CHIMAIRA – Il nuovo che avanza!

Pubblicato il 20/01/2004 da


Una band in evidente ascesa, forte di un consenso quasi unanime e dovuto alla miscela musicale, esplosiva e pesantissima, che riunisce thrash, death e metallo “panteroso” e che non dà spazio a critiche: questi sono i Chimaira, sestetto americano che, nel giro di due album, si è proiettato verso un futuro più che roseo. Di qualche giorno fa, inoltre, la notizia del reclutamento di Christian Evensand, ex-batterista dei Soilwork, in sostituzione del defezionario Andols Herrick. E se ne vedranno delle belle! Intanto, abbiamo intervistato per voi il singer del gruppo, Mark Hunter…



CIAO MARK, BENVENUTO IN ITALIA! CHE NE DICI DI PARLARE SUBITO DEL VOSTRO ULTIMO ALBUM? E COME POSSIAMO RAFFRONTARLO AL PRECEDENTE “PASS OUT OF EXISTENCE”?
“Grazie per il benvenuto! Dunque, quando registrammo il nostro debutto, ci eravamo appena formati ed ancora non conoscevamo del tutto il nostro valore, ciò di cui potevamo essere capaci. Avevamo firmato per la Roadrunner, la quale ci spedì in studio per registrare le canzoni, tutte in fase di composizione e sviluppo; abbiamo avuto un discreto successo e siamo partiti in tour. L’esperienza maturata ci ha fatto sicuramente crescere in termini di abilità nello scrivere brani e capacità nel focalizzare maggiormente i nostri reali obiettivi e le nostre reali aspirazioni. Questi aspetti rappresentano il maggior cambiamento riscontrabile su ‘The Impossibility Of Reason’”.

BENE… FACCIAMO UN ULTERIORE PASSO INDIETRO: COME SONO NATI I CHIMAIRA?
“I Chimaira sono nati nel 1998. A quel tempo, quasi tutti i membri attuali, compreso il sottoscritto, militavano in diverse metalband di Cleveland, nell’Ohio. Ci conoscevamo già e ci apprezzavamo come persone e come musicisti, per cui è stato spontaneo creare un nuovo gruppo. Fortuna ha voluto che la Roadrunner ci notasse subito e ci facesse firmare il contratto. Il tempo di reclutare un paio di elementi mancanti e i Chimaira presero la loro forma definitiva (almeno fino alla dipartita di Herrick, nda). Ed ora eccoci qua…”.

QUALE SIGNIFICATO HA UN TITOLO COME “THE IMPOSSIBILITY OF REASON”?
“Be’, il titolo può venire interpretato in vari modi: a me piace pensare che esso racchiuda significati positivi… oppure che rappresenti metafore. Ad esempio, immagina di trovarti davanti ad un muro invalicabile, da scavalcare a tutti i costi, e dopo mille difficoltà riesci nell’impresa! Tramutare sentimenti e pulsioni negative in qualcosa di estremamente positivo, convincersi dei propri mezzi e farlo senza aiuti esterni. Riuscire a farcela! Non importa cosa né come, ma riuscire!”.

IMMAGINO CHE ANCHE I TESTI RICALCHINO, IN PARTE, QUESTI CONCETTI…
“Certamente! Quello che ci preme far capire è che, attraverso lo sfogo, la sofferenza e la liberazione da ‘influenze malvage’, si può benissimo raggiungere livelli superiori di benessere. I nostri testi, pur essendo piuttosto forti, sono portatori di messaggi esclusivamente incoraggianti”.

QUALI SONO, O SONO STATE, LE VOSTRE PRINCIPALI INFLUENZE A LIVELLO MUSICALE?
“E’ semplice risponderti… noi siamo cresciuti ascoltando tutte le più famose band degli ultimi vent’anni metallici, per cui ti posso citare Slayer, Pantera, Metallica, Sepultura, Megadeth, Iron Maiden, Venom. Il nostro sound nasce soprattutto da queste fondamenta”.

COSA PENSI DELLA COSIDDETTA SCENA NU-METAL?
“Mah, sinceramente non penso che esista una vera scena nu-metal, in quanto, vedi, se consideriamo due gruppi ormai etichettati nu, quali Slipknot e Linkin Park, non possiamo certo dire che facciano musica simile, anzi! Quindi, trovo totalmente fuori luogo la definizione “nu-metal”: è troppo generalista, troppo artificiosa. Uno squallido termine creato ad hoc dalle label, oppure nato direttamente dalla bocca dei fan”.

POTREMMO DIRE CHE E’ SEMPLICEMENTE UN TERMINE PER DESCRIVERE UN TIPO DI MUSICA, QUINDI…
“No, non mi trovi d’accordo neanche su questo… se torniamo al periodo dell’esplosione del grunge allora, cosa dovremmo dire? Forse Nirvana e Alice In Chains suonavano uguali? Assolutamente no! Ogni band ha proprie caratteristiche, precise e personali, e, se proprio si devono fare delle distinzioni, allora che riguardino solo generi ben definiti, quali hard-rock, heavy metal o punk… tutti gli altri sottogeneri sono solo stupide invenzioni delle case discografiche”.

PARLIAMO DEL ROADRAGE TOUR: COME STA PROCEDENDO?
“Oh, sta andando davvero benissimo! Ci stiamo divertendo molto ed in parecchie serate abbiamo fatto il tutto-esaurito… inoltre, i Chimaira sembrano ottenere buonissimi responsi ovunque!”.

COME GIUDICHI LE ALTRE DUE BAND IMPEGNATE, ILL NINO E SPINESHANK?
“Sono indubbiamente due ottimi gruppi! E, uniti alla nostra formazione, offrono al pubblico del Roadrage un grande spettacolo, in quanto le sonorità proposte sono varie e non annoiano. In più, siamo tutti quanti molto amici ed è un vero piacere girare l’Europa con i membri di Spineshank ed Ill Nino… è come stare in una grande famiglia!”.

DIAMO UN RAPIDO SGUARDO AL FUTURO: CHE COSA VI RISERVA?
“Tour, tour e ancora tour! Saremo in giro per un altro annetto, penso, per fornire il massimo supporto alla release di ‘The Impossibility Of Reason’. E ti posso anticipare che torneremo da queste parti nella prossima primavera, se tutto andrà bene”.

OTTIMA NOTIZIA, MARK! MA AVETE BRANI NUOVI GIA’ PRONTI?
“Ad essere sincero, ancora no… ma ci stiamo attrezzando rapidamente e, fin dal prossimo tour negli Stati Uniti, saremo provvisti di un piccolo ed economico impianto di registrazione da tenere a disposizione sul tourbus”.

QUALI DIFFERENZE HAI RISCONTRATO TRA L’AUDIENCE EUROPEA E QUELLA AMERICANA?
“Devo ammettere che i ragazzi europei sono molto più caldi e preparati di quelli americani… si sente proprio la loro passione per la musica. In questo tour, i Chimaira sono i primi a calcare le assi del palcoscenico, ma non è mai successo che il pubblico fosse distratto o poco interessato al nostro show; i fan si sono dimostrati sempre pronti e attivi nel partecipare allo spettacolo. E questo, in America, talvolta non accade… ed è una grande differenza!”.

GRAZIE MILLE, MARK! UN ULTIMO PENSIERO PER I LETTORI DI METALITALIA.COM…
“Grazie a te per l’intervista! Speriamo di fare un buon concerto e ringrazio tutti i ragazzi italiani per l’apprezzamento finora mostratoci. Grazie di nuovo!”.

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