CARCASS – La riesumazione

Pubblicato il 22/02/2013 da

Diciassette anni, tanto hanno dovuto aspettare i fan dei Carcass prima di sentir finalmente parlare di un nuovo album. La death/grindcore band inglese aveva già fatto il suo ritorno sui palchi nel 2008, riscontrando ottimi giudizi e successo ovunque. Quando però si tratta di un nuovo lavoro in studio, le cose si fanno più difficili e non si tratta più solo di riportare in vita il proprio glorioso passato, ma di dar vita a qualcosa che possa reggere il difficile confronto con album entrati di diritto nella storia del metal estremo. In occasione della data tenuta a Milano dagli Angel Witch, in cui suona il chitarrista dei Carcass, Bill Steer, non ci siamo fatti scappare l’occasione per chiedergli di come i Carcass stiano preparando il loro ritorno sul mercato discografico e altre anticipazioni circa uno dei dischi più attesi del 2013.

Bill Steer (foto a cura di Francesco Castaldo)

carcass - bill steer - 2008

OK BILL, DOPO DICIASSETTE ANNI I CARCASS TORNANO CON UN NUOVO ALBUM: TEMI LE REAZIONI DEI FAN?
“‘Temere’ non è la parola esatta. Ovviamente ci aspettiamo che un sacco di gente odierà questo album senza nemmeno averlo ascoltato. Questa è una delle cose che accadono tipicamente quando un gruppo storico torna con un nuovo lavoro, dunque siamo preparati. Credo però che la restante parte di pubblico che è curiosa e si fida di noi apprezzerà questo disco”.

CHE TIPO DI ALBUM DOVREBBERO ASPETTARSI I FAN?
“Molto difficile da categorizzare, ma la maggior parte del materiale mi ricorda il periodo centrale della nostra discografia, ‘Heartwork’ e ‘Necroticism’. Un paio di pezzi invece sono più sullo stile dei primi album e uno che invece ricorda l’ultimo. Direi che il disco suona molto Carcass!”.

L’ALBUM ERA GIÀ PREVISTO AI TEMPI DELLA REUNION NEL 2008?
“No, perché durante la reunion eravamo in una situazione piuttosto strana. Per noi era piuttosto difficile comunicare. Alcuni di noi erano troppo impegnati. Michael Amott (chitarrista degli Arch Enemy, ndR) ovviamente per via degli Arch Enemy. Non avevamo nemmeno avuto il tempo di discutere circa un nuovo album. La cosa è saltata fuori circa un anno e mezzo fa, direi. Avevo un bel po’ di idee e riff che suonavano molto Carcass. Mi sono sentito con Jeff (Walker, basso e voce, ndR) per vedere se si riuscisse a fare qualcosa. Non abbiamo deciso subito di fare un album, perché non sapevamo se il materiale fosse stato abbastanza buono. Quindi ci siamo detti ‘troviamoci e scriviamo due o tre pezzi, poi se vediamo che vengono bene, andiamo avanti’. E’ esattamente quello che è successo”.

SEI TU IL PRINCIPALE COMPOSITORE DEL NUOVO ALBUM?
“I riff sono miei, a parte un pezzo per il quale il riff è di Jeff. Tutti i testi sono di Jeff. Ad ogni modo, al di là di chi ha messo sul piatto le idee iniziali, i pezzi sono stati fatti assieme come Carcass”.

AVETE UN TITOLO PROVVISORIO?
“No, non ancora. Abbiamo alcune idee ma preferiamo non parlarne prima di aver preso una decisione”.

RIGUARDO INVECE ALL’ARTWORK, AVETE QUALCHE IDEA?
“Se ne occuperà ancora Jeff, ma anche in questo caso è ancora presto per parlarne. Al momento l’album è già stato registrato ma tutto il resto è ancora da definire: titolo, etichetta, data di pubblicazione…”.

HAI IDEA DI QUANDO PIÙ O MENO POTRÀ USCIRE L’ALBUM?
“Se siamo fortunati a settembre. Mi piacerebbe molto se uscisse in estate, ma le cose vanno un po’ a rilento quindi non credo che faremo in tempo”

E RIGUARDO INVECE ALL’ETICHETTA?
“Al momento ci sono sette case discografiche interessate e una di queste probabilmente sarà quella con la quale firmeremo il contratto. Per ora non posso dirti di più”.

COME MAI MICHAEL AMOTT NON E’ PIU’ NELLA BAND?
“Perché non può avere i Carcass come priorità, essendo impegnato con gli Arch Enemy. Per noi sarebbe molto difficoltoso andare avanti, se dovessimo ogni volta finire in coda dietro gli Arch Enemy”.

NON CI SONO QUINDI PROBLEMI PERSONALI CON LUI?
“Spero di no. Durante l’ultimo show di reunion che abbiamo tenuto  due anni fa in Finlandia, lui stesso ci ha detto che per i successivi due o tre anni sarebbe stato molto preso con gli Arch Enemy e che quindi non avrebbe potuto suonare con i Carcass”.

TI PIACE LA MUSICA CHE FA CON GLI ARCH ENEMY?
“Non è il tipo di musica che ascolto. Ho rispetto per Michael come musicista, mi piace molto, ma gli Arch Enemy non sono il mio genere”.

ANCHE SE LI HA SCRITTI JEFF, CI SAI DIRE DI COSA PARLANO I TESTI DEL NUOVO ALBUM? VI SARA’ UN RITORNO ALLE TEMATICHE DEGLI INIZI?
“Devo dire che sono i suoi migliori testi che mi sia capitato di leggere. Trattano temi molto interessanti come politica o aspetti più personali. Un brano invece è una sorta di commento non proprio diretto sull’attuale scena metal”.

SUL NUOVO ALBUM SARAI ANCHE PRESENTE COME CANTANTE SU ALCUNI PEZZI PER LA PRIMA VOLTA DOPO “NECROTICISM”. COME HAI RITROVATO IL GROWLING DOPO COSI’ TANTO TEMPO?
“Durante gli show di reunion ho fatto un po’ di allenamento, visto che abbiamo suonato alcuni pezzi dove canto anche io. Ad ogni modo non ero proprio a mio agio ed è servita qualche birra in più per sciogliermi un attimo!”.

SUL NUOVO ALBUM IN CHE MODO HAI CONTRIBUITO ALLE PARTI VOCALI?
“Ho registrato più che altro le backing vocals. La maggior parte del materiale è cantato da Jeff, lui è molto meglio di me. Sa cantare su varie tonalità”.

TENDENZIALMENTE GLI ARTISTI INDICANO IL NUOVO ALBUM COME IL MIGLIORE DELLA LORO DISCOGRAFIA…
“Molti dicono che ‘Heartwork’ è il nostro album migliore. Quel disco ha impiegato vent’anni per diventare un classico… quello che la gente non ricorda è che quando uscì non venne riconosciuto come un classico, anzi. Bello o brutto che il nuovo album sia, di certo non diventerà un classico nel primo anno dalla pubblicazione. Secondo me è un gran bel disco, sento che è stato ben registrato e che è frutto di un duro lavoro. Ci siamo spinti in avanti in modo genuino. E’ un disco che suona Carcass ma è anche fresco”.

GLI IMPEGNI CON ANGEL WITCH, FIREBIRD E GENTLEMAN PISTOLS TI HANNO TENUTO LONTANO DALLA SCENA ESTREMA PER UN BEL PO’ DI TEMPO. COSA TI HA SPINTO A TORNARE SU QUESTO TIPO DI SONORITÀ?
“Michael è stato fondamentale per il mio rientro nella scena estrema. E’ stato lui a dirmi di jammare un po’ assieme e vedere se c’era ancora del buon feeling su questo tipo di sonorità. Prima della reunion con i Carcass non suonavo metal estremo dal ’95 o giù di lì, quindi ero convinto che per me sarebbe stato difficile. Poi però ho visto che suonare di nuovo con la chitarra accordata più bassa mi era piuttosto naturale e a quel punto abbiamo iniziato a provare di nuovo come band per la reunion. Ora che ho lavorato al nuovo album, sono molto entusiasta di essere tornato ad esprimermi su questo tipo di musica. Inoltre suonare con un batterista fenomenale come Daniel Wilding dà delle belle soddisfazioni”.

COME AVETE SCELTO IL NUOVO BATTERISTA?
“Serviva qualcuno all’altezza e sapevamo che non avremmo mai trovato uno che suonasse come Ken (Owen, batterista dei Carcass dal 1987 al 1995, ndR) perché lo stile è individuale. Anche Daniel Erlandsson era ottimo, ma lui ha uno stile piú in linea con gli Arch Enemy. Wilding ha un’approccio piú ‘british’ e il suo contributo sul nuovo album è notevole”.

SEGUI LA SCENA ESTREMA ATTUALE?
“Se ti dicessi di sì, ti direi una balla. In effetti no, non la seguo per niente. Per me il death metal sono i primi classici come Death, Repulsion, Master, Morbid Angel, Entombed… quello che è venuto dopo lo rispetto ma personalmente non lo seguo, non ne sono interessato”.

SE DOVESSI ELENCARE I TUOI CINQUE ALBUM DEATH METAL PREFERITI?
“Direi il primo dei Death, ‘Horrified’ dei Repulsion, ‘Left Hand Path’ degli Entombed, ‘Abominations Of Desolation’ dei Morbid Angel e ‘Seven Churches’ dei Possessed”.

UNA DELLE DIFFERENZE MAGGIORI TRA ORA E L’EPOCA IN CUI USCI’ IL VOSTRO ULTIMO ALBUM È LA PRESENZA DI INTERNET E DEL DOWNLOAD ILLEGALE. SIETE PRONTI A FARE I CONTI CON DATI DI VENDITA PROBABILMENTE PARECCHIO INFERIORI RISPETTO A PRIMA?
“Che ci vuoi fare, è la realtà. Ora nessuno fa dischi con l’idea di farci soldi. Sappiamo che i dati di vendita sono quello che sono e noi abbiamo deciso di fare questo album più per sfida. Sono poche le band che tornano a fare qualcosa di valido dopo diciassette anni e per noi questa è la sfida. Sapevamo inoltre che se avessimo voluto tornare di nuovo a suonare dal vivo, avremmo dovuto portare qualcosa di nuovo alla band”.

QUALI SONO I PIANI DOPO LA PUBBLICAZIONE DEL NUOVO ALBUM?
“Terremo alcuni show in qualche festival nel 2013. Saranno anticipati da tre warm-up show all’Underworld di Londra che ci serviranno per rimetterci in forma. Dal vivo avremo anche un secondo chitarrista”.

C’È QUALCHE SPERANZA DI VEDERVI IN ITALIA?
“Direi proprio di sì! In Italia abbiamo molto seguito. Probabilmente passeremo in Italia nel 2014”.

QUAL E’ LA DIFFERENZA TRA SUONARE CON I CARCASS E CON GLI ANGEL WITCH?
“Ci sono un sacco di differenze… da dove inizio? Innanzitutto gli Angel Witch sono una band che ascolto da quando ero un ragazzino, quindi per me è fantastico avere la possibilità di suonare dal vivo i pezzi di uno dei primi album che ho comprato. Tra l’altro, non è assolutamente facile da suonare come materiale. Per l’epoca a cui risale è abbastanza ostico. Ovviamente poi i Carcass sono molto più veloci e distorti. Inoltre i Carcass sono accordati più bassi e anche il pubblico è molto differente. Ad ogni modo, negli Angel Witch suono come chitarrista live e non presente su disco, mentre i Carcass sono una band che ho fondato, per la quale ho scritto molti pezzi e che quindi ovviamente sento come la mia vera band”.

Jeff Walker (foto a cura di Francesco Castaldo)

carcass - jeff walker - 2008

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