BYZANTINE – Nella tana del serpente!

Pubblicato il 24/09/2005 da


Byzantine, un nome che sta diventando una piccola garanzia di qualità e aggressività, in un contesto esattamente a metà strada tra raffinatezza e grezzume, tra metal americano e influenze europee. “And They Shall Take Up Serpents” è il secondo disco del combo e presenta la formazione originaria della West Virginia sotto una luce parzialmente nuova, sicuramente più matura e capace, nonché più consapevole dei propri mezzi. Il disponibilissimo Chris “OJ” Ojeda, cantante e chitarrista, si è dimostrato un gentile interlocutore, fornendoci informazioni più che dettagliate sul modus operandi dei Byzantine… 


BENE, OJ, INIZIAMO FACENDO UN PASSO INDIETRO…ESATTAMENTE A “THE FUNDAMENTAL COMPONENT”, IL VOSTRO PRIMO ALBUM. QUAL E’ STATO IL SUO RESPONSO? INTENDO SIA A LIVELLO VENDITE, SIA COME APPREZZAMENTO DEI FAN…
“Be’, i responsi sono stati esattamente come ce li immaginavamo. Sapevamo benissimo che non poteva essere un disco tale da andare a ruba nei negozi…però sappiamo anche che è cresciuto piano piano all’interno della comunità metal. Ha ricevuto bellissime recensioni e, sebbene sia stato registrato con un piccolo budget da noi stessi, abbiamo ricevuto alcuni commenti di fan che ci hanno detto che ancora lo preferiscono al nuovo disco, il quale è stato prodotto con tutti i crismi. Speriamo davvero che ‘The Fundamental Component’ continui a vendere sempre più e che un giorno possa essere citato come lo straordinario debutto di una straordinaria band (ride, ndR)”.

QUALI SONO GLI ASPETTI NEGATIVI E QUALI QUELLI POSITIVI CHE RAVVEDI NEL RIASCOLTARE QUEL DISCO ORA? CAMBIERESTI QUALCOSA?
“Guarda, mi piace molto come l’album scorre fluido. Credo che la scelta delle song ed il loro ordine rendano il disco un ascolto molto appagante dall’inizio alla fine. Per quanto riguarda gli aspetti negativi, devo ammettere che la mia prestazione vocale non è stata del tutto buona. Ho avuto bisogno di due guest vocalist per incidere alcune delle parti in voce pulita, in quanto non mi sentivo in grado di cantarle come si doveva. Ho ancora qualche remora, inoltre, sulla produzione, però tutto sommato mi rendo conto che abbiamo fatto il possibile, considerando il bassissimo budget che avevamo a disposizione”.

CHE MI DICI DELL’ABBANDONO DEL VOSTRO BASSISTA CID ADAMS? COS’E’ SUCCESSO? ED ORA CHE SIETE IN TRE, E’ CAMBIATO QUALCOSA NEL VOSTRO APPROCCIO ALLA COMPOSIZIONE?
“Proprio poco prima di entrare in studio per registrare ‘And They Shall Take Up Serpents’, abbiamo iniziato a notare come Cid stesse perdendo interesse nella band. Era impreparato sul nuovo materiale e noi altri ci siamo chiesti se avesse davvero voglia di suonare sul disco. Gliel’abbiamo detto e, dopo una discussione a quattr’occhi fra me e lui, siamo convenuti sul fatto che era meglio rimpiazzarlo. Credo sia stata la mossa migliore, sia per noi che per lui. Per quel che concerne l’approccio alla composizione, non è cambiato di molto, in quanto Cid non partecipava al processo di songwriting. Al suo posto, dopo aver terminato le registrazioni, abbiamo reclutato Skip Cromer, bassista dei Baghead, con il quale ci troviamo a meraviglia. Penso proprio che Skip darà una mano a comporre i brani per il prossimo disco”.

E PARLIAMO ORA DEL NUOVO ALBUM: COME LO DESCRIVERESTI?
“Be’, è la più logica evoluzione che il songwriting della band poteva intraprendere. Io lo considero semplicemente un thrash album. Ha molte influenze al suo interno e credo che un po’ tutti gli appassionati di metal lo potranno apprezzare. L’importante è ascoltarlo!”.

PERSONALMENTE LO CONSIDERO PIU’ MATURO E PIU’ EMOZIONALE DEL PRECEDENTE; INOLTRE, E’ ANCHE VAGAMENTE “PROG-ORIENTED” E HA MIGLIORI ARRANGIAMENTI (LE PARTI DI PIANOFORTE, LE PERCUSSIONI…). TI TROVI D’ACCORDO?
“Sì, hai detto bene e ti ringrazio. Credo che il suono sia maturato e ci siamo permessi di sperimentare delle soluzioni un po’ ardite, aumentando la quantità di chitarre acustiche ed aggiungendo sezioni di percussioni e pianoforte. In effetti alcuni pezzi, ad esempio ‘The Rat Eaters’, hanno un feeling progressivo…altri invece sono molto diretti e con pochi fronzoli, e mi viene da dirti ‘Salem, Ark’. Diciamo che le dinamiche dei brani sono più varie su questo disco”.

CANTI IN STILI DIFFERENTI…PULITO, ROCO, SCREAMING, GROWL: COME SCEGLI QUALE VOCE USARE PER OGNI PARTE DI CANZONE?
“Quando abbiamo le tracce pronte a livello di demo, senza arrangiamenti ma con la struttura già definita, sono solito viaggiare molto in macchina, scrivendo e annotando impressioni sulle quali costruire poi il testo. Cerco sempre, durante l’ascolto, di immaginare come suonerebbe una certa sezione con il cantato pulito, oppure con una voce tipo blues, molto roca, e poi ne prendo nota. Mi piace variare molto l’approccio vocale, così l’ascolto del disco è sempre stimolante. Inoltre, in questo modo riesco ad essere più coinvolgente”.

QUALI SONO, A TUO PARERE, I BRANI PIU’ RAPPRESENTATIVI DEL DISCO? TI VA DI DESCRIVERNE UN PAIO A TUO PIACIMENTO?
“D’accordo: allora ti dico che scelgo ‘Jeremiad’, ‘Five Faces Of Madness’ e ‘Ancestry Of The Antichrist’ (le mie preferite…mitico!!, ndR). ‘Jeremiad’ ha semplicemente tutte le principali caratteristiche del nostro stile, infatti è stata messa disponibile sul sito; inoltre, ha il ritornello più orecchiabile di tutto il disco. ‘Five Faces Of Madness’ mostra bene le nostre influenzi svedesi, così come pure è imperniata sul mio stile poliritmico in tempo dispari. ‘Ancestry Of The Antichrist’ è il nostro pezzo epico, essendo lungo più di sei minuti; contiene davvero un sacco di lavoro alla chitarra, tutti i miei stili vocali ed è il più dinamico del lotto, quello con più cambi di tempo. Queste canzoni coprono bene tutto lo scibile della nostra musica e, allo stesso tempo, risultano molto diverse fra loro”.

PASSIAMO ORA AI TESTI: SEMBRANO ESSERE DAVVERO INTERESSANTI E PIUTTOSTO SERI, A VOLTE ORIENTATI VERSO IL SOCIALE… CI PUOI DARE QUALCHE ESEMPIO? E QUAL E’ LA TUA POSIZIONE SULLE POLITICHE DI GUERRA E SULLA RELIGIONE?
“Guarda, parlo proprio di queste tematiche in ‘Justicia’ e ‘Ancestry Of The Antichrist’. La seconda è praticamente la mia personale opinione sulla guerra in Iraq e il giudizio che ho sul nostro Presidente. Il testo di ‘Justicia’, invece, è il punto di vista di una persona qualunque che, rendendosi conto del carattere globale che sempre più vanno ad assumere le guerre, realizza che in realtà a venirne coinvolti siamo un po’ tutti, a livello singolo e personale. E di questo, ovviamente, ne è davvero incazzato! Mi sembra superfluo dirti che non sono certo un supporter della politica guerrafondaia americana”.

ANCHE PER QUESTO ALBUM, COME NEL PRECEDENTE ERA ACCADUTO IN “SIN REMOVER”, HAI SCRITTO UN TESTO A RIGUARDO DELLA SITUAZIONE DEI LAVORATORI NELLA WEST VIRGINIA: CI PUOI SPIEGARE IL SENSO DI “RED NECK WAR”?
“Hai ragione! ‘Sin Remover’ parlava dei soprusi e delle tribolazioni che i minatori della nostra zona hanno dovuto subire per parecchi anni e che tuttora si ritrovano a rivaleggiare. ‘Red Neck War’ parla invece della battaglia di Blair Mountain, avvenuta intorno al 1921, quando le industrie carbonifere del nostro Stato si erano accordate per unificare i movimenti di protesta e sciopero. Quella fu la prima e l’ultima volta in cui il governo americano spedì truppe armate a reprimere con il fuoco le azioni di civili. I nostri minatori portavano al collo, in segno di unità, delle bandane rosse…e da qui ne deriva il termine ‘red neck’ (collo rosso, ndR)”.

CHE OPINIONE HAI DELLA COSIDDETTA NWOAHM? PENSO SIATE LONTANISSIMI DA QUELLA SCENA, PERO’ SONO CURIOSO DI SENTIRE IL TUO PARERE…
“Credo che NWOAHM sia solo un acronimo, utile a definire il proliferare estremo di metalband provenienti dagli Stati Uniti. Il mio pensiero è molto semplice: moltissimi di questi gruppi suonano praticamente come le formazioni svedesi, solamente senza fare gli assoli. Molta gente ci ha detto che loro non credono che noi facciamo parte della categoria NWOAHM…e io questo lo ritengo un complimento. La maggior parte delle band dalle quali prendiamo idea, piuttosto, sono quelle del movimento thrash della Bay Area oppure abbiamo un occhio di riguardo per la scena europea, sempre interessante”.

ARGOMENTO CONCERTI: AVETE QUALCOSA IN PROGRAMMA? SKIP, IL NUOVO ARRIVATO, SARA’ DEI VOSTRI?
“Dunque, innanzitutto avremo ad ottobre un tour americano di tre settimane, che faremo con gli Halo Of Locusts, il side-project di D. Randall Blythe dei Lamb Of God. Dopo ciò, presumo torneremo in Europa…e quindi è possibile che questo inverno saremo in Italia. Skip sarà ovviamente dei nostri…l’esordio live l’ha già fatto e superato tempo fa!”.

COME VANNO LE COSE CON LA PROSTHETIC RECORDS? MIRATE AD ACCASARVI PRESSO QUALCHE LABEL PIU’ POTENTE (E CREDO NE AVRESTE LE QUALITA’ ED IL DIRITTO)?
“Be’, noi abbiamo ottenuto un buon successo con la Prosthetic. Ci troviamo bene e il sodalizio è forte. Ovviamente, credo che, se i tour andranno bene e la coesione del gruppo non si scalfirà, in un prossimo futuro si potrebbe ambire certo ad una grossa label, anche perché, come hai detto tu, non siamo certo l’ultimo gruppo della Terra! Comunque, per ora, stiamo benissimo dove siamo!”.

BENE OJ, TANTO PER CHIUDERE CON UNA DOMANDA SPIRITOSA E PER RICOLLEGARMI A QUANTO VENIVA SCRITTO IN PASSATO NELLA VOSTRA BIOGRAFIA… IL FACOCERO HA ACCHIAPPATO LE FARFALLE ORA?
“(ride, ndr)…No, non ancora!! Le farfalle sono troppo imprevedibili. Non ce la fa! Ma la caccia continua, stai certo…”

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