CANCER – Chi non muore si rivede

Pubblicato il 16/03/2015 da

Storia particolarmente travagliata quella dei Cancer, che passati da ben due split ed altrettante reunion, sono arrivati di recente in Italia per la loro prima data in assoluto nel nostro Paese con un ruolo giustamente da headliner. Nonostante abbiano vissuto i primi gloriosi anni del death metal mondiale, licenziando almeno due album se non fondamentali quantomeno ottimi come “To The Gory End” ed il successivo “Death Shall Rise”, i Nostri non sembrano aver mai raccolto il successo che giustamente sarebbe meritato loro, passando una vita artistica sempre in secondo piano all’ombra dei grandi nomi che hanno segnato la storia del metal. L’occasione era quindi davvero ghiotta, e noi di Metalitalia.com non ci siamo certo lasciati scappare l’opportunità di scambiare quattro chiacchere con la band al gran completo in occasione del fiorentino Black Mass Festival! Continuate a leggere insomma per saperne di più su questo essenziale tassello del death metal di fine anni ‘80/ inizio anni ’90, non ne rimarrete delusi!

Cancer - Band - 2015

ECCOCI QUA RAGAZZI, BENVENUTI SU METALITALIA.COM! E’ LA PRIMA VOLTA CHE CI INCONTRIAMO, PER CUI COME SEMPRE MI PIACEREBBE CHE FACESTE UNA BREVE PRESENTAZIONE DELLA BAND, INCLUDENDO LE ORIGINI DEL GRUPPO FINO AD ARRIVARE AI GIORNI NOSTRI…
“Salve a tutti ragazzi! Beh che dire, è passata davvero molta acqua sotto i ponti da quando abbiamo dato il via ai Cancer poco più che ragazzini, ma oggi come vedi siamo ancora qui! Nel corso della nostra storia ci sono stati dei momenti fantastici, penso soprattutto ai primi anni della band, così come altri che vorremmo tutti dimenticare e lasciarci alle spalle, inclusi litigi, incomprensioni e quant’altro: quello che davvero conta è che oggi siamo qui, in Italia, per la prima volta fra l’altro, e non potremmo essere più felici di così!”.

VI TROVIAMO OGGI COME HEADLINER PER QUESTA DATA DI FIRENZE, L’UNICA CHE SUONERETE IN ITALIA PER QUESTO TOUR. COSA POTETE DIRCI INVECE DELLA ALTRE DATE CHE AVETE GIÀ AFFRONTATO? QUALI ALTRE INVECE VI ATTENDONO ANCORA DOPO DI OGGI?
“Ad essere sinceri quella di oggi è una data singola, visto che non abbiamo altre date in programma nell’imminente futuro prossimo. Sai, ultimamente preferiamo passare il tempo insieme suonando in sala e provando molto, per mantenere sempre alto il livello di affiatamento ed il feeling tra di noi. Non viviamo da tempo vicini fra di noi, io poi ( John Walker, voce e chitarra della band, ndR) abito in Spagna da un po’ di tempo a questa parte, motivo per cui non ci vediamo troppo spesso, e selezioniamo attentamente le date a cui siamo interessati. Quella di stasera per esempio, rappresentava per noi un’occasione unica: non abbiamo mai suonato nel vostro Paese, ed essere invitati come headliner ad un buon festival come questo ci ha definitivamente convinto a venire!”.

SI TRATTA QUINDI DEL VOSTRO DEBUTTO ASSOLUTO IN ITALIA, A BEN VENTISETTE ANNI DALLA VOSTRA FORMAZIONE! COSA POTETE DIRE A CALDO DELLA VOSTRA ESIBIZIONE ODIERNA?
“Si è trattato di un bellissimo evento, fa sempre piacere vedere che il metal riesce ancora a riunire molte persone, e che la nostra musica sia seguita ed apprezzata dopo tutti questi anni. Per noi è stato grande, è sempre bello poter suonare e portare sul palco le nostre canzoni ed ancora di più davanti ad un pubblico fedele ed entusiasta come quello italiano. Avevamo sentito dire che siete molto calorosi durante i concerti, e anche noi lo possiamo confermare in pieno, è stato grande!”.

LA STORIA DEI CANCER HA AVUTO UNO SVILUPPO TRAVAGLIATO E NON LINEARE: ATTIVI DALLA FINE DEGLI ANNI ’80, VI SIETE SCIOLTI NEL 1996 DOPO QUATTRO FULL-LENGTH, PER POI RIFORMARSI NUOVAMENTE NEL 2003, GIUSTO IN TEMPO PER REGISTRARE E PUBBLICARE “SPIRIT IN FLAMES” E POI DIVIDERVI NUOVAMENTE. COSA VI HA SPINTO INFINE A TORNARE ANCORA NEL 2013, E CONTINUARE A PORTARE IN GIRO LA VOSTRA MUSICA?
“Il discorso in questo senso è molto complicato, e vede delle implicazioni che non dipendono, o non lo hanno fatto in passato, direttamente da noi. Quando abbiamo iniziato come Cancer il nostro unico obbiettivo era quello di creare musica aggressiva e scioccante, influenzati a vicenda da tutte le altre bands che si stavano formando in Inghilterra in quegli anni. ‘To The Gory End’ e ‘Death Shall Rise’ sono nati proprio secondo questi intenti, e credo si possa sentire ancora la genuinità giovanile e un po’ ingenua con cui sono stati scritti e registrati. Anche ‘The Sins Of Mankind’ suona ancora fresco ed ispirato secondo noi, nonostante iniziassero a crearsi delle tensioni discografiche che si sono poi definitivamente materializzate con l’uscita di ‘Black Faith’: la creazione di quell’album è stata infatti molto problematica, ed ha portato dopo poco allo scioglimento della band. Abbiamo deciso di riprovarci nel 2003, incidendo un paio di anni dopo ‘Spirit In Flames’, ma anche stavolta non abbiamo percepito le giuste vibrazioni intorno al gruppo ed abbiamo deciso di lasciare ancora. E’ stato infine l’interesse della Cyclone Empire verso il nostro vecchio materiale, chiedendoci di poter pubblicare i primi tre album e di intraprendere dei tour promozionali di supporto, a farci comprendere il reale interesse che ancora gravitava intorno al nome Cancer: ci siamo guardati negli occhi, e dimenticando tutti i problemi passati, abbiamo deciso di cogliere l’occasione, tornare a suonare insieme ed… eccoci qua!”.

SONO PASSATI DIECI ANNI DAL VOSTRO ULTIMO LAVORO DISCOGRAFICO: PENSATE CHE CI SIANO BUONE POSSIBILITÀ PER ASCOLTARE ENTRO BREVE NUOVA MUSICA DAI CANCER? AVETE DEL MATERIALE INEDITO A CUI STATE LAVORANDO PER UN NUOVO ALBUM?
“Preferiamo non sbilanciarci molto su questo argomento, proprio per evitare qualsiasi tipo di pressione esterna da parte di stampa e fans. Come ti dicevo, cerchiamo di sfruttare il poco tempo in cui stiamo insieme per suonare il più possibile, ed è naturale che abbiamo lavorato anche a delle bozze di nuove canzoni e nuovo materiale in generale: non possiamo certo parlare di un nuovo album, né tantomeno di scadenze o date di pubblicazioni, ma possiamo intanto affermare che c’è qualcosa di nuovo che bolle in pentola in casa Cancer. Non vogliamo affatto creare complicazioni o problematiche inutili, lavoriamo nella tranquillità più assoluta e ci prenderemo tutto il tempo necessario per portare avanti le nostre nuove idee con calma e serenità”.

AVETE ATTRAVERSATO OLTRE VENTI ANNI DI DEATH METAL NELLA VOSTRA CARRIERA, ASSISTENDO ALLA NASCITA E ALLO SVILUPPO DELL’INTERO GENERE: QUALI SONO GLI ASPETTI CHE SONO ANDATI PERDUTI SECONDO VOI NEL CORSO DEL TEMPO E QUALI INVECE I PROGRESSI CHE OGGI SONO STATI FATTI E NON ERANO PRESENTI AGLI ALBORI DEL DEATH METAL?
“Wow, si tratta davvero di una domanda da un milione di dollari, e non siamo sicuri di poter dare una risposta precisa ed univoca: i nostri inizi sono stati segnati dalla stretta vicinanza e collaborazione con tante realtà divenute molto importanti negli anni a seguire: Napalm Death, Benediction, Malevolent Creation, Death, sono tutte band con cui abbiamo stretto un forte legame negli anni ’80, un periodo in cui, al di là delle distinzioni di genere, tutti ascoltavano con interesse e rielaboravano a modo loro la musica estrema degli altri gruppi. Oggi le cose sono cambiate enormemente, il modo di creare e diffondere musica per esempio si è modificato profondamente, ma non ci sentiamo di fare un ‘prima vs dopo’, perché ci sono molti aspetti oggi che mancavano completamente trenta anni fa, e che arricchiscono ancora il metal e tutta la musica in generale”.

LA FINE DEGLI ANNI ’80 VIENE RICORDATA SOPRATTUTTO PER IL DEATH METAL MADE IN U.S.A., GRAZIE AI LAVORI DI DEATH, MASSACRE, DEICIDE E MALEVOLENT CREATION TRA GLI ALTRI, MA ANCHE LA SCENA BRITANNICA HA POTUTO CONTARE SU DELLE OTTIME BAND COME APPUNTO CARCASS, BENEDICTION O I CANCER STESSI. QUALI DIFFERENZE ESISTEVANO SECONDO VOI TRA LA SCENA AMERICANA E QUELLA EUROPEA DURANTE I PRIMI ANNI DI QUESTO GENERE, E COSA INVECE ACCOMUNAVA TUTTI QUANTI ANCHE A MIGLIAIA DI CHILOMETRI DI DISTANZA?
“Ci tengo a precisare ancora che tutte queste distinzioni geografiche, etichette stilistiche ecc. sono state create dalla stampa di settore già in quegli anni, ed alimentate poi ancora di più in quelli successivi: tutto quello che posso dirti è che sul finire degli anni ’80 ed inizio dei ’90, si respirava quell’aria di innovazione ed estremizzazione musicale che ha portato alla nascita di veri e propri capolavori per il genere: eravamo elettrizzati dal momento, uscivano ogni giorno nuove pubblicazioni più veloci, più pesanti e più estreme di quelle precedenti, sia in America che in Europa, e questo indirettamente gasava ancor più gli altri complessi a darsi da fare per realizzare qualcosa di ugualmente, se non più, aggressivo e brutale. Erano anni dettati da una sana competitività ed una reciproca e benefica influenza che ha portato alla luce le pietre miliari che segnano ancora oggi il death metal e la musica estrema in generale”.

ANCHE IL THRASH METAL È DA SEMPRE UNA FORTE COMPONENTE DEL VOSTRO SOUND, CHE HA PRESO DAL THRASH L’AMORE PER IL GROOVE E PER I TEMPI VELOCI: COME CONSIDERATE QUINDI I CANCER? UNA THRASH METAL BAND, UNA DEATH METAL BAND O NESSUNA DELLE DUE? COSA APPREZZATE DI PIÙ DEI DUE GENERI MUSICALI?
“Dovendo scegliere tra le due correnti, assocerei certamente il nome Cancer al filone del death metal, un genere fondamentale per noi e alla cui formazione, nel nostro piccolo, abbiamo contribuito anche noi con i primi tre album. Rimane però il fatto che abbiamo sempre apprezzato alcune esasperazioni del thrash, come puoi sentire bene anche nelle nostre canzoni, e non ci siamo certo peritati ad inserirne alcuni elementi quando meglio credevamo, proprio in virtù in quella indefinita fusione di generi di cui parlavamo poco fa. Anche ‘Black Faith’ ha provato a seguire un certo modo di intendere il thrash metal, meno veloce ma più oscuro e tecnico probabilmente, sottolineando come anche nella nostra produzione successiva sia stato un elemento che abbiamo cercato di coltivare ed evolvere progressivamente”.

GUARDANDO A TUTTO IL VOSTRO PASSATO, QUAL È LA COSA CHE NON CAMBIERESTE MAI PER NESSUNA RAGIONE AL MONDO, E QUALE INVECE IL PIÙ GRANDE RIMPIANTO CHE ANCORA OGGI CREDETE DI AVERE?
“L’amicizia tra di noi, il vero motore di tutte le nostre azioni, e l’amore per la musica sono senza dubbio i tratti distintivi senza i quali i Cancer stessi non sarebbero mai esistiti: nonostante momenti di alti e bassi, oggi siamo qui, in Italia, a parlare con te della nostra storia dopo un gran concerto da headliner, e questo è già di per sé un successo assoluto per noi! Come vedi, sono diversi i motivi per cui andar fieri delle nostre azioni, le cose che non cambieremmo mai in merito al gruppo: per quanto riguarda il rimpianto, beh, diciamo che sono anche un paio, ed hanno dei nomi ben precisi (riferendosi nemmeno troppo implicitamente agli ultimi due studio album ‘Black Faith’ e ‘Spirit In Flames’, ndR)!”.

COSA PUOI DIRCI JOHN IN MERITO AI LIQUID GRAVEYARD? ADESSO POSSIAMO CONSIDERARVI UN VERO SUPER-GRUPPO VISTA LA PRESENZA DI SHANE EMBURY AL BASSO E DI NICHOLAS BARKER ALLA BATTERIA! AVETE QUALCOSA DI PRONTO CON LORO, NUOVO MATERIALE O TOUR PROMOZIONALE IN VISTA?
“I Liquid Graveyard sono sempre stati un progetto parallelo con cui adoro intrattenermi nel tempo libero con mia moglie Raquel. Abbiamo pubblicato due studio album insieme, ed è notizia recente l’ingresso di Nicholas alla batteria e Shane al basso: sono entrambi ottimi amici, e soprattutto con Embury ci conosciamo da quasi trenta anni, abbiamo sempre apprezzato l’un l’altro la musica che abbiamo creato, ed era naturale arrivare a collaborare insieme prima o poi! Adesso dobbiamo prima oliare gli ingranaggi, dopodiché potremo iniziare a lavorare al del nuovo materiale che io e Raquel abbiamo già buttato giù. Al momento non abbiamo alcune data e nessun tour promozionale in vista, vedremo se arriverà qualche offerta interessante da poter seriamente considerare: per il momento però, rimaniamo solamente delle bestie da sala prove, che abbandoniamo molto raramente”.

VI RINGRAZIO PER IL TEMPO CONCESSOMI E VI LASCIO CHIEDENDOVI UN TITOLO, UN ALBUM CHE CONSIDERATE IMMANCABILE E FONDAMENTALE IN UNA BUONA COLLEZIONE DISCOGRAFICA!
“Al di là dei nostri gusti personali, degli ascolti con cui ci intratteniamo e degli album che ci hanno influenzato in gioventù, credo che la risposta che tutti e tre possiamo dare senza il rischio di sbagliare sia ‘To The Gory End’: quell’album ha coinciso con uno dei momenti più belli ed eccitanti della nostra vita come persone e come amici, mentre dal punto di vista musicale rappresenta il nostro inizio, il nostro biglietto da visita verso tutta la vitale scena metal di quegli anni, nonché il lavoro ancora oggi più amato da tutti i nostri fans, vecchi e nuovi. In definitiva ‘To The Gory End’ rappresenta la quintessenza dei Cancer stessi, e niente ormai potrà mai cambiare questo dato di fatto”.

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