Byzantine, un nome che non ci stancheremo mai di incensare, ancor più, soprattutto ora, all’alba di una release prepotente ed importante quale l’ultimo vagito “The Cicada Tree”, meritevole di un Top Album ‘award’ qui su Metalitalia.com. Una formazione, quella di Chris ‘OJ’ Ojeda, che, nonostante le svariate sfortune e vicissitudini occorsole nell’arco di una ormai lunghina carriera, ha sempre saputo risollevarsi, rifondarsi dalle proprie ceneri e, cosa decisamente fuori dal comune, mantenere un livello qualitativo eccellente. Le pubblicazioni della compagine di Charleston possono scemare leggermente di gradimento, oppure oscillare di un punto di votazione, un punto e mezzo, ma crediamo che in pochi possano permettersi di dire ‘no, i Byzantine non ci sanno fare’. E dopo un agognato e sofferto deal con Metal Blade Records, le prospettive per i Nostri paiono essere ancora più elevate e favorevoli. Ma non esageriamo, comunque: iniziamo a sentire cos’ha da dirci proprio il barba-canuto Chris, ormai unico superstite della line up originale, il cosiddetto ‘fundamental component’, tanto per citare il loro album d’esordio…
CIAO ‘OJ’! FINALMENTE, DOPO LE DUE INTERVISTE CON VOI AI PRIMORDI DELLA VOSTRA CARRIERA, ALL’EPOCA DI “THE FUNDAMENTAL COMPONENT” E “…AND THEY SHALL TAKE UP SERPENTS”, E’ ORA DI RIAVERE I BYZANTINE SU QUESTE PAGINE. E’ UN PIACERE VEDERVI FINALMENTE IN UN ROSTER CHE VI COMPETE, QUELLO DELLA METAL BLADE. PRIMA DI TUTTO, QUINDI, CI RACCONTI COME SIETE APPRODATI IN UNA TALE GLORIOSA ETICHETTA?
– Durante il ciclo di tour a promozione del nostro penultimo album, “To Release Is To Resolve”, suonammo in un piccolo club di New York City per un ristretto manipolo di persone. Una cosa pressoché solita per noi, da quando ci siamo riformati. Be’, siamo stati informati che José Mangin di Sirius XM Radio sarebbe venuto al gig per intervistarci per il suo programma. Senza dircelo, però, si portò dietro anche Rob Caggiano (Anthrax e ora Volbeat, ndR) e Brian Slagel, per chi non lo sapesse CEO della Metal Blade. Abbiamo quindi suonato con parecchio nervosismo, ma nonostante ciò, alla fine, Brian è venuto da me dandomi il suo biglietto da visita e dicendomi di chiamarlo non appena fossimo tornati a casa. Ci sono voluti ben tre mesi di contrattazioni per limare i dettagli del nostro accordo, ma ora, finalmente, abbiamo trovato rifugio nella miglior label discografica di settore del pianeta Terra!
RIPERCORRENDO UN ATTIMO LA VOSTRA STORIA PIU’ RECENTE, I VOSTRI DUE ULTIMI SFORZI, QUELLI POST-REUNION, “BYZANTINE” E “TO RELEASE IS TO RESOLVE”, SONO ENTRAMBI AUTO-PRODOTTI. COME GIUDICHI ORA QUELLE SCELTE E QUEL TIPO DI ESPERIENZA? CONSIGLIERESTI AD UNA GIOVANE BAND DI AUTO-PROMUOVERSI E AVERE CORAGGIO PER ARRISCHIARSI SU TALE STRADA?
– All’epoca della nostra reunion definitiva, non avevamo nessuna intenzione di incidere sotto etichetta. Anzi, in verità volevamo solo ripresentarci come band, divertirci e suonare un po’ in giro dalle nostre parti. Una volta pubblicato “Byzantine”, però, e dopo aver visto con quanto entusiasmo venne accolto dalla stampa, pensai che non sarebbe stato male salire di livello di nuovo e ‘tornare tra i professionisti’. Anche per avere una seconda chance, certo. Il poco riscontro che la ricerca del tempo generò, però, ci fece optare diversamente, per cui niente label neanche per il nostro penultimo lavoro, che decidemmo di auto-produrci e auto-finanziarci con campagne di crowdfunding. Devo dire che è stata una grande esperienza, di sicuro è servita da catalizzatore per poi ottenere l’attuale accordo con la Metal Blade; e sì, consiglierei a qualsiasi giovane band di essere intraprendente e fare lo stesso.
VENENDO ALL’ATTUALITA’, IL NUOVO ALBUM “THE CICADA TREE” E’ IL PRIMO VOSTRO LAVORO CON UN SOLO MEMBRO FONDATORE, TU, ‘OJ’, IN FORMAZIONE. MATT WOLFE, DIFATTI, LASCIO’ LA BAND NEL 2015, RIMPIAZZATO DIETRO LE PELLI DA MATT BOWLES. IN TERMINI DI APPROCCIO AL SONGWRITING, COME QUESTO CAMBIO HA INFLUENZATO LA SCRITTURA DEL NUOVO MATERIALE?
– A dire il vero, in termini molto minimali. Noi abbiamo sempre preparato dei demo di quanto saremmo andati a registrare in studio prima di partire con le sessioni. Matt Wolfe partecipò attivamente al songwriting durante il periodo in cui eravamo sotto Prosthetic Records, ma ormai contribuiva poco. Il nostro nuovo batterista, Matt Bowles, si sta rivelando bravissimo ad imparare il vecchio repertorio da solo e disciplinato quanto basta per riuscire ad aggiungere con raziocinio il suo contributo su ciò che scriviamo di nuovo.
IL CONCEPT E L’IDEA CHE ALBERGANO DIETRO AD UN TITOLO QUALE “THE CICADA TREE” (L’ALBERO DELLE CICALE) SONO PARTICOLARMENTE INTERESSANTI. CI VUOI SPIEGARE MEGLIO DA DOVE NASCE QUESTO TITOLO?
– “The Cicada Tree” fa riferimento ad un albero presente nel giardino di casa mia che la scorsa estate è stato infestato dal genere di cicale chiamato magicicada. Sotto questo albero abbiamo avuto più di mille di questi insetti, in vita e che si accoppiavano. E’ stato incredibile! La magicicada è l’insetto più longevo della Terra. Vive per sedici anni sottoterra, per poi emergere al compimento del 17° anno di età e divenire adulto, giusto il tempo di copulare e poi morire. Inoltre, il suo frinire è uno dei suoni più rumorosi che emette nostra Madre Natura. Il ciclo vitale di questo animale simbolizza bene il ciclo vitale dei Byzantine: siamo nati nel 2000, siamo sopravvissuti fino all’anno scorso praticamente nell’underground musicale e nel nostro 17° anno di vita siamo stati messi sotto contratto dalla Metal Blade, con la speranza che ora chiunque possa sentire il nostro sound. Era davvero un titolo troppo calzante per non sceglierlo!
IL VOSTRO STILE NON E’ COSI’ SEMPLICE DA CODIFICARE, SE PROPRIO LO SI DEVE CODIFICARE, COME SPESSO ACCADE IN SEDE DI RECENSIONE. A MIO PARERE, VOI SUONATE UN PERSONALE PROGRESSIVE-THRASH METAL CHE GUARDA IN UGUAL MODO A PASSATO E PRESENTE. SE PARAGONATO A PRECEDENTI LAVORI DEI BYZANTINE, IL NUOVO DISCO MI PARE PIU’ VARIO E ‘COLORATO’; PUR USANDO ANCORA SOLUZIONI RISALENTI AL VOSTRO DEBUTTO, SI SENTE MOLTISSIMO UNA (FORSE) DEFINITIVA MATURAZIONE. QUINDI, COME DESCRIVERESTI “THE CICADA TREE”? DOVE LO POSIZIONERESTI ALL’INTERNO DELLA VOSTRA DISCOGRAFIA?
– Credo che questo disco sia il nostro lavoro più accessibile, ma allo stesso tempo lo ritengo un album dal sound oscuro. Qualche volta ti accorgi che i passaggi più soft e progressivi preparano ad un’esplosione più heavy e dark, che così risulta amplificata. E’ lo scorrere delle emozioni, ecco. Non ti so dire se si tratta del nostro album migliore in assoluto, ma ti posso dire senza ombra di dubbio che è valido quanto tutti i lavori dei Byzantine e il migliore di questo secondo scorcio di carriera. Abbiamo aggiunto elementi sempre più vari album dopo album perché ascoltiamo il parere dei nostri fan, loro lo volevano e se lo aspettavano.
UNO DEGLI EPISODI MIGLIORI DELLA TRACKLIST DI QUESTO ULTIMO LAVORO E’ PROPRIO LA TITLE-TRACK, CHE CONTIENE FORTI REMINISCENZE BLACK SABBATH E, IN GENERALE, METAL CLASSICO. SEI D’ACCORDO? DICCI QUALCOSA IN PIU’ SU QUESTA CANZONE SPECIALE…
– Be’, le influenze contenute nel pezzo “The Cicada Tree” sono molte e diverse. Ci trovo certamente elementi di Black Sabbath e Iron Maiden, ma anche qualche richiamo più particolare verso Porcupine Tree e Ozric Tentacles. E’ il brano più ‘non Byzantine’ in assoluto che abbiamo scritto, ma calzava alla perfezione per assumersi il ruolo di title-track. Dà al disco un accento più positivo e luminoso, per bilanciare tutta l’oscurità che permea nel resto.
NELLA BIOGRAFIA FATTA GIRARE DALLA METAL BLADE, IL PEZZO “INCREMENTAL” VIENE DEFINITO COME IL PIU’ SPERIMENTALE DEL LAVORO. COSA NE PENSI? IO NON L’HO TROVATO COSI’ AZZARDATO…
– Infatti. Anche io non penso sia il più sperimentale. Evidentemente chi ha scritto le note biografiche lo crede (ride, ndR). E’ stata una delle ultime canzoni che ho scritto per il disco ed è stata composta dopo una sessione di prove durata ben otto ore! Penso che abbia delle belle influenze Opeth, anche a livello di feeling, e contiene un magnifico solo jazzistico del nostro nuovo chitarrista, Brian Henderson. Uno dei miei brani prediletti!
UN ALTRO PEZZO VERAMENTE MAGNIFICO E’ “VERSES OF VIOLENCE”, MEGA-SUITE DA OLTRE NOVE MINUTI DI DURATA. CI PUOI RACCONTARE COME AVETE COSTRUITO TALE MERAVIGLIA?
– Ogni volta che si supera la soglia degli otto minuti, in composizione è come entrare in un luogo sacro. Si può perdere facilmente di vista la struttura portante della canzone e finire a fare confusione e basta, perciò bisogna davvero stare attenti agli arrangiamenti e alla conduzione generale del pezzo. L’obiettivo, di solito, è quello di comporre una canzone lunga più del solito, ma di darle il giusto feeling in modo da farla sembrare di solo quattro/cinque minuti. L’intro acustico e le sezioni strofa/ritornello sono stati scritti da Brian Henderson, mentre l’outro di chitarra classica acustica è opera del nostro bassista, Sean Syndor. Il mio compito è stato quello di amalgamare il tutto con una serie di passaggi transitori e aggiungere qualche altra variazione al tema del brano. Dai primi responsi, sembra proprio essere un episodio fra i più apprezzati dai fan.
A LIVELLO LIRICO GENERALE, INVECE, ESISTE UN FIL ROUGE COMUNE CHE UNISCE TUTTE LE TRACCE PRESENTI IN “THE CICADA TREE”? OPPURE C’E’ QUALCHE ARGOMENTO IN PARTICOLARE CHE HAI VOLUTO TRATTARE NEI TESTI PIU’ DI ALTRI?
– No, non c’è un tema comune lungo l’album, “The Cicada Tree” non è un concept. Alcuni pezzi hanno testi di stampo più politico, come ad esempio “Vile Maxim”, altri trattano di alieni e rapimenti alieni (“Map Of The Creator”, “The Subjugated”), altri ancora sono incentrati sulla religione, e ti parlo di “Trapjaw” e della già citata “Verses Of Violence”.
COSA MI DICI A PROPOSITO DELLA SCELTA DI INSERIRE IN TRACKLIST NON UNA MA BEN DUE COVER, “MOVING IN STEREO” DEI THE CARS E “SERVITUDE” DEI FISHBONE? SOPRATTUTTO LA PRIMA MI HA MOLTO SORPRESO, IN POSITIVO DIREI!
– Bene, ti ringrazio! Il nostro ultimo album, esclusivamente per la versione europea, conteneva già due cover, “Dam That River” degli Alice In Chains e “Pisschrist” dei Fear Factory. Quando abbiamo scelto le cover da inserire in “The Cicada Tree” abbiamo deciso di fare un passo ulteriore ed inserirle in ogni versione del disco, per ogni paese. Brian ha scelto la cover dei The Cars: è un enorme fan di questa band e noi altri eravamo tutti convinti di poter rendere giustizia al brano senza mancargli di rispetto. Per la cover dei Fishbone, invece, è stata una mia scelta: fin da quando ero diciottenne ho sempre amato il pezzo “Servitude” e ho sempre desiderato avere alle mie spalle un gruppo abbastanza talentuoso da essere in grado di coverizzarla bene.
I BYZANTINE, A PARER MIO, SONO UNA DELLE PIU’ SOTTOVALUTATE METALBAND DEL PANORAMA D’OGGIGIORNO. AVETE PUBBLICATO SEI OTTIMI ALBUM, TUTTI CON UNA QUALITA’ MUSICALE AL DI SOPRA DELLA MEDIA DELLE USCITE DEI RISPETTIVI PERIODI, MA, ALMENO IN EUROPA, NON SIETE MOLTO CONOSCIUTI. TI FA RIFLETTERE QUESTA COSA? HAI LA STESSA SENSAZIONE? E COSA RIMPIANGI DELLA TUA CARRIERA FIN QUA?
– Ti ringrazio per le belle parole. Sì, ci penso su ogni tanto…ma il nostro status underground non è una cosa che ci fa vergognare, anzi. Significa solo che non siamo stati nei posti giusti nei momenti giusti. Abbiamo avuto le opportunità – e ti parlo del 2004, forse 2005 – di andare in tour nel Regno Unito, Scozia e Galles, ma entrambe le occasioni erano di minimo rilievo. Se guadagneremo un bel po’ di fan europei grazie a “The Cicada Tree” e avremo possibilità di esibirci da voi, stai certo che faremo il massimo per sfruttare al meglio la cosa. E se non succederà, di nuovo, non sarà un problema insormontabile, accetteremo di buon grado, come sempre, il nostro essere underground.
E QUINDI, IN DEFINITIVA, PIANI PER SUPPORTARE DAL VIVO “THE CICADA TREE” CI SONO?
– Assolutamente sì. Siamo in partenza (in questo momento il tour è agli sgoccioli, ndR) per il nostro primo tour americano completo, in veste di main support per i Sacred Reich. Ci piacerebbe ovviamente venire a girare l’Europa nella primavera dell’anno prossimo, ad esempio, ma ad oggi non abbiamo ancora ricevuto offerte. Speriamo che “The Cicada Tree” ci faccia finalmente atterrare in Europa continentale e in Italia!
BENISSIMO, CREDO SIA TUTTO, ‘OJ’. TI RINGRAZIO E TI LASCIO TERMINARE L’INTERVISTA A TUO PIACIMENTO…
– Grazie, Marco, per il vostro supporto nei confronti dei Byzantine. La nostra mira è quella di scrivere e registrare sempre heavy metal di alta qualità, libero da ogni restrizione di genere. Qualsiasi cosa in termini positivi che ci arriva da questo tipo di traguardo è la benvenuta.