Dopo l’infelice tour di spalla ai Machine Head, tornano dalle nostre parti i Bring Me The Horizon, forti dei consensi ottenuti con l’ottimo “Sempiternal”, di una line-up rinforzata dall’ingresso di un tastierista fisso e dalla cornice di pubblico garantita dal ruolo di headliner. Abbiamo dunque approfittato dell’occasione per fare il punto della situazione con il carismatico leader Oliver Skyes, appena ripresosi dai postumi di un attacco influenzale, e raggiunto ai nostri microfoni pochi minuti prima di salire sul palco di Roncade…
CIAO OLI, BENVENUTO SU METALITALIA.COM! COME STA ANDANDO IL TOUR?
“Molto bene grazie, siamo molto carichi, sarà un grande show stasera!”.
L’ULTIMA VOLTA CHE SIETE STATI IN ITALIA ERA DI SPALLA AI MACHINE HEAD, IL CUI PUBBLICO NON VI HA ACCOLTO CON ENTUSIASMO… VI SIETE PENTITI DI QUESTA SCELTA?
“Non credo sia un problema dovuto al fatto che fossimo noi di spalla ai Machine Head: in generale quando suoni di supporto ad un headliner il rischio è sempre quello di non piacere ad un pubblico che non è lì per te, fa parte del gioco. Nel caso specifico sicuramente i Machine Head sono un gruppo molto heavy e con un pubblico parzialmente diverso dal nostro, ma andare in tour con loro è stata comunque un’ottima occasione per noi per crescere, e anche per conquistare nuovi fan tra chi non conosceva; oltre a questo, ci ha voluto Robb Flynn in persona, quindi per rispondere alla domanda, siamo felici di avere avuto quest’occasione e rifaremmo la stessa scelta”.
STASERA INVECE SUONATE DA HEADLINER: CHE DIFFERENZA C’E’, A PARTE OVVIAMENTE LA DURATA DELLO SHOW E LA SCENOGRAFIA, RISPETTO AD UN’ESIBIZIONE COME GRUPPO SPALLA?
“La differenza principale è nella scelta dei pezzi, dato che quando abbiamo suonato di spalla ai Machine Head abbiamo cercato di selezionare i pezzi più heavy ed avevamo a disposizione una setlist più ridotta. Per il resto nessuna differenza nell’approccio, saliamo sul palco sempre per spaccare e divertire il pubblico, tutto qui”.
COME HANNO INFLUITO I RECENTI CAMBI DI LINE-UP SULLA VOSTRA RESA ON STAGE?
“Sicuramente è tutto differente, e in meglio. Nel corso degli anni abbiamo iniziato a sperimentare con l’elettronica, e da questo punto di vista l’ingresso di Jordan come tastierista fisso, oltre ad averci permesso di sperimentare di più in studio, ci consente di replicare anche sul palco molte sonorità per cui prima eravamo costretti ad utilizzare delle basi. Per quanto riguarda Jona, è un peccato non averlo più con noi, ma Brendan è un sostituto più che all’altezza, inoltre ore è tornata quell’alchimia tra noi che negli uiltimi tempi con Jona stava un po’ venendo meno”.
CON QUATTRO DISCHI ALLE SPALLE, E’ DIVENTATO PIU’ DIFFICILE SCEGLIERE LA SETLIST? CON CHE CRITERIO SELEZIONATE I PEZZI?
“Sicuramente ora abbiamo più possibilità, comunque, tra i pezzi dell’ultimo album e i singoli dei primi lavori, la scelta è abbastanza semplice”.
QUAL E’ LA CANZONE CHE GENERA MAGGIORE MACELLO NEL PIT?
“Mmmh, credo sia ‘Antivist'”
HO SENTITO DIRE, CHE PER UNA CAUSA INTENTATA DAI GENITORI DI UNA RAGAZZA FERITA DURANTE UN VOSTRO SHOW AL VANS TOUR, NON PUOI PIU’ INCITARE LA FOLLA USANDO TERMINI COME “CIRCLE PIT”, “MOSH”, E VIA DISCORRENDO…E’ COSI’?
“Sì, è una storia un po’ triste, purtroppo c’è stato un incidente tra il pubblico e ci sono state delle azioni legali, anche se non c’era stata nessuna istigazione alla violenza da parte mia; comunque è un problema che vale per i festival come il Vans Warped Tour, dove ci sono delle clausole stringenti da questo punto di vista”.
QUANDO SIETE IN PROCINTO DI PARTIRE PER UN TOUR, E’ PIU’ LA TRISTEZZA DI SALUTARE I PROPRI CARI O L’ECCITAZIONE DI GIRARE IL MONDO?
“Direi entrambe. Sicuramente quando ricevi il tour plan con tutte le date ti viene un po’ di magone all’idea di lasciare la fidanzata, la bimba e così via, ma poi quando sei in tour ci pensa l’affetto dei fan a ricompensarti. Poi comunque bisogna trovare anche un equilibrio: un paio d’anni fa siamo stati in tour per più di nove mesi ed alla fine eravamo veramente distrutti, fisicamente ed emotivamente, al punto che non riuscivamo quasi più ad apprezzare la vita on the road; per questo stavolta abbiamo deciso di prenderci una pausa dopo la prima parte del tour, in modo da poter ricaricare le batterie e stare un po’ con le nostre famiglie prima di ripartire”.
COME PASSI IL TEMPO LIBERO DURANTE IL TOUR?
“Mah, quando non siamo impegnati nei soundcheck o a comporre musica, più che altro cazzeggio; quando è possibile, cerco di vedere un po’ la citta dove siamo, se no gioco alla playstation o alla Xbox, leggo fumetti o guardiamo filmacci horror”.
E’ VERO CHE SUL VOSTRO TOUR BUS NON SI ASCOLTA MUSICA METAL, DATO CHE LA SENTITE DURANTE GLI SHOW?
“Sì, ogni notte suoniamo musica heavy per un’ora e mezza, quindi nei break abbiamo bisogno di sentire roba più rilassante”.
COSA CI PUOI DIRE DEI GRUPPI SPALLA DI QUESTO TOUR, LI AVETE SCELTI VOI?
“Sì, come sempre in questi casi la scelta è nostra, quindi posso confermare che sono entrambe delle ottime band”.
LA COSA CUI NON PUOI RINUNCIARE QUANDO SEI IN TOUR E’…
“Ovviamente la Playstation (risate, ndA)”.