CRADLE OF FILTH – Nella mente del serial killer

Pubblicato il 15/11/2008 da
 
Qualche tempo prima della pubblicazione di ‘Godspeed On The Devil’s Thunder’, Metalitalia.com ha avuto l’occasione di parlare approfonditamente con il leader dei Cradle Of Filth a riguardo di questo atteso ritorno discografico, un concept album che riconsegna gli inglesi allo stato di ispirazione delle loro migliori uscite. Nei locali del Rock N’ Roll di Milano, insolitamente illuminati dalla luce del sole, Dani Filth appare puntualissimo, loquace e volenteroso (contrariamente a quanto ci saremmo aspettati), e con una dedizione degna del miglior imprenditore ci illustra i punti di forza della sua nuova creatura, concedendosi il piacere di un espresso italiano e curiosando tra le foto che tappezzano le mura del locale (per cercarne qualcuna che lo ritrae a parer nostro…).

PERCHE’ UN CONCEPT SUL LEGGENDARIO SERIAL KILLER GILLES DE RAIS?
“Alla fine dell’ultimo tour, dopo qualche settimana di pausa, capimmo che era il momento migliore per iniziare a scrivere. Il primo materiale composto mi riportò alle atmosfere di ‘Cruelty And The Beast’, quindi cominciando a stendere qualche idea, a livello lirico mi avvicinai all’idea di un concept, spinto dall’idea che sono passati oramai dieci anni dalla realizzazione del nostro concept più famoso – ‘Cruelty’, appunto. Chiesi quindi consiglio ad un caro amico, che mi diede alcuni libri, e subito rimasi colpito dal personaggio di Gilles De Rais, considerato assieme a Erzsèbet Báthory uno dei precursori dei serial killer moderni. Tornando a scrivere ho voluto stendere un viaggio cinematografico su questo leggendario personaggio, immergendomi nella sua storia e facendo parecchie ricerche a riguardo”.

PAUL (ALLENDER, ALLA CHITARRA) E’ VENUTO A RICOPRIRE UN RUOLO SEMPRE PIU’ IMPORTANTE NEL REPARTO COMPOSITIVO DEI CRADLE OF FILTH: COM’E’ IL VOSTRO RAPPORTO LAVORATIVO?
“Abbiamo un ottimo rapporto di lavoro, semplificato dalle nuove tecnologie e dalla banda larga soprattutto. Ci scambiamo una gran mole di registrazioni attraverso il computer, e sviluppiamo parallelamente nell’ambiente a noi più congeniale. Io adoro comporre nella mia casa, circondato dai libri e dalla musica che mi ispira. Non è sempre facile ritrovarci in studio, soprattutto quando alcuni componenti della band non vivono nello stesso paese: il nostro batterista risiede in Repubblica Ceca, e Paul stesso risiede all’estero attualmente”.

COME PARAGONERESTI IL NUOVO DISCO RISPETTO AL PRECEDENTE ‘THORNOGRAPHY’?
“Il nuovo disco è una netta dipartita da ‘Thornography’. Abbiamo fatto una special edition chiamata ‘Harder Darker Faster’ che ha dato ai fan un’indicazione sulla direzione del prossimo album. Qualcuno lo ha classificato come un disco commerciale, e questo può essere anche vero sotto qualche punto di vista, ma ‘Godspeed…’ è diverso in molte cose, più elaborato, orchestrale ed atmosferico all’estremo”.

L’ALBUM PRESENTA ANCHE RIMINESCENZE DEGLI ELEMENTI MELODICI DI ‘DUSK…’ E ‘CRUELTY…’, PER ESEMPIO IN ‘THE DEATH OF LOVE’ O ‘THE 13TH CAESAR’…
“(Dani interrompe la domanda bruscamente, e risponde ad alta voce a sottolineare come i pezzi citati siano solo episodi isolati, ndR) E’ un momento particolare dell’album, che descrive la motivazione di quello che sta per accadere, racconta il margine precedente allo sprofondare nell’abisso della pazzia, dell’omicidio, della lotta coi demoni che insidiano psiche del protagonista. Sono le canzoni più ficcanti e melodiche del disco, ma dopo quel punto l’album diviene molto veloce, oscuro e malato. E’ strano perché in molti hanno citato questo legame con ‘Dusk…’ e ‘Cruelty…’, certo non si può negare, ma mi sorprende, considerata soprattutto la direzione dell’intero album”.

CHI E’ L’AUTORE DELLA COVER DELL’ALBUM, E PERCHE’ E’ STATO SCELTO QUESTO STILE TRIDIMENSIONALE IN COMPUTER GRAFICA?
“E’ quello che tutti pensano, ma non è computer grafica. Solo il montaggio è stato effettuato tramite pc. L’artwork è opera di David Ho, col quale ho lavorato circa due mesi. Ha realizzato delle opere che seguono la storia in modo fantastico e stravagante, molto simbolico. I suoi lavori si integrano con i testi nel booklet come parte integrante della storia”.

CI SONO TRE CANZONI ESCLUSE DALLA TRACKLISTING, APPARIRANNO IN QUALCHE EDIZIONE SPECIALE?
“Sono due le canzoni escluse nel prodotto finito. E’ stata una scelta difficile perché entrambe sono parte della storia, ma una è una traccia strumentale, e l’altra appariva tra ‘Ten Leagues Beneath Contempt’ e ‘Godspeed…’, ma la storia funziona anche senza questa canzone perché tratta di un sogno di Giles. Queste canzoni saranno presenti, nell’ordine prefissato, nell’edizione in vinile, che conterrà quattro canzoni per disco. La terza canzone di cui parlavi è la cover ‘Into The Crypt Of Rays’ dei Celtic Frost. Verrà pubblicata un’edizione speciale che uscirà assieme all’album normale, con dieci canzoni extra – le tre di cui stiamo parlando, alcune canzoni da ‘Harder Darker Faster’, alcune demo, un remix degli Skinny Puppy intitolato ‘The Love Of Death’ e due tracce live, il tutto con dell’artwork extra”.

COSA PENSI DELLA POLITICA ROADRUNNER A RIGUARDO DI QUESTE EDIZIONI SPECIALI? NELL’OTTICA DEI FANS NON SONO SEMPRE PIACEVOLI…
“In origine la special edition di ‘Thornography’ doveva uscire lo stesso giorno di pubblicazione. Per qualche motivo continuò ad essere spostata – il che è stato positivo perché per noi è stata un’ottima maniera di legare i due dischi. Certo questa abitudine della casa discografica può risultare antipatica, ma di sicuro è efficace dal punto di vista delle vendite. In ogni caso questa è una delle ragioni per cui l’edizione di ‘Godspeed…’ è uscita assieme all’edizione standard, lasciando libertà di scelta a tutti”.

PROMUOVERE LA BAND A QUESTI LIVELLI E’ STATA UNA TUA PRIORITA’ SIN DALL’INIZIO DELLA CARRIERA?
“Non propriamente. Tutto quello che facciamo è dare il nostro meglio, in tutto. La musica è la cosa più importante. Io mi occupo dei testi, e tento di renderli più ricchi e interessanti possibile. Sin dall’inizio io e Paul abbiamo avuto una visione comune di quello che sarebbe stata la band, volevamo essere i migliori, quindi abbiamo sempre dedicato la massima attenzione anche in tutto quello che sta attorno ai Cradle Of Filth, dall’artwork ai video alle produzioni live. Crescendo in popolarità è stato un impegno e una sfida di proporzioni sempre maggiori come è ovvio che sia, ma aumentando il budget a nostra disposizione si hanno anche opportunità mai considerate in precedenza, che rendono la sfida interessante”.

C’E’ UN FONDO DI VERITA’ A RIGUARDO AD UN IPOTETICO TOUR CON PROTAGONISTI CRADLE OF FILTH E DIMMU BORGIR?
“(Ci pensa qualche secondo, ndR)… C’è una possibilità. Ma dovrebbero essere loro ad aprire, è l’unica condizione. Non c’è nessuna rivalità tra i gruppi, è la classica situazione che ha montato la stampa per propria convenienza, siamo due band simili che potrebbero condividere il palco. Succede da anni, è successo tra Iron Maiden e Judas Priest, tra Bon Jovi e Europe, tra Motley Crue e chi cavolo ne so… In ogni caso passeremo presto in un tour con Gorgoroth, Moonspell e Septic Flash e condivideremo il palco negli States coi Satyricon, in entrambi i casi dei bill fantastici!”.

HAI AVUTO LA POSSIBILITA’ DI LAVORARE CON IL ‘NOSTRO’ MAESTRO DELL’HORROR DARIO ARGENTO, NELLA COLONNA SONORA DI ‘LA TERZA MADRE’. VUOI RACCONTARCI COM’E’ ANDATA?
“Sono stato contattato da Claudio Simonetti (Goblin, Daemonia). Il resto della colonna sonora è straordinario, completamente sinfonico e firmato da Claudio, ma volevano un pezzo rock per lo scorrere dei titoli di coda, ed è stato concesso a me l’onore di collaborare. Mi è stata data carta bianca su tutto. Dario Argento è un luminare riconosciuto da tutti, conosco tutti i suoi film… che posso dire, un’esperienza irripetibile”.
 
 

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