Ormai è sempre più raro trovarsi ad ascoltare un debut album e rimanerne piacevolmente sorpresi. Con i Cloudscape invece, la reazione è proprio stata questa, grazie ad un album davvero ben fatto, dai pezzi alla produzione, all’artwork… Ne parliamo con il singer Mike.
CIAO MIKE. INNANZITUTTO COMPLIMENTI PER L’ALBUM. CON IL DEBUT ALBUM “CLOUDSCAPE” ENTRATE UFFICIALMENTE NEL MONDO DEL MUSIC BUSINNESS. RACCONTACI QUALCOSA SULLE ESPERIENZE PASSATE CHE VI HANNO CONDOTTO ALLA FORMAZIONE ATTUALE DEI CLOUDSCAPE…
“Bene, è una storia abbastanza lunga ma cercherò di essere conciso ma esplicativo. Tutti noi precedentemente suonavamo insieme in una band chiamata Doctor Weird (1992-2001), che era conosciuta localmente nella nostra città (Helsingborg). Abbiamo registrato un album autoprodotto, pronto nel 1999, così il nostro obiettivo era di far conoscere l’album a case discografiche e operatori. Il tempo passava, ed abbiamo avuto alcune risposte da alcune etichette, ma nessuno era interessato ad assumerci. Fu molto frustrante, ed eravamo praticamente stanchi di tutto ciò che riguardasse i Doctor Weird. Così, nell’estate del 2001, decidemmo di buttare tutto il materiale creato in precedenza, e scrivere nuove canzoni come se fossimo una nuova band. Abbiamo cambiato il monicker in Cloudscape, promettendoci di essere molto più aperti dal punto di vista musicale, inserendo nuove variazioni impensabili ai vecchi tempi. Ed eccoci qua infatti, ora, con un debutto distribuito ovunque in Europa e di cui andiamo davvero fieri”.
DICCI QUALE E’ STATA LA GENESI DEL VOSTRO ULTIMO, GRANDE ALBUM…
“Grazie, è bello sentire che ti sia piaciuto il nostro album. Il nostro obiettivo principale era di avere una certa varietà tra le nostre canzoni, da un punto di vista stilistico, senza perdere il filo, e credo che siamo riusciti a raggiungerlo. Abbiamo iniziato a scrivere le canzoni per questo album nella seconda metà del 2001. Ci sono tre canzoni più vecchie (‘Slave’ 1997, ‘Scream’ 1997, e ‘Losing Faith’ 2001) che io ho scritto prima che i Cloudscape nascessero, ma il vero processo di composizione va dal 2001 al 2003, quando è stata scritta l’ultima song”.
NEL PROMO IN MIO POSSESSO NON SONO PRESENTI LE LYRICS. MA DA QUANTO MI E’ PARSO DI CAPIRE SI TRATTA DI BUONI TESTI. DI CHE COSA PARLANO NEL DETTAGLIO? CHI LI SCRIVE?
“I testi sono principalmente scritti da me (Mike) e dal nostro batterista (Roger Landin). Non abbiamo degli standard nello scrivere testi, e non credo i nostri siano in alcun modo diversi dagli altri. ‘Everyday Is Up To You’ per esempio parla di come vivi e senti la tua vita dopo che una lunga relazione si è interrotta. ‘The Presence Of Spirits’ è ispirata dal film ‘Il Sesto Senso’. In sostanza, quindi, scriviamo ciò che sentiamo in un determinato momento e ciò che pensiamo si adatti bene alla canzone”.
COSA NASCE PRIMA? MUSICA, MELODIE O TESTI?
“Tutto è importante (tutti per uno, uno per tutti!). Se hai della musica della quale non sei soddisfatto, diventa complicato trovare melodie convincenti e piacevoli, e se non hai buone melodie, diventa difficile scrivere testi decenti. Comuque, personalmente metterei la musica e le melodie al primo posto, perché se siamo soddisfatti i testi nascono naturalmente”.
C’E’ QUALCOSA CHE ORA VORRESTI CAMBIARE NELL’ALBUM?
“(Ride, ndR) No, siamo completamente soddisfatti dell’album sotto tutti gli aspetti”.
QUALE CREDI SIA LA CANZONE IN “CLOUDSCAPE” CHE POSSA RAPPRESENTARE AL MEGLIO IL VOSTRO STILE?
“Io credo che ‘Under Fire’ sia la canzone che meglio fa capire all’ascoltatore cosa sono i Cloudscape. E’ rude e potente, ma anche molto melodica e dinamica”.
NEL VOSTRO SOUND SI SENTONO MOLTE INFLUENZE, DAI SYMPHONY-X AI VANDEN PLAS. QUALI SONO I TUOI ASCOLTI AL MOMENTO E QUALI HANNO INFLUENZATO MAGGIORMENTE IL VOSTRO STILE?
“Abbiamo molte influenze ma il nostro obbiettivo non è suonare come altre band. Noi suoniamo ciò che amiamo (melodic metal) e non siamo qui con l’ambizione di rompere nuovi muri. Se dovesse succedere, sarebbe grande, ma non è il nostro primo pensiero. Comunque io sono stato e sono tutt’ora influenzato da artisti come Kansas, Rush, Yngwie J. Malmsteen, Toto, Symphony-X, Yes, eccetera. Immagino che queste band mi abbiano dato un grande input come compositore in tutti questi anni ma, come ti ho detto, non mi siedo mai con l’idea di comporre un pezzo stile Rush, ecc. Quello che esce, esce”.
LA PRIMA COSA CHE SALTA ALL’ORECCHIO NEL VOSTRO LAVORO E’ LA SUPERLATIVA PRODUZIONE. IL PRODUTTORE E’ ANDERS ‘THEO’ THEANDER, ORMAI ABBASTANZA CONOSCIUTO PER AVER PRODOTTO I LAVORI DEI VOSTRI CONNAZIONALI PAIN OF SALVATION. COME E’ STATO LAVORARE CON LUI?
“E’ stato fantastico. Theo è davvero un grande produttore, e noi tutti abbiamo davvero amato lavorare con lui. Non ci sono stati né litigi né incomprensioni, tutto è andato alla perfezione. Le rispettive visioni della nostra musica sono pressoché uguali, e l’unica cosa che posso dire è che onestamente noi siamo orgogliosi di essere uno dei tanti gruppi e musicisti che hanno lavorato con Theo. Non vedo l’ora di tornare ai Roasting House Studios!”.
PARLANDO DELLA SVEZIA: QUAL E’ LA CONDIZIONE DELL’HEAVY METAL E DEL PROGRESSIVE? E PER QUANTO RIGUARDA I CONCERTI?
“Be’, diciamo che non è una brutta condizione, ma ovviamente potrebbe essere molto meglio. La Pop Music domina praticamente tutte le stazioni radio e la TV. Noi abbiamo lo Sweden Rock Festival che è uno dei migliori festival rock al mondo, dove l’anno scorso ci furono oltre 30.000 headbanger. Cifra molto elevata, considerando uno stato relativamente piccolo come la Svezia. La televisione svedese sta cominciando a capire che il metal è abbastanza seguito in Svezia, così speriamo che aprano gli occhi un po’ di più. Per quanto riguarda il fattore concerti, non mi posso certo lamentare. Ci sono molte grandi metal band che passano dalla Svezia per i concerti”.
E VOI? AVETE IN PROGRAMMA QUALCHE TOUR?
“Purtroppo al momento no. Il nostro obiettivo principale ora come ora è prendere al volo ogni opportunità di suonare dal vivo. Abbiamo discusso con gli organizzatori di un paio di festival europei… Vediamo cosa ci porterà il 2005. Ci farebbe molto piacere visitare l’Italia! Sono sempre stato affascinato dall’Italia ed ho un paio di amici qui in Svezia che una volta vivevano in Italia”.
IL VOSTRO ALBUM, APPENA USCITO QUI IN EUROPA, E’ GIA’ FUORI DA UN PAIO DI MESI IN GIAPPONE. COME E’ STATO ACCOLTO?
“Da quanto ho avuto modo di sapere da un amico giapponese, il responso è stato molto, molto positivo”.
OK, CI AVVIAMO ALLA CONCLUSIONE… ECCOTI LA CHANCE PER CONVINCERE I LETTORI DI METALITALIA A COMPRARE IL VOSTRO ALBUM…
“Ciao, bellas and bellos! Se non avete il nostro album nella vostra collezione di CD, andate nel negozio più vicino e comprate il nostro album. ORA! … cosa state aspettando? Noi vi forniremo una grande dose di melodic/progressive metal con le palle, e voi ci offrirete un ‘Espresso’ (Lavazza Rossa) quando verremo in tour in Italia, spero il prima possibile. ITALY RULES! BUY THE CLOUDSCAPE ALBUM!”.