Dall’originale “Tuatha Na Gael” molte cose sono cambiate per i Cruachan. Partiti con un black metal grezzo e primordiale in cui si abbozzava in maniera peculiare la tradizione musicale irlandese con ottimi risultati, la band probabilmente non ha resistito al pressante richiamo della propria terra e con il tempo si è trasformata in una folk metal band abbastanza orientata su sonorità rock. Un vero peccato, perché i Cruachan potevano diventare qualcosa di veramente originale mentre ora sono un gruppo che mescola in modo abbastanza canonico la musica irlandese alla matrice metal. Il nuovo “Pagan” è, ad ogni modo, un album eterogeneo e abbastanza convincente, che probabilmente convincerà i fan di Skyclad e altre band. Parola dunque ai guardiani delle tradizioni irlandesi!
IL VOSTRO NUOVO “PAGAN” CONTINUA L’EVOLUZIONE MUSICALE INTRAPRESA CON “THE MIDDLE KINGDOM”, CE NE VOLETE PARLARE?
“Certo. Sebbene ‘Pagan’ suoni simile a ‘The Middle Kingdom’, esso ha una sua propria unicità e crediamo che alcune canzoni ricordino nel suono il materiale scritto nel primo periodo della band. Siamo sempre sinceri verso noi stessi e suoniamo la musica che ci piace sentire. Cerchiamo di evolverci e di delinearci come un gruppo personale, anche se raggiungere questa meta non è facile, specialmente quando devi fare i conti con un budget molto ristretto per la registrazione del cd, e può diventare anche molto frustrante quando non si ha il tempo di inserire nell’album tutte le idee che ti girano per la testa”.
POTETE SPIEGARCI COME MAI AVETE DECISO DI ABBANDONARE L’AMBITO ESTREMO DEL METAL PREFERENDO SUONARE ROCK/METAL ABBINATO ALLA VOSTRA TRADIZIONE FOLK?
“Non è mai stata presa la decisione di abbandonare volutamente il metal estremo preferendolo al normale heavy metal e rock; si è trattato semplicemente di un’evoluzione naturale. Sono passati ben cinque anni dal nostro debut ‘Tuatha Na Gael’ a ‘The Middle Kingdom’ e naturalmente in questo periodo siamo cambiati e siamo progrediti verso nuovi lidi. Tuttavia non crediamo che gli elementi estremi del metal siano scomparsi del tutto, sul nostro nuovo album la titletrack è piuttosto estrema e potrebbe stare facilmente anche su ‘Tuatha Na Gael’. Crediamo di avvicinarci progressivamente alle nostre radici e forse sul prossimo album ci sarà molta musica estrema in più (speriamo di risentire i Cruachan degli albori! ndA). Non lo facciamo di proposito, ma lo facciamo nel momento in cui scriviamo nuova musica”.
LE TRADIZIONI SEMBRANO ESSERE DAVVERO FORTI NELLA VOSTRA ISOLA. CREDETE DI INCREMENTARE ULTERIORMENTE IN FUTURO LE PARTI FOLK?
“Non pensiamo di eliminare le parti metal in futuro. Siamo cresciuti con il metal, è una parte di noi, al massimo potremo pensare di suonare un album interamente folk per noi stessi e per i fan giusto come esperimento per realizzare qualcosa che altrimenti non sarebbe possibile mettere assieme al classico Cruachan sound”.
LA KARMAGEDDON MEDIA IN SEDE DI PRESENTAZIONE AFFERMA CHE IL VOSTRO ALBUM POTREBBE ESSERE APPREZZATO DAI FAN DEGLI SKYCLAD, THE LEVELLERS E STORM. COSA PENSATE DI AVERE IN COMUNE CON QUESTI GRUPPI?
“I primi Cruachan potevano avere qualcosa in comune con gli Storm, mentre quelli di adesso possono essere paragonati agli Skyclad, che sono stati una nostra fonte d’ispirazione per il nostro debut. Tutto il folk metal, che sia celtico, nordico o slavo, può essere accostato alla nostra musica. C’è una grandissima varietà ora, molto di più rispetto a quando i Cruachan si formarono nel 1992”.
AVETE LA FORTUNA DI POTER ATTINGERE AD UNA VASTA TRADIZIONE MUSICALE LOCALE. QUANTO IMPORTANTE E’ L’AIUTO DEI MUSICISTI CHE REALIZZANO LE PARTI STRUMENTALI FOLK SUI VOSTRI ALBUM?
“Abbiamo contattato alcuni strumentisti perché sanno suonare strumenti o posseggono degli strumenti che noi non abbiamo e non sappiamo suonare. Potremmo fare come fanno altre band, che suonano il cello o l’arpa con le tastiere, ma per noi è importantissimo suonare con strumenti veri”.
DI CHI E’ STATA L’IDEA DI CONTATTARE JOHN HOWE PER LA REALIZZAZIONE DELL’ARTWORK? PERCHE’ NON AVETE SCELTO UN ARTISTA IRLANDESE?
“Come per tutte le altre copertine dei Cruachan, doveva essere John O’Fathaigh ad occuparsene, ma stavolta era molto impegnato: aveva iniziato il disegno, ma non aveva finito di dipingerlo. Noi eravamo già in contatto con John Howe e lui è un fan dei Cruachan, così decidemmo di chiedergli se era interessato a collaborare con noi. Ci disse che non aveva mai provato a disegnare la cover di un album, ma che avrebbe sempre voluto farne una. Vedemmo un dipinto intitolato ‘Celtic Myth’ nel suo repertorio e pensammo subito che sarebbe stato ottimo per noi usare quel disegno che non era mai stato fatto circolare prima, e così lo usammo”.
IL NUOVO ALBUM SI INTITOLA “PAGAN”, MA QUAL E’ IL SIGNIFICATO CHE VOI DATE A QUESTA PAROLA?
“Essere pagano significa vivere la propria vita nel modo che si vuole senza alcuna struttura dogmatica o istituzione che restringa la propria abilità di formarsi spiritualmente e mentalmente come individuo. Noi cerchiamo la scoperta e l’ispirazione dal passato. Molte delle mitologie e saghe del passato sono intrecciate alle loro credenze spirituali e molte di queste sono storie che fanno aspirare il lettore alle cose più grandi e ai più grandi benefici. Insomma, le divinità dei miti sono tutti aspetti della nostra psiche umana (ahi ahi, qui cadiamo nell’eresia vera e propria! ndA), delle nostre qualità umane e delle forze naturali e soprannaturali intorno alla natura. Dovremmo aspirare ad essere più grandi di ora senza l’interferenza di altri. Anche la natura ha una parte importante da giocare nel paganesimo… la Terra provvederà sempre a soddisfare i nostri bisogni, noi dobbiamo rispettare il nostro pianeta, o Madre Terra, come viene chiamata”.
CREDETE CHE LA GENTE NON SIA ANCORA PRONTA AD ACCETTARE UN CD CON I TESTI INTERAMENTE IN GAELICO? PERCHE’ NON CANTATE NELLA VOSTRA LINGUA?
“Sinceramente crediamo sia una bella cosa poter leggere i testi dei cd che si comprano, ed è frustrante quando non si possono leggere perché scritti in una lingua che non si conosce, così preferiamo scrivere i testi in inglese così la gente può leggerli e capirli. Esistono alcune canzoni dei vecchi album che sono scritte in gaelico e in futuro ce ne potrebbero essere altre. Sarebbe bello cantare in gaelico, ma poi c’è il problema della traduzione per far capire il proprio messaggio alla gente”.
PERCHE’ AVETE DECISO DI RIFARE UNA CANZONE DEL VOSTRO DEBUT ALBUM?
“Il nostro album ‘Tuatha Na Gael’ ci piace davvero tanto, ma la produzione era pessima così abbiamo deciso di registrare nuovamente alcune delle migliori canzoni contenute in quella release per poterle mettere come bonus track sui nostri futuri lavori, che saranno registrati in maniera migliore. A tanti ragazzi piace la produzione grezza del nostro debut, ma ci sono anche molti a cui non piace… così vogliamo dare loro la possibilità di riascoltare quei brani con una registrazione migliore”.
COSA MI RISPONDETE SE DICO CHE IL VOSTRO SONGWRITING DI CHITARRA ERA PIU’ RICCO NEL VOSTRO DEBUT ALBUM? FORSE UN MODO SIMILE DI SCRIVERE MUSICA E’ PRESENTE NELLA CANZONE “A THOUSAND YEARS”…
“Ci piacerebbe essere daccordo con la tua analisi, ma c’è un motivo per tutto ciò poiché le parti suonate da strumenti folk sono ora maggiori e così il lavoro minore delle chitarre deve suonare molto torbido ed essere assimilato alle altre parti. Sul nostro debut non c’erano così tanti parti folk come accade oggi, e così le chitarre avevano più spazio rispetto a quello che hanno nei nostri ultimi album. Abbiamo scelto di far suonare le chitarre in maniera molto semplice e da accompagnamento, così si possono sentire meglio le melodie folk. Forse i nostri futuri lavori si concentreranno maggiormente sul lavoro delle chitarre. Non è semplice quanto sembri mixare assieme due stili così diversi e combinare tra loro l’elemento metal e quello folk”.
GLI ASCOLTATORI METAL SOLITAMENTE SONO ABITUATI AD ASCOLTARE UN CANTATO MASCHILE, VOI INVECE NE AVETE UNO FEMMINILE. ALCUNE VOSTRE CANZONI HANNO DEI TESTI PIUTTOSTO VIOLENTI: NON PENSATE CHE SIA PIU’ APPROPRIATO UN CANTATO PIU’ INCISIVO IN ALCUNI MOMENTI?
“Si tratta di una questione di gusti. Solitamente nei nostri testi parliamo da un punto di vista narrativo, così anche una voce femminile può descrivere guerre e altre storie. Crediamo sia una cosa più che accettabile. Forse se la canzone fosse stata cantata in prima persona in modo che il cantante fosse diventato parte della narrazione, allora forse il cantato avrebbe potuto avere più aggressività. Ad ogni modo nel mondo celtico le donne potevano anche essere dei guerrieri e combattevano in battaglia al pari degli uomini, così le donne hanno tutti i diritti, crediamo, di cantare su un testo riguardante la guerra. Forse non suonano in modo così aggressivo, mentre una voce maschile potrebbe esserlo maggiormente, ma a volte è bello sentire una voce femminile cantare una guerra in modo lamentevole. Ad ogni modo ci sono anche parti cantate con uno screaming maschile”.
IN “PAGAN”, TRA UNA CANZONE E L’ALTRA, CI SONO DEI BREVI INTERMEZZI SUONATI CON I STRUMENTI TRADIZIONALI. CREDETE DI INSERIRE IN FUTURO QUESTI PASSAGGI ALL’INTERNO DELLE CANZONI VERE E PROPRIE?
“La maggior parte di questi intermezzi era stata pensata per essere inserita all’interno delle canzoni, ma quando iniziammo a registrarle decidemmo di lasciarle fuori. Ci piace l’idea di creare piccoli intermezzi tra un brano e l’altro perché donano maggior atmosfera”.
NEI VOSTRI TESTI INCONTRIAMO ALCUNI EROI NAZIONALI DEL PASSATO E DEL PRESENTE. L’IRLANDA E’ ANCORA ALLA RICERCA DI UN ALTRO EROE PER OTTENERE FINALMENTE L’UNITA’ DELL’ISOLA?
“L’Irlanda ha già avuto i giorni con i suoi eroi. L’unico eroe che oggi può alzarsi e combattere per la riunificazione dell’isola è la discussione politica. Il tempo del conflitto è ormai passato e tutto ormai è stato tentato se non la negoziazione e la votazione”.
LA MUSICA PUO’ ESSERE UN OTTIMO STRUMENTO PER UNIRE LE DUE PARTI DELL’IRLANDA? CREDO CHE ALLA GENTE FACCIA PIACERE VEDERE TUTTI GLI IRLANDESI UNITI QUANDO GIOCA LA NAZIONALE DI RUGBY, UNICA OCCASIONE IN CUI L’ISOLA E’ RAPPRESENTATA COME UNA SOLA NAZIONE. NEI PAESI BALTICI I CANTI POPOLARI EBBERO LA FORZA DI ARRESTARE I CARRIARMATI NEMICI. CREDETE CHE LA MUSICA POSSIEDA LA FORZA PER RISOLVERE I PROBLEMI POLITICI?
“Chi lo sa… La musica può ispirare le persone ed aiutarle a pensare, ma non sappiamo se possa essere in grado di avere la forza per entrare nel freddo calcolo del mondo della politica. Sappiamo che la musica può ispirare e potrebbe essere la luce per le persone che cercano di trovare le proprie radici e spiegare com’è nata la situazione odierna a discapito del passato, ma è difficile pensare che possa influenzare il futuro. La musica può unire le persone e farle diventare come i suonatori di cornamusa che stavano davanti all’esercito per dare l’esempio. Ad essere onesti bisogna dire che la musica può superare le divisioni. C’è gente delle due parti d’Irlanda che suona la stessa musica, così a volte si instaura un legame comune”.
LA VOSTRA MUSICA HA LA QUALITA’ DI FAR IMMAGINARE I BELLISIMI PAESAGGI DELLA VOSTRA TERRA ALLA GENTE DI ALTRI PAESI. QUAL E’ UN TIPICO VALORE IRLANDESE CHE VI PIACEREBBE TRASMETTERE CON LA VOSTRA MUSICA?
“Generalmente nei nostri testi ci riferiamo a vecchi miti, o ai tipici valori irlandesi del coraggio, della forza e soprattutto dell’onore e della libertà che cerchiamo di trasmettere. Forse nella musica si riescono ad immaginare castelli, battaglie, eroi, ma principalmente noi vogliamo diffondere i valori della libertà, del coraggio e dell’autopreservazione”.
L’ISPIRAZIONE DEL TESTO “THE FALL OF GONDOLIN” E’ OVVIAMENTE TRATTA DALLE OPERE DI TOLKIEN, AUTORE INGLESE. IN FUTURO CI SARANNO TESTI ISPIRATI AD AUTORI IRLANDESI COME YEATS O JOYCE?
“Sin da ragazzi abbiamo letto Tolkien, soprattutto ‘Lo Hobbit’, e da qui deriva l’ispirazione. Ma tutti conosciamo anche la storia degli antichi eroi irlandesi, che di certo hanno avuto la loro presa su di noi. Allo stesso tempo è bello conoscere ed imparare sempre nuove cose. Forse Yeats verrà usato in futuro come ispirazione perché è un autore molto stimato, specialmente per aver collezionato assieme a Lady Gregory antiche storie irlandesi. Probabilmente ci focalizzeremo su uno di questi suoi poemi nel prossimo lavoro essendo anche vicini alle sue idee; possiamo inoltre paragonare i suoi sogni malinconici con la musica”.
SEGUITE LA SCENA METAL EUROPEA? CI SONO ALCUNE BAND CHE VI PIACCIONO?
“Una volta seguivamo band del ‘vecchio’ death metal, come Death e Obituary. Ora ci piacciono il black metal e le forme di pagan, folk e viking metal, e anche qualcosa di power metal. Per quanto riguarda le band preferite: Summoning (qualcuno allora li ascolta! ndA), Therion, Thyrfing e Bathory. Le migliori band italiane sono Opera IX, Rhapsody, Doomsword e Graveworm. Sono belle pure le colonne sonore e le canzoni folk in genere”.
COSA PROPONETE DI ORIGINALE IN SEDE LIVE?
“Vestiti tradizionali e qualcosa del genere. Solitamente abbiamo anche delle armature e spade e una coreografia, ma non sempre è possibile usare tutte queste cose ai concerti, specialmente quando suoniamo fuori dall’Irlanda, poiché gli organizzatori dei concerti dicono che costa troppo trasportare cose simili e anche alle agenzie di volo non piace troppo trasportare casse piene di spade e coltelli. A volte suoniamo vestiti normalmente anche in Irlanda, altre volte arriviamo ai festival con le nostre armature e la gente si chiede che razza di gruppo siamo. Il più della gente non concepisce alcuna cosa che vada un po’ fuori dagli schemi tradizionali, a volte non ci interessa, altre invece siamo infastiditi da tutte le domande che ci piovono addosso”.
PERCHE’ CREDETE CHE IL METAL LEGHI PARTICOLARMENTE BENE CON LA MUSICA TRADIZIONALE RISPETTO AD ALTRI GENERI?
“Chi lo sa? Ovviamente anche la musica classica è abbinata al metal e suona molto bene, ma il folk ed il metal, uno così docile e a volte allegro e l’altro molto violento, sono come il giorno e la notte. Eppure si compenetrano così bene! Si dice che gli opposti si attraggano… perché questo non dovrebbe succedere anche nella musica?”.
GRAZIE PER LA VOSTRA PAZIENZA, CRUACHAN. I VOSTRI SALUTI AI FAN ITALIANI…
“Speriamo di avere un giorno l’occasione di suonare dalle vostre parti, visto che si dice che avete ottimi posti come Roma. Per chi non conoscesse ancora bene i Cruachan, visitate il nostro sito www.cruachan.cjb.net! Il nostro nuovo album ‘Pagan’ dovrebbe essere disponibile nei vostri negozi metal, dategli una possibilità! Grazie per l’intervista, e: Hail Italia!”.