I Bring Me The Horizon sono alfieri della nuova generazione di metal bands che “non appaiono come la musica che suonano”. Odiatissimi dai tradizionalisti per le acconciature emo e il look coloratissimo, gli inglesi proseguono per la loro strada nell’ultimo “There Is A Hell, Believe Me I’ve Seen It, There Is A Heaven, Let’s Keep It A Secret”, album decisamente heavy che mette in mostra, oltre alle influenze svedesi, anche svariate sfaccettature modernissime. Per gli increduli: lo sapevate che svariati “big” della scena metal come Mikael Akerfeldt (Opeth), Alexi Laiho (Children of Bodom), Dino Cazares (Fear Factory), Devin Townsend e Joe Duplantier (Gojira) durante un “blind test” (ascolto di qualche brano in anteprima senza sapere di che gruppo si trattasse) hanno promosso i BMTH a pieni voti, parlando di riff assassini, groove eccellenti e vocals à la Obituary? Se lo dicono loro, chiunque può dargli una possibilità! Parliamo del nuovo album e dei progetti futuri del gruppo con il batterista Matt Nicholls.
IL VOSTRO NUOVO ALBUM “THERE IS A HELL…” SEMBRA ESSERE PRODOTTO MOLTO PESANTEMENTE, RIUSCIRETE A PORTARE TUTTE LE NUOVE CANZONI SUL PALCO?
“Certo, per la maggior parte l’abbiamo già fatto. Ovviamente ci saranno delle basi ad aiutarci, ma non troviamo affatto sia un problema nel momento in cui quasi tutti i gruppi, oggigiorno, se ne avvalgono”.
PENSO ANCHE CHE QUEST’ALBUM SIA IL MIGLIORE DELLA VOSTRA DISCOGRAFIA. PERCHE’ AVETE ASPETTATO COSI’ TANTO PER MOSTRARE TUTTE QUESTE INFULENZE?
“Non saprei, non c’è una motivazione precisa. Forse abbiamo ampliato quelli che sono i nostri gusti musicali, anche se da sempre porgiamo un orecchio alla musica più attuale, anche al di fuori del metal”.
AVETE LAVORATO MOLTO SUGLI ARRANGIAMENTI?
“Si ma non tanto nella post produzione. Abbiamo lavorato duramente per portare in studio canzoni complete che ci potessero soddisfare pienamente. Ci siamo ritagliati due mesi esclusivamente per scrivere, solo successivamente siamo entrati in studio”.
QUAL’E’ IL CONTRIBUTO DEL VOSTRO NUOVO CHITARRISTA JONAH (Weinhofen, ex I KILLED THE PROM QUEEN, ndR)?
“E’ un grande musicista, ed è figo averlo attorno come chitarrista. Non gliene frega un cazzo, non si pone nessun tipo di limite, molta della sperimentazione che trovate in quest’album è frutto del suo enorme entusiasmo. Siamo molto contenti di aver lavorato con lui, adoro il suo lavoro coi BMTH”.
HO SENTITO CHE LA SUA VECCHIA BAND, I KILLED THE PROM QUEEN, STA PER RIFORMARSI NELLA FORMAZIONE ORIGINALE. SIETE SUL PUNTO DI PERDERE DI NUOVO UN CHITARRISTA?
“Non ne ho idea, non lo so. Abbiamo già preso impegni fino a fine 2011”.
IL DEATH MELODICO SVEDESE PUO’ ESSERE CITATO COME UNA GRANDE INFLUENZA PER I BRING ME THE HORIZON?
“Non saprei… non penso lo sia più di tanto. Non abbiamo influenze precise, come ho già detto ascoltiamo di tutto, e scriviamo tutto ciò che vogliamo scrivere”.
HO TROVATO L’ARTWORK DI COPERTINA DAVVERO ECCELLENTE: C’E’ UN CONCEPT DIETRO QUELLA FIGURA?
“L’artwork di copertina è nato da una collaborazione tra Oli e Plastic Kid, artista e film maker di Copenaghen. Oli ha passato all’artista il concetto di bene e male che permea ‘There Is A Hell…’, e questo è il risultato finale. Lo trovo eccellente, originale e personale”.
VI SIETE FATTI DEI NEMICI IN QUESTI ANNI NELL’INDUSTRIA MUSICALE?
“Non lo so, non penso. Non ho avuto molte brutte esperienze. Ci gettano addosso molta merda su internet, ma chi esce pulito, chi non ne rimane sommerso guardando in rete? Non mi interessa il parere degli haters”.
OLTRE A CHI VI DISPREZZA AVETE SICURAMENTE ANCHE DEI FAN ACCANITI. QUALCUNO SI E’ MAI SPINTO OLTRE, ANDANDO A DIVENTARE FASTIDIOSO?
“Mai avuto problemi con i nostri fan, sono sempre stati rispettosi”.
QUANTO PENSI CHE LA VOSTRA IMMAGINE ABBIA INFLUITO SUL VOSTRO SUCCESSO?
“Non lo so. Abbiamo l’immagine che abbiamo, non me ne frega un cazzo in tutta sincerità. Non mi interessa (risatina, ndR)”.
PARLIAMO DI TOUR: C’E’ QUALCOSA DI VERAMENTE ESSENZIALE, DI CUI NON POTRESTI FARE A MENO?
“Il passaporto. Il mio portatile. Il mio iPod”.
COME PASSI IL TEMPO LIBERO QUANDO SEI IN TOUR?
“Mi masturbo”.
QUANTO E’ IMPORTANTE VENDERE MAGLIETTE E MERCHANDISE NELL’ECONOMIA DEI BRING ME THE HORIZON?
“Vendere è buona cosa, ci porta soldi… anche se non è fondamentale. Come sai approviamo tutto il merch originale della band, tutto è sotto il nostro stretto controllo”.
QUAL E’ IL VOSTRO PROSSIMO OBIETTIVO?
“Non saprei. Davanti a me vedo solo moltissime date live. Il mio personale obiettivo è divertirmi il più possibile”.
PENSI CHE CRESCENDO PERDERETE LA VOSTRA BASE DI FAN, OGGI GIOVANE E LEALE?
“Non lo so, lo vedremo”.