CRIMINAL HATE – L’ Atarassia Del Metal

Pubblicato il 15/09/2010 da

Metalitalia.com continua ad investigare l’underground extreme metal della nostra penisola in cerca di nuovi gruppi emergenti da proporre al proprio pubblico. Non si può sbagliare quando si sonda la scena siciliana, una delle più attive dell’ultimo periodo, ed infatti una delle nuove uscite più interessanti di quest’anno è rappresentata dal debutto su lunga distanza dei Criminal Hate. La band, supportata dall’etichetta italiana T.A.F. Production, è riuscita con il nuovo “Ataraxia” ad imprimere una svolta alla sua carriera grazie ad un album carico di dinamite e qualche idea molto buona. Dopo un demo ed un EP arriva un album in grado di proiettare i Criminal Hate alla ribalta e proli in evidenza all’interno dell’underground italiano. 

 

PER PRIMA COSA MI SCUSO CON VOI PER IL RITARDO CON IL QUALE ABBIAMO FISSATO QUESTA INTERVISTA. LA COSA GRAVE È CHE SIETE VERAMENTE UNA BAND PROMETTENTE CHE MERITA IL GIUSTO SUPPORTO. IL VOSTRO “ATARAXIA” HA TUTTE LE CARTE IN REGOLA PER LASCIAR PRESAGIRE UN ROSEO FUTURO…
“Sicuramente è il risultato di sforzi e sacrifici, di tanta sala prove, di gente che ci ha creduto. Non dobbiamo dire grazie a nessuno se non a noi stessi e a chi ci ha sostenuto!”.
“Sicuramente tanta passione, visto che io lavoro e vivo a Milano ed il resto della band a Catania, quindi immagina come è stato difficile mettere su prove, serate, ecc. Il tutto senza nessuno che ci supportasse (ad esempio case discografiche varie)!”.

SOLITAMENTE LA STAMPA NAZIONALE NON È MAI TROPPO GENEROSA CON LE PROPRIE BAND: COME SONO STATI I GIUDIZI RICEVUTI IN PATRIA E ALL’ESTERO?
“Le recensioni stanno cominciando a essere pubblicate adesso, e in Italia per il momento siamo ben oltre la sufficienza! Mi hanno colpito due recensioni di webzine tedesche con pareri completamente contrastanti tra loro!”.

LA PRODUZIONE È PIÙ CHE VALIDA, AVETE FATTO TUTTO DA SOLI OPPURE VI SIETE AFFIDATI AD UNO STUDIO DI PRODUZIONE VERO E PROPRIO?
“Abbiamo affidato la nostra musica alle mani esperte di Fabio Monaco, dei Sound Empathy Studio, che già aveva curato la produzione del nostro precedente lavoro. E ci ha dato anche una mano negli arrangiamenti essendo prima di tutto un musicista pure lui, e riuscendo ad estrarre il meglio da noi, ha sicuramente fatto un lavoro che ci ha soddisfatto fin dall’inizio. Fabio ha avuto il merito di aiutarci a ‘stringere’ i tempi delle riprese e ha fatto un grande lavoro aiutandoci ad esprimerci al meglio, senza di lui il disco non sarebbe quello che hai sentito”.

QUAL È IL BACKGROUND MUSICALE DEI MEMBRI DEI CRIMINAL HATE?
“Il più vario possibile, dal thrash al metal classico, al death, dal black al prog… Criminal Hate è la sintesi dei nostri diversi gusti musicali”.

RISPETTO A “REGRESSION OF HUMAN RACE” COME GIUDICATE IL NUOVO LAVORO?
“Sicuramente è un lavoro più maturo, dove abbiamo cercato di dare un taglio più personale alla nostra musica, dargli un carattere definito anche se sappiamo che è particolarmente difficile!”.

HO SENTITO DELLE INFLUENZE THRASH PIUTTOSTO PESANTI. SONO IO CHE MI SBAGLIO OPPURE QUESTO GENERE MUSICALE VI È CARO?
“Esatto! I Criminal Hate hanno cominciato inizialmente a suonare insieme in una cover band dei Metallica, per poi spostarsi a cose più pesanti…ma diciamo che la produzione thrash della seconda metà degli anni Ottanta è da considerare per noi una stella polare!”.

RIUSCITE A FONDERE BENE ASSIEME IL METAL ESTREMO, PIUTTOSTO MELODICO NEL RIFFING, CON DELLE TASTIERE NON INVADENTI, MA BEN PRESENTI. COM’È NATA L’IDEA DI INTRODURLE ALL’INTERNO DEL VOSTRO SOUND CHE POTREBBE, COME SPESSO ACCADE SPECIALMENTE NELLE BAND SVEDESI, FARNE A MENO?
“Inizialmente le tastiere non erano previste, ad appannaggio di una soluzione ‘a tre’ più vicina al thrash di matrice teutonica, ma poi la voglia di sperimentare e l’incontro con un ottimo musicista hanno fatto il resto, dando anche l’indirizzo al nostro sound. Dobbiamo dire che il nostro tastierista (ormai ex) ha contribuito da sempre alla stesura di tutti i brani, quindi non è stato solo una ‘aggiunta’, ma molti pezzi sono partiti da tracce di tastiera, su cui si è costrutito tutto il resto”.

C’È UN GRUPPO IN PARTICOLARE AL QUALE VI ISPIRATE?
“Possiamo dire che le grandi band di symphonic black metal tipo Dimmu Borgir e Cradle of Filth ci hanno influenzato parecchio, ma anche le band death metal come gli In Flames degli esordi”.

IL VOSTRO ODIO CRIMINALE VERSO CHI È INDIRIZZATO PRINCIPALMENTE?
“E’ chiaramente un odio diretto ai nostri tempi, ai tempi moderni, che vedono il regredire della razza umana, che perde di volta in volta la propria identità, deviata dalle perversioni dell’attuale. Comandata da banchieri e multinazionali. E’ un odio verso una società dell’apparire e non dell’essere”.

PERCHÈ AVETE DECISO DI INTITOLARE L’ALBUM PROPRIO “ATARAXIA”?
“Atarassia è un concetto filosofico che propone l’assenza dalle passioni terrene, l’assenza di pene. Pensiamo che sia questa l’unica strada per sopravvivere nei nostri giorni, l’imperturbabilità della condizione umana”.

NEL VOSTRO BOOKLET MI HA COLPITO L’IMMAGINE DI DUE SERPENTI CHE AL POSTO DELLA TESTA HANNO L’AGO DI UNA SIRINGA. C’È UN SIGNIFICATO PARTICOLARE IN QUELL’IMMAGINE? LA VOSTRA MUSICA HA LO STESSO EFFETTO DI UNA INIEZIONE VELENOSA?
“L’artwork è stato progettato interamente da L.S.Melkor, che scrive anche i testi, e i serpenti/siringa sono proprio un’immagine che rappresenta delle iniezioni di veleno che corrompono l’essere umano: fanno parte della nostra concezione della società attuale”.

CREDETE DI AVER RAGGIUNTO IL SOUND CHE VOLEVATE SIN DAL GIORNO IN CUI VI SIETE FONDATI? COME CREDETE CHE SI POTRÀ SVILUPPARE IL VOSTRO STILE IN FUTURO?
“Sicuramente abbiamo raggiunto una certa amalgama, ma in noi è sempre forte la volontà di sperimentare. Diciamo che la direzione è stata definita… ma ancora ci attende tanta strada!”.

SIETE UNA BAND PROMETTENTE E NON A CASO PROVENITE DA UNA REGIONE IN CUI LE BAND UNDERGROUND SI STANNO METTENDO PARTICOLARMENTE IN LUCE IN DIVERSI SOTTOGENERI DEL METAL: PENSO AI LEGION OF DARKNESS, EXULTET, URTO, TRINAKRIUS E TANTI ALTRI. VOI CHE SIETE I DIRETTI TESTIMONI, QUAL È LO STATO ATTUALE DI SALUTE DELLA SCENA SICILIANA?
“La scena metal siciliana è forse una delle più attive nel panorama italiano, ma purtroppo mancano le strutture adeguate affinché la musica di ogni gruppo venga propagandata. In sostanza si prova tanto, ma si suona poco, sopratutto live!”.

SECONDO ME SI PUÒ LAVORARE MAGGIORMENTE SULLA SEZIONE RITMICA, ESTREMIZZANDOLA UN PO’ E FACENDOLA DIVENTARE UN PO’ PIÙ PESANTE: SIETE D’ACCORDO?
“E’ un consiglio che terremo in considerazione, come facciamo con tutti i consigli che ci arrivano. Un orecchio ‘esterno’ fa sempre bene, anche se ormai abbiamo le idee abbastanza chiare!”.

PROGRAMMI PER IL FUTURO?
“Per adesso ci stiamo preoccupando della promozione di ‘Ataraxia’. Non avendo un’etichetta di supporto, ci tocca fare tutto ‘homemade’ e stiamo spedendo un po’ ovunque il nostro prodotto. Siamo stati a suonare anche al Meeting degli Indipendenti di Faenza… cerchiamo di sgomitare per farci conoscere!”.

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