CRADLE OF FILTH – Nero Che Più Nero Non Si Può

Pubblicato il 22/11/2011 da

Nonostante “Evermore Darkly”, ultimo nato in casa Cradle Of Filth, non possa certo ritenersi all’altezza degli EP che hanno segnato la discografia del sestetto del Suffolk, abbiamo comunque colto con piacere l’occasione di fare due chiacchere con il frontman Dani Filth, personaggio tanto controverso on stage quanto affabile dall’altro capo del filo nel rispondere alle domande su passato, presente e futuro dei celeberrimi vampiri inglesi.

 

“DARKLY, DARKLY, VENUS AVERSA” E’ USCITO DA MENO DI UN ANNO E STATE GIA’ LAVORANDO AL SUO SUCCESSORE: DATE QUESTE PREMESSE, QUAL E’ IL VERO SIGNIFICATO DI “EVERMORE DARKLY”, UN OMAGGIO AI FAN IN ATTESA DEL NUOVO MATERIALE O PIU’ CHE ALTRO UN MODO PER TENERE IN CALDO IL NOME DEI CRADLE OF FILTH?
“E’ sostanzialmente un omaggio ai nostri fan, con l’avvicinarsi di Halloween volevamo dare loro anche quest’anno qualcosa legato al mondo dei Cradle Of Filth, e visto che avevamo del materiale (sia audio che video) non utilizzato durante le registrazioni dell’ultimo album, abbiamo pensato di arricchire il tutto in modo da confezionare questo EP”.

L’UNICO INEDITO DELL’EP, “THANK YOUR LUCKY SCARS”, UNO DEI PEZZI PIU’ HEAVY DELLA VOSTRA DISCOGRAFIA RECENTE, ARRIVA DALLE SESSIONI DI REGISTRAZIONE DI “DARKLY, DARKLY..” O E’ STATO SCRITTO PER L’OCCASIONE?
“Durante le registrazioni di ‘Darkly…’ avevamo l’ossatura della canzone, ma poi è stata completamente riscritta ed arrangiata per l’occasione, quindi non fraintendermi, di fatto è come se fosse a tutti gli effetti un nuovo pezzo”.

TRA LE NOVITA’ PIU’ INTERESSANTI DELL’EP C’E’ SICURAMENTE LA VERSIONE ORCHESTRALE DI “SUMMER DYING FAST”, ANTICIPAZIONE DEL NUOVO ALBUM STRUMENTALE: C’E’ GIA’ UNA DATA DI USCITA FISSATA PER “MIDNIGHT IN THE LABYRINTH” E COME PENSI SARA’ ACCOLTO DAI VOSTRI FAN DELLA PRIMA ORA?
“E’ un progetto a su cui stiamo lavorando ormai da parecchi anni, l’idea di prendere le migliori canzoni dei nostri primi album e riarrangiarle in chiave orchestrale è un qualcosa in cui crediamo molto e, a giudicare dalla reazioni di chi ha avuto già modo di ascoltare qualche anteprima, credo piacerà anche ai nostri vecchi fan. Per quanto riguarda la data di uscita, dovrebbe essere a Marzo dell’anno prossimo”.

COM’E’ NATA L’IDEA DEL REMIX “FORGIVE ME FATHER (I’M IN A TRANCE)”? E QUALI PENSI SARANNO LA REAZIONI DEI VOSTRI FAN DI FRONTE AD UN BRANO DANCE?
“Il concetto di fondo è che, trattandosi di un remix, volevamo suonasse diverso dall’originale, da qui la scelta di mixarla in chiave dance; per il resto però il pezzo mantiene la sua atmosfera oscura, quindi credo possa piacere anche a chi non è solito seguire questo genere di sonorità. Personalmente amo molto tutto ciò che è legato all’oscurità, per cui apprezzo anche la musica da club se dotata di un’anima ‘nera’, ma d’altronde mi rendo conto che una scelta di questo tipo possa far discutere visto come si allontana dai nostri standard”.

COME MAI LA SCELTA DI JOHN C DEGLI ANTHRAX PER IL REMIX?
“Rob è prima di tutto, oltre che chitarrista degli Anthrax, anche un produttore metal, con cui avevamo già lavorato molto bene in passato. Poi ci siamo tenuti in contatto e, quando è capitata l’occasione, abbiamo deciso di collaborare di nuovo con lui anche se in una veste diversa dal solito”.

DOPO UNA PARENTESI SU MAJOR SIETE TORNATI SU INDIE FIRMANDO PER LA PEACEVILLE: QUAL E’ IL MOTIVO CHE VI HA SPINTO IN QUESTA DIREZIONE E QUALI PENSI SIANO I PRO E I CONTRO DI ENTRAMBI GLI AMBIENTI?
“La più grande differenza è di tipo relazionale: con una major hai sicuramente più mezzi a disposizione ma, specialmente nel nostro caso, sei comunque una band tra le tante, quindi manca quella relazione e quel tipo di supporto esclusivo che invece puoi avere nel caso di un’etichetta indie, oltre al fatto che hai anche meno pressione. Dopo aver lavorato con un paio di major, sentivamo ora il bisogno di tornare ad avere un livello di controllo maggiore e un rapporto diverso con la nostra etichetta, da qui la scelta di firmare per la Peaceville, con cui sentiamo di essere davvero una priorità e che comunque per la promozione di ‘Darkly, Darkly…’ ha fatto un ottimo lavoro, portando un sacco di idee innovative”.

NEGLI ANNI ’90 SIETE STATI TRA I PRIMI A PROPORRE MERCHANDISE IN LARGA SCALA, OFFRENDO UNA VARIETA’ ENORME DI DISEGNI E FORME. DA DOVE VI VENIVANO TUTTE QUESTE IDEE? E HAI UN’IDEA DI QUANTE DIFFERENTI STAMPE PER T-SHIRTS AVETE STAMPATO FINORA?
“Non ricordo il numero preciso, ma credo siano ormai intorno alle duecento. Come dicevo prima abbiamo sempre voluto mettere un’attenzione maniacale in tutto quello che abbiamo fatto legato alla band, e questo ovviamente comprende da sempre il merchandise: volevamo la gente ‘vestisse’ i Cradle Of Filth, quindi ci siamo davvero impegnati per offire le migliori stampe possibili ai nostri fan”.

QUANTO SEI ENTRATO PER LA PRIMA VOLTA IN CONTATTO CON LA MUSICA E QUALI SONO I TUOI RICORDI DI COSA TI AVEVA ATTRATTO ALL’EPOCA?
“Ho iniziato da piccolo, quando degli amici mi hanno avvicinato a questo tipo di musica e subito sono rimasto folgorato dalla magia del metal: come molti all’epoca sono cresciuto con i classici (Iron Maiden, Judas Priest, Slayer…) ma presto ho iniziato ad appassionarmi anche alla composizione e a temi più legati all’oscurità, e da lì in avanti la musica è diventata la mia vita”.

IL BLACK METAL E’ NATO COME UN MOVIMENTO DALLE GRANDI AMBIZIONI SALVO POI IN MOLTI CASI COLLASSARE NEI SOLITI TRE ACCORDI, TRASFORMANDO QUELLA CHE ERA NATA COME UNA VENTATA DI ARIA FRESCA NELLA FIERA DEL RICICLO IN CUI UN SACCO DI BAND SUONANO TUTTE COME “TRANSILVANIAN HUNGER” DEI DARKTHRONE: COME MAI SECONDO TE E COME SI FA A “FERMARE” QUESTO CICLO?
“Hai ragione, ma se ci pensi è sempre stato così: è successo con il thrash, con il death, e prima ancora anche con la NWOBHM. Semplicemente, ci saranno sempre band capaci di evolvere la propria musica di album in album ed altre che invece si limiteranno a ‘vivere’ sulle idee degli altri, credo non ci sia un modo per arrestare questo ciclo, se non quello dettato dalle scelte del pubblico”.

QUANDO SCRIVI UNA CANZONE, PARTI DA UN’IDEA, DA UN RIFF O DA COS’ALTRO?
“Non c’è un metodo fisso, di solito quando scriviamo qualcuno della band viene da me con un’idea, che può essere un riff o una melodia, da lì io inizio a lavorare sul testo e sul concept della canzone, ma poi il tutto procede in modo molto iterativo”.

QUALI SONO IL TUO FILM HORROR E IL TUO COMPOSITORE DI COLONNE SONORE PREFERITO?
“Bella domanda…sul film direi sicuramente ‘Dracula di Bram Stoker’, una delle pellicole che mi ha ispirato di più sin dalla prima volta che l’ho visto per la sua atmosfera oscura e la sua carica erotica, anche se non del tutto fedele al romanzo. Apprezzo moltissimo anche la colonna sonora di Wojciech Kilar, quindi direi che anche in questo caso la mia scelta cade su questo autore, probabilmente quello che mi ha ispirato di più finora anche se poi ce ne sarebbero molti altri degni di nota”.

HAI MAI STUDIATO TEORIA MUSICALE O PRESO LEZIONI? PENSI CHE QUESTO TI ABBIA AIUTATO O RALLENTATO A RAGGIUNGERE I TUOI OBIETTIVI COME MUSICISTA?
“Ho studiato pianoforte da piccolo, ma per il resto poi ho proseguito da autodidatta; credo l’istruzione, soprattutto all’inizio, possa essere importante per avere una base, ma l’unico aspetto fondamentale per un musicista è la passione e la voglia di esplorare fino in fondo il mondo della musica, per il resto la teoria conta fina a un certo punto”.

CHE LAVORO FARBEBBE DANI FILTH SE NON FOSSE UN MUSICISTA?
“Probabilmente lo scrittore o lo sceneggiatore, sempre però di temi legati all’orrore..”.

C’E’ UNA RELAZIONE TRA COME UN’ARTISTA VEDE IL MONDO E IL TIPO DI MUSICA CHE PRODUCE? E LA VISIONE DEL MONDO SI ACCOMPAGNA A QUELLA DELLA MUSICA?
“Sì, penso ci sia una relazione molto forte, almeno nel nostro caso: la mia personale visione del mondo si traduce in un certo tipo di musica, e a sua volta questa si riflette direttamente verso i nostri fan, che attraverso l’ascolto e la visione dei Cradle Of Filth possono avere accesso, diciamo così, ad un’altra ‘dimensione'”.

GUARDANDO INDIETRO, QUAL E’ STATO IL PIU’ GRANDE RISULTATO RAGGIUNTO E QUALE, AL CONTRARIO, IL PIU’ GRANDE RAMMARICO?
“In generale la più grande soddisfazione la prova ogni volta che terminiamo un album: quel momento in cui, dopo mesi di duro lavoro, ti trovi con il prodotto finito in mano con l’artwork è tutto quanto, ecco, questo lo reputo ogni volta il traguardo più grande. Poi tra i motivi di orgoglio metterei anche la nomination ai Grammy Award (nel 2004 per la canzone ‘Nymphetamine’, ndR), ma passa in secondo piano rispetto alla gioia per un nuovo disco. Per quanto riguarda i rammarichi, invece, nessuno in particolare se non il fatto di aver avuto finora parecchi split nella band, il che ogni volta porta con sé un po’ di dispiacere”.

BENE DANI, E’ TUTTO PER OGGI, A TE IL MICROFONO PER GLI ULTIMI “CONSIGLI PER GLI ACQUISTI”…
“Grazie a tutti per il vostro supporto: godetevi ‘Evermore Darkly’ e ci risentiamo nel 2012 con tante novità targate Cradle Of Filth, a partire dal nuovo progetto orchestrale per arrivare, ora del prossimo Halloween, ad un nuovo full-length!”.

 

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