CALIBAN – Il risveglio

Pubblicato il 10/07/2007 da

I Caliban potrebbero cominciare a distribuire i loro albumin edicola, data la puntualissima periodicità delle loro pubblicazioni. Fino aquando però la formazione riesce a ripetersi mantenendosi su livelli ben al disopra della mediocrità perché dargli contro? Per “The Awakening” abbiamo fattodue chiacchere col batterista Patrick, giusto prima di salire sul palco nelladata con Bleeding Through, All Shall Perish e I Killed The Prom Queen, suidivanetti di un Transilvania Live ancora deserto. Un ragazzotto decisamentesimpatico, che ci racconta del nuovo nato nella famiglia sempre più numerosadei tedeschi: eccolo ai microfoni di Metalitalia!

AVETE APPENA FINITO DI REGISTRARE E GIA’ PARTITE PER ILTOUR?
“Si, è stato assolutamente repentino, due giorni dopo averterminato le registrazioni siamo partiti! Giovedì abbiamo salutato ilproduttore e sabato siamo saliti sul tour bus… ed eccoci qui”.
DOVE AVETE REGISTRATO STAVOLTA?
“Come la volta scorsa abbiamo registrato tutto in Germania,ma in un altro studio. A differenza della scorsa volta abbiamo deciso diprodurre l’album per lo più per conto nostro. Il nostro amico Benny Richter, chesuona in un paio di band tedesche, ci ha dato una mano nella pre-produzione enella stesura delle parti tastieristiche. Ci siamo trovati talmente bene che cisiamo detti: perché non facciamo tutto da soli?”.
ADAM D. DEI KILLSWITCH ENGAGE INVECE DARA’ IL TOCCO FINALEGIUSTO?
“Adam mixerà il prodotto finale, ci stiamo confrontandoproprio in questi giorni per accordarci sui suoni. Doveva fare tutto il lavorosul tour bus, ma ora che ha avuto quel brutto infortunio può fare il lavoro concalma da casa sua. Mi dispiace per i Killswitch, forse ora sarà in grado dilavorare meglio per noi, essendo più rilassato!”.

I CALIBAN SONO SPESSO PARAGONATI COME SUONO PROPRIO ALLABAND DI ADAM: NON PENSI LA VOSTRA SCELTAPOSSA ESSERE CONTROPRODUCENTE?
“Non penso che suoniamo come i Killswitch. Abbiamo vocipulite, ma non vedo il parallelismo all’infuori del fatto che facciamo metal,abbiamo clean vocals… L’ultimo disco è addirittura diverso dal nostroprecedente, il tentativo di fare cose diverse penso abbia funzionato”.

SIETE ENTRATI IN STUDIO CON UNA ATTITUDINE PARTICOLARE, OPER VOLER DIMOSTRARE QUALCOSA?
“Abbiamo suonato molto per promuovere ‘The UndyingDarkness’, e alla fine volevamo fare qualcosa di diverso. Volevamo essere piùviolenti, ma allo stesso tempo mantenere i melodici, magari meno delprecedente album ma più studiate, per renderle più grandi e più catchy. Il prodotto finale è più veloce, ci sono sempre i caratteristici breakdowne anche alcune tastiere, una novità per noi…”.
OPERA DEL PRODUTTORE IMMAGINO…
“Esatto, è stato Ben ad occuparsi di tutte le tastiere e deisamples in studio. Dal vivo ovviamente è tutto campionato, e io suono col clickcosì possiamo usarle tranquillamente”.
IMMAGINO CHE ABBIATE FATTO ATTENZIONE ANCHE AI RIFF DOPOQUELLO CHE E’ SUCCESSO NELL’ULTIMO ALBUM!
“Ok ok, ho capito cosa intendi… In effetti dopo avereascoltato le due tracce è stata chiara anche a me la somiglianza. Giurò peròche quando è stata scritta la canzone l’album degli As I Lay Dying non eraancora stato pubblicato. Ovviamente Marco è stato influenzato dai suoi ascolti,ma non vogliamo mica crocifiggerlo per questo, le note sono sette, non si puòinventare nulla di perfettamente originale, ovviamente non era nostraintenzione suonare come gli As I Lay Dying (risate, ndR)!”.
SO CHE TI PIACE MOLTO STARE SU MYSPACE… HAI QUALCHE FAN CHETI ASPETTA STASERA?
“Si si non posso negarlo, sono anche io una puttana delMySpace! Spero che qualcuno che voglia fare due chiacchere con me, se non c’ènessuno avvicinatemi anche se puzzo, potremmo diventare ‘friends’ e fare duechiacchere”.

SULLA TUA PAGINA PERSONALE C’E’ ANCHE UNA CANZONEREGGAE-HIPHOP… TI PIACE ASCOLTARE QUELLE SONORITA’ IN PRIVATO?
“Soprattutto quando sono in tour mi piace rilassarmi conmusica diversa, perché tutte le sere c’è metal e hardcore, screaming vocals…Devo staccare almeno a casa mia! La canzone è dei ‘Seed Is’, una delle mie bandpreferite. In germania vanno moltissimo”.

GUARDANDOTI NON SI PUO’ FARE A MENO DI NOTARE CHE SEIUN’APPASSIONATO DI TATUAGGI: COME SEI STATO INIZIATO A QUESTA ARTE?
“Il mio primo tatuaggio l’ho fatto a 17 anni credo, è unclown sulla mia spalla… ora è coperto da un altro pezzo molto più grande. Aquell’età ero contro tutto e tutti, non andavo granchè d’accordo coi mieigenitori… era un simbolo di ribellione! Un mio amico cominciò a farsi deipiercing in uno studio di tattoo, e frequentandolo ho finito per conoscere iltatuatore e apprezzare quest’arte, così ho cominciato a tatuarmi”.

C’E’ UNO STILE PARTICOLARE CHE SEGUI SUI “PEZZI” DISEGNATISUL CORPO?
“E’ un po’ la old school che si incontra con la nuova scuola. Houna croce, una farfalla gigante sul mio petto… Parlo con l’artista sullasensazione o sull’idea che ho in mente e sviluppiamo il pezzo assieme, solopezzi originali ovviamente”.

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