Gli svedesi Carnal Forge, con il loro nuovo album “Aren’t You Dead Yet?”, ancora una volta si sono rivelati immuni al vento di cambiamento che sta investendo il filone thrash-death da qualche tempo a questa parte. Anzi, con l’ultimo lavoro hanno persino quasi cancellato le scorribande melodiche presenti sul precedente “The More You Suffer”! Thrash-death sino alla morte, questo pare essere il loro credo, e il chitarrista Jari Kuusisto ce lo ha confermato in questa intervista!
COME E’ NATO “AREN’T YOU DEAD YET?”?
“‘Aren’t You Dead Yet?’ è stato composto poche settimane dopo l’uscita del precedente album, ‘The More You Suffer’. Ad esser sinceri per questo disco avremmo voluto prendere un po’ più di tempo, ma il caso ha voluto che tutti i tour che avevamo in programma per ‘The More You Suffer’ siano stati annullati per un motivo o per l’altro, così ci siamo ritrovati a casa senza nulla da fare se non comporre nuovo materiale! Le registrazioni poi sono state veloci e tranquille come al solito. Abbiamo registrato tutta la parte strumentale negli Underground Studios mentre le vocals nei Black Lounge. In entrambi i posti ci siamo trovati benissimo, negli Underground lavora il nostro bassista mentre i Black Lounge sono di proprietà di Jonas, il nostro cantante. Non abbiamo quindi avuto alcun tipo di pressione durante le session”.
“AREN’T YOU DEAD YET?” E’ IL VOSTRO QUINTO ALBUM IN SOLI SEI ANNI DI ATTIVITA’, COME RIUSCITE A PRODURRE DISCHI CON UNA TALE FREQUENZA?
“Semplice, nei Carnal Forge non esiste un leader che si occupa di comporre tutta la musica. La band è composta da cinque ragazzi che amano scrivere canzoni, quindi se calcoli che mediamente di solito riusciamo a comporre quattro brani a testa in un periodo di sei mesi, ogni anno abbiamo quaranta canzoni pronte, più che sufficienti per realizzare un disco, non trovi (ride, nda)?”.
IL NUOVO ALBUM E’ DECISAMENTE PIU’ AGGRESSIVO DI ‘THE MORE YOU SUFFER’, PER QUALE MOTIVO?
“Non lo so, probabilmente le nuove canzoni sono venute più heavy perché nel periodo in cui le componevamo eravamo arrabbiati per i tour annullati! ‘The More You Suffer’ era un disco davvero molto tecnico, questo invece è più diretto e semplice. Abbiamo comunque posto molta attenzione alla melodia e trovo che gli assoli siano veramente curati. Potrei definirlo come un incrocio tra ‘The More…’ e i nostri primi lavori, anche se per me questo segna il nostro apice compositivo. Pensiamo di aver trovato il sound perfetto per noi e probabilmente anche in futuro ci muoveremo in questa direzione. Continueremo ad essere aggressivi, heavy e bastardi (ride, nda)!”.
APRIAMO UNA PICCOLA PARENTESI: CONTINUI A CITARE L’ANNULLAMENTO DEI TOUR PREVISTI PER L’ANNO SCORSO. PER QUALE MOTIVO SONO STATI CANCELLATI?
“Allora, il primo tour a cui dovevamo prendere parte era di supporto ad Halford e ai Testament negli Stati Uniti. Dovevamo suonare circa un mese in lungo e in largo per gli states, ma dopo solo una manciata di date l’organizzatore annullò tutto per mancanza di fondi. Poco dopo questa spiacevole avventura fummo contattati per partecipare al Bonded By Metal tour di supporto ad Exodus e Nuclear Assault. Inizialmente accettammo con molto entusiasmo ma poi l’organizzazione venne a dirci che saremmo sempre stati la prima ad esibirsi tra le band di supporto… questo nonostante fossimo decisamente più popolari della maggior parte degli altri gruppi del cartellone. Per cambiare posizione nel bill avremmo dovuto versare un sacco di soldi all’organizzazione ma non ce la sentivamo proprio. Così abbiamo declinato l’invito… meglio restare a casa e risparmiare denaro che suonare alle tre del pomeriggio davanti a venti persone!”.
QUEST’ANNO AVETE QUINDI INTENZIONE DI DARCI DENTRO!
“Sì, è proprio quello che vogliamo: suonare tanto dal vivo! A dire il vero un tour estivo con i Misery Index è già stato annullato per problemi economici ma siamo già al lavoro per un altro nel corso dell’autunno”.
TORNIAMO AL DISCO: PERCHE’ AVETE DECISO DI INTITOLARLO IN QUESTO MODO? SE BEN RICORDO “AREN’T YOU DEAD YET” ERA IL SOTTOTITOLO DELLA TITLE TRACK DI “PLEASE… DIE!”, IL VOSTRO TERZO ALBUM!
“Hai ragione, questa frase era già stata usata in passato! E’ una storia piuttosto buffa: quando stilammo la tracklist per ‘Please… Die!’ ci venne in mente la frase ‘Aren’t You Dead Yet?’ e decidemmo di aggiugerla al titolo della title track. Poco dopo aver mandato tutti i dati alla Century Media per la stampa del cd pensammo però che sarebbe stato bello un giorno intitolare un album così. Allora chiamammo in tutta fretta i responsabili della label per far togliere quelle parole dalla tracklist ma la nostra telefonata giunse troppo tardi, i libretti stavano per essere stampati! La frase comunque ci piaceva troppo e, come vedi, non ci siamo fatti problemi a utilizzarla nuovamente”.
PERSONALMENTE MI DISPIACE CHE JONAS SIA TORNATO A CANTARE COME UNA VOLTA, SU “THE MORE…” AVEVA MESSO IN LUCE OTTIME DOTI.
“Capisco, ma in questo nuovo album non c’era proprio spazio per vocals più melodiche, i nuovi pezzi sono troppo heavy e la cosa non avrebbe funzionato. Magari in futuro comporremo nuovamente qualche pezzo sulla scia di quelli contenuti in ‘The More…’, così coloro che apprezzano la voce più pulita di Jonas saranno contenti!”.
LA COPERTINA DELL’ALBUM DESTA SENZ’ALTRO ATTENZIONE!
“Sì, niente male lo zombie, eh (ride, nda)? Per la prima volta in quattro anni non è stata disegnata dal nostro bassista Lars, non aveva proprio il tempo di occuparsene. Questa volta ci siamo rivolti ad un ottimo grafico tedesco, si chiama Björn ed è anche il cantante dei Night In Gales!”.
SPENDIAMO DUE PAROLE ANCHE SULL’EDIZIONE LIMITATA?
“Certo! I fan devono sapere che il libretto della prima edizione di ‘Aren’t…’ presenterà un foro causato da una pallottola! Proprio all’altezza di quello che c’è nel disegno sulla fronte dello zombie! Noi e la Century Media non abbiamo chiuso occhio prima di inventarci questa trovata… qualcosa di veramente assurdo ma divertente (ride, nda)!”.
IN QUESTO PERIODO ESCE ANCHE IL VOSTRO PRIMO DVD: “DESTROY LIVE”. NON PENSATE DI STARE ESAGERANDO?
“I nostri fan morivano dalla voglia di possedere qualcosa che documentasse uno show dei Carnal Forge e noi crediamo di aver fatto la cosa giusta pubblicando il dvd adesso. L’anno scorso non siamo stati in tour, siamo stati costretti a rimanercene in disparte. Quest’anno vogliamo essere presenti nella scena come non mai e la pubblicazione del dvd credo ci aiuterà in questo senso”.
CAPISCO. OK JARI, IO MI FERMO QUI! VUOI AGGIUNGERE DELL’ALTRO?
“Grazie ancora per l’intervista! Ciao a tutti i fan italiani, gli show che abbiamo tenuto da voi sono stati i migliori della nostra carriera. Continuate a seguirci, a presto!”.