È il 10 aprile quando ci rechiamo a Milano per incontrare Alexi Laiho, leader dei grandissimi Children Of Bodom. Le notizie sul nuovo album dei finlandesi, “Halo Of Blood”, sono ancora scarse e questo ci dà modo di preparare molte domande per Alexi. Mentre Henkka, il bassista della band, è impegnato in un’intervista telefonica, il cantante-chitarrista si siede comodo e rilassato, sorseggiando una Coca Cola su uno dei divani della hall dell’albergo che ci ospita, pronto a rispondere alle nostre domande…
BENE, ALEXI, PER INIZIARE AL MEGLIO LA NOSTRA INTERVISTA TI VA DI INTRODURRE TU STESSO IL VOSTRO NUOVO DISCO “HALO OF BLOOD”?
“’Halo Of Blood’ è il disco da studio numero otto per i Children Of Bodom. È un disco che contiene molti richiami al passato della band, che contiene riferimenti ai dischi precedenti, ma è anche un disco che guarda avanti e presenta molto materiale innovativo, nuovi elementi musicali che non abbiamo mai sperimentato prima. Per esempio, in questo disco ci sono le canzoni più lente e quelle più veloci che abbiamo mai scritto, ed anche a livello lirico siamo cresciuti molto, pur sempre mantenendo il Children Of Bodom-style”.
MI RACCONTI QUALCOSA SULLA LAVORAZIONE DELL’ALBUM?
“Abbiamo iniziato poco prima della fine dello scorso anno a registrare, divisi tra i Finnvox Studios, il Danger Johnny Studio ed il nostro studio di registrazione personale, per poi passare la palla a Peter Tagtgren per gli ultimi dettagli e per le voci. Non è stato un album molto lungo da registrare, anzi, è stato rapido e facile”.
INVECE, A PROPOSITO DEI TESTI DI “HALO OF BLOOD”?
“Secondo me queste sono le lyrics più mature che ho composto fino ad oggi. Ad esempio, la title track, che ho scritto per un mio amico che è morto poco più di un anno fa, mi tocca molto e trovo sia molto intensa. Ho già scritto in passato pezzi per persone care che sono venute a mancare, ma questa è molto più adulta secondo me. E così anche gli altri testi; probabilmente il motivo è che sto maturando come uomo e di conseguenza scrivo in maniera più matura”.
MUSICALMENTE PARLANDO, QUINDI, QUALI SONO LE PRINCIPALI DIFFERENZE TRA “RELENTLESS” E “HALO OF BLOOD”?
“Questo disco, diciamo, è più coraggioso del precedente…anzi, dei precedenti. Abbiamo lasciato più volte il classico territorio nel quale ci siamo mossi per tutti questi anni per introdurre elementi inediti, come ad esempio il black metal”.
L’ARTWORK DI “HALO OF BLOOD” E’ IMPOSTATO SUL BIANCO? PERCHE’ AVETE DECISO PER QUESTO COLORE QUESTA VOLTA?
“Durante le lavorazioni dell’album abbiamo iniziato a discutere del colore di fondo che la copertina di ‘Halo Of Blood’ avrebbe dovuto avere. È venuto fuori che non avevamo una copertina bianca, così ne abbiamo parlato con Sami Saramaki, che per noi ha realizzato le copertine di ‘Follow The Reaper’, ‘Hate Crew Deathroll’ e ‘Are You Dead Yet?’. Il risultato è favoloso e secondo me è la copertina più bella che abbiamo avuto fino ad ora”.
AVRETE UN VIDEOCLIP PER UNO DEI PEZZI DEL DISCO?
“Sì, abbiamo appena finito di registrare le nostre scene per quello che sarà il videoclip di ‘Transference’. Ci siamo noi che suoniamo in un cimitero con la neve che scende e poi ci saranno delle scene recitate da attori. Era indubbiamente la canzone migliore per la quale realizzare un video. Credo che questo clip verrà davvero bello, anche se non l’ho ancora visto finito. È abbastanza duro come contenuti ed è incentrato sul tema del suicidio”.
QUALE CANZONE, A TUO AVVISO, ALL’INTERNO DI QUESTO ALBUM, E’ LA PIU’ RAPPRESENTATIVA DI CIO’ CHE SONO OGGI I CHILDREN OF BODOM?
“Secondo me tutte, perché questo nuovo album è talmente ricco di sfaccettature che una sola canzone non potrebbe mai rappresentarci a dovere”.
MENTRE INVECE QUAL E’ LA TUA CANZONE PREFERITA?
“Sicuramente la title track. È potente, intensa, dura e struggente, oscura ma rock. È davvero un bel pezzo. Sono felice di averlo scritto”.
COSA MI DICI DEL CAMBIO DI LABEL, DA SPINEFARM A NUCLEAR BLAST?
“Il contratto con la Spinefarm era scaduto, così abbiamo cominciato a vagliare le offerte che ci arrivavano. Abbiamo scelto la Nuclear Blast perché è fondamentalmente la migliore label in ambito metal e ci considera una top priority. Stanno facendo un lavoro magnifico con noi, non potevamo scegliere di meglio”.
UNA PAROLA SULLA PARTECIPAZIONE DI JEFF WATERS (ANNIHILATOR) COME OSPITE PER QUESTO ALBUM?
“Lui ha suonato l’assolo sulla cover delle Bananarama, ‘Cruel Summer'”.
“CRUEL SUMMER” DELLE BANANARAMA?
“Sì, abbiamo registrato ‘Cruel Summer’ e ‘Sleeping In My Car’ dei Roxette. Le useremo come bonus track. È stato molto divertente realizzarle”.
SE POSSO ESSERE SINCERO, ADORO QUESTO DUALISMO NEL VOSTRO ESSERE COSI’ DURI, FEROCI E VIOLENTI, E CONTEMPORANEAMENTE SPIRITOSI AUTORI DI COVER COME “GHOST RIDERS IN THE SKY”, “JUST DROPPED IN” DI KENNY ROGERS O “OOOPS! I DID IT AGAIN” DI BRITNEY SPEARS…
“Be’, non ci piace fare cover che chiunque farebbe. Ci piace essere originali. È noioso fare sempre le stesse cover”.
QUANTO E’ IMPORTANTE L’UMORISMO PER VOI?
“È fondamentale. Non puoi andare avanti in questo mestiere se ti prendi troppo sul serio”.
SECONDO TE, IL VOSTRO SOUND E’ DIVENTATO PIU’ PESANTE DALL’ENTRATA DI ROOPE IN FORMAZIONE?
“Be’, sicuramente la sua influenza si è sentita, come è logico che sia”.
QUALI SONO LE TUE PIU’ IMPORTANTI INFLUENZE COME CHITARRISTA?
“Principalmente Steve Vai, ma anche chiunque sia stato a suonare con Ozzy Osbourne, Randy Rhoads, Jake E. Lee, Zakk Wylde”.
COSA PROVI QUANDO PENSI CHE NEL MONDO CI SONO MOLTISSIMI RAGAZZINI CHE SUONANO LA CHITARRA GUARDANDO A TE COME LORO PRINCIPALE INFLUENZA?
“Questo mi fa assolutamente piacere e mi rende orgoglioso. Significa che ho fatto un buon lavoro fino ad oggi”.
NEI VOSTRI DISCHI CI SONO SEMPRE SPEZZONI PRESI DA FILM FAMOSI. PERO’ NEI PRIMI ALBUM QUESTI SPEZZONI ERANO POSTI COME VERI E PROPRI INTRO DEL DISCO…
“Sì, all’inizio sono stati utilizzati in questo modo, ma non era una regola da seguire. Poi abbiamo cambiato”.
VISTE QUESTE CITAZIONI CONTINUE, DEVO SUPPORRE CHE TU SIA UN GRANDE AMANTE DEL CINEMA…
“Oh, certo. Adoro guardare vecchi film. Nei lunghi spostamenti tra un concerto e l’altro, ma anche nei giorni liberi, guardo sempre qualche bel film”.
AVRETE UN TOUR DI SUPPORTO A “HALO OF BLOOD”?
“Sì, certamente. In questo momento non ho ancora tutte le conferme, ma posso assicurarti che suoneremo anche in Italia”.
COSA RICORDI DEL CONCERTO DELLO SCORSO ANNO AL GODS OF METAL?
“Onestamente nulla, ma sono sicuro sia andato alla grande. Il pubblico italiano è sempre molto caldo e ci dimostra sempre molto affetto”.
QUALCHE TEMPO FA HAI AVUTO PROBLEMI FISICI, CHE HANNO PORTATO ALL’ANNULLAMENTO DI QUALCHE SHOW. COSA SUCCESSE?
“Be’, nulla di preoccupante, solo un’infezione, ma i medici di Oslo mi hanno imposto un poco di riposo per guarire completamente. Questo ci ha costretti a cancellare alcuni concerti. L’infezione non era grave ed a conti fatti il grande rammarico è stato per i fan che non hanno potuto vederci dal vivo”.
PERCHE’ AVETE DECISO DI REGISTRARE “CHAOS RIDDEN YEARS” IN SVEZIA E NON IN FINLANDIA COME PROGRAMMATO?
“Registrare in Finlandia voleva dire parlare al pubblico in finlandese, altrimenti sarebbe stato innaturale portare avanti quello show. Avevamo bisogno di una release per il pubblico internazionale, con interventi parlati, tra una canzone e l’altra, in inglese, così abbiamo deciso di registrare il DVD in Svezia. Non c’è un altro motivo serio se non questo”.
PERCHE’ NON C’E’ UNA CANZONE CHE CONTENGA LA PAROLA BODOM IN “RELENTLESS RECKLESS FOREVER”?
“Be’, la parola Bodom all’interno della tracklist c’è sempre stata tranne in questo caso, perché per gli altri dischi c’era l’opportunità di metterla, in quanto legava bene con il discorso lirico della canzone alla quale era abbinata. Non è una regola, un trademark, il mettere la parola Bodom tra i titoli. Lo pensavano tutti tranne noi, che fosse un nostro trademark”.
TUTTI I VOSTRI ALBUM, TRANNE “FOLLOW THE REAPER” E “RELENTLESS RECKLESS FOREVER”, HANNO IL LOGO DELLA BAND IN ALTO SULLA COPERTINA, MENTRE QUESTI DUE LO HANNO IN BASSO. C’E’ UN MOTIVO PER QUESTO?
“No, semplicemente stava meglio così”.
MI DAI UNA TUA PERSONALE DEFINIZIONE DEL SOUND DEI CHILDREN OF BODOM? L’HO SENTITO DEFINIRE IN MILLE MODI DIFFERENTI, DA EXTREME METAL A POWER METAL. TU COSA NE PENSI?
“Sicuramente non è power metal, perché il power metal richiede una voce molto pulita ed acuta, l’esatto contrario di quella che uso io. Direi che il nostro è ass-kicking metal o face-punching metal!”.
MI RACCONTI QUALCOSA A PROPOSITO DELLA CONTROVERSIA LEGATA ALLA CANZONE “ZERO TOLERANCE”, DA TE SCRITTA QUANDO MILITAVI NEGLI IMPALED NAZARENE?
“La gente non ha mai capito che gli Impaled Nazarene sono una band molto ironica ed i testi sono la bandiera di questa ironia. Il testo di ‘Zero Tolerance’ è stato indicato come omofobo, il che all’epoca ci costrinse a non includerlo nel booklet del CD. Peccato, perché forse, se fosse stato letto con maggiore attenzione, l’ironia ed il fatto che stessimo scherzando sarebbero apparsi ancora più plateali”.
NON RIVEDREMO MAI PIU’ I SINERGY?
“Nella vita non si sa mai, ma non credo proprio”.
COSA SIGNIFICA LA GHOST-TRACK STRUMENTALE POSTA DOPO “TOUCH LIKE ANGEL OF DEATH” IN “SOMETHING WILD”, CHE SOMIGLIA COSI’ TANTO A “BLACK WIDOW” SU “HATEBREEDER”?
“Nulla. Non ha un vero significato. È uscita per caso in sala prove. Stava bene così e l’abbiamo messa”.
QUANTO SONO IMPORTANTI I NUOVI MEDIA – FACEBOOK, TWITTER, YOUTUBE – PER PROMUOVERE LA VOSTRA MUSICA?
“Sono importantissimi, fondamentali, anche se non me ne occupo personalmente. Henkka è il mago di queste diavolerie moderne e se ne occupa a nome di tutta la band”.
ULTIMA DOMANDA: BUON SONGWRITING, BUONA TECNICA STRUMENTALE, BUONA PRODUZIONE, BUONA DISTRIBUZIONE. QUALE FATTORE RENDE UN DISCO UN SUCCESSO SECONDO TE?
“Ovviamente tutti questi fattori assieme. Uno non può escludere l’altro per avere successo”.
OK, UNA CURIOSITA’ PER CHIUDERE. CHILDREN OF BODOM, NIGHTWISH, SONATA ARCTICA, STRATOVARIUS, THE 69 EYES, IMPALED NAZARENE, SENTENCED, KORPIKLAANI, TURISAS, LORDI E MOLTI ALTRI. TUTTI GRUPPI AL TOP OGNUNO NEL PROPRIO GENERE E TUTTI PROVENIENTI DALLA FINLANDIA. QUAL E’ IL SEGRETO?
“Be’, da noi c’è aria buona (scoppia a ridere, ndR), forse è questo il segreto”.
OK, ALEXI, L’INTERVISTA E’ TERMINATA. VUOI SALUTARE I LETTORI DI METALITALIA.COM?
“Un saluto a tutti. Enjoy ‘Halo Of Blood’, ci vediamo in tour!”.