CIRCUS MAXIMUS – La ricerca della perfezione

Pubblicato il 07/12/2013 da

Incontriamo i Circus Maximus a Milano prima del loro concerto al Barrio’s, centro sociale in una zona abbastanza turbolenta della città. A prestarsi per la nostra intervista sono il cantante Michael Eriksen ed il batterista Truls Haugen. Su richiesta dei due musicisti ci portiamo ai tavolini fuori dal locale, tra i fan che iniziano ad arrivare, scelta questa forse un poco inadatta, visto che per tutta la durata dell’intervista Michael sarà interrotto da fan in cerca di autografi e foto. Ed è proprio per questo che è proprio Truls ad iniziare in solitaria la nostra chiacchierata.

Circus Maximus - band - 2013

TRULS, VOI SIETE IN TOUR PRATICAMENTE DALLA RELEASE DI “NINE”. COME E’ ANDATO QUESTO TOUR FINO AD ORA?
Truls Haugen: “Sì, siamo in tour da oltre un anno anche se non in maniera continuativa. Appena rilasciato ‘Nine’ ci siamo mossi per avere un buon tour, ma problemi vari con le varie booking agency hanno fatto si che dovessimo fare tutto da soli. Che dire? È stato un buon tour fino ad oggi, non abbiamo mai avuto problemi rilevanti e la gente non è mai mancata e ci ha sorretto al meglio con l’acquisto di merchandise ufficiale.”

QUESTO E’ IL VOSTRO QUARTO CONCERTO IN ITALIA. COME SONO ANDATI GLI ALTRI?
Truls Haugen: “A Bologna la gente era davvero folle, urlava e partecipava allo show come se non ci fosse un futuro. Un clima davvero caldissimo. Trieste è stata davvero una grande data, spettacolare, e Roma non ha tradito le aspettative. Ed ora siamo a Milano, e siamo sicuri che avremo anche oggi un concerto da ricordare! Stasera ci aspettiamo un sacco di sudore, soprattutto per me, e poi dei fan folli e motivati a godersi al meglio la serata”.

COSA MI DITE DEI VOSTRI GRUPPI SPALLA PER STASERA?
Michael Eriksen: “Abbiamo tre gruppi con noi stasera. I DGM sono strepitosi, ci conosciamo da anni e suonano in maniera grandiosa. Gli Appearance Of Nothing sono una nuova conoscenza, li abbiamo conosciuti solamente in occasione di questo tour, e devo dire che sono davvero fortissimi. Il terzo gruppo, gli Odd Dimension, saranno una sorpresa anche per noi, ma siamo sicuri che saranno più che all’altezza di una serata come questa. Riassumendo, un gran bel pacchetto per grandissima musica”.

E’ PASSATO UN ANNO DALLA RELEASE DI “NINE”. COSA PENSATE OGGI DI QUESTO ALBUM?
Truls Haugen: “Pensiamo faccia schifo (ridono, ndR)!”.
Michael Eriksen: “No, quello è il secondo. Questo fa più che schifo”.
Truls Haugen: “Sì, è un disco bruttissimo. Seriamente, è un disco del quale andiamo davvero fieri. Abbiamo dato l’anima per fare un disco come questo, ed il fatto che sia venuto esattamente come lo abbiamo cercato ci rende davvero fieri di noi. Ogni singola canzone, ogni nota è come volevamo che fosse. Certo, non è per nulla simile agli altri due; ‘The 1st Chapter’ era tecnico forse fino ad annoiare l’ascoltatore medio, mentre ‘Isolate’ era oscuro. ‘Nine’ è molto equilibrato, e contiene canzoni che sono davvero buone. Questo è un album che ci aprirà nuove porte verso nuovi ascoltatori, verso ascoltatori non fanatici del progressive e verso non amanti del metal. Pensiamo sia il nostro album più completo”.

PERCHE’ AVETE ASPETTATO BEN CINQUE ANNI TRA “ISOLATE” E “NINE”?
Michael Eriksen: “Dopo ‘Isolate’ siamo andati in tour e ci siamo stati per tre lunghi anni, fino a che non siamo arrivati a non poterne più. Andare in tour è favoloso, ma noi abbiamo anche vite normali alle quali fare fronte, famiglie, lavori veri. Quindi, tornati a casa, ci siamo guardati in faccia tra noi e ci siamo chiesti ‘e ora?’, e abbiamo iniziato a lavorare alla stesura di ‘Nine’. Gli altri due anni sono passati scrivendo e registrando il disco”.

PERCHE’ UN TITOLO COME “NINE”?
Michael Eriksen: “Perché non avevamo un’idea chiara su come chiamarlo, così visto che contiene nove canzoni, più l’intro ovviamente, abbiamo pensato a questo titolo. Anche il titolo doveva essere il numero nove disegnato in uno stile molto elegante. Certo, visto il concept, che parla di come essere felici ed in pace con se stessi avrebbe potuto avere mille titoli diversi, ma alla fine ha vinto la semplicità”.

COSA MI DITE DELL’ARTWORK DI “NINE”? È MOLTO SEMPLICE, RISPETTO A QUELLI COSI’ COMPLESSI DI “THE 1ST CHAPTER” E “ISOLATE”.
Michael Eriksen: “Volevamo qualcosa di semplice, visto che gli altri due erano fin troppo complessi. Tutto qui”.

QUALI SONO SECONDO VOI LE CANZONI PIU’ RAPPRESENTATIVE PER CIO’ CHE SONO OGGI I CIRCUS MAXIMUS ALL’INTERNO DI “NINE”?
Truls Haugen: “Secondo noi tutto il disco, essendo un concept, descrive al meglio la band per come è attualmente”.

AVETE UNA CANZONE PREFERITA ALL’INTERNO DI “NINE”?
Michael Eriksen: “A noi piacciono tutte. Tu ne hai una preferita?”.

LE MIE PREFERITE SONO “GAME OF LIFE” E “REACH WITHIN”.
Truls Haugen: “Bene… non sei un fanatico del progressive, vero?”.

NO, IO PREFERISCO IL POWER METAL.
Truls Haugen: “E’ per questo che secondo noi ‘Nine’ è grandioso. Anche un non amante del progressive può avere le sue canzoni preferite”.

QUALI SARANNO I PROSSIMI PASSI PER I CIRCUS MAXIMUS?
Michael Eriksen: “Faremo altri show a supporto dell’album, gireremo sicuramente un altro video, oltre a quello di ‘Namaste’, e poi cominceremo a scrivere del nuovo materiale, perché sentiamo di avere ancora molto da dare alla scena musicale”.

QUANTO E’ DIFFICILE SCRIVERE UN DISCO DEI CIRCUS MAXIMUS?
Michael Eriksen: “E’ sicuramente difficile, perché ci soffermiamo su ogni singolo dettaglio. Nulla viene lasciato al caso, tutto viene curato in maniera maniacale fino a raggiungere quella che noi consideriamo la perfezione”.

E QUANTO E’ DIFFICILE SUONARE PROGRESSIVE METAL IN NORVEGIA, LA TERRA DEL BLACK METAL?
Michael Eriksen: “La Norvegia non è solo black metal. Il black metal è solo ciò che fa rumore all’estero. Ci sono ottime metal band in Norvegia, ed abbiamo anche una florida scena pop. Gli Ark di Jorn Lande erano norvegesi, ed i The 3rd And The Mortal, e persino gli A-Ha sono norvegesi, e non dimentichiamo i nostri carissimi amici Pagan’s Mind, che sono fortissimi davvero. In Norvegia nel corso degli anni abbiamo concretizzato una solidissima fan base, quindi non possiamo certo lamentarci”.

COME RIUSCITE A VIVERE IN QUESTO MODO, VIAGGIANDO PER IL MONDO PER SUONARE ED AVENDO UN LAVORO REGOLARE?
Michael Eriksen: “Siamo fortunati, perché abbiamo delle famiglie fantastiche che ci supportano in tutto. Mogli e fidanzate capiscono la nostra esigenza di creare musica e suonare in giro per il mondo. Ed anche i nostri datori di lavoro capiscono la situazione e per noi si fanno più elastici con ferie e permessi. Se così non fosse non potremmo inseguire ogni giorno il nostro sogno. È il ‘Game Of Life’. Fondamentalmente i Circus Maximus esistono grazie al supporto di chi ci vuole bene”.

SO CHE UNO DI VOI FA IL VIGILE DEL FUOCO DI LAVORO. MUSICISTA E POMPIERE, DUE DEI SOGNI DI OGNI DONNA. DOVRETE TENERE LE FAN LONTANE CON LA FORZA!
Truls Haugen: “Sì, Glen fa il pompiere nella vita reale. Per fortuna è molto brutto, altrimenti avremmo dovuto sparare alle groupie (ridono di gusto, ndR)“.

PERCHE’ AVETE DECISO DI REALIZZARE IL VIDEOCLIP DI “NAMASTE” INVECE DI QUELLO DEL SINGOLO UFFICIALE DELL’ALBUM, “REACH WITHIN”?
Truls Haugen: “Abbiamo valutato la situazione ed abbiamo capito che ‘Namaste’ era un pezzo più indicato per avere un video, perché più d’impatto come testo e più concreto dal punto di vista musicale”.

IL VIDEO E’ MOLTO FORTE E SUGGESTIVO, ED APPARE COME UN ATTO DI ACCUSA NEI CONFRONTI DELLA POLITICA.
Truls Haugen: “La politica dovrebbe servire il popolo, invece spesso si trasforma in un mezzo per i politici per avere potere e denaro. I politici vanno in TV e raccontano un sacco di stronzate che non pensano affatto. In tutto il mondo è così. Tutto il sistema andrebbe rivisto, dappertutto. Noi la pensiamo così”.

PREFERITE CAMBIARE SETLIST OGNI SERA OPPURE MANTENERE LA STESSA PER TUTTO UN TOUR?
Michael Eriksen: “La variamo sempre, perché così possiamo tenerci allenati su ogni canzone e perché così un fan che viene a vederci due sere di fila in due città vicine non deve rivedere più volte lo stesso show”.

AVETE MAI PENSATO AD UNA RELEASE UFFICIALE DEL VOSTRO CONCERTO AL LOUD PARK?
Truls Haugen: “Certamente, ma avere i diritti ci costerebbe troppo. I giapponesi sono troppo esigenti da questo punto di vista. È un peccato, perché quello show, che si può vedere facilmente su YouTube, è stato davvero il massimo”.

SO CHE I VOSTRI TESTI SONO MOLTO LEGATI ALLA RELIGIONE CATTOLICA. QUANTO E’ IMPORTANTE QUESTO FATTORE PER VOI?
Michael Eriksen: “La religione è solo una componente dei nostri testi, non la componente principale. Non siamo una white metal band”.

MICHAEL, COSA MI PUOI DIRE DELLA TUA ESPERIENZA CON I KAMELOT?
Michael Eriksen: “I Kamelot sono grandissimi amici. Quando hanno avuto bisogno del mio supporto sono stato ben felice di offrire loro le mie prestazioni. Adesso loro hanno preso Tommy in pianta stabile e non hanno più bisogno di cantanti ospiti. È stata una bella esperienza, mi sono divertito”.

MENTRE CON I THE MAGNIFICENT COME E’ ANDATA?
Michael Eriksen: “Anche in questo caso molto bene. Musica ottima, anche se diversa da quella alla quale sono abituato, e grande impegno sempre, ci siamo divertiti un sacco. Il disco è favoloso”.

DURANTE I TOUR VI CAPITA DI SUONARE UNA SERA DAVANTI A MIGLIAIA DI PERSONE, MENTRE LA SERA DOPO IN LOCALI PICCOLISSIMI PER UN PUBBLICO MOLTO RISTRETTO. QUESTO NON VI FRUSTRA?
Michael Eriksen: “No, fondamentalmente fa parte del gioco. In alcuni paesi siamo più popolari, in altri meno, ma non possiamo snobbare i fan che vivono in zone dove non siamo molto conosciuti”.

COSA PENSATE QUANDO VI ESIBITE DAVANTI A MENO DI CENTO PERSONE ED IN TV VEDETE GLI ONE DIRECTION CHE RIEMPIONO GLI STADI?
Truls Haugen: “Le mode cambiano. Quando non saranno più popolari e famosi ci rimarranno molto male. E noi saremo ancora in tour”.

COSA PENSATE DEI NUOVI MEDIA PER PROMUOVERE LA VOSTRA MUSICA?
Michael Eriksen: “Sono importantissimi. Non me ne occupo io personalmente ma ritengo siamo essenziali al giorno d’oggi”.

BUON SONGWRITING, BUONA TECNICA STRUMENTALE, BUONA PRODUZIONE, BUONA DISTRIBUZIONE; COSA TRASFORMA UN DISCO IN UN SUCCESSO?
Truls Haugen: “Le canzoni sono tutto. Il resto viene dopo”.

OK, L’INTERVISTA E’ FINITA. VOLETE AGGIUNGERE QUALCOSA PER CHIUDERE?
Michael Eriksen: “Grazie a tutti i fan italiani. Siete simpatici, caldi ed educati”.

EDUCATI? DAVVERO?
Michael Eriksen: “Certo. Se fossimo in Norvegia in questo momento, a più di tre ore dall’inizio del concerto, vedresti gente ubriaca che vomita in ogni dove e gente svenuta, nonché atti di vandalismo gratuiti. Da questo punto di vista noi norvegesi dobbiamo ancora imparare molto. Grazie mille, Italia”.

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