IDEA DI FARE UN OLIO DA BARBA CON IL VOSTRO MARCHIO? SEI SICURO CHE IL VOSTRO PRODOTTO SIA ADATTO A TUTTE LE ESIGENZE DEI VOSTRI FAN?
“Sicuro, il nostro è un ottimo prodotto (ride, ndA)! Ammetto che si tratta di un’idea un po’ bizzarra, ma l’abbiamo realizzata! Il tutto nasce da un’intuizione di un nostro fan ed è stata subito supportata a livello di marketing. Non posso far altro che consigliartelo!”.

POSSO ANCHE CAPIRE CHE IL TUTTO NASCA DA UNA VOSTRA ESIGENZA PERSONALE DATO CHE, FORSE AD ECCEZIONE DI BAARD, TUTTI HANNO UNA BARBA DA CURARE NEI BORKNAGAR!
“E’ vero, Baard è troppo giovane per avere la barba (ride ndA)!”.

TORNIAMO SERI, PERCHE’ ALCUNI ANNI FA DECIDESTI DI LASCIARE IL GRUPPO E PERCHE’ DOPO COSI’ TANTO TEMPO SEI ANCORA CON I BORKNAGAR? CHE LEGAME C’E’ TRA TE E QUESTA BAND?
“Nel 2003, nel periodo successivo alla pubblicazione di ‘Empyricism’ la band aveva un grandissimo seguito ed eravamo molto popolari, anche se dal punto di vista economico non avevamo ovviamente lo stesso ritorno. Avevo tanto voglia di andare in giro e suonare dal vivo, mentre Brun e gli altri iniziavano ad intendere i Borknagar più come una studio band che come un gruppo on the road. Del resto i Borknagar inizialmente erano proprio nati come un progetto da studio e non come band per suonare dal vivo. Così mi separai da loro, dovetti farlo. Per un periodo abbandonai il mondo della musica per dedicarmi ad altro. Poi un bel giorno mi contattò il nostro batterista (a quel tempo Asgeir Mickelson, ndA) e mi disse che avevano bisogno di un secondo chitarrista per un nuovo tour. Gli risposi che c’erano tanti chitarristi in giro, ma lui insistette perché mi disse che ero l’unico a saper suonare i brani dei Borknagar. Accettai ed eccomi ancora qui dopo tutti questi anni!”.

QUALI SONO IN ASSOLUTO I BRANI DEI BORKNAGAR CHE TI PIACE DI PIU’ SUONARE DAL VIVO?
“Questa è una di quelle domande che mettono in crisi un artista! Vediamo… alla fine credo che il mio brano preferito da suonare sul palco sia ‘Colossus’, se non altro per il responso sempre incredibile che riceviamo dal pubblico. Veniamo investiti letteralmente da un’ondata di entusiasmo, mi vengono i brividi solo a pensarci”.

NON FACCIO FATICA A CREDERTI, ANCHE PERCHE’ “COLOSSUS” E’ UNA DELLE MIGLIORI CANZONI CHE ABBIATE MAI SCRITTO…
“Concordo al 100%!”.

DOPO QUESTO RITORNO ALLE ORIGINI COSA CI DOBBIAMO ASPETTARE DAI BORKNAGAR IN FUTURO? CONTINUERETE A SPERIMENTARE OPPURE MANTERRETE L’EQUILIBRIO TROVATO TRA IL VECCHIO STILE E NUOVE INFLUENZE RAGGIUNTO SU QUESTO ALBUM?
“Sinceramente ancora non so cosa accadrà nel futuro. In questo album abbiamo raggiunto un grande equilibrio sotto tutti gli aspetti e credo ripartiremo da questo punto, ma al momento è ancora presto per dire dove l’ispirazione ci porterà. Nel frattempo dobbiamo concentrarci sulla promozione on the road del nuovo album”.

GRAZIE PER L’INTERVISTA E PER L’ENNESIMO CAPOLAVORO!
“Grazie a te per il supporto, mi dispiace davvero davvero tanto non poter suonare nuovamente in Italia!”.

NON PREOCCUPARTI, SARA’ PER LA PROSSIMA VOLTA!

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