Definirli un gruppo grindcore sarebbe un po’ riduttivo, e i Corrupt Moral Altar sono i primi a saperlo. Con il full-length di debutto “Mechanical Tides”, il quartetto britannico è infatti riuscito a sposare diversi registri estremi in una proposta tanto ruvida quanto scorrevole, gettendo un ipotetico ponte tra i “soliti” Napalm Death (che tra l’altro ora hanno ingaggiato il chitarrista John Cooke come sostituto temporaneo di Mitch Harris) e i pesantissimi Iron Monkey. Per ora la band resta una realtà underground, che ancora si esibisce in locali di piccole dimensioni e davanti ad un’audience ristretta, ma il contratto con la Season Of Mist e l’intraprendenza e la versatilità dei ragazzi potrebbero aprire delle porte inaspettate in un futuro non troppo lontano. Nel frattempo, è bene iniziare a conoscere meglio questi Corrupt Moral Altar, che si presentano ai nostri microfoni con il batterista Tom Dring…
VEDETE LA MUSICA DEI CORRUPT MORAL ALTAR COME HARDCORE, GRIND, SLUDGE O CHE ALTRO?
“Penso che la nostra musica sia essenzialmente punk rock nello spirito. Negli anni abbiamo fatto parte di diverse band, quindi tutti i generi musicali che hai citato si sono fatti largo nel nostro songwriting spontaneamente sin dal principio”.
LA VOSTRA MUSICA TUTTAVIA DÀ SPESSO L’IMPRESSIONE DI PORSI A METÀ STRADA TRA DUE O PIÙ GENERI: GRIND A LIVELLO DI STRUTTURE, MA GROOVY HARDCORE O SLUDGE NEI RIFF…
“Sì, penso che le influense per i primi brani che abbiamo composto siano state soprattutto Iron Monkey e Black Flag, tuttavia non abbiamo mai voluto porci dei limiti e rimanere fedeli ad una singola formula. La musica si è evoluta suonando in sala prove: abbiamo provato a usare blast-beat sotto un riff sludge, oppure a usare ritmiche prog rock sotto un riff grind. Inizialmente questi esperimenti non erano seri, ma poi ci siamo accorti che il risultato finale ci piaceva. Alla fine per noi è diventato naturale cercare di sposare vari stili mentre componiamo nuova musica”.
“ADMIT DEFEAT” È UN BRANO MOLTO PARTICOLARE, SEMBRA QUASI UNA BALLAD. CREDI CHE SPERIMENTERETE CON VOCI PULITE E ATMOSFERE PIÙ ARIOSE ANCHE IN FUTURO?
“Abbiamo chiesto a Mitch dei Napalm Death se volesse contribuire al disco e ci ha detto che avrebbe scritto il testo per quel brano. È stato un piccolo shock apprendere che lo aveva poi cantato con lo stile che usa per il suo progetto Menace. In ogni caso, per noi ora suona anche meglio così. Come dicevo, siamo una band dalla mentalità molto aperta, quindi potremmo anche ripeterci su questi registri in futuro”.
VI SENTITE INFLUENZATI DA QUALCOS’ALTRO OLTRE ALLA MUSICA?
“I posti in cui viviamo e le nostre esperienze di vita sono un’influenza costante. Siamo quattro invidui che provengono da quattro background diversi e il risultato di questa unione è ciò che puoi sentire sul nostro album”.
IL GRINDCORE È SPESSO VISTO COME UNA MISCELA DI METAL E PUNK PORTATA ALL’ESTREMO. TU COSA NE PENSI?
“Nel complesso, sì, ma bisogna dire che esistono grind band che non hanno alcuna influenza death metal e altre che non ascoltano punk. Io preferisco vedere il grindcore come musica estrema, generalmente veloce e intensa. Per questo motivo non ci sentiamo esattamente un gruppo grind. Siamo più vicini al punk”.
PENSI CHE IL METAL ESTREMO POSSA ANCORA AVERE L’IMPATTO TERRIFICANTE CHE AVEVA UNA VOLTA, OGGI CHE ANCHE LE MASSE HANNO SCOPERTO GRUPPI COME GLI SLIPKNOT?
“Penso che abbia ancora certe potenzialità, basta saper scavare a fondo. Quando avevo sedici anni ho iniziato ad ascoltare musica heavy con Limp Bizkit, Korn e Slipknot, ma poi sono riuscito a scoprire Pig Destroyer, The Locust, Bathtub Shitter e tanto altro. Il passaggio è stato uno shock anche per me che provenivo da ambienti già ‘alternativi’. Esiste sempre qualcosa di più estremo di ciò che stai ascoltando e il primo approccio può avere un impatto notevole anche oggi”.
SIETE UN GRUPPO DALLA SPICCATA COSCIENZA POLITICA, COME NUMEROSI ALTRI GRUPPI GRIND E HARDCORE?
“Non siamo un gruppo apertamente politicizzato, ma alcuni dei nostri testi parlano di politica. Come persone siamo molto liberali, ma non ci concentriamo soltanto sulle nostre convinzioni politiche con la nostra musica”.
PENSI CHE LA MAGGIOR PARTE DEGLI HARDCORE E METAL KID ABBIANO UNA VISIONE DEL MONDO E UN’IDEOLOGIA COMUNE?
“Generalmente le persone che fanno parte di queste scene hanno visioni progressiste, ma vi sono senz’altro ancora problemi di sessimo e di ignoranza in alcune frange. Penso che le cose stiano migliorando, ma vi è ancora tanto da lavorare”.
TORNANDO AI CORRUPT MORAL ALTAR, QUALE POTREBBE ESSERE IL BILL PERFETTO PER UN VOSTRO CONCERTO?
“Black Flag con Keith Morris alla voce, Agoraphobic Nosebleed e Discordance Axis”.
COS’È IL SUCCESSO PER UN GRUPPO COME IL VOSTRO?
“Avere l’opportunità di suonare live in posti nuovi e riuscire a scrivere musica interessante”.
DOVE VI VEDETE IN DIECI ANNI DA ORA?
“Se la civiltà non sarà completamente collassata, saremo in giro a suonare e bere birra”.