Chi segue da un po’ di tempo Metalitalia.com avrà intuito sicuramente quale sia l’entità della mia passione per i Cripple Bastards; una band sconosciuta ai più che con tredici anni di onorata carriera alle spalle rimane probabilmente la più lucida espressione di cinismo e misantropia che la musica “estrema” italiana posssa offrire. Il loro ultimo “Misantropo A Senso Unico” (leggetevi la recensione!) non potrà che fare la felicità di chiunque ami il grind-death-core più primordiale. Cercatelo! Risponde alle mie domande il fondatore Giulio The Bastard…
Il nuovo album è completamente in italiano (scelta, peraltro, che ho apprezzato moltissimo), a cosa lo si deve? E’ venuto da sè o c’è una ragione precisa?
I testi sono una componente essenziale nei C.B. perché in qualche modo completano l’impulso di negatività e cinismo che tentiamo di far trapelare dalla nostra musica. Parlano di vita di tutti i giorni vista sotto un’ottica carica di odio e nichilismo. Penso che il nostro sound non abbinato ad essi perderebbe molto in termini di impressione su chi ha un primo impatto con i C.B.. La scelta di scriverli in italiano é dovuta al fatto che “Misantropo a senso unico” é un album molto personale, uno spaccato che inquadra la realtà in cui sono cresciuto e in qualche modo “degradato”… quindi volevo per forza che fossero nella mia lingua madre, per riuscire a mettere a fuoco i minimi dettagli, ritrarre alla perfezione stati d’animo, sensazioni… insomma é stato il metodo più funzionale per esprimere la mia negatività in relazione al contesto in cui vivo.
Ho notato la tua passione per un certo cinema “di genere” italiano, soprattutto dei ’70 (poliziotteschi, horror…), cos’ha secondo te di particolare questo genere di cinema?(anche a livello iconografico) chi sono i tuoi registi preferiti?
I miei registi preferiti sono Umberto Lenzi, Lucio Fulci, Dario Argento, Ruggero Deodato, Massimo Dallamano, Sergio Martino, Carlo Lizzani, Fernando Di Leo e moltissimi altri. Trovo che il cinema di genere anni ’60/70 (e in parte ’80) sia più spontaneo e genuino, insomma mi ha sempre appassionato di più rispetto a quello contemporaneo. I Cripple sono rimasti influenzati da tutto questo sia per ciò che riguarda la grafica, che alcune idee per testi, intro inseriti nelle canzoni ecc. Sul nuovo album viene dato abbastanza risalto a quel tipo di misoginia (vedi la
parte conclusiva) che si può riscontrare in alcuni gialli anni ’70 come “Cosa avete fatto a Solange?”, “I corpi presentano tracce di violenza carnale”, “Il tuo vizio é una stanza chiusa..”, “La morte aspetta nel buio” ecc. e alla violenza fine a sé stessa del classico “Milano odia: la polizia non può sparare” che é senza dubbio il mio film preferito. Che altro dire… sta tutto in quanto uno si identifica in una cosa. Io ho sempre notato che il cinema di genere é un territorio per pochi (anche se ora é stato lanciato un po’ il trend.. ma quanti riescono a soffermarsi di più su dettagli, feeling ecc.?) e vedo che alcuni lati della sua negatività o anche solo SEMPLICITA’ sono molto affini a quello che ho spesso cercato di esprimere con i CB. Comunque non solo quello italiano, ci sono anche ottimi registi spagnoli, americani, giapponesi.. poi soprattutto io seguo il cinema yugoslavo perché capisco la lingua, e devo dire che non ha nulla da invidiare a quello nostrano, sia in termini di drammaticità che se guardiamo la genialità di registi, scenografi, attori ecc.
Nei testi spesso parli di odio/misantropia, da dove vengono questi sentimenti verso i tuoi simili? Pensi che sia una scelta consapevole o una necessità, intendo dire, scegli di odiare o ci sei costretto?
É la vita, e io forse ci sono entrato dalla porta sbagliata… seguendo il modo di ragionare più comune. I testi sono solo uno specchio di ciò che provo, come vedo quello che ho intorno, che mi fa soffrire o suscita la mia rabbia/disprezzo. Inizialmente é partito come una necessità, forse l’unica valvola di sfogo a cui aggrapparsi, oggi é sicuramente qualcosa di più razionale e studiato, anche se l’intento di base rimane lo stesso.
Tornando al punto di partenza della tua domanda ti direi: l’abitudine a odiare per costrizione mi ha indotto a scegliere di continuare così comunque vadano le cose, ormai é una componente essenziale del mio carattere.
Conosco la tua generale disillusione verso la scena punk/hardcore/metal italiana, ma visto che scrivo per METALITALIA, non posso non chiederti cosa pensi della scena metal, non solo in italia, ma in generale…segui le uscite? ti interessano? quali sono i tuoi ascolti al momento
Non ascolto il metal moderno perché non mi piace, lo trovo piatto e asettico, tutto basato su un’esibizione di tecnica, produzioni perfette e immagine. Mancano caratteristiche, spunti innovativi, insomma non mi lascia niente di concreto. Tra tutti i gruppi brutal death mi piacciono
abbastanza CRYPTOPSY e CEPHALIC CARNAGE, il resto mi annoia. Poi mi piace qualcosa di black, ma di roba contemporanea in generale non trovo niente che faccia per me. Il vero metal era quello degli anni ’80, i dischi con cui sono cresciuto a pari passo col Punk/HC.. parlo di Slayer, Sodom, Kreator, Exodus, Venom, Possessed, Voivod, Dark Angel, Death, Wehrmacht, Destruction, primi Sadus, primissimi Sepultura, Celtic Frost, Exumer,
S.D.A. e tanti altri. Di bands italiane apprezzo i Necrodeath e devo dire che anche l’ultimo album non é male e in passato i grandissimi BULLDOZER, SCHIZO e primi DEATH SS. Come vedi ho dei gusti abbastanza antiquati!! Al momento i miei ascolti sono sempre quelli: thrash anni ’80, Grind prima maniera, vecchio PunkHC e qualche rara eccezione odierna, beat italiano anni ’60 e folk/rock yugoslavo.
Parlando di musica in senso stretto…trovo che in “Misantropo…” abbiate compiuto un ritorno verso forme musicali meno caotiche, in favore di parti più controllate, riconducibili anche al thrash tedesco in parte, venendo ad avere, così, pezzi più lunghi e articolati, come mai? Quali
pensi che siano le principali differenze con “Your Lies in check”?
“Your lies in check” é un disco bello che ha lasciato molto ma é stato concepito in condizioni veramente precarie, a tratti direi addirittura “disastrose”… per mesi dopo che abbiamo terminato le registrazioni ho continuato a dire che era venuto meglio di quel che mi sarei mai aspettato e che con i C.B. in quel periodo non avremmo potuto rendere meglio. La storia dietro era: il batterista Michele Hoffmann aveva deciso di lasciare il gruppo già da mesi, io gli ho chiesto come ultimo favore di registrare un album intero (e conclusivo) per chiudere in bellezza la sua attività con noi. A quei tempi eravamo in 3 (senza basso) e provavamo in una cascina di campagna, suoni orrendi e la voce dentro a un ampli microscopico, non si capiva un cazzo. Dopo un po’ di prove, grazie a una situazione totalmente casuale e inaspettata, é subentrato un ragazzo brasiliano (Eduardo) al basso.. il primo bassista in assoluto nella storia dei Cripple. Con Michele non avevamo più tempo per tirare giù pezzi nuovi, quindi ci siamo limitati a risistemare un po’ quelli dei vecchi demo e singoli e quei pochi più recenti che avevamo preparato nei mesi
precedenti al suo distacco. Fissate le date in studio é stata una corsa al massacro riuscire a provare tutti e 69 i pezzi con Michele (in quel posto allucinante) e due o tre volte alla settimana andare su a Torino per insegnare ex novo i pezzi a Eduardo. Le prove con lui erano chitarra/basso “a secco” e io che ritmavo i pezzi con le bacchette picchiando su una sedia o un pezzo di cartone. Tutto questo nel garage/autorimessa dove Eduardo lavorava: tra una macchina che entrava e l’altra (e lui che si doveva sbattere ad aprire il portellone e parcheggiarle) ci chiudevamo nel gabbiotto e gli insegnavamo i riff. Tutti e 4 insieme a formazione completa ci saremo beccati sì e no quattro o cinque volte, sempre in quel cascinale di campagna dove i suoni erano indecifrabili. In definitiva “Your lies in check” é stato per
lo più un estratto dei nostri pezzi migliori del periodo con Michele, registrati con l’acqua alla gola in condizioni davvero disumane. “Misantropo..” invece é un’opera completa e studiata nel dettaglio attraverso un arco di tempo più vasto. Anche dietro a questo disco ci sono innumerevoli cambi di formazione, difficoltà di ogni sorta ecc. – ma se non altro i pezzi sono stati tirati giù con calma, nel periodo precedente la registrazione abbiamo provato costantemente in condizioni decenti. É chiaro che essendo anche passati 4 anni da “Your lies..” i pezzi sono più
elaborati, risentono di nuove idee, nuove influenze, più maturità. E come ho già detto, la differenza principale dal primo album sta nel fatto che questa é un’opera completa che segue un filo logico, l’altro era principalmente un collage dei nostri pezzi classici registrati decentemente e suonati nel massimo delle nostre possibilità…visti i casini per trovarci tutti e 4 insieme e avere un posto decente dove provare.
Parliamo del tributo (“Falafel Grind, 32 bands proving that Cripple Bastards Suck!”, fuori per la Obscene); da dove nasce l’idea, come ci si sente ad essere “onorati” da più di trenta bands? Quali cover ti sono piaciute di più?
Il pezzo più bello del CD é quello con Amanda Lear (una divertente versione del classico “Blood And Honey”, in cui il gutturalissimo Giulio duetta con Amandona…), non ci sono cazzi!
L’idea del tributo é venuta fuori dal fatto che, in seguito all’uscita di “Your lies in check”, molte nuove bands da varie parti del mondo hanno iniziato a fare un tipo di Grind molto ispirato ai C.B., e in diversi Demo che mi arrivavano a casa c’eran dentro delle nostre cover. Così con l’aiuto dell’Obscene Productions ho cominciato a spargere la voce che stavo tentando di mettere insieme una raccolta di gruppi che facevano pezzi C.B., da lì moltissima gente si é interessata alla cosa e mi é arrivato moltissimo materiale. Addirittura dopo l’uscita del CD ho
continuato a ricevere cassette di bands interessate a partecipare.. tra un po’ potrei fare un “Falafel Grind 2”!!! In ogni caso non la vedo molto come un tributo ma più come una megafesta per festeggiare tutti questi anni di C.B. (ormai più di tredici!). Indubbiamente é stata una soddisfazione enorme, poi il CD é curato nel dettaglio, i pezzi sono messi insieme bene,
la parte interattiva é ottima… Le covers che mi sono piaciute di più.. quelle di GRIDE, ARTURO, STRONG INTENTION, GROINCHURN, BIRDFLESH, ENTROPIA… ma non saprei dirti.. mi piacciono tutte!
I cinque dischi migliori di tutti i tempi?
É sempre un casino fare una classifica, ti metto quelli in ambito HC/metal che hanno segnato di più la mia vita:
FEAR OF GOD 21 song Ep su Temple Of Love
NAPALM DEATH “From enslavemente to obliteration”
SLAYER “Reign in blood”
HERESY “Face up to it”
WRETCHED / INDIGESTI split Ep
Cosa c’è nel vostro futuro? State già pensando al nuovo album?
Al momento dobbiamo ancora terminare tre split 7″ che sono in attesa da anni… nell’ordine:
– C.B. / REGURGITATE split 7″
– C.B. / CORRUPTED split 7″
– C.B. / DENAK split picture 7″
..dopo vogliamo registrare un promo sui 20 min. in uno studio coi controcazzi (credo all’estero) per vedere se riusciamo ad agganciarci a un’etichetta più grossa. Tipo Relapse magari.
Oltre ad essere la mente dei CB, hai anche un’etichetta, cosa ti proponi di fare? Per quale ragione si apre una label in italia? Cosa ti interessa produrre?
Ma guarda, la mia etichetta é un vero disastro. L’ho fondata nel ’91 con l’intento di divulgare un po’ il Grind/Noisecore di quel periodo e tutto quel che fosse in qualche modo estremo, nichilista e antimusicale. Ho fatto uscire i primi Demo dei Cripple Bastards e alcuni progetti paralleli che
avevamo io e Alberto the Crippler insieme ad altra roba di quel periodo. Poi con gli anni la cosa si é evoluta, sono passato al vinile, mi sono allargato anche alle ristampe di vecchio Punk/Hardcore italiano, poi c’é stata l’edizione su CD di “Your lies…”, poi “Misantropo..” in vinile… La pecca della mia label é che non é mai stata metodica, essendo io una persona
precaria e sempre ultra-impegnata su troppe attività. Un’etichetta buona riesce a produrre un tot di dischi ogni anno e a rispettare scadenze.
Io non ce l’ho mai fatta. Oggi l’E.U.’91 é principalmente una distribuzione e il miglior punto di appoggio per i Cripple Bastards. Non ho grossi progetti x altre bands perché so che non sarei in grado di starci dentro. Quindi mi limito a gestire l’attività Cripple e a mandare avanti la
distro che se non altro é abbastanza fornita e quindi mi permette di tirare avanti. Prossima uscita sarà Cripple Bastards / Regurgitate split 7″.. poi pensavo per i 15 anni di C.B. nel 2003 di fare un doppio CD curatissimo con sopra tutti i nostri singoli (una ventina) rimasterizzati e
nel massimo della qualità.
Ti piace il gore (oddio, una rispostina in mente ce l’avrei…ndZiru )? Qual’è secondo te l’effetto di un’immagine shokkante in copertina? Ti occupi personalmente della veste grafica delle produzioni dei CB?
Mi piace il Gore soprattutto quando é inerente alla realtà della morte, insomma quando non é semplicemente effettacci di bassa lega per divertire lo spettatore. Sulla grafica dei C.B. usiamo molto materiale vero, le riviste Messicane “Alarma”, “Enlace” e “Alerta” sono un repertorio immenso di omicidi, autopsie, incidenti stradali fotografati, disgrazie di ogni sorta.. una sorta di Cronaca Vera illustrata e incentrata sulla morte.
L’interno della copertina del nuovo album é un collage di foto di persone decedute per morte violenta, e secondo me é stupendo – anche se inevitabilmente può ricordare le vecchie sleeves dei CARCASS. Non sto molto a pensare quale effetto possa avere su chi compra il disco, io vado molto a sensazioni, e quel tipo di grafica é lì perché mi piace, così come di punto in bianco ho deciso di mettere quella copertina ultra-controversa al CD “Almost Human” (guardatevi la recensione ed il provvidenziale bollino nero che il buon Dave ha messo sul…ehm…apparecchio del tipo…ndZiru) non per un particolare intento anti politically correct o di offesa verso femministe, moralisti o chi cazzo ne so… l’ho solo messo perché nel momento in cui ho visto quell’immagine mi ha dato qualcosa in più rispetto al piattume della vita di tutti i giorni, mi ha fatto provare un’emozione leggermente superiore alla routine di sensazioni insipide che si accavallano nella grigia quotidanità. Ti gusta come spiegazione? L’ultimo punto della domanda: sì della grafica C.B. me ne occupo io, insomma do le direttive e il mio amico Nik Sostanza le concretizza grazie al suo superbo talento artistico/informatico. In passato mi aiutava molto Alberto the Crippler e facevamo tutto a suon di forbici, colla e fotocopie… insomma più “artigianali”. Poi sono arrivati scanner, fotografie digitali ecc. e insomma é cambiata la musica.
Puoi parlarmi del testo di “La repulsione negli occhi”? (Il più bello dell’album a mio giudizio…)
Anche secondo me é il più bello dell’album. “La repulsione negli occhi” parla semplicemente di come vedo e vivo i rapporti con gli altri, dando particolare risalto alle categorie di persone che disprezzo in tutto e per tutto. É un testo completo ed é l’apoteosi del malessere esistenziale. L’ho scritto in un periodo in cui provavo un tale schifo per la gente che mi facevo dei problemi ad uscire di casa già solo per la nausea di dover guardare uno in faccia e scambiarci 4 parole di convenienza o necessità (dal postino al panettiere all’ex compagno di scuola a che cazzo ne so).
Quel pezzo é il ritratto del mio mondo, e secondo me ci sono molte frasi importantissime.. l’inquadrare l’immagine del perfetto arrampicatore sociale che guadagna grazie alla sua falsità e il suo charm costruito, tutta la parte sulla classica donna “troia per pararsi il culo”, e poi le conclusioni glaciali : “il cinismo e la sociopatia sono il sole sul deserto che ho in me”. Per me quel testo é tutto, la mia vita ad Asti, l’esorcizzare attraverso una canzone ogni particella della mia negatività e sofferenza.
Cos’è che ti spinge a portare avanti i CB a dispetto di tutti i problemi (scarso interesse del pubblico nei confronti del genere, budget ridotti, rip off vari…)?
É semplice, io sono i Cripple Bastards. É la mia vita da sempre, quello a cui mi sono dedicato anima e corpo per anni, l’unica vera fonte di soddisfazione, lo spazio che mi sono creato in un contesto monotono e conformista come la città in cui vivo. E comunque non direi che l’interesse
é scarso, specie negli ultimi tempi vedo che c’é un mucchio di gente che ci segue e apprezza… Il nuovo album é stato davvero una svolta. Ok, grazie di cuore per questa intervista e per il supporto ai C.B., per chi volesse contattarmi: bldz@oasi.asti.it