La scena metal britannica ultimamente non ha partorito moltissimi gruppi davvero validi. Al di là dei Dragonforce e, in campo estremo, di Gorerotted, Biomechanical e Mithras (band che comunque devono ancora dimostrare alcune cose) non c’è stato troppo da segnalare in questi anni. I giovani death-corers Bring Me The Horizon, pur essendo ancora un po’ acerbi sotto certi punti di vista, nell’ultimo biennio si sono dati molto da fare per cercare di emergere dall’underground locale, offrendosi come valida alternativa alle numerose realtà statunitensi e tedesche. Il loro primo full-length, “Count Your Blessings”, ha messo in mostra delle buone potenzialità e il tour europeo di supporto a Killswitch Engage e The Haunted probabilmente riuscirà a porli in una posizione di maggior rilievo all’interno dell’affollato panorama death metal-core mondiale. Ansiosi di far conoscere il loro gruppo anche al di fuori della loro nazione di origine, il cantante Oliver Sykes e il batterista Matt Nicholls si sono gentilmente concessi ai microfoni di Metalitalia.com…
CIAO RAGAZZI… STATE PER SUONARE A MILANO PER LA PRIMA VOLTA. VOLETE PRESENTARVI ALL’AUDIENCE ITALIANA?
Matt: “Ciao a tutti! Noi siamo i Bring Me The Horizon e veniamo da Sheffield, in Inghilterra! Ci siamo formati nel 2004: io e Oliver eravamo stanchi delle nostre vecchie band e volevamo dar vita a qualcosa di nuovo. Al college abbiamo incontrato Lee, Curtis e l’altro Matt e con loro abbiamo fondato i Bring Me The Horizon. Per il momento abbiamo pubblicato un EP per la piccola label Thirty Days of Night Records e un full-length, ‘Count Your Blessings’, che è fuori da qualche mese sotto Visible Noise, etichetta che promuove anche i Lostprophets. Ora siamo in tour con Killswitch Engage e The Haunted ed è davvero un’esperienza fantastica. In passato abbiamo avuto modo di suonare di spalla a parecchi gruppi celebri, ma questa è la prima volta che ci esibiamo al di fuori della Gran Bretagna e stiamo ricevendo ottimi responsi”.
Matt: “Ciao a tutti! Noi siamo i Bring Me The Horizon e veniamo da Sheffield, in Inghilterra! Ci siamo formati nel 2004: io e Oliver eravamo stanchi delle nostre vecchie band e volevamo dar vita a qualcosa di nuovo. Al college abbiamo incontrato Lee, Curtis e l’altro Matt e con loro abbiamo fondato i Bring Me The Horizon. Per il momento abbiamo pubblicato un EP per la piccola label Thirty Days of Night Records e un full-length, ‘Count Your Blessings’, che è fuori da qualche mese sotto Visible Noise, etichetta che promuove anche i Lostprophets. Ora siamo in tour con Killswitch Engage e The Haunted ed è davvero un’esperienza fantastica. In passato abbiamo avuto modo di suonare di spalla a parecchi gruppi celebri, ma questa è la prima volta che ci esibiamo al di fuori della Gran Bretagna e stiamo ricevendo ottimi responsi”.
CHE COSA SIGNIFICA IL NOME BRING ME THE HORIZON? PER QUALE MOTIVO LO AVETE SCELTO?
Matt: “Il nostro nome è tratto dal film ‘Pirates Of The Caribbean’ (‘La Maledizione Della Prima Luna’, ndR) e non ha alcun significato particolare per noi. Ci piaceva come suonava, tutto qui (ride, ndR)!”.
Matt: “Il nostro nome è tratto dal film ‘Pirates Of The Caribbean’ (‘La Maledizione Della Prima Luna’, ndR) e non ha alcun significato particolare per noi. Ci piaceva come suonava, tutto qui (ride, ndR)!”.
I BRING ME THE HORIZON VENGONO SPESSO DEFINITI UNA BAND METAL-CORE, CHE NE PENSATE?
Oliver: “Non ci piacciono le etichette, ma direi che quel termine riassume piuttosto bene ciò che proponiamo. Ci piacciono il metal estremo e l’hardcore new school e cerchiamo di miscelare al meglio le nostre influenze. Va però sottolineato che ultimamente la prima che ho citato è quella preponderante”.
Oliver: “Non ci piacciono le etichette, ma direi che quel termine riassume piuttosto bene ciò che proponiamo. Ci piacciono il metal estremo e l’hardcore new school e cerchiamo di miscelare al meglio le nostre influenze. Va però sottolineato che ultimamente la prima che ho citato è quella preponderante”.
QUALI SONO LE VOSTRE PRINCIPALI INFLUENZE MUSICALI?
Oliver: “Sono davvero molto ampie, perchè siamo ragazzi giovani e siamo cresciuti in un periodo nel quale è davvero facile conoscere nuove band e altri tipi di sonorità, grazie ad internet e a tutti i concerti che hanno luogo dalle nostre parti. Comunque direi che in questo momento le nostre principali influenze sono gruppi come Carcass, At The Gates e Pantera. Fra le formazioni più giovani invece apprezziamo particolarmente The Black Dahlia Murder, The Red Chord e Aborted”.
Oliver: “Sono davvero molto ampie, perchè siamo ragazzi giovani e siamo cresciuti in un periodo nel quale è davvero facile conoscere nuove band e altri tipi di sonorità, grazie ad internet e a tutti i concerti che hanno luogo dalle nostre parti. Comunque direi che in questo momento le nostre principali influenze sono gruppi come Carcass, At The Gates e Pantera. Fra le formazioni più giovani invece apprezziamo particolarmente The Black Dahlia Murder, The Red Chord e Aborted”.
IL NUOVO ALBUM E’ MOLTO PIU’ AGGRESSIVO DI “THIS IS WHAT THE EDGE…”, IL VOSTRO PRIMO EP. CHE COSA VI HA PORTATO A MUOVERVI IN QUESTA DIREZIONE?
Matt: “Il materiale contenuto in ‘Count Your Blessings’ è molto più vicino a quello che avremmo sempre voluto suonare. Quando abbiamo fondato la band non vedevamo l’ora di avere un po’ di brani pronti e di iniziare a suonare in giro, quindi abbiamo composto dei riff in fretta e furia e abbiamo creato le nostre prime canzoni. Ma ben presto ci siamo accorti che ciò che avevamo realizzato non aveva un reale filo conduttore, era un minestrone di vari stili senza troppo senso (ride, ndR)! Sono ancora molto affezionato all’EP, ma contiene degli elementi che non rispecchiano affatto la nostra attuale visione della musica. Ci siamo presi del tempo per scrivere i brani del nuovo album e siccome noi tutti amiamo la musica estrema abbiamo deciso di muoverci completamente in quella direzione. Credo che ‘Count Your Blessings’ sia un bel passo in avanti nella nostra ricerca di uno stile personale. E spero proprio che il prossimo album sia ancora più competitivo sotto questo punto di vista”.
Matt: “Il materiale contenuto in ‘Count Your Blessings’ è molto più vicino a quello che avremmo sempre voluto suonare. Quando abbiamo fondato la band non vedevamo l’ora di avere un po’ di brani pronti e di iniziare a suonare in giro, quindi abbiamo composto dei riff in fretta e furia e abbiamo creato le nostre prime canzoni. Ma ben presto ci siamo accorti che ciò che avevamo realizzato non aveva un reale filo conduttore, era un minestrone di vari stili senza troppo senso (ride, ndR)! Sono ancora molto affezionato all’EP, ma contiene degli elementi che non rispecchiano affatto la nostra attuale visione della musica. Ci siamo presi del tempo per scrivere i brani del nuovo album e siccome noi tutti amiamo la musica estrema abbiamo deciso di muoverci completamente in quella direzione. Credo che ‘Count Your Blessings’ sia un bel passo in avanti nella nostra ricerca di uno stile personale. E spero proprio che il prossimo album sia ancora più competitivo sotto questo punto di vista”.
DI COSA PARLANO INVECE I VOSTRI TESTI? MOLTI DEI TITOLI SONO DECISAMENTE CURIOSI…
Oliver: “Spesso i titoli non hanno nulla a che vedere con ciò di cui parliamo nei testi… solo solo frasi o parole che reputo interessanti. I testi non sono molto complicati, parlano semplicemente di mie esperienze personali o della nostra vita quotidiana. La mia vita sino ad oggi è sempre stata molto tranquilla, quindi non mi è mai parso il caso di inventarmi storie su morti, maltrattamenti o cose del genere”.
Oliver: “Spesso i titoli non hanno nulla a che vedere con ciò di cui parliamo nei testi… solo solo frasi o parole che reputo interessanti. I testi non sono molto complicati, parlano semplicemente di mie esperienze personali o della nostra vita quotidiana. La mia vita sino ad oggi è sempre stata molto tranquilla, quindi non mi è mai parso il caso di inventarmi storie su morti, maltrattamenti o cose del genere”.
L’ANNO SCORSO AVETE VINTO IL PREMIO DEL NOTO MAGAZINE KERRANG DESTINATO ALLA MIGLIOR BAND EMERGENTE INGLESE…
Oliver: “Sì, per noi è stata davvero una grossa soddisfazione. Devo dire che non ce lo aspettavamo perchè, in fin dei conti, siamo una band che suona musica estrema. Comunque vincere quel premio ci ha reso parecchio orgogliosi, non smetteremo mai di ringraziare tutti coloro che ci hanno supportato durante i primi tempi della nostra carriera”.
Matt: “Purtroppo, da quando abbiamo vinto quel premio, in molti qui in Inghilterra hanno cominciato ad odiarci e a parlare male di noi. Credo che tali comportamenti siano frutto dell’invidia… ma dalle nostre parti purtroppo non è raro che accadano cose simili. O vieni supportato ad oltranza – anche se pubblichi delle cose penose – o viene continuamente bistrattato. Noi abbiamo una solida base di fan, ma la gente che ci detesta è altrettanto numerosa (ride, ndR)! Ma non importa… penso che più o meno avvenga lo stesso in ogni nazione e in ogni scena musicale”.
Oliver: “Sì, per noi è stata davvero una grossa soddisfazione. Devo dire che non ce lo aspettavamo perchè, in fin dei conti, siamo una band che suona musica estrema. Comunque vincere quel premio ci ha reso parecchio orgogliosi, non smetteremo mai di ringraziare tutti coloro che ci hanno supportato durante i primi tempi della nostra carriera”.
Matt: “Purtroppo, da quando abbiamo vinto quel premio, in molti qui in Inghilterra hanno cominciato ad odiarci e a parlare male di noi. Credo che tali comportamenti siano frutto dell’invidia… ma dalle nostre parti purtroppo non è raro che accadano cose simili. O vieni supportato ad oltranza – anche se pubblichi delle cose penose – o viene continuamente bistrattato. Noi abbiamo una solida base di fan, ma la gente che ci detesta è altrettanto numerosa (ride, ndR)! Ma non importa… penso che più o meno avvenga lo stesso in ogni nazione e in ogni scena musicale”.
QUALI SONO GLI OBIETTIVI CHE VI SIETE PREFISSI DI OTTENERE CON “COUNT YOUR BLESSINGS”?
Oliver: “Ci piacerebbe che il gruppo venisse riconosciuto come una piccola realtà, sia in Inghilterra – dove stiamo già facendo dei grossi passi in avanti – sia all’estero. In molti ci sottovalutano a causa della nostra giovane età, ma non siamo un fenomeno passeggero, abbiamo ancora molto da dire…”.
Oliver: “Ci piacerebbe che il gruppo venisse riconosciuto come una piccola realtà, sia in Inghilterra – dove stiamo già facendo dei grossi passi in avanti – sia all’estero. In molti ci sottovalutano a causa della nostra giovane età, ma non siamo un fenomeno passeggero, abbiamo ancora molto da dire…”.
NEL FRATTEMPO, TU, OLIVER, STAI DIVENTANDO UNA PICCOLA CELEBRITA’ IN GRAN BRETAGNA…
Oliver: “Non userei il termine ‘celebrità’ (ride, ndR)! Il mio nome è un po’ popolare ultimamente solo perchè mi sto dando molto da fare, sia con la band che con altri progetti musicali. So suonare la batteria e la tastiera e mi piacerebbe dare sfogo alla mia creatività anche in altri campi. Inoltre mi diletto come grafico e sono il proprietario della Drop Dead Clothing, una linea di abbigliamento. Mi piace disegnare t-shirt (ride, ndR)!”.
Oliver: “Non userei il termine ‘celebrità’ (ride, ndR)! Il mio nome è un po’ popolare ultimamente solo perchè mi sto dando molto da fare, sia con la band che con altri progetti musicali. So suonare la batteria e la tastiera e mi piacerebbe dare sfogo alla mia creatività anche in altri campi. Inoltre mi diletto come grafico e sono il proprietario della Drop Dead Clothing, una linea di abbigliamento. Mi piace disegnare t-shirt (ride, ndR)!”.
BENE! GRAZIE PER L’INTERVISTA RAGAZZI…
Oliver: “Grazie a Metalitalia.com per il supporto. Invito tutti i ragazzi italiani a dare una chance ai Bring Me The Horizon. Non dovete prestare troppa attenzione al nostro taglio di capelli, ascoltate la fottuta musica!”.
Oliver: “Grazie a Metalitalia.com per il supporto. Invito tutti i ragazzi italiani a dare una chance ai Bring Me The Horizon. Non dovete prestare troppa attenzione al nostro taglio di capelli, ascoltate la fottuta musica!”.