CROWNED IN EARTH – Un vortice di emozioni

Pubblicato il 04/03/2013 da

Nati ormai da qualche anno, i Crowned In Earth hanno trovato pieno compimento con l’ultimo, esaltante “A Vortex Of Earthly Chimes”, che potrebbe essere considerato una versione decisamente più progressive dei Cathedral. Il lavoro è uscito ormai da qualche mese per i ragazzi della Black Widow, garanzia di qualità per ciò che concerne sonorità oscure ed elaborate. Abbiamo avuto la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con Kevin Lawry, membro fondatore e leader della band. Kevin ci ha raccontato cosa sta dietro alla band con il proprio stile essenziale ed asciutto, dimostrandosi un ragazzo tanto affabile quanto estremamente timido, tanto da negarsi la possibilità di suonare con continuità dal vivo per le difficoltà di adattamento alle quali andrebbe incontro facendo una vita on the road. Comunque sia, la chiarezza di esposizione con la quale si è espresso ha lasciato trasparire una passione enorme in quello che fa, supportata da una fiducia nei propri mezzi che non sfocia mai nella spacconaggine. Lasciamo quindi a lui la parola.

Crowned In Earth - Kevin Lawry - 2012

PUOI FARCI UNA BREVE STORIA DELLA BAND INNANZITUTTO?
“I Crowned In Earth nascono nel 2008 come una band di doom metal diretto e senza fronzoli; con il tempo ho deciso di spostare la musica verso una direzione più progressiva. Abbiamo da poco pubblicato un nuovo album intitolato ‘A Vortex Of Earthly Chimes’ che ha i piedi ben piantati nell’eredità del progressive rock settantiano pur mantenendo il sound doom che ha caratterizzato il nostro lavoro precedente”.

ALCUNE PARTI DEL NUOVO ALBUM CI RICORDANO I CATHEDRAL: SONO EFFETTIVAMENTE UNA VOSTRA INFLUENZA?
“Sì. Sono un grandissimo fan dei Cathedral e la loro musica ha quindi un grande ascendente su di me. Penso che Gaz Jennings sia uno dei chitarristi più sottovalutati che ci siano attualmente in circolazione”.

ASCOLTANDO IL VOSTRO ALBUM CI PARE EVIDENTE IL VOSTRO AMORE PER IL PROG E LO PSYCH. QUANDO TUTTI QUESTI GENERI MUSICALI SONO ENTRATI NELLA TUA VITA E COSA TI HA ATTRATTO?
“Ho ascoltato musica differente sin da quando ero molto piccolo, in quanto i miei genitori la ascoltavano in continuazione. Ricordo che in casa girava molta roba classic rock e credo di esserne rimasto influenzato pesantemente, tanto da indurmi a diventare un musicista. Come ascoltatore ho dei gusti piuttosto ampi ed inclusivi, quindi ho un ampio spettro musicale dal quale attingere quando scrivo musica per i Crowned In Earth”.

COME COMPOSITORE METTI MUSICA E TESTI SULLO STESSO PIANO?
“No. Per me la musica viene sempre prima di tutto. Scrivo i testi in modo che si adattino alla musica e lo faccio solamente quando perfino gli arrangiamenti sono terminati. Non mi considero un grande paroliere”.

KEVIN, E’ GIUSTO DEFINIRTI IL LEADER DELLA BAND?
“Sì. Credo di essere il leader dei Crowned In Earth, ma Darin spesso ascolta la musica per me e mi mette alla prova per vedere se riesco a fare qualcosa di meglio. Brian poi in studio è fantastico e mi permette di realizzare al meglio la mia visione finale”.

COME BAND SOCIALIZZATE AL TERMINE DELLA GIORNATA? SIETE TRA QUELLI CHE ESCONO INSIEME A FARSI UNA BIRRA O AVETE UN RAPPORTO SOLO “PROFESSIONALE”?
“Non siamo quel tipo di band solo perché Darin e Brian vivono in America mentre io sto in Gran Bretagna. Quindi non ci incontriamo poi così spesso. Ci sentiamo spesso via mail e qualche volta via telefono. Oltretutto non sono un gran bevitore e sono spesso visto come un tipo piuttosto solitario”.

COME SI ADATTA LO SPLENDIDO COVER ARTWORK AL CONTENUTO DELL’ALBUM?
“Non sapevo bene cosa volere per la front cover. Brian Tutlo, un amico americano di Darin, si è offerto di disegnarla per conto mio. Gli ho mandato le tracce dell’album e gli ho detto di disegnare qualcosa che sia attinente con la musica, in base a quello che questa gli evocava. Lui poi se n’è uscito con quell’immagine meravigliosa che poi abbiamo utilizzato”.

KEVIN, TU HAI ANCHE ALTRI PROGETTI: COME SI COLLOCANO I CROWNED I EARTH RISPETTO ALLE ALTRE BAND DELLE QUALI FAI PARTE?
“I Crowned In Earth sono considerabili ormai come una rock band con influenze doom, mentre i Khton sono più canonicamente doom. La principale differenza è che i Crowned In Earth rappresentano la mia personale visione delle cose, mentre i Khton sono la risultante di cinque diversi musicisti che compongono la band”.

COME VIVI I MESI DI ATTESA TRA LA FINE DEI LAVORI SULL’ALBUM E LA PUBBLICAZIONE? E’ UN PERIODO ECCITANTE?
“Sì, è eccitante e a volte viene vissuto anche con uno stato d’animo ansioso in quanto continui a chiederti come verrà recepito l’album. Comunque io non scrivo per ottenere approvazioni; ciò che si può sentire nella mia musica è solo la traslazione onesta dei miei pensieri e delle mie emozioni in quel dato momento. Per dire, avrei potuto scrivere un nuovo ‘Visions Of The Haunted’ senza grossi problemi, ma perché avrei dovuto ripetermi solo per fare un disco dal risultato sicuro? ‘A Vortex Of Earthly Chimes’ rappresenta letteralmente il suono presente nella mia testa mentre lo componevo”.

AVETE FIRMATO UN CONTRATTO CON LA BLACK WIDOW: QUALI SONO LE VOSTRE ASPETTATIVE NEI CONFRONTI DELL’ETICHETTA?
“Spero solo che la Black Widow aiuti i Crowned In Earth ad ottenere maggiore visibilità; spero inoltre che si possa lavorare ancora insieme su di un album a venire”.

CI SONO DEGLI ARTISTI DEL PASSATO CHE AMMIRI PARTICOLARMENTE E CHE TI HANNO FATTO DESIDERARE DI POTER VIVERE DI MUSICA?
“Credo che i tempi nei quali si possa vivere di musica siano finiti, soprattutto considerando il tipo di musica che suono io. I musicisti che rispetto maggiormente sono quelli che seguono una loro strada personale e scrivono ciò che piace loro, senza seguire mode o tendenze passeggere”.

HAI QUINDI UN LAVORO AL DI FUORI DELLA MUSICA…
“Sì, ho un lavoro extra musicale. Non è il modo più interessante che abbia trovato per passare le giornate ma ci pago le bollette (ride, ndR)”.

AVETE INTENZIONE DI SUONARE LIVE PER SUPPORTARE IL NUOVO ALBUM?
“No, ora come ora non abbiamo piani in tal senso. Mi piace scrivere musica e registrare ma non sono un grande amante della vita on tour. Sono una persona timida e tranquilla e non credo che riuscirei ad adattarmi molto bene ad un tipo di vita del genere”.

GRAZIE PER L’INTERVISTA: A TE LA CONCLUSIONE.
“Grazie a voi per averci contattato, spero che i vostri lettori possano apprezzare il nostro nuovo album”.

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